giovedì 28 febbraio 2013

Il Mistero Del Terzo Anello


I dati della missione Radiation Belt Storm Probes della NASA mostrano un fenomeno del tutto inaspettato: a settembre, una terza fascia di Van Allen si è aggiunta per qualche settimana alle prime due, per poi scomparire alla fine del mese. Il commento di Ilaria Ermolli (INAF).

Che diavolo era, quel terzo anello comparso per qualche settimana tra le fasce di Van Allen, che nessuno si aspettava e che invece gli strumenti della missione NASA RBSP hanno rivelato?

Se lo chiedono su Science di questa settimana Dan Baker dell’Università del Colorado e i suoi colleghi. Tutti membri del team che ha sviluppato gli strumenti Relativistic Electron-Proton Telescope (REPT) a bordo delle due sonde gemelle della missione Radiation Belt Storm Probes, lanciate la scorsa estate per studiare le fasce di Van Allen. Scoperte nel 1958 grazie ad alcune delle prime sonde NASA (Pioneer ed Explorer), la fasce si presentano come due “ciambelle” distinte, fatte di elettroni ad alta energia, che circondano il pianeta Terra.

“Le fasce di Van Allen proteggono dalle radiazioni lo spazio esterno della Terra” spiega Ilaria Ermolli dell’Osservatorio Astronomico di Roma dell’INAF. “Fasce di radiazione simili alle fasce di Van Allen sono osservate attorno ad altri pianeti del sistema solare, sostenute dai rispettivi campi magnetici planetari. Si ritiene che le due fasce siano generate da processi diversi. La fascia più interna, costituita principalmente da protoni energetici, è il prodotto del decadimento di neutroni che derivano da collisioni di raggi cosmici nell’alta atmosfera. La fascia più esterna è invece formata principalmente da elettroni iniettati nella regione da tempeste geomagnetiche”.

Ma quando i ricercatori americani hanno acceso gli strumenti delle loro sonde, le prima destinate a studiare quelle strutture da vicino, non hanno letteralmente creduto ai loro occhi. Se all’inizio le fasce erano due, come si è sempre saputo, ai primi di settembre ne è apparsa una terza: l’anello esterno è sembrato comprimersi verso il basso, mentre un anello di elettroni aggiuntivo, meno compatto, si formava al di sopra di esso, più lontano dalla superficie terrestre. L’anello “magazzino” intermedio è rimasto intatto nelle settimane successive, mentre quello più lontano ha iniziato presto a dissolversi. Durante la terza settimana di settembre, una potente onda d’urto interplanetaria, proveniente dal Sole, ha spazzato via tanto l’anello intermedio quanto quello più esterno. Dopodiché, gradualmente, si è riformata l’abituale struttura a due anelli.

“Lo spazio tra le due fasce, chiamato zona di sicurezza, non è popolato di particelle” spiega ancora Ermolli. “Esplosioni solari dovute all’evoluzione del campo magnetico nell’atmosfera della stella e processi legati alla propagazione del vento solare possono tuttavia iniettare particelle in questa regione. Le misure effettuate dalle sonde RBSP mostrano la creazione di una terza fascia di radiazione tra quella esterna e interna, popolata di elettroni relativistici, che persistono nella nuova regione per alcune settimane, con un decadimento progressivo. L’evoluzione delle caratteristiche del plasma nella nuova fascia di radiazione osservata dalle sonde è risultata dipendere dall’evoluzione delle proprietà delle particelle nella fascia di radiazione più esterna a seguito di cambiamenti nella velocità del vento solare, nel campo magnetico interplanetario e nell’attività geomagnetica. Le misure effettuate dalle sonde RBSP hanno mostrato una struttura delle fasce di radiazione che circondano la Terra inattesa, che non può ancora essere spiegata con le teorie attuali”.

E in effetti, “Non abbiamo idea di quanto spesso possa accadere questo fenomeno” ammette Dan Baker. “Forse è molto frequente ma non abbiamo mai avuto gli strumenti per osservarlo”.

Ci è voluta pure una certa fortuna per osservarlo: lo strumento REPT doveva in teoria essere acceso un mese dopo il lancio, quando sarebbe stato troppo tardi per osservare la terza fascia. Ma Baker e i suoi colleghi si erano battuti con i responsabili della missione per accenderlo prima degli altri strumenti, in modo da sfruttare al meglio le sinergie con un altro strumento a bordo delle sonde (si chiama SAMPEX) che raccoglie dati simili.

“Ora possiamo offrire queste osservazioni ai teorici che provano a costruire modelli di quello che succede nelle fasce di Van Allen” dice Shri Kanekal, deputy mission scientist della missione al Goddard Space Flight Center della NASA. “Perché la terza fascia è durata per quattro settimane? Perché la struttura cambia? Tutte informazioni che ci insegneranno qualcosa di più su quanto accade nell spazio attorno a noi”.

Conclude Ilaria Ermolli: “La comprensione dei fenomeni che hanno luogo nelle fasce di radiazione della Terra ha importanti ricadute pratiche ed economiche negli ambiti dell’operatività e progettazione dei satelliti artificiali e della programmazione delle missioni spaziali umane e robotiche, anche ai fini della sicurezza degli astronuati e del funzionamento della strumentazione a bordo dei satelliti. Con il programma ESA SSA (Space Situational Awarness) e vari progetti finanziati dalla Commissione Europea -ai quali partecipano attivamente anche vari ricercatori INAF- dedicati allo studio e al monitoraggio della meteorologia e del clima spaziali, anche l’Europa sta acquisendo la capacità di studiare e monitorare i fenomeni che potrebbero danneggiare i satelliti lanciati in orbita o le infrastrutture a terra, a causa degli effetti della variabilità del Sole nell’eliosfera e nello spazio circumterrestre.

A cura di Nicola Nosengo

Foto:
Rappresentazione artistica di una delle sonde RBSP (JHU/APL)

Fonte
http://www.media.inaf.it/2013/02/28/il-mistero-del-terzo-anello/

La Galassia Whirlpool


La Galassia Vortice M51 è una delle galssie a spirale più luminose e affascinanti. Le immagini sono un composito dei dati provenienti dal telescopio terrestre del Kitt Peak National Observatory e dal telescopio spaziale Hubble di NASA ed ESA.

A guardarla troppo a lungo si rischia di rimanere ipnotizzati. La Galassia Whirlpool (NGC 5194) è una classica galassia a spirale alla quale, però, gli astronomi sono particolarmente affezionati. Si trova a circa 30 milioni di anni luce dalla Terra nella costellazione boreale dei Cani da Caccia. Nota anche come Messier 51A, la Galassia Vortice è una delle più luminose del cielo, tant’è vero che è visibile anche con un binocolo, in notti non nuvolose, e con piccoli telescopi amatoriali dalla Terra. Whirlpool, scoperta dall’astronomo Charles Messier nel 1773. è ampia da 50mila a 100 mila anni luce ed è anche il membro dominante di un piccolo gruppo di galassie, chiamato gruppo di M51.

La foto in alto è una combinazione di un’immagine digitale scattata dalla Terra con il telescopio da 0.9-metri dal Kitt Peak National Observatory e un’immagine del telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA, che evidenzia anche tratti normalmente troppo rossi per essere visti. Hubble rivela anche un disco di polvere nel nucleo che potrebbe alimentare un buco nero.



La seconda immagine qui in alto è la migliore mai scattata di M51A da Hubble con l’Advanced Camera for Surveys: risale a gennaio del 2005. È possibile notare i bracci a spirale e le nubi di polvere stellare, luogo di nascita di stelle massicce e luminose, ma anche il suo nucleo centrale giallo, sede di stelle più vecchie. Nella galassia Whirlpool, il processo di formazione stellare inizia proprio in queste nubi di gas al centro, spostandosi poi verso le regioni dal colore rosa brillante e termina all’esterno della spirale negli ammassi di stelle blu.

Alcuni ricercatori credono che i bracci della spirale siano così definiti e imponenti a causa della vicinanza con NGC 5195 (M51B), la piccola galassia gialla a destra dell’immagine con cui interagisce e che a prima vista sembra quasi “tirare” uno dei bracci di M51A. Dai dati di Hubble, però, si evince chiaramente che NGC 5195 sta passando dietro Whirlpool ed è parzialmente coperta da uno dei bracci più esterni di Whirlpool.

A cura di Eleonora Ferroni
Foto:

Fonte
http://www.media.inaf.it/2013/02/27/whirlpool-la-galassia-che-ipnotizza/

Primo Esperimento di Democrazia Diretta sul web!!!


Inizia dunque la democrazia diretta!

Per adesso è solo gruppo fb il Movimento 5 Stelle - Democrazia Diretta, ma é il primo forse al mondo che sta tentando il primo esperimento di democrazia diretta.

Il concetto è molto semplice.
Arrivati a 1000 utenti simbolici, chiunque potrà proporre una proposta di legge da inoltrare a Beppegrillo.it, che verrà preventivamente pubblicata sul gruppo, discussa e votata a maggioranza assoluta.

Quando sarà raggiunta la maggioranza del 50%+1, la proposta verrà ritenuta approvata, e in forza di centinaia di aderenti verrà direttamente proposta al MoVimento 5 Stelle per l'approvazione!
Nemesis Project Research parteciperà per un dovere civico inerenti ai temi trattati:
Richiedere al Parlamento la divulgazione degli X-Files coperti da Segreto di Stato sugli UFO.

Ma ognuno di voi potrà proporre un post con una richiesta di legge ai cittadini attivisti del Parlamento.
Ogni utente, che farà la proposta, avrà quindi bisogno di voti (il classico Mi Piace di Facebook) e se vorrà vedere migliaia di firme inviate a Beppe Grillo, dovrá promuovere a sua volta ad amici e attivisti il suo progetto, creando un meccanismo a catena di adesioni, che renderà tutti noi diretti protagonisti della democrazia!

Tutto sarà fatto nel rispetto della legge, nei regolamenti di Facebook e secondo lo statuto del MoVimento 5 Stelle!

Quindi unitevi al gruppo, la democrazia diretta inizia!!!

Questo è il link:

Link Gruppo Democrazia Diretta - Movimento 5 Stelle

mercoledì 27 febbraio 2013

Anno 2014, Impatto Cometario Su Marte?


Una cometa scoperta di recente potrebbe presto avere un incontro molto ravvicinato con Marte, con rischio di impatto molto molto alto.

Secondo i modelli preliminari di previsione orbitali, la cometa C/2013 A1 passerà vicinissima a Marte il 19 ottobre 2014. L'intruso ghiacciato, probabilmente proviene dalla Nube di Oort (una regione densa di miliardi di comete ghiacciate che circonda il Sistema Solare).

Nel 1994 la cometa Shoemaker-Levy 9 si schiantó su Giove, regalandoci foto strepitose e studi altrimenti impossibili sulla sua atmosfera di gigante gassoso. Ma anche Marte, come la Terra, in passato, furono colpito da comete in passato anche se non abbiamo filmati spettacolari e prove dirette.
Si ritiene gli oceani siano stati creati, in parte, dall'acqua erogata dalle comete, ma gli impatti cometari portano con sè, parte della vita contenendo preziose molecole prebiotiche come gli aminoacidi.

C/2013 A1 è stata scoperta dal cacciatore di comete Robert McNaught Robert presso l'Osservatorio Siding Spring nel New South Wales, in Australia, il 3 gennaio 2013. Dopo la scoperta, gli astronomi del Catalina Sky Survey in Arizona guardarono le immagini dell'8 dicembre 2012 in cui appariva già, calcolando quindi la sua traiettoria orbitale che potrebbe intersecare Marte il 19 ottobre 2014.

Secondo i calcoli del NASA Jet Propulsion Laboratory (JPL), la cometa dovrebbe passare da Marte a circa 0,0007 UA (circa 63,000 chilometri).

A causa delle incertezze nelle osservazioni, essendo la cometa osservata solo da 74 giorni, è difficile per gli astronomi prevedere la posizione precisa e potrebbe avvicinarsi anche solo a 0.008 AU (650.000 km), distanza di sicurezza.
Ma potrebbe anche, impattare su Marte ad oltre 35 chilometri al secondo (126.000 miglia all'ora).

Inoltre, non sappiamo ancora quanto grande sia C/2013 A1, ma in genere le comete non sono piccole. Se colpisse il Pianeta Rosso, l'impatto potrebbe essere un enorme evento globale.

Un flyby a quella distanza significa che forse C3/2013 A1 disporrà di una coda intorno al suo nucleo (riscaldato dalla radiazione solare), e la flotta di orbiter attorno a Marte avranno una visione molto ravvicinata di questo storico evento, che ha il potenziale per essere più spettacolare di quanto farà la Cometa ISON entro la fine dell'anno. Ma la natura delle comete è difficile da prevedere, non sapremo in anticipo se il riscaldamento del Sole sarà sufficiente per il riscaldamento del nucleo.

L'impatto su Marte, potrebbe portare miliardi di litri di acqua sul Pianeta, creando un lago che peró evaporerebbe in qualche migliaia di anni. Potrebbe anche gettare nell'atmosfera polvere e cambiare il clima dell'intero pianeta, troppo poco forse per un Terra-Forming, ma senza dubbio ideale per studiare un fenomeno epocale che farebbe balzare le nostre conoscenze sulla formazione planetaria e della vita a livelli impensabili.
Restiamo in attesa dei nuovi calcoli orbitali.

Fly-by. Credit: NASA

A cura di Arthur McPaul

Fonte:
http://news.discovery.com/space/astronomy/could-a-comet-hit-mars-in-2014-130225.htm/

martedì 26 febbraio 2013

Missione JUICE Con 11 Esperimenti


Quattro su undici sono a guida italiana. Sono gli esperimenti selezionati dall'ESA per la missione destinata allo studio di Giove e delle sue lune. Significativo il ruolo dell'Italia e dell'INAF nella missione.

Giove e le sue numerose Lune possono essere considerati come un sistema solare in scala e come tale, estremamente interessante dal punto di vista scientifico per la comunità dei planetologi. La missione JUICE dell’ESA, una Large Missione nell’ambito della Cosmic Vision dell’Agenzia Spaziale Europea, è fissata per il 2022 e in questi giorni sono stati scelti gli undici esperimenti che saranno a bordo della sonda e che a partire dal 2030 ci faranno conoscere meglio il gigante gassoso e le sue lune.

“È una missione estremamente importante – ci spiega Luigi Colangeli, Coordinatore per le missioni spaziali nel sistema solare per l’Agenzia Spaziale Europea, astronomo ordinario INAF – non solo perché è la prima Large Mission dell’ESA, ma anche perché vede il coinvolgimento di ben quindici paesi europei e la partecipazione della NASA e dell’Agenzia Spaziale Giapponese, JAXA”.

Un ruolo importante in questa missione lo svolge l’Italia che degli undici strumenti selezionati ne guida ben quattro, uno dei quali in condivisione con la Francia.

“Come Italia abbiamo vinto una competizione internazionale – spiega Enrico Flamini coordinatore scientifico dell’ASI – che ha confermato l’alto valore scientifico dei nostri ricercatori. Quattro gli strumenti a guida italiana: la Camera ad alta definizione che ha in Pasquale Palumbo il PI e vede all’opera l’Università di Napoli e ricercatori dell’INAF. Il Radar, guidato da Lorenzo Bruzzone dell’Università di Trento con anche qui una significativa partecipazione INAF e dell’Università di Roma la Sapienza, l’esperimento di Radio Scienza guidato da Luciano Iess dell’Università di Roma La Sapienza e infine lo spettrometro che vede come co-pi Giuseppe Piccioni dello IAPS-INAF di Roma”.

Ora nonostante ci separino nove anni al lancio della missione JUICE, le tappe di avvicinamento sono stringenti, come ci spiega Luigi Colangeli: “Nei prossimi due anni si faranno gli studi di avanzamento per verificare che gli strumenti selezionati corrispondano ai requisiti e agli obiettivi della missione. Al termine di questa fase, se tutto viene confermato e i paesi partecipanti e anche ESA confermano l’intento di procedere con la missione, si passa alla fase realizzatrice vera e propria che porterà la sonda pronta al lancio per il 2022”.

Insomma due anni ancora per il via libera finale. Poi potremmo incominciare a sognare di poter conoscere meglio Giove e le sue lune, quelle lune che Galileo Galilei chiamò medicee e lo portarono a confermare, nel suo Sidereus Nuncius, la validità del sistema copernicano.

A cura di Francesco Rea

Fonte:
http://www.media.inaf.it/2013/02/25/juice-ne-sceglie-undici/

Un Getto Incandescente Nello Spazio


Il telescopio spaziale Hubble ha catturato una nuova immagine che mostra l'oggetto di Herbig Haro HH 151, un getto luminoso di materiale incandescente di color arancio, formato da gas e polveri, emesso da una stella nella costellazione del Toro.

E’ il tipico marchio di fabbrica delle stelle giovani, il getto di materia incandescente osservato dal telescopio spaziale Hubble nei pressi della stella HL Tau.

Nei primi centinaia di migliaia di anni di vita nuove stelle come HL Tau, che si trova a circa 460 anni luce di distanza nella costellazione del Toro, tendono ad espellere materiale nello spazio circostante. Questo materiale incandescente forma un disco che ruota attorno al corpo celeste, rilasciando ad alta velocità flussi di materiale da suoi poli. Questi getti di materiale sono sparati nello spazio a velocità di diverse centinaia di chilometri al secondo e si scontrano violentemente con ammassi di polveri e gas, portando così alla creazione di strutture note come “oggetti di Herbig-Haro” – come HH 151 che si vede nell’immagine ripresa dal telescopio spaziale ESA/NASA Hubble

Tali oggetti sono molto comuni nelle regioni di formazione stellare. Di solito sono di breve durata, e il loro movimento ed evoluzione può essere osservato in tempi molto brevi, spesso nell’ordine di anni. Ben presto questi si allontanano dalla stella che li ha creati, andandosi a scontrare con ammassi di nuovi materiale incandescente prima di svanire nel nulla.

A cura di Antonio Marro

Fonte:
http://www.media.inaf.it/2013/02/25/lo-sbuffo-della-giovane-stella/

Pianeti Attorno A Stelle Morenti


Secondo alcuni ricercatori statunitensi, rilevare ossigeno nell'atmosfera di un pianeta orbitante attorno a una nana bianca sarebbe più facile che nel caso di una stella simile al Sole. In futuro gli astronomi esploreranno circa 500 nane bianche alla ricerca di nuovi pianeti, utilizzando il James Webb Space Telescope, il cui lancio è previsto nel 2018.

Il posto migliore dove cercare pianeti abitabili potrebbe essere attorno alle stelle morenti, le nane bianche. Lo sostengono alcuni ricercatori guidati da Avi Loeb, del Centro di Astrofisica alla Harvard-Smithsonian, che hanno presentato un modello teorico sui pianeti rocciosi simili alla Terra orbitanti, appunto, attorno a delle nane bianche.

Secondo il modello, sarebbe molto più facile localizzare ossigeno attorno a questo tipo di pianeti, piuttosto che nell’atmosfera di quelli che orbitano attorno a stelle simili al Sole.

Quando le stelle di tipo solare (quelle che presentano caratteristiche simili alla nostra stella madre) concludono il loro ciclo di vita, si liberano letteralmente degli strati esterni, lasciando scoperto un nucleo caldo conosciuto, appunto, come “nana bianca”. È la fase terminale di una stella: questa si raffredda e piano piano si spegne, ma potrebbe trattenere ancora calore sufficiente a riscaldare pianeti per miliardi di anni.

Ma prima una stella deve passare per la fase “gigante rossa”, quando distrugge o ingloba tutto ciò che incontra, compresi pianeti limitrofi. Per questo motivo un pianeta in orbita attorno a una nana bianca dovrebbe esserci arrivato una volta conclusa la fase della gigante rossa. Ma questo è possibile, spiegano i ricercatori: potrebbe formarsi dai detriti e gas rimasti dopo l’esplosione (sarebbe quindi un “pianeta di seconda generazione”) o migrare verso la nana bianca da un altro sistema. Dovrebbe orbitare a una distanza molto ravvicinata alla stella, proprio perché le nane bianche sono molto più piccole e deboli del Sole. Un pianeta papabile alla vita dovrebbe concludere la sua orbita ogni 10 ore a una distanza di circa 1,6 mila chilometri.

I ricercatori setacceranno circa 500 nane bianche e sperano di trovare almeno qualche pianeta roccioso. Da lì cominceranno gli studi. Adotteranno il metodo del transito, vale a dire approfittare del passaggio di un pianeta di fronte alla stella madre per rilevare la diminuzione di luminosità della curva di luce di una stella. Non è un aspetto da sottovalutare, perché la luce con cui la stella avvolge il pianeta, lascia nell’atmosfera dei segni (come delle impronte), che evidenziano la presenza di vapore acqueo od ossigeno, che è notoriamente segno della possibilità di vita su un pianeta. Viste le piccole dimensioni delle nane bianche, un pianeta che passasse davanti a una di esse bloccherebbe una grande parte della sua luce, e sarebbe quindi particolarmente facile da studiare.

Entro la fine di questo decennio (nel 2018) dovrebbe andare in orbita il telescopio spaziale James Webb (JWST) di NASA/ESA/CSA, probabile successore di Hubble nel campo dell’osservazione infrarossa. «JWST offrirà gli strumenti per trovare e studiare questi pianeti nel futuro» hanno detto Loeb e Dan Maoz (Tel Aviv University).

Questo telescopio potrebbe, infatti, trovare pianeti anche attorno a delle nane rosse, stelle ancora più piccole e fredde del Sole, ma di gran lunga più luminose: proprio questo grande bagliore potrebbe rendere il lavoro di JWST più difficile.

Lo studio verrà pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

A cura di Eleonora Ferroni

Fonte:
http://www.media.inaf.it/2013/02/26/stella-morta-pianeta-vivo/

Tsunami Movimento 5 Stelle. Europa Trema!


Lo Tsunami il giorno dopo sembra far tremare non solo l'Italia ma anche l'Europa intera.
I giornalisti hanno assediato Grillo sotto casa sua, con le solite domande: "Vi alleate?", "Con chi?", "Con cosa!?!?". Di seguito l'intervista.


Ed eccoci al famoso V day. Grillo, vicino casa, si concede alle interviste e ripete le stesse cose che urlava nelle piazze: "Non avete capito niente! Noi non dobbiamo allearci con nessuno perché noi stiamo dando vita ad una nuova era, in cui cambierà tutto. I cittadini saranno lo Stato, noi saremo lo Stato e non delegheremo più nessuno! Diremo a coloro che ci hanno portato qui, di alzare le mani e andarsene a casa per sempre".

Poi continua: "Tutto cambia, cambia lo Stato, cambia l'economia, cambia la società, cambia tutto!", mentre i giornalisti sembrano nervosi di fronte a tanta fermezza e tranquillità.

E mentre la rivoluzione democratica dello stato diretto di Grillo prende vita, lo Spread schizza prima a un differenziale di 390 punti e poi grazie alla vendita di Titoli di stato riscende a 300 punti.

L'Europa appare preoccupata per l'avanzate del populismo di Grillo, Barroso spera che Napolitano prenda in mano la situazione con serietà.
In realtà hanno paura che la democrazia prenda il sopravvento sulla dittatura delle lobby e delle multinazionali e che il disegno di Eurolandia possa essere intaccata e il progetto in corso di democrazia diretta.

Napolitano intanto va dalla Merkel a prendere direttive sul da farsi. Si giustifica dicendo che la visita non era rinviabile, ed era stata programmata da tempo. Da quanto tempo, ci chiediamo? E cosa dovrà andare a fare dalla Merkel? Cosa c'è di più urgente di star vicino al proprio paese in una crisi sociale così profonda e in questo momento di rinascita e di primaverà?

In realtà dovrà apprendere le direttive su come gestire questo delicato passaggio, che gli impartiranno gli emissari Illuminati?

Ormai credo che tutti voi abbiate iniziato a comprendere che la visione fantascientifica che abbiamo portato avanti fin dai primi articoli sugli Illuminati, non era tanto assurda, ma è molto molto concreta.
Ecco quindi che rileggendo la situazione, si possono continuare a prevedere le mosse dello scacchiere nazionale ed internazionale con una certa facilità.

E adesso è giunta l'ora di finire di ignorare la realtà che ci circonda.
In modo particolare i politici della seconda repubblica che vivono di compromessi, sete di denaro e potere.

Il MoVimento ha promesso ai suoi elettori una rifirma radicale dello Stato, una pulizia progonda del Parlamento e faranno di tutto per raggiungere l'obiettivo, mentre tutte le forze politiche si avvicendato in tv con i loro portavoce di turno per offrire al MoVimento appoggio in questa o quella riforma.
Siamo alle solite...

Ecco l'ultimo post dal blog di Beppe Grillo:

Gli italiani non votano a caso, queste elezioni lo hanno ribadito, scelgono chi li rappresenta. In Italia ci sono due blocchi sociali. Il primo, che chiameremo blocco A, è fatto da milioni di giovani senza un futuro, con un lavoro precario o disoccupati, spesso laureati, che sentono di vivere sotto una cappa, sotto un cielo plumbeo come quello di Venere. Questi ragazzi cercano una via di uscita, vogliono diventare loro stessi istituzioni, rovesciare il tavolo, costruire una Nuova Italia sulle macerie. A questo blocco appartengono anche gli esclusi, gli esodati, coloro che percepiscono una pensione da fame e i piccoli e medi imprenditori che vivono sotto un regime di polizia fiscale e chiudono e, se presi dalla disperazione, si suicidano.

Il secondo blocco sociale, il blocco B, è costituito da chi vuole mantenere lo status quo, da tutti coloro che hanno attraversato la crisi iniziata dal 2008 più o meno indenni, mantenendo lo stesso potere d'acquisto, da una gran parte di dipendenti statali, da chi ha una pensione superiore ai 5000 euro lordi mensili, dagli evasori, dalla immane cerchia di chi vive di politica attraverso municipalizzate, concessionarie e partecipate dallo Stato. L'esistenza di questi due blocchi ha creato un'asimmetria sociale, ci sono due società che convivono senza comunicare tra loro. Il gruppo A vuole un rinnovamento, il gruppo B la continuità. Il gruppo A non ha nulla da perdere, i giovani non pagano l'IMU perché non hanno una casa, e non avranno mai una pensione. Il gruppo B non vuole mollare nulla, ha spesso due case, un discreto conto corrente, e una buona pensione o la sicurezza di un posto di lavoro pubblico. Si profila a grandi linee uno scontro generazionale, nel quale al posto delle classi c'è l'età.

Chi fa parte del gruppo A ha votato in generale per il M5S, chi fa parte del gruppo B per il Pld o il pdmenoelle. Non c'è nessuno scandalo in questo voto. E' però un voto di transizione. Le giovani generazioni stanno sopportando il peso del presente senza avere alcun futuro e non si può pensare che lo faranno ancora per molto. Ogni mese lo Stato deve pagare 19 milioni di pensioni e 4 milioni di stipendi pubblici. Questo peso è insostenibile, è un dato di fatto, lo status quo è insostenibile, è possibile alimentarlo solo con nuove tasse e con nuovo debito pubblico, i cui interessi sono pagati anch'essi dalle tasse. E' una macchina infernale che sta prosciugando le risorse del Paese. Va sostituita con un reddito di cittadinanza.
Nei prossimi giorni assisteremo a una riedizione del governo Monti con un altro Monti. L'ammucchiata Alfano, Bersani, Casini, come prima delle elezioni. Il M5S non si allea con nessuno come ha sempre dichiarato, lo dirò a Napolitano quando farà il solito giro di consultazioni. Il candidato presidente della Repubblica del M5S sarà deciso dagli iscritti al M5S attraverso un voto on line. Passo e chiudo. Sta arrivando la primavera. Ripeto: sta arrivando la primavera.

A cura di Arthur McPaul

lunedì 25 febbraio 2013

Come Previsto Un Solo Vincitore: MoVimento 5 Stelle


Avevamo ragione. Il MoVimento 5 Stelle ha vinto su tutti, di poco, da solo, ma ha vinto. Lo avevamo già scritto la settimana scorsa, con profetiche parole, forse esagerando un pó, ma la visione politica che questo blog ha del Paese è tanto perfetta da essere addirittura preveggente.

Questo voto di fiducia plateale al MoVimento 5 Stelle, qui studiato non come fede politica ma come movimento sociale, potrebbe cambiare il destino dell'Italia, ma cosa ancora più bella, potrebbe cambiare l'Europa intera, se anche gli altri paese scegliessero democraticamente di annientare il dominio delle lobby e lo strapotere delle banche, unendosi tra liberi cittadini.

Tante cose nel nostro bel Paese, da anni non vanno come dovrebbero e non è stato solo colpa dell'ultimo governo Monti.
Sarebbe lungo ricordare tutto l'iter che ha portato sul lastrico l'Italia.
Basta accennare a come nel 2008/2009 la prima grande crisi dei mutui, giunta dagli USA, fece perdere anche in Europa e quindi in Italia, liquidità, fiducia, posti di lavoro e credibilità internazionale. Ma con l'accentuarsi di quella che poi è stata definita nel 2011 la crisi del Debito, la situazione economica e finanziaria europea ha perso quell'ultimo barlume di concretezza, togliendo alla cittadinanza degli stati meno solidi, altro lavoro, altra speranza.

A nulla sono servite le numerose manovre dei governi per correggere una irrefrenabile discesa verso il baratro. Spagna, Grecia, Portogallo, Italia e Irlanda sono stati i paesi dell'Eurozona d'élite più colpiti, con un diffuso malcontento che si è radicato in tutta la popolazione e in tutti gli strati sociali.

Il MoVimento 5 Stelle, meglio degli Indignatos spagnoli, da ormai tre anni, ha raccolto a sé, dapprima i pazzi visionari complottosti che sapevano a quale truffa andavano incontro e poi tutti coloro che pian piano hanno compreso che c'era in atto un qualcosa di subdolo, che andava oltre la semplice congiuntura economica ma che non sapevano ben definire.
Ha raccolto poi i delusi, i meno abbienti e nelle ultime settimane, gli spettatori la gente comune, allibita ed entuasiasta grazie allo Tsunami Tour.

I risultati delle elezioni vedono una risicata maggioranza alla Camera per il PD sul PDL, con il MoVimento terzo a pochi punti dalle due grandi coalizioni, pronto a fare bastion contrario alle bizzarrie della loro vecchia e corrotta politica. Stessa cosa al Senato, che tuttavia non permette al PD nessuna possibilitá di maggioranza.

Come si evolverà la situazione politica del Paese?
Lo Tsunami di Grillo ha fatto crollare il palazzo e ha messo in crisi il Sistema politico italiano.
Napolitano, fedele europeista e pedina illuminata, avrà grossi problemi nel nominare Bersani premier, a meno che questo non trovi una assurda alleanza con Monti che ha preso le briciole e con qualche frangia del PDL, cosa da fantapolitica, che non avverrà mai e che comunque sarà vana.
Escludendo ogni sorta di alleanza, è possibile che si vada presto a nuove elezioni, dove il berlusconismo tramonterebbe definitivamente e il Partito democratico ripiomberebbe in una crisi irreversibile.

Il destino del Paese sarà bianco stellato e la Primavera d'Italia avverrà di pari passo con l'avvento della primavera climatica?

A nulla serviranno le parole di stima di Vedola per Grillo, l'applauso stentato di Casini o le lacrime di Ingroia. Il MoVimento non si alleerà con nessuno.
I Partiti delle lobby cercheranno di tirare avanti fino alle elezioni del Presidente della Repubblica, sperando in Emma Bonino, altra affiliata agli Illuminati, ma anche lì troverebbero la forte candidatura di Dario Fó, il premio Nobel per la Letteratura, che potrebbe essere appoggiato anche dalla sinistra.
Il nuovo Parlamento si insedierà il 16 marzo e Napolitano inizierà le consultazioni, per cercare il leader di Governo.
Ad aprile dovrà essere eletto il Presidente della Relubblica, ma arrivare alle elezioni senza un Presidente del Consiglio senza maggioranza, sarà impresa dura!

Intanto lo spread sale quasi a 300 punti, l'Europa e il mondo intero piuttosto che elogiare il 25,5 del MoVimento, restano sbigottiti per il 29% del PDL di Berlusconi, che tanto non vale nulla. Germania in primis.

L'Italia ora è su una scacchiera minata, dove ogni mossa potrebbe portare ad uno scacco matto sia per il PD che per il PDL a favore di una vitttoria assolita per il MoVimento 5 Stelle.

L'Europa trema, perchè se il MoVimento salisse al potere, si andrebbe anche ad un referendum per uscire dall'Euro e se l'Italia uscisse dall'Europa si sfascerebbe tutto, perché seguirebbero a ruota anche la Spagna, la Grecia sul lastrico e i delusi Portogallo e Irlanda.

Ipotesi plausibili ma il futuro è ora nelle mani di Grillo. E noi siamo con Grillo con fiducia!

A cura di Arthur McPaul

In questo articolo avevamo previsto già tutto:

http://nemsisprojectresearch.blogspot.it/2013/02/movimento-5-stelle-vince-scenario-primi.html

Nuovo Modello Per Sistemi Planetari Ad Alta Metallicità


È generalmente accettato che la presenza di un pianeta gigante è fortemente dipendente dalla composizione chimica della stella che lo ospita. Gli astronomi stanno studiando nuovi modelli matematici per stabilire con quale probabilità è possibile scoprire giganti gassosi orbitanti attorno a stelle con metallicità alta.

Gli scienziati sono sempre alla ricerca di nuovi modelli e nuove formule matematiche per capire la formazione degli esopianeti, materia che riserva ancora qualche mistero per gli esperti.

Si cerca di capire come può variare la frequenza di formazione di nuovi pianeti in base alla metallicità delle stelle che li ospitano e se i pianeti giganti nascono più di frequente vicino a stelle massicce. Per metallicità si intende la quantità di elementi chimici più pesanti dell’elio e dell’idrogeno.

Un team di astronomi guidati da Annelies Mortier e Nuno C. Santos hanno cercato quale potesse essere la funzione matematica alla base della formazione di pianeti attorno a stelle ricche di elementi più pesanti dell’elio e quelle con metallicità più bassa. I pianeti giganti (o giganti gassosi) vengono avvistati spesso orbitanti attorno a stelle con un tasso di metallicità alto, quindi stelle più giovani: i dati degli scienziati confermato che circa il 25% delle stelle con il doppio di metalli del Sole ospitano dei giganti gassosi. I risultati dello studio sono legati alle osservazioni acquisite tramite lo strumento HARPS (High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher) installato al telescopio da 3,6 metri dell’osservatorio La Silla dell’ESO in Cile.

Nello studio, pubblicato su Astronomy & Astrophysics e disponibile anche su arXiv, gli esperti suggeriscono che un alto tasso di metallicità contribuisce alla formazione di pianeti con un nucleo roccioso o ricco di ghiaccio. I risultati sono meno chiari e precisi per le stelle con un basso tasso di metallicità, che sarebbero quelle di prima generazione. Il dibattito scientifico sarebbe orientato nel sostenere che esisterebbero meccanismi separati responsabili della formazione dei pianeti giganti.

«Si dovrebbero portare avanti studi sulle stelle con metallicità bassa, dato che molti pianeti simili alla Terra si formano proprio attorno a questo tipo di stelle», ha sottolineato Mortier del Centro de Astrofisica, Universidade do Porto.

Gli esperti non hanno ancora trovato delle differenze statistiche tra i due modelli e sono concordi che sarebbe necessaria una quantità più vasta di dati e campioni da studiare.

A cura di Redazione MediaINAF

Fonte
http://www.media.inaf.it/2013/02/20/giganti-golosi-di-metallo/

domenica 24 febbraio 2013

Gravità Anomala Per Giovane Ammasso Stellare


I ricercatori del Kavli Institute per astronomia e astrofisica dell'Università di Pechino si sono imbattuti in un giovane ammasso stellare che sembrava non rispondere alle leggi della gravità, così come la conosciamo: le stelle binarie si concentrano all'esterno più che al centro, dove ci si aspetterebbe di trovarle. La spiegazione è che c'è binaria e binaria.


Che la legge di gravità così come l’ha pensata Newton non spiegasse tutti i meccanismi della fisica cosmica è cosa assodata. La legge di gravità rimane però la forza dominante sulla grande scala astronomica. Eppure quanto accade alle stelle che fanno parte affollato giovane ammasso stellare non può essere semplicemente spiegato con la forza di gravità.

È la conclusione a cui è giunto un gruppo di astronomi analizzando i dati dell’osservatorio spaziale Hubble sull’ammasso stellare NGC 1818, sito nella Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della nostra Via Lattea. I ricercatori del Kavli Institute per l'astronomia e l'astrofisica dell’Università di Pechino, hanno infatti notato più sistemi binari orbitanti alla periferia dell’ammasso piuttosto che al centro, il contrario di quanto si aspettassero.
Il lavoro sarà pubblicato il prossimo 1 marzo sull'Astrophysical Journal e appare oggi on line.
In un ambiente dinamico come quello di un ammasso stellare, le stelle più massicce si ritiene debbano gravitare attorno al centro dell’ammasso, quando “spingono via” quelle di minore massa, perdendo così energia, spiega il primo autore dello studio Richard de Grijs. Questo spinge le stelle più massicce ad essere “risucchiate” verso il centro dell’ammasso, mentre le stelle di minore massa acquistano energia e si collocano su un’orbita a maggiore distanza dal centro dell’ammasso. Gli astronomi chiamano questo processo “segregazione di massa”.
Detto questo, quando i ricercatori del Kavli Institute hanno studiato meglio i sistemi binari all’interno di NGC 1818, si sono trovati di fronte ad una struttura assai più complessa.

La maggior parte delle stelle negli ammassi va a formare sistemi binari che inizialmente sono così vicini l’uno a l’altro che la loro interazione porta alla distruzione di alcuni di essi. In altri casi si scambiano le stelle compagne. Gli astronomi si aspettavano che lo stesso criterio che porta le stelle più massicce di un ammasso a gravitare intorno al nucleo dell’ammasso stesso, si sarebbe dovuto applicare anche ai sistemi binari, visto che hanno mediamente una massa maggiore di una singola stella.
Quando invece hanno scoperto che erano più numerose le stelle binarie in “periferia” che al centro, superato lo sconcerto iniziale, sono arrivati alla conclusione che quelli chiamati sistemi binari “soft”, nei quali le due stelle orbitano una intorno all’altra a grande distanza, finiscono per essere distrutti dagli incontri con altre stelle nell’affollata zona centrale dell’ammasso.

Al contrario sistemi binari con orbite molto più vicine sopravvivono meglio all’incontro con altre stelle in ogni parte dell’ammasso stellare. E questo giustificherebbe la presenza di maggiori sistemi binari lontani dal centro.
Una mappa della distribuzione radiale dei sistemi binari non era mai stata fatta per un ammasso così giovane con NGC 1818, che ha un’età tra i 15 e i 30 milioni di anni. Sarebbe comunque difficile perché non ci sono giovani ammassi nelle vicinanze della nostra Via Lattea. Questo nuovo risultato fornisce nuove conoscenze utili a teorizzare meglio i processi che regolano l’evoluzione degli ammassi stellari.
“Le interazioni estremamente dinamiche tra le stelle in un ammasso complicano la nostra comprensione della gravità”, aggiunge Chengyuan Li, “è necessario studiare l’intera fisica di quell’ambiente per comprendere che cosa vi accada. e le cose sono di solito più complesse di quello che appaiono”.

A cura di Redazione MediaINAF

Fonte
http://www.media.inaf.it/2013/02/21/la-strana-gravita-dei-giovani-ammassi/

sabato 23 febbraio 2013

Acqua intorno a DG Tau


Scoperta grazie alle osservazioni del telescopio spaziale Herschel dell’ESA una grande quantità di vapor d’acqua nel disco attorno ad una giovane stella da cui si formerà un sistema planetario simile al nostro. Un risultato di fondamentale importanza perché potrebbe spiegare l'origine dell'acqua e della Vita sulla Terra. La scoperta è stata guidata da una giovane ricercatrice italiana associata INAF.

Immaginate quanta possa essere l’acqua contenuta in tutti i mari e gli oceani della Terra. Eppure, nonostante possa sembrarci un valore smisurato, nel cosmo di acqua ce n’è in quantità enormemente maggiori. L’ultimo, gigantesco ‘serbatoio’ di questo composto chimico che è fondamentale per la Vita, almeno quella che si è sviluppata sul nostro Pianeta, è stato scoperto sotto forma di vapore e ghiaccio attorno a DG Tau, una giovane stella situata in direzione della costellazione del Toro e distante da noi circa 450 anni luce. E lì ce ne sarebbe addirittura qualcosa come migliaia di volte quella dei nostri oceani. La scoperta è stata realizzata da un gruppo internazionale di ricercatori, guidato da Linda Podio dell’Università di Grenoble e associata INAF, a cui partecipano Claudio Codella dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri e Brunella Nisini dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Roma, sfruttando le osservazioni condotte dal telescopio spaziale Herschel dell’ESA.

DG Tau ha pochi milioni di anni, ma tra alcuni miliardi di anni potrebbe diventare come il Sole e dal suo disco circumstellare si potrebbero formare pianeti, asteroidi e comete, in analogia al nostro Sistema solare. La ‘caccia all’acqua’ in questo ed altri sistemi simili diventa assai importante perché la presenza di questo composto può essere un indizio di condizioni favorevoli all’insorgenza della vita. Gli scienziati ritengono che la maggior parte dell’acqua in queste strutture si trovi nelle regioni più esterne del disco, dove le temperature sono molto basse, ben al di sotto di -100 gradi centigradi. “In queste condizioni, l’acqua si congela sulla superficie dei grani di polvere del disco, ricoprendoli con spessi mantelli di ghiaccio e rendendola così ‘invisibile’ alle osservazioni” spiega Linda Podio. “Tuttavia la radiazione molto energetica emessa dalla stella illumina e riscalda gli strati più superficiali del disco, così che i mantelli di ghiaccio sui grani di polvere possono sciogliersi rilasciando parte dell’acqua in fase gassosa”. Una volta in forma di vapore, le principali righe di emissione di questa molecola sono visibili a lunghezze d’onda del lontano infrarosso, non osservabili da Terra a causa dell’assorbimento atmosferico ma accessibili agli strumenti a bordo del telescopio spaziale Herschel.

Così, anche il disco protoplanetario di DG Tau è stato passato al setaccio dallo spettrometro HIFI (Heterodyne Instrument for the Far-Infrared) di Herschel e l’analisi dei risultati è stata inequivocabile. “Ora possiamo dire con certezza che i nostri sospetti erano giusti. Siamo riusciti infatti ad osservare il vapor d’acqua nel disco di DG Tau – continua Linda Podio. L’analisi dei dati ci ha permesso di ricavare da quale regione del disco l’acqua viene emessa e derivarne l’abbondanza: la quantità di vapor d’acqua osservato equivale a centinaia o migliaia di oceani terrestri”. I ricercatori sono riusciti anche a localizzare la posizione di questo enorme serbatoio, che si trova in una fascia compresa tra 10 e 100 Unità Astronomiche dalla stella (una Unità Astronomica equivale alla distanza Terra-Sole). Inoltre, poiché l’acqua in forma di vapore è solo una piccola parte del totale, se ne deduce che la quantità d’acqua intrappolata nei mantelli dei grani di polvere sotto forma di ghiaccio è assai maggiore.

“Questa scoperta ha delle implicazioni fondamentali per gli astronomi e i geologi che studiano l’origine del nostro Sistema solare, e in particolare l’origine dell’acqua sulla Terra” commenta Linda Podio. “Infatti l’ipotesi più accreditata è che il nostro pianeta fosse completamente ‘asciutto’ al momento della sua formazione e che l’acqua vi sia giunta circa 4 miliardi di anni fa, grazie ad asteroidi e comete che si sarebbero formati nelle regioni esterne del nostro disco per poi schiantarsi sulla Terra durante la fase che prende il nome di ‘intenso bombardamento tardivo’. La quantità di acqua che abbiamo osservato nel disco di DG Tau, una stella simile al nostro Sole, supporta decisamente questo scenario”.

Immagine In Alto
La figura mostra la riga dell’acqua osservata con Herschel nel disco protoplanetario della stella giovane DG Tau. Il profilo della riga presenta due picchi che tracciano i due bordi del disco, uno in avvicinamento (blu) ed uno in allontanamento (rosso) rispetto all’osservatore. Crediti: per l’immagine del disco NASA / JPL-Caltech / T. Pyle, per la riga dell’acqua ESA/Hershel/HIFI

A cura di Marco Galliani

Fonte
http://www.media.inaf.it/2013/02/22/quanta-acqua-intorno-a-dg-tau/

Scoperto Il Più Piccolo Esopianeta Da Kepler


Scoperto, grazie al telescopio spaziale Kepler della NASA, ecco il più piccolo esopianeta mai osservato. E' più piccolo di Mercurio e poco più grande della Luna e orbita attorno alla stella Kepler-37 assieme ad altri due pianeti maggiori.

La famiglia dei pianeti extrasolari conosciuti cresce in continuazione, soprattutto grazie al satellite della NASA Kepler. Ma quello descritto su Nature di questa settimana da Thomas Barcly è di gran lunga il più piccolo della famiglia: più piccolo di Mercurio, anzi grande più o meno come la Luna, Kepler-37b dimostra soprattutto quanto si stia affinando la “vista” del satellite Kepler (o meglio, quella degli astronomi che diventano sempre più raffinati nell’analizzarne i dati): mai era stato possibile, usando il metodo del transito (ovvero lo studio di come un pianeta, passando davanti alla sua stella, ne modifica l’emissione luminosa) individuare un pianeta così piccolo. Finora, tutti i pianeti extrasolari studiati erano o di dimensioni simili a quelle della Terra o decisamente più grandi, nella classe dei giganti gassosi come Giove e Saturno.

Il pianetino in questione si trova in orbita attorno alla stella Kepler 37, che vorrebbe dire appunto la trentasettesima stella con attorno un sistema planetario scoperta dal satellite Kepler nel corso della sua survey. E’ una stella abbastanza simile al Sole. Come la lettera “b” lascia intuire, quel pianeta non è da solo. I ricercatori (un team internazionale composto da decine di astronomi, guidati appunto da Barclay del NASA Ames Research Center) ne hanno individuati con certezza almeno tre, di pianeti che orbitano attorno a quella stella.

Quelli designati “c” e “d” sono più prevedibili, nel senso che le loro dimensioni li pongono in linea con la grande maggioranza dei pianeti extrasolari scoperti sinora: rispettivamente 0,742 e 1,99 volte il raggio terrestre, quindi tutti e due della taglia del nostro pianeta. Ma “b” è davvero minuscolo, 0,3 raggi terrestri, che lo pone piuttosto nella classe a cui appartiene la Luna (che ha un raggio pari a un quarto di quello della Terra).

Quasi sicuramente, un pianeta così piccolo non ha né acqua né atmosfera, ed è solo un piccolo mondo roccioso e desolato proprio come Mercurio. Ma la cosa più interessante che ora i ricercatori si chiedono è quanto possano essere comuni pianetini come questo: secondo alcune teorie, più i pianeti sono piccoli più dovrebbero essere abbondanti nella galassia. Ma la verità è che pianeti più piccoli di Mercurio erano stati sì previsti, ma mai osservati prima, e gli astronomi non erano nemmeno sicuri di essere tecnicamente in grado di osservarli. Perché il passaggio di un un pianeta così piccolo davanti alla sua stella ne “oscuri” abbastanza la luce per essere rilevabile da Terra, occorre che si verifichino condizioni particolarmente fortunate in quanto a inclinazione dell’orbita, lunghezze d’onda della luce emessa e così via. In pratica, calcolano i ricercatori, se anche tutte le stella del catalogo di Kepler avessero attorno un pianeta di questo tipo, sarebbe possibile osservarlo solo nello 0,5 per cento dei casi.

A cura di Nicola Nosengo

Fonte
http://www.media.inaf.it/2013/02/20/un-esopianeta-piccolo-piccolo-2/

venerdì 22 febbraio 2013

800,000 Per Grillo a Roma: Inizia La Primavera D'Europa!!!


A Piazza San Giovanni, per Grillo e per i ragazzi del MoVimento 5 Stelle, si sono radunate 800,000 persone, come nessuno prima d'ora era mai riuscito a fare, nemmeno gli imperatori di Roma, nemmeno i dittatori come Mussolini e Berlusconi, nemmeno i sindacati, Papa Paolo Giovanni II o il PCI degli anni d'oro.
Questo avvenimento, che va oltre ogni ragionevole stima, ha spiazziato e sbiancato i leader degli altri schieramenti.


Bersani, che era in diretta su RAI2, ad un certo punto, mentre Grillo comunicava che in Piazza c'erano 800,000 persone e altre 150,000 erano collegate in rete (e chissà quante su Repubblica TV, canale 50), è sbiancato.
Quando ha ricevuto la notizia più inattesa della campagna elettorale e gli è scappato un illogico: "io voglio bene ai ragazzi del Movimento 5 Stelle...ma.. se..", sembrava ubriaco, come un pugile suonato, quasi al k.o. mentre il direttore di Libero, Belpietro, incalzava nei fianchi con accuse e domande velenose.

Berlusconi, trovando la vile scusa di una congiutivite, ha evitato il comizio a Napoli, forse i suoi 5-10,000 sostenitori sarebbero sembrati una beffa se paragonati al milione di persone che hanno seguito Grillo, Casaleggio e i ragazzi del MoVimento.

Monti, sempre in contemporanea, ha sparato le ultime chicche della sua brevissima carriera da Presidente del Consiglio. "L'italia si riprenderà già dal 2013" ha detto con grande coraggio, mentre le stime analitiche che giungono da Bruxelles parlano di un anno di completa recessione cui seguirà una lunga e difficile ripresa forse solo dal 2014. Forse rassegnato già in partenza alla sconfitta, si è limitato a giustificarsi per aver promosso misure economiche e ha ribadito che non ha mai preso ordini dalla Merkel o dal Parlamento Europeo. Ha pienamente ragione, perché gli ordini li ha presi direttamente dagli emissari di GoldMan Sachs per quel meschino progetto di Europa dittatoriale e federale per sperimentare la concorrenza iperliberista col resto del mondo.

E mentre a Piazza San Giovanni una grande comunità di persone, come li ha definiti Grillo, festosamente defluiva, il gelo è calato sulla politica italiana.

Nei brevi dibattiti che sono seguiti dopo le ultime interviste ai leader politici, è iniziato ad essere palese il fatto che ora ci si aspetta un Movimento 5 Stelle capace di insidiare e bruciare tutti allo sprint finale.

Alla manifestazione di 5 Stelle i giornalisti professionisti italiani, bigotti, voltabandiera, ignoranti, sono stati lasciati fuori dagli accrediti. Ne è scoppiata subito una polemica e molti titoli sul web, invece di elogiare 800,000 persone unite per cambiare l'Italia, hanno vilmente criticato il fatto di essere stati esclusi, dopo che loro HANNO ESCLUSO il MoVimento 5 Stelle per anni, dando a Grillo del comico!!!

Ma questo evento oceanico lo hanno visto in prima fila tutte le maggiori emittenti europee, mondiali, accreditate per beffa!
Chissà quanta "saliva" avranno ingoiato Angela Merkel cancelliere tedesco, o
José Manuel Durão Barroso, (Presidente della Commissione europea), o il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.

Il mio augurio é che il popolo italiano si svegli, che inizi a finalmente a ragionare, che non abbia quella solita mentalità classista, o finto filo religiosa.
Spero che gli italiani si rendano conto, anche quel 3-4% che vive nel lusso e negli agi, che il Movimento 5 Stelle è nato per colpa loro, per gli sprechi che hanno fatto in una vita fatta di auto di lusso, di cene, alberghi, tangenti, raccomandazioni, escort e amanti, cocaina, feste, cocktails e sfruttamento della povera gente con contratti di lavoro miseri e umilianti.
Grillo è la coscienza di tutti noi che siamo cresciuti solo col pane e con la pasta, senza avere mai nulla oltre al necessario e che, quando abbiamo chiesto di lavorare siamo stati sfruttati, presi per il sedere da chi arrogantemente ha utilizzato i tanti cocopro, i tanti contratti a chiamata, o i licenziamenti e le riassunzioni per raggirare la legge.

Tutti voi che ora tremate per Grillo che vi spazzerà, sappiate che avere fatto il bello e il cattivo gioco con la vita altrui, lasciando che il vostro commercialista o il vostro avvocato vi siatemassero le carte, le fatture, i contratti, per raggirare la legge e sfruttare i dipendenti, permettendovi di continuare a fare la bella vita.

Le imprese chiudono anche per questo e non solo Impresa-Italia.
Ci vuole adesso una bella ammissione di colpa e i più grossi malfattori, i grandi imprenditori e banchieri corrotti non appena i grillini giungeranno in Parlamento, credo che scapperanno come polli impauriti all'estero, per sfuggire alla giustizia che li condennarà per sempre.

Mancano solo pochi giorni.
Di sicuro è la più grande rivoluzione del dopoguerra è sono altrettanto sicuro che in pochi giorni strariperà in Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda!

Prepariamoci alla Primavera Europa!

A cura di Arthur McPaul

giovedì 21 febbraio 2013

MoVimento 5 Stelle di Grillo Vince Le Elezioni: Lo Scenario dei Primi Due Giorni


Ecco la cronaca di quello che potrebbe accadere dopo le elezioni:25 febbraio 2013; Ore 18:00
E' incredibile quello che sta emergendo dai primi dati elettorali. Il MoVimento 5 Stelle pare che abbia la maggioranza in diverse regioni e alla camera.

Grillo, Casaleggio e i suoi più vicini sostenitori, stanno seguendo i primi spogli delle schede dal camper del Movimento, parcheggiato a Roma, nei pressi di Piazza San Giovanni dove venerdi erano presenti quasi mezzo milione di persone.
Nessun giornalista pare che riesca ad intervistarlo e per tenere a bada la calca sarebbero intervenute anche le forze dell'ordine. Dalla web-tv "La Cosa", sta chiedendo a tutti di restare calmi e di evitare festeggiamenti azzardati prima del tempo.

Trapelano già le prime indiscrezioni dai maggiori leader politici italiani.
Pare che Maroni, presidente della Lega Nord, sia stato intervistato da una televisione locale sull'incredibile risultato elettorale: "Bhé, io mi aspettavo un grande risultato da parte di Grillo, il suo movimento ricorda tantissimo la Lega quando nacque, con le platee oceaniche nelle piazze di tutto il Nord e ho sempre parlato bene del loro programma che in molto punti assomiglia tantissimo al nostro. La Lega e il Movimento 5 Stelle sono infatti gli unici partiti di maggioranza che hanno chiesto senza mezzi termini l'uscita dall'Euro e se ci sarà bisogno saremo pronti ad appoggiare le loro iniziative, purché siano anche favorevoli allo sviluppo e all'uscita dalla crisi di tutto il Nord Italia. Ho sentito poco fa anche Tremonti ed è contento di questo risultato, perché aprirà nuovi scenari per abbattere i poteri forti. Siamo in sintonia anche per le l'abolizione delle Province italiane e per tante altre idee che possano aiutare la nostra economia e in particolare il Nord Italia".

Ad una radio invece ha parlato poco dopo Bersani, che starebbe seguendo lo spoglio dalla sede nazionale del PD, a Roma in Piazza Sant'Anastasia, nei pressi del Circo Massimo: "Se i risultati fossero confermati, Il PD sarebbe comunque il secondo partito d'Italia, con una grossa crescita rispetto al passato. Io credo che Grillo abbia portato via una larga parte dei nostri elettori, delusi da alcune battaglie interne in passato e forse da alleanze troppo pericolose con una certa sinistra troppo antiquata come quella di Vendola. Io credo che ora si possa aprire una tavola rotonda con tutte le forze di maggioranza per discutere assieme i presupposti per la ripresa rapida del Paese".

E mentre le ore passano e la vittoria del MoVimento si fa netta, iniziano ad arrivare i commenti anche degli altri leader politici. Nessuna notizia invece di Berlusconi e Monti, che sembravano esser svaniti nell'ombra.

Ingroia ha lodato pubblicamente Grillo lanciando l'ennesimo appello: "Vorrei dire a Grillo, che è un uomo giusto e fuori da questo schifo, che siamo disposti ad unire le forze contro i in Parlamento, perché i nostri movimenti sono molto simili. Assieme potremo avere i numeri per cambiare il paese".

In tutte le piazze italiane nascono delle manifestazioni spontanee di festa e giubilo. Oltre a piazza San Giovanni, dove accorrono migliaia di persone per Grillo, gruppi spontanei si radunano a migliaia ovunque, festeggiando come se l'Italia fosse campione del mondo di Calcio.

26 Febbraio 2013

Tutti i media pubblicano i risultati definitivi, non senza polemiche.
In alcune sedi molte schede per il Movimento 5 Stelle sarebbero state annullate, così come per i votanti dall'estero, di cui centinaia di schede non sarebbero arrivate in tempo a Montecitorio venendo quindi irrimediabilmente escluse dalla conta.
I risultati sono eclatanti e inimmaginabili:

- Schede non valide 1,6
- CasaPound Italia 1,1
- Fare Per Fermare Il Declino 1,9
- Altri Movimenti 2,0
- Partito Del Sud 2,5
- Lista Civica Monti: 6,5%
- Rivoluzione Civile: 7,1%
- Partito Delle Libertà: 17,9%
- Partito Democratico: 25,9
- Movimento 5 Stelle: 33,5

In un'intervista a Giorgio Napolitano trapela grande imbarazzo. Ha dichiarato che incontrerà i leader dei primo partiti per poi scegliere il Presidente Del Consiglio, con serenità.
A Piazza San Giovanni si sono intanto radunate centinaia di migliaia di persone per festeggiare il Movimento 5 Stelle. In serata parlerà Grillo per ringraziare tutti gli italiani.

Tuttavia, la maggioranza non schiacciante, pone fin da subito dei grossi problemi. Il Movimento 5 Stelle è infatti non allineato e non disposto a stipulare alleanze con nessuno, nonostante tutti i leader abbiano offerto disponibilità per governare. Come faranno i grillini a cambiare da soli il Paese?

Su Facebook iniziano a girare intanto strane strane voci e indiscrezioni. Molti personaggi pubblici della finanza sembra che stiano lasciando il paese. Da 24 ore è irreperibile Alessandro Profumo, inquisito di recente per il crack del Monte Dei Paschi Di Siena e in passato per quello Unicredit.
Silvio Berlusconi pare che abbia deciso di delegare ad Angelino Alfano ogni dichiarazione pubblica per gravi problemi di salute. Alcune voci dicono che abbia già raggiunto la Svizzera per delle urgenti cure mediche.

Mario Monti, non risulta disponibile a lasciare dichiarazioni, alcuni rumors lo vorrebbero a Bruxelles. I motivi restsno ignoti.

Lo Spread intanto schizza a 390 punti, oltre 120 punti in soli due giorni.
Dalla Germania, la Merkel ha dichiarato al Parlamento tedesco che si auspica che Giorgio Napolitano sappia fare una scelta giusta e ponderata nella nomina, per il bene dell'Italia e di tutta l'Europa intera.

In Spagna, a Madrid, una folla spontanea di manifestanti si é radunata sotto il Parlamento, le testsne online parlano già della nascita del "Nuevo Movimiento" spagnolo per distinguerlo da quello fascista di Franco ed ispirato a quello di Grillo.
Lo slogan è sempre lo stesso dell'anno scorso:"Non andiamo via finché non sparite da qui uno ad uno".

Stesse scene in Grecia, dove la gente ha assalito il Parlamento e molti parlamentari sembra che siano stati sbattuti fuori a calci, con la polizia inerte che ha evitato ogni tipo di intervento.

27 Febbraio 2013
L'Europa intera è in fermento. Beppe Grillo sta parlando su "La Cosa" e le notizie stanno girando convulsamente via web su Twitter e Facebook. Le maggiori tv italiane si stanno collegando alla web tv grillina.
"Se Napolitano non chiamasse uno di noi alla presidenza, sarà golpe, è stia ben attento, che poi si scatenerebbe di tutto!"

E mentre la più grande rivoluzione democratica della storia europea prende vita, da Bruxelles, il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, chiede alle forze dell'ordine spagnole e greche di mantenere l'ordine, pena l'invio della Gendarmeria Europea.

Questo scenario potrebbe essere l'inizio della Primavera europea, che porterebbe finalmente ad una Nuova Europa, sradicando il male oscuro degli illuminati iper-liberali dalle sue fondamenta?

Alpha Centauri A Come Il Sole


L'Herschel Space Observatory dell'ESA ha rilevato uno strato più fresco nell'atmosfera della stella genella del Sole. Alpha Centauri A

Le stelle più vicine al Sole sono quelle del sistema di Alpha Centauri. Proxima Centauri dista solo 4,24 anni luce, mentre le stelle doppie Alpha Centauri A e B, 4,37 anni luce.

Alpha Centauri B è balzato di recente agli onori della cronaca per la scoperta di un pianeta orbita attorno ad esso.
Alpha Centauri A è un gemello quasi perfetto del Sole, identico per massa, temperatura, composizione chimica ed età, fornendo un laboratorio naturale ideale per confrontare le caratteristiche delle due stelle.

Una delle grandi curiosità della scienza solare è l'atmosfera esterna del Sole detta corona, che viene riscaldata a milioni di gradi, mentre la superficie visibile del Sole si aggira sui 6000 °C. Ancora più strano è che esiste un minimo di temperatura di circa 4000 ° C tra i due strati, a poche centinaia di chilometri sopra la superficie visibile nella parte dell'atmosfera solare chiamata cromosfera.

Entrambi gli strati possono essere visti nel corso di una eclisse totale, quando la Luna blocca brevemente il volto luminoso del Sole: la cromosfera è un anello rosa-rosso intorno al Sole, mentre i flussi filanti spettrali di plasma della corona si estendono per milioni di chilometri.
Il riscaldamento dell'atmosfera solare è stato un enigma per molti anni, ma è probabilmente correlato alla torsione e l'aggancio delle linee di campo magnetico che inviano energia increspata attraverso l'atmosfera nello spazio. Il perché vi sia un differenziale così estremo di temperatura di temperatura è stato a lungo dibattuto dagli scienziati.

Ora, osservando Alpha Centauri A nel lontano infrarosso con il telescopio Herschel e confrontando i risultati con i modelli computerizzati delle atmosfere stellari, gli scienziati hanno fatto la scoperta di uno strato equivalente ma più fresco nella sua atmosfera.
"Lo studio di queste strutture è stato limitato al Sole fino ad ora, ma vediamo chiaramente le tracce di uno strato simile con un'inversione di temperatura in Alpha Centauri A", dice René Liseau dell'Onsala space Observatory, in Svezia e autore principale dello studio e della presentazione dei risultati.

"Le osservazioni dettagliate di questo tipo per differenti varietà di stelle, potrebbe aiutarci a decifrare l'origine di tali strati e risolvere il mistero del generale riscaldamento atmosferico".

Foto in alto
Una delle grandi curiosità della scienza solare è che l'atmosfera esterna del nostro Sole, la corona, viene riscaldata a milioni di gradi mentre, la sua superficie visibile è 'solo' circa 6000 gradi. Vi è anche la cromosfera, compresa tra i due strati che misura 4000 gradi. Ora, usando dell'ESA Herschel Space Observatory, gli scienziati hanno fatto la prima scoperta di uno strato equivalente fresco nell'atmosfera della stella simile al Sole, Alpha Centauri A. (Credit: ESA)

Traduzione e adattamento a Cura Di Arthur McPaul

Fonte
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/02/130220092410.htm

martedì 19 febbraio 2013

La caccia ai pianeti extrasolari si intensifica


Quando gli astronomi scoprirono il pianeta GJ 1214b in orbita ad una stella a più di 47 anni luce dalla Terra nel 2009, i dati presentavano due possibilità. Poteva essere o un mini-Nettuno avvolto in una spessa atmosfera di idrogeno ed elio o un mondo d'acqua quasi tre volte le dimensioni della Terra.

Jacob Bean presso l'Università di Chicago, ha usato un nuovo metodo chiamato spettroscopia multi-oggetto per analizzare l'atmosfera del pianeta, dai grandi telescopi terrestri. Aiutati dalla tecnologia, Bean e i suoi colleghi stanno superando la sfida di scoprire la composizione dell'atmosfera di pianeti che non era possibile fare solo pochi anni fa.
"Stiamo cercando di distinguere se sono giganti gassosi o qualcosa di fondamentalmente diverso da quello che abbiamo visto nel nostro Sistema Solare, con un clima prevalentemente composto di acqua", ha detto Bean.

La ricerca di pianeti extrasolari è decollata negli ultimi dieci anni, ed è ora una componente crescente del programma di ricerca della University of Chicago. Una stima pubblicata a gennaio ha calcolato che la nostra galassia, la Via Lattea conterrebbe almeno 17 miliardi pianeti delle dimensioni della Terra, con una potenziale percentuale abitata. Perseguire la ricerca dei pianeti extrasolari con i metodi complementari sono Bean e Daniel Fabrycky, un altro assistente professore di astronomia e astrofisica.

Bean ha ricevuto la possibilità di utilizzare l'Hubble per continuare le sue osservazioni su GJ 1214b. Gli studi precedenti delle atmosfere planetarie avevano coperto 10-20 orbite. Bean ha utilizzato una tecnica chiamata spettroscopia di trasmissione per misurare la composizione chimica dell'atmosfera del pianeta con una precisione senza precedenti.

Ma ora Bean mira a costruire un sistema che sia perfettamente adatto e ottimizzato per studiare le atmosfere dei pianeti extrasolari, tra cui quella di GJ 1214b.
"I dati attuali suggeriscono un clima prevalentemente composto da acqua, ma non è un risultato definitivo" ha detto Bean. "Ci potrebbero essere degli scenari ancora più esotici che non siamo in grado di escludere".

"Se GJ 1214b fosse un mondo d'acqua, sarebbe molto diverso da qualsiasi cosa nel nostro Sistema Solare", David Charbonneau, il cui team ha scoperto il pianeta.

A partire dagli anni '90, i cacciatori di pianeti extrasolari inizialmente erano solo in grado di trovare pianeti giganti, come Giove perché erano più grandi, ma negli ultimi anni, hanno iniziato a perseguire un nuovo obiettivo più interessante: trovare pianeti che siano più simili alla Terra. Una spinta importante lungo questo fronte è stato dato dalla missione Kepler lanciata nel 2009, che sta cercando esopianeti attorno alle stelle simili al Sole.

"Kepler è sul punto di trovare piccoli pianeti nella zona abitabile intorno alle stelle simili al Sole", ha detto Fabrycky. "Questo è l'obiettivo della missione e siamo quasi arrivati a perseguire l'obiettivo".
Un veterano della ricerca con Keplero, Fabrycky ha misurato con precisione i tempi dei transiti, le eclissi dei mini pianeti al passaggio davanti alle loro stelle. Le incoerenze temporali nei transiti spesso sono il risultato di l'influenza gravitazionale di altri pianeti.
Finora Kepler ha scoperto 105 pianeti confermato e ne ha identificati altri 2740 candidati.

I nuovi telescopi saranno in grado di fare lo stesso tipo di studi sulle atmosfere degli esopianeti più piccoli che potrebbero anche essere abitabili", ha detto infine Charbonneau.

Foto in alto
Il campo di vista del telescopio spaziale Keplero si sovrappone al cielo notturno nell'immagine qui sopra. Lanciato nel 2009, Keplero fino ad ora ha scoperto 105 pianeti confermati e ha identificato altri 2.740 candidati pianeti supplementari. (Credit: Carter Roberts)

Traduzione e adattamento a Cura Di Arthur McPaul

Fonte
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/02/130218132351.htm

Ancora Tracce Di Acqua Sulla Luna, Tutto Da Riscrivere!


Sono stati scoperti alti livelli di acqua all'interno della struttura cristallina dei campioni minerali prelevati dalla crosta lunare, durante le missioni Apollo. Oltre a cambiare per sempre l'idea che avevamo dell'arida e sterile Luna, scricchiola la teoria classica sulla sua formazione.

Gli altopiani lunari si ritiene che rappresentino la crosta originale, cristallizzata da un oceano di magma su una Luna in gran parte fusa precocemente. Le nuove scoperte indicano che il nostro satellite naturale, fosse bagnato e che l'acqua non è stata sostanzialmente persa durante la sua formazione.
I risultati sembrano contraddire la teoria predominante sulla formazione lunare, che cioè si formó da detriti generati durante un gigantesco impatto tra la Terra e un altro corpo planetario, circa le dimensioni di Marte, secondo quanto sostengono i nuovi studi del prof. UM Youxue Zhang e suoi colleghi.
"Poiché queste sono alcune delle rocce più antiche della Luna, l'acqua doveva essere presente quando si formò", ha detto Zhang. "Questo è un pó difficile da spiegare con la corrente teoria sulla sua formazione, in cui la Luna si formó attraverso la raccolta del materiale espulso da un impatto gigante con la proto-Terra.
"In base a tale modello, il materiale espulso caldo avrebbe dovuto essersi degasato quasi completamente, eliminando tutta l'acqua".

Un articolo intitolato "L'acqua negli anorthosites lunari e le prove per una luna precoce umida" è stato pubblicato online il 17 febbraio sulla rivista Nature Geoscience.

Il primo autore è Hejiu Hui, presso l'Università di Notre Dame.
Nel corso degli ultimi cinque anni, le osservazioni spaziali e le nuove misurazioni di laboratorio sui campioni lunari delle missioni Apollo, hanno annullato la vecchia credenza che la Luna sia asciutta.
Nel 2008, la misurazione di laboratorio dei campioni lunari Apollo con le microsonde a ioni di idrogeno hanno rilevato di avere una grossa quantità indigena di acqua idrossile, le tracce fossili della sua presenza. Nel 2009, la missione NASA LCROSS impattata in un cratere lunare permanentemente in ombra, ha espulso un pennacchio di materiale che era sorprendentemente ricco di ghiaccio d'acqua.

Le ossidrili sono state rilevate anche in altre rocce vulcaniche e sullo strato di polvere fine e di ghiaia che ricopre la superficie lunare. Le ossidrili, che consistono di un atomo di idrogeno e uno di ossigeno, sono state individuate dallo studio dell'anorthosite lunare riportato in Nature Geoscience.
Nell'ultimo lavoro, grazie alla spettroscopia infrarossa è stato analizzato il contenuto di acqua nei granuli di feldspato plagioclasio dalle anorthosites lunari, le rocce dell'altopiano composto di oltre il 90 per cento plagioclasio.

I colori brillanti delle rocce degli altopiani si ritiene che si siano formati presto nella storia della Luna, quando il plagioclasio si è cristallizzato da un oceano di magma e ha galleggiato in superficie.
Il lavoro di spettroscopia infrarossa, che è stato condotto presso presso il laboratorio di UM Zhang e quello del co-autore Anne Peslier, ha rilevato circa 6 parti per milione di acqua.
"La scoperta sorprendente di questo lavoro è che nelle rocce lunari, anche in quelle senza minerali come il feldspato plagioclasio, il contenuto di acqua può essere rilevato", ha detto Zhang e il professor James R. O'Neil.
"Non è l'acqua liquida, quella misurata nel corso di questi studi, ma gruppi di ossidrilici distribuiti all'interno del grano minerale", ha detto Hui.

I gruppi idrossilici rilevati sono la prova che l'interno lunare conteneva significative parti di acqua durante lo stato iniziale fuso della Luna, prima che la crosta si solidificó e possa aver giocato un ruolo chiave nello sviluppo dei basalti lunari.
"La presenza di acqua", ha detto Hui, "potrebbe aver comportato una solidificazione più prolungata dell'oceano di magma lunare".
I ricercatori hanno analizzato i semi di anorthosites ferroan 15415 e 60015, così come la troctolite 76535. Il Ferroan anorthosite 15415 è uno delle migliori rocce conosciute della collezione Apollo ed è comunemente chiamato il Rock Genesis, perché gli astronauti pensavano di avere un pezzo di crosta primordiale della luna. Esso è stato raccolto sul bordo del cratere Apur durante la missione Apollo 15.
La roccia ferroan anorthosite 60015 fu raccolta vicino al modulo lunare durante la missione Apollo 16. La roccia Troctolite 76535 è una grana grossa di roccia plutonica raccolta durante la missione Apollo 17.

Foto in alto
Chiamato "Genesis Rock", questo campione lunare di anorthosite è stato raccolto durante la missione Apollo 15 è si ritiene che sia un pezzo di crosta primordiale della Luna. (Credit: Foto per gentile concessione del NASA / Johnson Space Center)

Traduzione A Cura Di Arthur McPaul

Fonte
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/02/130218132355.htm

lunedì 18 febbraio 2013

UFO ha intercettato e distrutto il meteorite russo?


Si continua a parlare del meteorite caduto in Russia. Iniziano ad arrivare sul web i video ripresi dalla popolazione e non mancano le sorprese.

Quanto disse il vice Primo Ministro Dmitry Rogozin: “è necessario sviluppare un nuovo sistema di difesa per identificare e neutralizzare minacce provenienti dallo spazio” ha fatto nascere qualche sospetto.
Se poi il leader liberale Vladimir Zhirinovsky ha affermato pubblicamente che non si è trattato di meteoriti ma del test di un’arma spaziale americana abbattuta da un missile russo, i sospetti diventano leggittimi.

Anche se un'ipotesi del genere sembra assurda, per ovvi motivi politici e strategici, in questo interessante video appare un oggetto intelligente, che pare intercetti e colpisca il meteorite in caduta libera.

Zhirinovsky dunque frettolosamente “ha accusato gli Stati Uniti per la pioggia meteorica di oggi”, ma se si trattasse del test di una super arma capace di intercettare proprio meteoriti pericolosi?

Alcuni hanno invece interpretato questo video come l'intervento da parte di UFO per evitare una catastrofe.
Evito inutili discorsi sull'argomento, citando decine di casi analoghi, ma non credo nel "buon alieno" che viene da Alfa Centauri B b a salvare l'umanità.

Lascio a voi i commenti:




A cura di Arthur McPaul

Fonte
http://www.segnidalcielo.it/2013/02/17/anteprima-mondiale-un-ufo-aveva-abbattuto-il-meteorite-caduto-in-russia-evitando-una-catastrofe/

Dalla Russia Sostengono Che Non Era Un Meteorite


Oltre 1000 feriti in Russia per un insolito sciame meteorico che ha colpito una zona scarsamente abitata degli Urali.
Erano proprio meteoriti? Siamo sicuri?


Da fonti interne dell’amministrazione USA veniamo confidenzialmente a sapere che forse le cose non stanno esattamente come ci sono state raccontate…

E anche di là dell’Atlantico qualcuno fa delle affermazioni fuori dal coro.

Ha iniziato il giornale russo Znak riportando la notizia secondo la quale il meteorite era stato intercettato dal sistema di difesa anti-missile di Urzhumka vicino a Chelyabinsk.

Poi il vice Primo Ministro Dmitry Rogozin, secondo il quale “è necessario sviluppare un nuovo sistema di difesa per identificare e neutralizzare minacce provenienti dallo spazio” ha fatto nascere qualche sospetto (1).

Ma la vera ‘bomba’ esplode quando il leader liberale Vladimir Zhirinovsky afferma pubblicamente che non si è trattato affatto di meteoriti ma del test di un’arma spaziale americana (2). Da notizie riservate pare che tale arma sarebbe stata abbattuta da un missile russo.

Secondo Zhirinovsky il nuovo segretario di Stato Americano John Kerry voleva avvisare il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov del test ma non sarebbe riuscito ad avvisarlo in tempo perché quest’ultimo era in viaggio in Africa.

Il dipartimento di Stato USA - da parte sua - ha recentemente confermato che John Kerry non è stato in grado di parlare con Lavrov – in missione ufficiale in Africa – a proposito di “urgenti questioni internazionali”.

Immediatamente alcuni organi di stampa si sono precipitati ad enfatizzare la scarsa affidabilità di Zhirinovsky, noto per le sue posizioni ultranazionaliste.


Il Washington Post scrive che Zhirinovsky “ha accusato l’America per la pioggia meteorica di oggi” (3), WaPo sottolinea come Zhirinovsky sia noto “per la sua retorica nazionalista, anti-occidentale e alle volte bizzarra”, mentre Der Spiegel lo definisce senza mezzi termini un “clown politico”.

Al tempo stesso – manco a dirlo - coloro che hanno riportato la notizia sono stati subito etichettati come ‘complottisti’ (4)…

Noi che non complottisti non siamo – ma neppure burattini del mainstream – un po’ di domande ce le facciamo e attendiamo fiduciosi le risposte:

- Perché meteoriti in un periodo dell’anno in cui la terra non sfiora il quadrante di cielo dove ci sono gli sciami meteorici?
- Perché un meteorite che ha fatto tanto disastro fa un buchetto sul ghiaccio di soli 6 metri di diametro?
- Perché non sono state - a oggi - mostrate tracce fisiche del meteorite mentre vi sono ben 20.000 persone che stanno lavorando a riparare i danni?
- Perché nelle sequenze di alcuni filmati pubblicati in rete si vedono degli altri oggetti che volano più velocemente del meteorite e che sembrano cercare di intercettarne la traiettoria? (5)

di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine e Altrainformazione)

Fonte
http://www.nocensura.com/2013/02/erano-proprio-meteoriti-siamo-sicuri.html?m=1

domenica 17 febbraio 2013

Violento Passato Per Vesta


Nuovi dettagli sul passato dell'asteroide Vesta, su Nature di questa settimana. Una simulazione al computer conferma che la parte meridionale fu colpita in rapida sequenza da due impatti con corpi minori, che hanno determinato la topografia osservata dalla missione Dawn della NASA. Ma qualcosa ancora non torna nella composizione delle rocce...

Altro capitolo, su Nature di questa settimana, della biografia di Vesta. Da quando la sonda DAWN della NASA ha osservato da vicino questo asteroide (ormai promosso a vero e proprio protopianeta) nell’estate del 2011, i planetologi si danno da fare per ricostruire nei dettagli composizione ed evoluzione di questo corpo celeste, considerato tra i più antichi del sistema solare e quindi una vera miniera di informazioni sulla sua storia.

Questa volta, Martin Jutzi dell’Università di Berna e i suoi colleghi ci raccontano un momento chiave della storia di Vesta, quello in cui la sua parte meridionale fu colpita violentemente da…non uno, come si pensava inizialmente, ma due violentissimi impatti, di cui il pianeta porta ancora evidenti le cicatrici.

Le prime analisi delle immagini della sonda Dawn avevano mostrato un grande cratere nella parte sud di Vesta. Tuttavia, quando gli astronomi avevano provato a simulare al computer l’impatto di un asteroide più piccolo su quel punto di Vesta, per quanto manipolassero i vari parametri (dimensioni e velocità dell’”intruso”, composizione geologica e così via) non c’era verso di ottenere risultati che combaciassero con la topologia superficiale effettivamente osservata da Dawn. Distribuzione dei rilievi e conformazione complessiva del pianeta non tornavano. Finché…finché un’analisi più approfondita dei dati di Dawn non ha rivelato che in realtà, presso il Polo Sud di Vesta, ci sono due crateri sovrapposti ma distinti: li hanno chiamati Veneneia (il più antico) e Rheasilvia (il più recente). Due crateri vuol dire due impatti, e infatti finalmente il modello costruito da Jutzi e colleghi, basato proprio sull’ipotesi di due impatti successivi, “predice” correttamente la forma di Vesta (che da sferico, come doveva essere prima degli impatti, diventò irregolare come è oggi) e la sua topografia. La simulazione usata dai ricercatori americani prevede, per la formazione di Veneneia, l’impatto di un corpo di circa 550 km di diametro, non in rotazione al momento dell’impatto e caduto su Vesta alla velocità di 5,4 km al secondo. E per Rheasilvia un “proiettile” da 66 km, questa volta in rotazione su se stesso.

La simulazione però apre nuove domande. Come detto, predice esattamente la topografia di Vesta, ma (partendo dall’ipotesi che Vesta sia un vero protopianeta, con una struttura differenziata in nucleo, mantello e crosta) finisce con una composizione della superficie del pianeta molto diversa da quella effettivamente osservata da Dawn. In particolare, vorrebbe che i due impatti avessero “sparso” sulle aree circostanti rocce ricche di un minerale chiamato olivina. Che invece non si vede. Tre le spiegazioni possibili: che l’olivina ci sia, ma le tecniche spettroscopiche usate dalla missione Dawn non siano in grado di rilevarla; che Vesta abbia una crosta spessa oltre 100 km e molto composita, per cui i due impatti avrebbero sollevato rocce dalla composizione più varia, anziché le sole olivine. Oppure, terza possibilità, che collisioni precedenti avessero già “rimescolato” gli strati più esterni dell’asteroide al momento della formazione di quei due crateri. Toccherà ancora a nuove elaborazioni dei dati di Dawn provare a rispondere.

A cura di Nicola Nosengo

Fonte
http://www.media.inaf.it/2013/02/13/un-terribile-uno-due-per-vesta/

Benedetto XVI accusato di crimini contro l'umanità: agenzia Reuters conferma


In questi giorni abbiamo parlato di una notizia, probabilmente volutamente non divulgata dalla stampa ufficiale: le richieste di giudizio e arresto per il Papa Benedetto XVI per crimini contro l'Umanità. Nonostante molti blog abbiano subito bollato la cosa come bufala, arriva la conferma dall'agenzia Reuters. Ma non sarà facile procedere.

La decisione del Papa Benedetto XVI di vivere in Vaticano, dopo le sue dimissioni, gli fornirà la sicurezza e la privacy ma anche la protezione giuridica da qualsiasi tentativo di processo in relazione ai casi di abuso sessuale della Chiesa perpretrati in tutto il mondo, dicono le stesse fonti legali del Vaticano.

"La sua continua presenza in Vaticano è necessaria, altrimenti potrebbe essere indifeso. Lui non avrebbe avuto la sua immunità, le sue prerogative, la sua sicurezza, se fosse altrove", ha detto un funzionario del Vaticano, parlando in condizione di anonimato.

"E' assolutamente necessario" che rimanga in Vaticano, ha detto la fonte, aggiungendo che Benedetto dovrebbe avere una "vita dignitosa" durante i suoi anni restanti.

Fonti vaticane hanno riferito tre considerazioni principali nel decidere che Benedetto dovrebbe vivere in un convento in Vaticano, dopo le dimissioni del 28 febbraio.

La polizia del Vaticano, che conosce già il Papa e le sue abitudini, sarà in grado di garantire la sua privacy e la sua sicurezza e non dovrà affidarlo a una forza di polizia straniera.

"Vedo un grosso problema se fosse andato altrove. Sto pensando in termini della sua sicurezza personale. Non abbiamo un servizio segreto che possa dedicare ingenti risorse come accade per gli ex-presidenti", ha detto il funzionario.

Un'altra considerazione è che se il Papa fosse trasferito in modo permanente in un altro paese, come in un monastero, o nella sua nativa Germania, la sua posizione potrebbe diventare un luogo di pellegrinaggio.

Questo potrebbe essere complicato per la Chiesa, in particolare nel caso improbabile che il prossimo Papa prenda delle decisioni che possano dispiacere ai conservatori.

"Sarebbe molto problematico", ha riferito un altro ufficiale del Vaticano.

L'ultima considerazione chiave è che esporrebbe il Papa alle rivendicazioni legali oltre agli scandali degli abusi sessuali della Chiesa cattolica.

Nel 2010, per esempio, Benedetto XVI è stato chiamato in causa in un processo relativo al fatto che non è riuscito ad agire da cardinale nel 1995, quando gli venne raccontato da un prete, che aveva abusato di un ragazzo in una scuola di non udenti degli Stati Uniti, per i decenni. Gli avvocati ritirarono l'accusa l'anno scorso e il Vaticano disse che era una grande vittoria che dimostró che il Papa non poteva essere ritenuto responsabile per le azioni dei sacerdoti.

Benedetto XVI non è attualmente nominato in tutti gli altri casi ma Il Vaticano ma non esclude la possibilità.

Dopo le dimissioni, Benedetto XVI non sarà più il monarca sovrano dello Stato della Città del Vaticano, ma manterrà cittadinanza e residenza che continuerà a fornire l'immunità ai sensi delle disposizioni dei Patti Lateranensi.

Sono stati emanati numerosi inviti per l'arresto di Benedetto XVI sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica.
Quando Benedetto XVI si recó in Gran Bretagna nel 2010, l'autore britannico e attivista ateo Richard Dawkins chiesé alle autorità di arrestarlo ad affrontare la questione degli abusi.

Dawkins e il compianto giornalista anglo-americano Christopher Hitchens, commissionó degli avvocati per studiare i modi per intraprendere le azioni legali contro il Papa. I loro sforzi non portarono a nulla perché il Papa è copo di stato e così gode dell'immunità diplomatica.

Nel 2011, le vittime degli abusi sessuali da parte del clero chiesero alla Corte penale internazionale di indagare sul Papa e su tre funzionari del Vaticano, sugli abusi sessuali.

Il Gruppo per i diritti per i Diritti Costituzionali (CCR) e un altro gruppo, la Rete dei Superstiti abusati dai sacerdoti (SNAP), presentó una denuncia presso la Corte penale internazionale relativa al fatto che i funzionari del Vaticano avevano commesso crimini contro l'umanità, perché avevo tollerato e consentito ai crimini sessuali.

La Corte penale internazionale non ha accettato il caso, ma non ha mai detto il perché e non ha giustificato il motivo per cui non si occuperà dei casi.

Il Vaticano ha sempre detto che un Papa non puó essere ritenuto responsabile per i casi di abusi commessi da altri, perché i sacerdoti sono dipendenti di singole diocesi di tutto il mondo e non dipendenti diretti del Vaticano.

I gruppi delle vittime hanno detto che Benedetto XVI, in particolare nel suo lavoro precedente alla nomina, ha chiuso un occhio alle politiche globali delle Chiese locali invece di consegnarli alle autorità.

Il Vaticano ha negato e il papa ha chiesto scusa per gli abusi nella Chiesa, incontrando le vittime degli abusi in molti dei suoi viaggi, ordinando una importante indagine sugli abusi in Irlanda.

Ma i gruppi che rappresentano alcune delle vittime dicono che il Papa lascerà l'ufficio con una macchia sulla sua eredità perché è stato in una posizione di potere in Vaticano per più di tre decenni, prima come cardinale e poi come papa e avrebbe dovuto agire.

Gli scandali erano iniziati quando l'allora cardinale Joseph Ratzinger fu eletto papa nel 2005.
Non più tardi del mese scorso, l'ex arcivescovo di Los Angeles, il cardinale Roger Mahony, è stato spogliato dal suo successore per tutte le funzioni pubbliche e amministrative dopo che le migliaia di pagine sugli abusi del 1980 sono state rese pubbliche.

Mahony, che era stato arcivescovo di Los Angeles dal 1985 al 2011, ha chiesto scusa per gli "errori" che fece come arcivescovo, dicendo che non era stato in grado di affrontare il problema degli abusi sessuali che coinvolgono i bambini.

Nel 2007, l'arcidiocesi di Los Angeles, ha raggiunto un accordo per un risarcimento di 660 milioni dollari per più di 500 minori vittime di molestie, il più grande accordo di questo genere negli Stati Uniti.

Il Portavoce del vaticano, padre Federico Lombardi, ha detto che il Papa "ha dato alla lotta contro gli abusi sessuali un nuovo impulso, in modo che nuove regole siano state messe in atto per prevenire gli abusi in futuro e ad ascoltare le vittime.

(Segnalazione da Philip Pullella, Segnalazione supplementare da Robin Pomeroy, a cura di Simon Robinson e Giles Elgood).

Resta dunque aperta la richiesta di estradizione e giudizio per il Pontefice aperta dal Rev. Kevin sul suo sito ITCCS.org, il quale in una esclusiva intervista mondiale, che pubblicheremo a breve, ci ha annunciato l'appoggio di uno stato europeo per chiedere l'estradizione di Benedetto XVI.

A cura di Arthur McPaul

Fonte
http://reuters.com/article/idUSBRE91E0ZI20130215?irpc=932

sabato 16 febbraio 2013

Hubble mostra il raro fenomeno di LRLL 54361


Un fascio di luce si fa strada in una densa nube di gas e polveri che circonda una protostella e lo fa con sistematica periodicità di 25.34 giorni. Il raro fenomeno ripreso con il telescopio Hubble fa ipotizzare che la "fiammata" dipende dal collegamento tra due giovani stelle in formazione le cui orbite sono molto vicine

Una misteriosa protostella che si comporta come un faro: ogni 25,34 giorni emette un fascio luminoso che si fa largo tra la polvere e il gas che la circonda. E’ quanto ripreso dal telescopio spaziale ESA/NASA Hubble osservando l’oggetto noto come LRLL 54361. E’ solo la terza volta che questo fenomeno viene osservato e le sue cause sono ben nascoste dal denso disco di polvere e gas che lo circonda.

Per gli astronomi la causa di questa intermittente “fiammata” potrebbe essere dovuta all’interazione di due giovani stelle in formazione legate reciprocamente. Il gas e la polvere circostante viene da loro attratta e quando le orbite delle due stelle si avvicinano, questo materiale finisce improvvisamente in queste stelle nella loro fase di crescita, rilasciando un getto di radiazioni. Il che spiegherebbe la periodicità del fenomeno dovuto al tempo necessario perché l’orbita delle due stelle raggiunga il punto di maggiore vicinanza.

“La protostella ha una così forte brillantezza legata ad una periodicità precisa che è molto difficile spiegare il fenomeno” spiega James Muzerolle dell’Instituto Space Telescope Science di Baltimora, e che sta usando sia dati Hubble, che Spitzer, per studiare questo oggetto e il suo strano fenomeno. Il telescopio della NASA Spitzer ha compiuto osservazioni di LRLL 54361 durante questi sette anni, prima che Hubble fosse impiegato per una osservazione costante dell’oggetto durante il periodo di manifestazione del fenomeno.

Le osservazioni di Hubble hanno messo in evidenza anche un fenomeno di eco luce, un’illusione ottica che dà l’idea di un movimento di luce lontano dal centro del sistema. Comunque casi come questo sono piuttosto rari nell’universo, in primo luogo perché sono rari i sistemi binari che vedano le orbite delle stelle così vicine. E’ infatti ipotizzabile che questo fenomeno sia destinato a scomparire con l’avanzare dell’età di queste giovani stelle in formazione.





Foto in alto:
Foto del faro emesso da LRLL 54361
Credit NASA/ESA

A cura di Media INAF

Fonte
http://www.media.inaf.it/2013/02/08/un-faro-per-hubble//