giovedì 31 gennaio 2013

Andromeda Vista Da Herschel


Due nuove accattivanti immagini dall'osservatorio spaziale Herschel ci mostrano l'elegante galassia a spirale Andromeda, dal nome della mitica principessa greca nota per la sua bellezza.

La galassia di Andromeda, nota anche come Messier 31, si trova a 2 milioni di anni luce di distanza, ed è la più vicina galassia di grandi dimensioni alla nostra Via Lattea. Si stima che abbia fino a 1.000 miliardi stelle, mentre la Via Lattea contiene centinaia di miliardi. Prove recenti suggeriscono che la massa complessiva di Andromeda può infatti essere inferiore alla massa della Via Lattea, inclusa la materia oscura.
Herschel, è una missione dell'Agenzia Spaziale Europea con importanti contributi della NASA, che vede nella luce infrarossa, rivelando i suoi freddi anelli di polvere. Alcune di queste polveri sono molto più fredde della galassia, solo poche decine di gradi sopra lo zero assoluto.
In entrambi i punti di vista, la più polvere più calda viene evidenziata nelle regioni centrali in diversi colori. Nuove stelle stanno nascendo in questo affollato centro galattico e in tutti i nodi polverosi negli anelli della galassia. I raggi di polvere possono anche essere visti tra gli anelli.

La foto di seguito è stata ripresa dal fotorivelatore PACS e dal ricevitore a immagini spettrali fotometriche SPIRE.



La foto in alto all'articolo invece, mostra i dati solo dello strumento SPIRE, che cattura la più lunga delle lunghezze d'onda rilevabili da Herschel.

Ulteriori informazioni sono online su:
http://www.herschel.caltech.edu, http://www.nasa.gov/herschel e http://www.esa.int/SPECIALS/Herschel.

Foto Di apertura
L'anello di turbinii di polvere di riempimento della galassia di Andromeda spicca in questa immagine dall'osservatorio spaziale Herschel, una missione dell'Agenzia Spaziale con importante partecipazione della NASA. (Credit: ESA / NASA / JPL-Caltech / NHSC)

Adattamento A cura di Arthur McPaul

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130128224157.htm

mercoledì 30 gennaio 2013

Marte: Resti Minerali Fossili di Flussi D'Acqua Corrente


Le creste dei crateri da impatto marziani sembrano essere fossili di crepe formate dai flussi dell'acqua corrente. L'acqua che scorre sotto la superficie suggerisce che la vita sarebbe stata possibile su Marte.

Delle strette reti di creste che si trovano nei crateri da impatto su Marte, sembrano essere i resti fossili di crepe sotterranee attraverso cui l'acqua un tempo scorreva, secondo una nuova analisi dei ricercatori della Brown University.
Lo studio, in corso di stampa nella rivista Geophysical Research Letters, rafforza l'idea che l'ambiente sotto la superficie di Marte un tempo aveva un'idrologia attiva e potrebbe essere un buon posto per la ricerca di prove di vita passata. La ricerca è stata condotta da Lee Saper e Jack Mustard, professore di scienze geologiche.

Le creste, molte delle quali di centinaia di metri di lunghezza e pochi metri di larghezza, erano già state notate in altre precedenti ricerche, ma non era noto il modo in cui si erano formate.

Saper e Mustard hanno pensato che potrebbero essersi formati sotto la terra quando gli eventi da impatto hanno scosso la crosta del pianeta. L'acqua, se presente nel sottosuolo, avrebbe circolato attraverso le fessure lentamente, riempiendo i giacimenti minerari. Poiché tali rocce circostanti sarebbero state poi erose nel corso di milioni di anni, le cuciture dei minerali si induriro formando le creste che vediamo noi oggi.

Per testare la loro ipotesi, Saper e Mustard hanno mappato due creste di crateri, la Nili Fossae e la Nilosyrtis. L'utilizzo delle immagini ad alta risoluzione del NASA Mars Reconnaissance Orbiter, hanno permesso di mostrare gli orientamenti dei crinali e la composizione delle rocce circostanti.

I dati sono coerenti con l'idea che i risalti ebbero inizio come fratture formatesi da eventi di impatto. Un'ipotesi alternativa suggerirebbe che queste strutture possano essere degli strati sottili di magma vulcanico intrusionato nella roccia circostante, ma questo non sembra essere il caso.
A Nili Fossae, gli orientamenti sono simili agli allineamenti di grandi difetti correlati a un impatto su larga scala. A Nilosyrtis, dove gli eventi da impatto furono di piccola scala, gli orientamenti della cresta sono associati a ciascuno dei piccoli crateri in cui sono stati ritrovati. "Questo suggerirebbe che la formazione delle fratture siano avvenute a causa del risultato dell'energia sprigionata dall'impatto localizzato e non sono pertanto associate a fenomeni localo di vulcanesimo". Ha detto Saper.

È importante sottolineare che, Saper e Mustard hanno anche scoperto che le creste esistono esclusivamente in aree dove la roccia circostante è ricca di ferro, magnesio e argilla, un minerale considerato un segno rivelatore che l'acqua un tempo era presente nelle rocce.

"L'associazione con questi materiali idratati suggerisce che c'era una fonte di acqua disponibile" ribadisce. "Che l'acqua avrebbe dovuto scorreve lungo il percorso di minor resistenza, che in questo caso sarebbe questi condotti di frattura".

Mentre l'acqua scorreva, i minerali disciolti sarebbero stati lentamente depositati nei condotti, più o meno negli stessi giacimenti minerari in modo da potersi accumulare ed eventualmente bloccare il deflusso di scarico.
Il materiale mineralizzato sarebbe stato più resistente all'erosione rispetto alla roccia circostante. E in effetti, Saper e Mustard hanno scoperto che queste creste sono state trovate solo nelle zone pesantemente erose, in linea con l'idea che si tratta di antiche strutture rivelatesi quando le rocce circostanti più deboli si staccarono lentamente a causa del vento.

Nel loro insieme, i risultati suggeriscono che l'acqua anticamente scorreva nel sottosuolo marziano e ci potrebbe anche essere stato un ambiente abitabile.
"Questo ci dà un punto di osservazione per dire che non c'era abbastanza fratturazione e flusso di fluidi nella crosta per sostenere almeno una regione idrologica valida nel sottosuolo".
Saper ha quindi detto. "Il tema generale dell'esplorazione planetaria della NASA è stato quello di cercare l'acqua. Quindi, se, queste fratture che si sono trasformate in creste grazie ai fluidi idrotermali, avrebbero potuto essere una biosfera valida".
Saper spera che il rover Curiosity, che attualmente si sta facendo strada attraverso il suo sito di atterraggio, il cratere Gale, possa essere in grado di far luce su questi tipi di strutture.
"Nel sito di Gale Crater, si pensa che ci siano fratture mineralizzate che il rover potrebbe analizzare" ha detto Saper. "Queste sono molto piccole e non possono essere esattamente dello stesso tipo di funzionalità che abbiamo studiato, ma avremo la possibilità di fare analisi chimiche su di esse. che potrebbero rafforzare la nostra ipotesi o dirci che sarà necessario esplorare altre locazioni".

Foto In Alto:
I depositi di minerali segnano il flusso d'acqua nel sottosuolo. Una foto scattata dal Mars Reconnaissance Orbiter mostra le creste formatesi dai flussi fossilizzati d'acqua nel sottosuolo. L 'orientamento delle creste, mappato dai ricercatori, è coerente con fratture formatesi da eventi di impatto. (Credit: NASA e Mustard Lab / Brown University)

Adattamento A cura di Arthur McPaul

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130129121941.htm

lunedì 28 gennaio 2013

Marte: Il Ghiaccio Secco Modella Il Territorio


Il Mars Reconnaissance Orbiter ha rilevato i cambiamenti stagionali sulle lontane dune di sabbia marziane, causati dal riscaldamento di una copertura invernale di anidride carbonica ghiacciata.

L'anidride carbonica naturalmente congelata viene chiamata "ghiaccio secco" e sublima direttamente da solido a gas sia sulla Terra che per le distese di ghiaccio secco su Marte. Un fattore essenziale nei cambi di stagione primaverile in cui i rivestimenti di ghiaccio secco su Marte si scongelano, avviene sul lato inferiore della calotta di ghiaccio, che sono a contatto con la terra scura riscaldata dal Sole di primavera attraverso il ghiaccio traslucido.

Il gas intrappolato si accumula sotto pressione e scoppia in vari modi.
Delle scanalature transitorie si formano sulle dune quando il gas intrappolato sotto la coltre di ghiaccio si trova ad un punto di fuga e sbuca fuori, portando la sabbia con esso. La sabbia espulsa forma inizialmente delle strisce scure sulla parte superiore dello strato di ghiaccio che scompaiono con il ghiaccio stagionale e i venti estivi cancellano la maggior parte delle scanalature tra le dune prima del prossimo inverno.

Le scanalature sono funzioni più piccole rispetto ai calanchi che sono legati alla suimazione del biossido di carbonio sui pendii più ripidi delle dune.
Un'attività simile è stata documentata e spiegata in precedenza vicino al Polo Sud di Marte, dove sono presenti gli strati stagionali congelati di anidride carbonica. I dettagli dei diversi cambiamenti stagionali del nord sono stati recentemente riportati in una serie di tre articoli per la rivista Icarus. Un video che mostra alcune delle modifiche è online su http://www.jpl.nasa.gov/video/index.php?id=1184.

I risultati rafforzano il crescente apprezzamento per Marte che è sempre più visto come un mondo dinamico, simile alla Terra, per alcuni aspetti.
"E' un processo incredibilmente dinamico", ha detto Candice Hansen del Planetary Science Institute e autore del primo dei tre nuovi rapporti. "Abbiamo avuto questo vecchio paradigma che tutta l'azione su Marte avveniva miliardi di anni fa. Grazie alla capacità di monitorare i cambiamenti con il Mars Reconnaissance Orbiter, uno dei nuovi paradigmi è che Marte ha molti processi attivi di oggi".
Con tre anni marziani (sei anni terrestri) di dati alla mano dalla camera HiRise del Mars Reconnaissance Orbiter, i ricercatori hanno una valida relazione sulla sequenza e sulla varietà dei cambiamenti stagionali.
Le modifiche primaverili includono esplosioni di gas che trasportano sabbia, rottute poligonali del ghiaccio invernale ammantando le dune, cadute di sabbia delle dune e le striature scure di sabbia spinte sul ghiaccio.
"E' una dura sfida poter riprendere questi repentinei cambiamenti", ha detto Ganna Portyankina dell'Università di Berna in Svizzera, principale autore della seconda relazione. "Ecco perché solo ora si comincia a vedere un quadro più ampio con gli emisferi che in realtà ci raccontano storie simili".

Il processo di esplulsione di gas che incide solchi nelle dune del nord assomiglia al processo di creazione della caratteristica forma di ragno nell'emisfero meridionale di Marte, come si vede in un'immagine a http://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA12249, ma i ragni non sono stati osservati nel nord.

Gli strati stagionali di ghiaccio secco si sovrappongono a diversi tipi di terreno nei due emisferi. Nel Sud, i diversi terreni includono il terreno pianeggiante, erodibile dove si formano i ragni, ma nel nord, una larga fascia di dune di sabbia circondano la calotta permanente.

Un'altra differenza illuminante sono le dune coperte dai ghiacci. Questo brillantatura nei risultati a nord indica a presenza di ghiaccio di acqua, mentre a sud brinamenti simili sono causati dall'anidride carbonica fresca.

Il terzo articolo pubblicato su Icarius, da Pommerol Antoine dell'Università di Berna e dai co-autori, studia la distribuzione del gelo dell'acqua utilizzando il Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars (CRISM). La leggera brina di acqua va poi disciogliendosi grazie ai venti primaverili.

Foto In Alto:
L'alta risoluzione della fotocamera HiRISE della NASA sul Mars Reconnaissance Orbiter ha scattato questa serie di immagini di dune di sabbia nella regione polare settentrionale di Marte. L'area coperta in ciascuno dei cinque pannelli è di circa 0,8 miglia (1,3 km) di larghezza. (Credit: NASA / JPL-Caltech / University of Arizona).

Adattamento A cura di Arthur McPaul

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130124150812.htm

sabato 26 gennaio 2013

Indagini Per Un'Orbita Esoplanetaria Retrograda


Gli astronomi giapponesi grazie al telescopio Subaru, hanno mostrato che il sistema planetario HAT-P-7 posto a circa 1040 anni luce dalla Terra nella costellazione del Cigno, comprende almeno due pianeti giganti e una stella compagna. La scoperta di un compagno sconosciuto (HAT-P-7b) attorno alla stella centrale (HAT-P-7), così come la conferma di un altro pianeta gigante (HAT-P-7c) in orbita al di fuori del pianeta retrogrado HAT-P- 7b [1], offrono nuove prospettive sul modo in cui si possono formare pianeti retrogradi.

Una collaborazione giapponese guidata da Norio Narita (National Astronomical Observatory of Japan) ha utilizzato il telescopio Subaru nel 2008 per scoprire la prima prova di un'orbita retrograda di un pianeta extrasolare, HAT-P-7b. Anche se i pianeti retrogradi, che hanno orbite che contrastano con la rotazione delle loro stelle centrali, sono assenti nel nostro Sistema Solare, si verificano in altri sistemi planetari dell'Universo.
Tuttavia, gli scienziati non sapevano come tali pianeti retrogradi si formato [2].

Dalla scoperta iniziale di HAT-P-7b, Narita ha portato avanti la sua ricerca per spiegarne la sua origine. Come partecipanti del progetto SEEDS [3] (esplorazione strategica di dischi e pianeti extrasolari con il telescopio Subaru) lui ei suoi colleghi, Yasuhiro Takahashi, Masayuki Kuzuhara e Teruyuki Hirano (tutti presso l'Università di Tokyo), hanno ripreso le immagini ad alto contrasto del sistema HAT- P-7 con lo strumento HiCIA per sviluppare un quadro più completo di esso.

Il team ha scoperto due candidati compagni in tutto il sistema di HAT-P-7 nel 2009 e ha misurato il loro moto proprio in un periodo di tre anni fino al 2012. Hanno confermato che uno dei due candidati e un compagno comune moto di tipo stellare, chiamato HAT-P-7b.
Il team ha anche confermato un trend di lungo periodo della velocità radiale [4] per HAT-P-7. Questo sta a indicare l'esistenza di un altro pianeta gigante, HAT-P-7c in orbita tra le orbite di HAT-P-7b (il pianeta retrogrado) e HAT-P-7b (il compagno stellare).

La domanda rimane: Come ha fatto l'orbita retrograda del pianeta a potersi sviluppare?

In una relazione del 2012, il dottor Simon Albrecht ha sottolineato che alcuni effetti gravitazionali tra la stella centrale e HAT-P-7b impedirebbero il mantenimento a lungo termine della sua orbita retrograda. Il team ritiene che l'esistenza della stella compagna (HAT-P-7B) e il pianeta esterno appena confermato (HAT-P-7c) possono svolgere un ruolo importante nel formare e mantenere l'orbita retrograda del pianeta interno ( HAT-P-7b) tramite il meccanismo Kozai, un processo a lungo termine durante il quale un oggetto più massiccio ha un effetto sull'orbita di un altro. Nel caso di HAT-P-7b, il team ha postulato la cosiddetta "migrazione sequenziale Kozai" come spiegazione di questo pianeta retrogrado. Essi suggeriscono che la stella compagna (HAT-P-7B) è stata colpita dall'orbita del pianeta esterno appena confermato (HAT-P-7c) attraverso il meccanismo Kozai, facendolo inclinare.

Quando l'orbita di quel pianeta si è abbastanza inclinata, HAT-P7C ha modificato l'orbita del pianeta interno (HAT-P-7b) attraverso il meccanismo Kozai, in modo che è diventato retrogrado. Questa evoluzione sequenziale orbitale del pianeta è uno degli scenari che potrebbero spiegare l'origine dell'orbita retrograda, inclinata ed eccentrica.

Il team di Narita ha dimostrato l'importanza di condurre osservazioni dirette ad alto contrasto di imaging per sistemi planetari noti per verificare la presenza di eventuali compagni esterni deboli, che possono svolgere un ruolo importante per comprendere l'intero quadro della migrazione planetaria.

I risultati forniscono indizi importanti per comprendere l'origine di una varietà di sistemi planetari, compresi quelli con orbite molto inclinate ed eccentriche.

Note:

1) Un pianeta retrogrado è un pianeta con un'orbita che va contro (oltre 90 gradi) la direzione della rotazione della stella centrale. Precedenti osservazioni hanno rivelato che circa un terzo dei pianeti gioviani caldi, pianeti extrasolari con caratteristiche simili a Giove, orbitano molto vicino alla loro stella e hanno orbite inclinate o anche orbite retrograde rispetto alla rotazione della loro stella centrale.

2) Le lettere dopo il nome di una stella sono modi coerenti con cui gli astrinomi etichettano un sistema planetario. Il sistema planetario è chiamato dal nome della stella centrale (HAT-P-7), e una stella compagna è etichettata con una B maiuscola (HAT-P-7B). Il primo pianeta scoperto nel sistema è designato da una b minuscola (HAT-P-7b), e il successivo, con una c minuscola (HAT-P-7c), e così via.

3) SEEDS (esplorazione strategica di pianeti e dischi extrasolari con Subaru Telescope) è un grande, progetto quinquennale guidato da Motohide Tamura (National Astronomical Observatory of Japan). Con un totale di 120 notti di osservazione al telescopio Subaru. Il progetto si concentra sull'esplorazione di centinaia di stelle vicine, nel tentativo di rilevare con immagini dirette eventuali pianeti extrasolari e dischi o detriti protoplanetari intorno alle stelle.

4) La velocità radiale è la misurazione della velocità di variazione della distanza di un oggetto astronomico. Quando un pianeta orbita intorno a una stella, provoca un piccolo cambiamento nello spettro della stella, che può essere misurato con alta precisione grazie ad uno spettrografo usato per dedurre la presenza di un altro pianeta.

Foto In Alto:
Immagini dell'Hubble space Telescope che mostra l'espansione di una stella rossa supergigante. (Credit: NASA/ESA)


Adattamento A cura di Arthur McPaul

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130125103923.htm

venerdì 25 gennaio 2013

Fusione Di Binarie Come Esplosione Di Supernovae


Il professore Natalia Ivanova dell'Università di Alberta ha rivelato il funzionamento di un evento celeste che coinvolge due stelle binarie che producono un'esplosione così potente che la luminosità si colloca vicino a quello di una supernova, una stella esplosa.

I ricercatori hanno a lungo discusso su ciò che accade quando le stelle binarie, due stelle che orbitano l'un l'altro, si fondono in un "involucro comune".
"Quando questo evento drammatico che cannibalizza due stelle si conclude possono verificarsi due possibili esiti:
1) le due stelle si fondono in una singola stella
2) una binaria iniziale si trasforma per un breve periodo in un sistema comune esotico".

L'evento si stima che richiede un tempo minimo che va da soli una decina di giorni a poche centinaia di anni per essere completato, un arco di tempo estremamente veloce in termini di eventi celesti.

Più della metà di tutte le stelle dell'Universo sono stelle binarie, ma Ivanova dice che non si sapeva fino ad ora a cosa assomigliasse un evento simile.
Dopo aver analizzato la fisica di ciò che accade negli strati esterni di uno di questi involucri comuni, i ricercatori hanno scoperto che il materiale caldo e ionizzato in comune si raffredda e si espande, per poi rilasciare energia sotto forma di uno scoppio di luce rosso brillante.

Ivanova ha collegato queste esplosioni teoricamente previste in sacche comuni con delle novae scoperte di recente luminose di rosso, che sono più luminose delle novae e solo un pó meno luminosa delle supernovae.
"La nostra ricerca fornisce sia un modo per identificare gli eventi di questi involucri comuni che la luminosità generata durante l'evento", ha detto Ivanova.

Ivanova è un Canada Research Chair in astronomia e astrofisica ed è stato il ricercatore principale di questo studio. Era assistito dal dottorando Jose Luis Avendano Nandez. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science.

Adattamento A cura di Arthur McPaul

Foto In Alto:
Immagini dell'Hubble space Telescope che mostra l'espansione di una stella rossa supergigante. (Credit: NASA/ESA)

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130124150812.htm

giovedì 24 gennaio 2013

Gravitinos, La Nuova Particella Che Spiegherà La Materia Oscura?


L'Universo abbonda di materia oscura. Nessuno sa in realtà di che cosa essa consiste. I fisici dell'Università di Oslo hanno messo a punto una spiegazione matematica che potrebbe risolvere il mistero una volta per tutte.

"Siamo alla ricerca di un nuovo tipo di particelle adatte a spiegare la materia oscura. Sappiamo che si tratta di una bestia ignota ma abbiamo trovato una spiegazione plausibile", dice Raklev, professore associato di fisica delle particelle all'Università di Oslo.

Anche se la materia oscura è invisibile, gli astrofisici sanno che esiste. Senza questa materia oscura sarebbe impossibile spiegare come le cose visibili nell'Universo stiano insieme.
La materia oscura è in grado di spiegare il perché le stelle si muovono e la velocità di rotazione delle galassie.
"Anche se siamo in grado di calcolare la quantità di materia oscura presente nell'Universo, sappiamo ancora poco sulla sua natura. Le particelle di materia oscura devono avere una grande massa, o ci deve essere una gran quantità di esse. I neutrini incontrano tutti i requisiti della materia oscura. Ma c'è una grande difficoltà. Hanno una massa troppo esigua".

Raklev sta ora cercando di dimostrare che la materia oscura è costituita dai gravitinos. Questa è una particella che è stata trattata ingiustamente per anni.
I gravitinos sarebbero i partner supersimmetrici di gravitoni.O, per essere ancora più precisi: "Il gravitino è l'ipotetico, partner supersimmetrico dell'ipotetico gravitone, quindi è anche impossibile prevedere una particella ipotetica oltre questa".

Per supporre la presenza dei gravitones occorre innanzi tutto
scoprire se la natura è supersimmetrica. La supersimmetria significa che vi è una simmetria tra materia e forze. Per ogni tipo di elettroni e quark corrisponde un partner pesante supersimmetrico. Le particelle supersimmetriche sono state creati nell'istante dopo il Big Bang. Se alcune di esse sono sopravvissute fino ad oggi, potrebbero essere parte della materia oscura.

Il partner supersimmetrico del gravitino è, come ha detto Apollon, il gravitone.
"Un gravitone è la particella che crediamo abbia la forza di gravità media, proprio come un fotone, la particella di luce, una media forza elettromagnetica. Mentre i gravitoni non pesano niente, i gravitinos possono pesare molto. Se la natura è supersimmetrica e i gravitoni esistono, allora i gravitinos esistono anche. E viceversa. Questa è matematica pura".

Ma c'è un problema. I fisici non possono dimostrare la relazione tra gravitoni e gravitinos prima di riuscire a unificare tutte le forze della natura.

Uno dei più grandi sforzi della fisica è unificare tutte le forze della natura in un'unica teoria. A metà del secolo scorso i fisici scoprirono che l'elettricità e il magnetismo facevano parte della stessa forza della natura. Questa forza è stata poi chiamata elettromagnetismo. Due delle altre forze della natura sono la forza nucleare forte e la forza nucleare debole. La forza nucleare debole può essere la radioattività. La forza nucleare forte è di dieci miliardi di volte più forte e lega insieme i neutroni e i protoni.
Nel 1970, l'elettromagnetismo è stato unificato con le forze nucleari forti e deboli in quello che i fisici chiamano il modello standard.

La quarta forza della natura è la gravità. La gravità è la più debole delle quattro forze della natura.
Il problema è che i fisici non sono ancora stati in grado di unificare la gravità con le tre altre forze della natura. I fisici, quando acquisiranno una comprensione unificata di tutte e quattro le forze della natura, guadagneranno una comprensione unica del mondo. In questo modo sarà possibile descrivere tutte le interazioni tra tutte le particelle immaginabili possibili in natura. I fisici chiamano questa la teoria ToE (Teoria del Tutto).

"Al fine di unificare la forza gravitazionale con le altre tre forze della natura, dobbiamo acquisire la gravità come teoria quantistica. Ciò significa che abbiamo bisogno di una teoria in cui è incluso il gravitone come particella nel nucleo atomico".
I ricercatori sono ora alla ricerca sia della supersimmetria che della teoria ToE. La scoperta del gravitone sarebbe un enorme passo in questa direzione.

Anche se non è stato possibile osservare la materia oscura, diversi miliardi di neutrini che ne fanno parte, attraversano il nostro corpo ogni secondo. Tuttavia, la loro velocità è piuttosto limitata. Le particelle si muovono alla velocità del Sistema Solare che si muove intorno alla galassia, a soli 400 chilometri al secondo.
"Quando non ci sono i rapporti con le particelle elettromagnetiche visibili, le particelle possono passare proprio attraverso di noi senza strumenti di misura e di rilevazione. Qui è dove entra in gioco la supersimmetria.

Se la supersimmetria è esatta, i fisici possono spiegare perché non vi è materia oscura nell'Universo", dice Raklev.

"La supersimmetria semplifica tutto. Se la teoria ToE esiste, in altre parole se è possibile unificare le quattro forze della natura, i gravitinos devono esistere".
I gravitinos si sono formati subito dopo il Big Bang.
"Poco tempo dopo il Big Bang abbiamo avuto una zuppa di particelle che si scontrarono. I Gluoni, che sono le particelle cuscinetto alla forza nucleare forte, entrarono in collisione con altri gluoni ed emisero i gravitinos.
I gravitinos si sono formati mentre l'Universo era ancora plasma. Quindi abbiamo una spiegazione del perché i gravitinos esistono".

I fisici hanno fino ad ora visto i gravitinos come un problema. Hanno creduto che la teoria della supersimmetria non funziona perché ci sono troppi gravitinos.
"I fisici hanno quindi cercato di eliminare i gravitinos dai loro modelli. Noi, d'altra parte, abbiamo trovato una nuova spiegazione che unifica il modello della supersimmetria con la materia oscura che si compone di gravitinos. Se la materia oscura non è stabile, ma solo esistente da molto tempo è possibile spiegare come la materia oscura consiste di gravitinos".
Nei vecchi modelli la materia oscura è sempre eterna. Questo significava che i gravitinos erano una parte fastidiosa del modello della supersimmetria. Nel nuovo modello di Raklev, la loro vita non è più infinita. Tuttavia, la vita media di gravitinos è molto lunga e in realtà più lunga della durata dell'Universo.
Tuttavia, vi è una grande differenza tra una vita senza fine e una durata di più di 15 miliardi di anni. Con una durata di vita limitata, i gravitinos devono essere convertiti in altre particelle. È proprio questo effetto di conversione che può essere misurata. E la conversione spiega il modello.
"Noi crediamo che quasi tutta la materia oscura è gravitinos. La spiegazione sta nella matematica. Stiamo sviluppando modelli speciali che consentono di calcolare le conseguenze di queste teorie e prevedere in che modo le particelle possono essere osservate negli esperimenti".

I ricercatori stanno ora cercando di verificarle sperimentalmente e questo spiega perché queste nuove particelle non sono ancora state osservate negli esperimenti del CERN a Ginevra in Svizzera.
"D'altra parte, dovrebbe teoricamente essere possibile osservarli da una sonda spaziale".
Il modo più semplice potrebbe essere studiare cosa succede se due particelle si scontrano fuori nell'Universo e sono convertite in altre particelle come fotoni o antimateria.
Anche se le collisioni avvengono molto raramente, c'è ancora tanta materia oscura nell'Universo da produrre un numero significativo di fotoni.
Il grosso problema è che i gravitinos non si scontrano.

"Almeno capita così raramente che non potremmo mai sperare di osservarli".
Tuttavia c'è speranza
"Fortunatamente per noi, i gravitinos non sono al cento per cento stabili. Essi vengono convertiti in qualcos'altro, ad un certo punto. Siamo in grado di prevedere ciò che il segnale diventa dopo la loro conversione, ovvero una piccola onda elettromagnetica chiamata anche raggio gamma".

La sonda spaziale della NASA Fermi-LAT sta attualmente misurando i raggi gamma. Un certo numero di gruppi di ricerca stanno ora analizzando i dati.
"Finora abbiamo visto solo il rumore. Ma uno dei gruppi di ricerca ha affermano di aver osservato un piccolo avanzo sospetto di raggi gamma dal centro della nostra galassia. Le loro osservazioni potrebbero andare bene per i nostri modelli ".

A cura Di Arthur McPaul

Foto in alto
il prof. Raklev (Credit: Yngve Vogt)

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130124091545.htm

25 Febbraio Break-Out Nazionale!!!


Il 25 Febbraio il primo cortocircuito, stacchiamo la corrente elettrica!!!

Buongiorno,
non mi presenterò a voi con la maschera di V...non vi farò proclami sulla Libertà e non farò un'analisi dell'epoca che stiamo vivendo.
Non vi chiederò di attaccare il sistema, ne vi chiederò se e chi voterete alle prossime elezioni.
Vi chiedo solo un piccolo gesto dimostrativo, innanzitutto verso noi stessi, poi verso chi si appresta a governarci.
Il 25 febbraio dalle 21:00 alle 24:00 generiamo il primo piccolo cortocircuito nazionale.

Il 25 Febbraio dalle ore 21:00 alle 24:00 stacchiamo la spina.
Teniamo spente tutte le luci di casa, i cellulari, le tv, i pc, i mezzi di trasporto. Non utilizziamo bancomat, carte di credito o banche on line.
Disattiviamoci dal sistema per tre ore.
Accendiamo delle candele e mettiamole alle nostre finestre, come simbolo dell'ultimo lume di speranza prima che il vero cortocircuito, fra popolo ed istituzioni, si concretizzi e ci faccia piombare nell'oscurità totale.
Un semplice gesto che ,se adottato da molti, potrebbe dare un segnale concreto, visibile a tutti, soprattutto a chi di dovere.
Un gesto per unirci senza conoscerci o incontrarci. Un gesto per dire, questo è il popolo unito non per Costituzione, ma per stanchezza...attenzione altrimenti staccheremo la spina definitivamente.

Tre ore di blackout, un semplice messaggio rivolto a tutti, politici, mass media e finanza.
Fate girare in rete, sul posto di lavoro, nei vostri condomini, nei vostri quartieri.

http://www.nibiru2012.it/forum/nibiru-2012/officina111-142562.165.html
http://www.facebook.com/groups/392100884212968/
http://officina111.forumfree.it/
http://nemsisprojectresearch.blogspot.it

mercoledì 23 gennaio 2013

Tesori Nascosti Nella Grande Nube Di Magellano


A quasi 200.000 anni luce dalla Terra, la Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della Via Lattea, fluttua nello spazio, in una danza lunga e lenta. Vaste nubi di gas all'interno di essa lentamente collassano per formare nuove stelle. A loro volta illuminano le nubi di gas in un tripudio di colori, visibili in questa immagine dell'Hubble Space Telescope.

La Grande Nube di Magellano (LMC) è in fiamme con le regioni di formazione stellare. Dalla Nebulosa Tarantola, la più luminosa nursery stellare nel nostro vicinato cosmico, a LHA 120-N 11, di cui una parte è anche in questa immagine di Hubble, la galassia piccola e irregolare è disseminata di nebulose incandescente, il segno più evidente che nuove stelle nascono.

LMC è in una posizione ideale per gli astronomi per studiare i fenomeni circostanti di formazione stellare. Si trova in una posizione casuale nel cielo, abbastanza lontana dal piano della Via Lattea che non è né eclissato da stelle vicine, né oscurato dalla polvere al centro della Via Lattea. E' anche abbastanza vicina per essere studiata in dettaglio (meno di un decimo della distanza della Galassia di Andromeda, la galassia a spirale più vicina) e si trova quasi di fronte alla Terra, dandoci una vista a volo d'uccello.

LHA 120-N 11 (nota come N11 in breve) è una regione particolarmente brillante di LMC, composta da diverse tasche adiacenti di gas e di formazione stellare. NGC 1769 (al centro di questa immagine) e NGC 1763 (a destra, vedere heic1011) sono tra le parti più brillanti.
Nel centro di questa immagine, vi è un dito di polvere scuro di macchie su gran parte della luce. Mentre le nebulose sono per lo più fatte di idrogeno, l'elemento più semplice e abbondante nell'Universo, le nubi di polvere sono la patria di elementi più pesanti e più complessi, che vanno a formare i pianeti rocciosi come la Terra. Molto più fine della polvere comune delle nostre case (un pó come come il fumo), questa polvere interstellare è costituita da materiale espulso dalle generazioni precedenti di stelle come sono morte.

I dati contenuti in questa immagine sono stati identificati da Josh Lake, un insegnante di astronomia della scuola Pomfret nel Connecticut, USA, all'Hubble Hidden Treasures.

Il concorso ha invitato i membri del pubblico a scovare dati scientifici inediti dati nel vasto archivio di Hubble e di trasformarli in immagini mozzafiato.
Josh Lake ha vinto il primo premio al concorso con un'immagine a contrasto della luce dell'idrogeno incandescente e dell'azoto in N11. L'immagine qui sopra combina i dati identificati con delle esposizioni supplementari nel blu, nel verde e nel vicino infrarosso.

Foto In Alto:
(Credit: NASA, ESA. Acknowledgement: Josh Lake)

A cura di Arthur McPaul

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130117105841.htm

La Nuova Nebulosa Manatee


Una nuova visione di un resto di supernova di 20.000 anni, fornisce ulteriori indizi per la storia di questo gigante che assomiglia a una specie in via di estinzione, il Manatee della Florida.

W50 è uno dei più grandi resti di supernova mai viste dal VLA. A quasi 700 anni luce, si estende su due gradi sul cielo, quanto quattro lune piene.

L'enorme nube W50 si formó quando una stella gigante, a 18.000 anni luce di distanza nella costellazione dell'Aquila, esplose come supernova circa 20 mila anni fa, espellendo i suoi gas all'esterno in una bolla in espansione.
I resti di quella stella gigante, molto probabilmente un buco nero, si nutrono di gas da una stella compagna vicina. Il gas cannibalizzato raccoglie in un disco attorno al buco nero. Il foro del disco e le potenti linee del campo magnetico agiscono come un enorme sistema di particelle cariche che vanno fuori del disco in potenti getti che viaggiano quasi alla velocità della luce.

Questo sistema di un buco nero e della sua stella sono noti sia alle onde radio che ai raggi X è sono collettivamente noti come il microquasar SS433.
Nel corso del tempo, i getti dal quasar hanno costretto all'espansione della bolla W50, con rigonfiamenti verso l'esterno su entrambi i lati.

Gli oggetti astronomici otticamente luminosi, con i telescopi ottici, spesso sono soprannominati per le loro sembianze terrene, come la galassia Whirlpool e la Nebulosa Gufo. W50 che è invece invisibile, è stato indicato nel 1958 con la W dal Catalogo Westerhout e 50 dalle emissioni di radio 50, dall'astronomo olandese Gart Westerhout. L'oggetto ha una vaga somiglianza con un lamantino, i mammiferi marini in via di estinzione conosciuti come "mucche di mare" che si riuniscono nelle acque calde nel sud degli Stati Uniti.

Grazie a tale somiglianza, il National Radio Astronomy Observatory ha adottato un nuovo soprannome per W50: Nebulosa Manatee. In collaborazione con la US Fish and Wildlife Service, l'NRAO svelerà la Nebulosa Manatee al pubblico durante il Festival annuale di Manatee a Crystal River, in Florida, su un palco che domina la più grande concentrazione naturale di svernamento dei lamantini in tutto il mondo.

Foto In Alto:
W50 (Credit: Left: NRAO/AUI/NSF, K. Golap, M. Goss; NASA’s Wide Field Survey Explorer (WISE). Right: Image used with permission from Tracy Colson, courtesy of NRAO)

A cura di Arthur McPaul

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130119185021.htm

La Deep Space Annuncia L'Estrazione Mineraria Sugli Asteroidi Nel 2015


La Deep Space Industries ha presentato un ambizioso piano per estrarre materie prime da alcuni vicini asteroidi e trasformarli in carburante e pezzi di ricambio per i satelliti.

Può sembrare fantascienza, ma il Chief Technology Officer della società Deep Space, John Mankins, che in precedenza ha lavorato presso il JPL della NASA, ha detto che presto sarà possibile estrarre minerali dagli asteroidi con una tecnologia che non è mai stata utilizzata nello spazio per gli scopi precisi che propongono ma che è davvero a portata di mano",

Questa è la seconda società che propone questo tipo di iniziativa estrattiva nello spazio ed entrambe potrebbero entrare presto in competizione.

Le industrie Deep Space prevedono l'utilizzo di alcuni telescopi poco costosi per selezionare gli obiettivi e una base spaziale di appoggio per poi visitare gli asteroidi selezionati.

Ogni missione costerebbe circa 20 milioni di dollari e la prima dovrebbe avvenire nel 2015, da quello che ha dichiarato ha l'amministratore delegato della società, David Gump a Discovery News.

In seguito, la nave spaziale Dragonfly dovrà essere in grado di mettersi in orbita intorno a un obiettivo per l'estrazione fino a circa 100 chili di materiale da riportare sulla Terra.

I fondi per l'impresa verrano stanziati dalle agenzie spaziali, tra cui la NASA e da altre aziende interessate alla pubblicità e ai programmi di marketing.

In ultima analisi, la Deep Space estrarrà l'acqua ed altri materiali volatili da enormi pezzi di asteroidi riportati nell'orbita terrestre. I materiali saranno utilizzati per produrre carburante per i satelliti per le comunicazioni, con un'aggiunta di altri 20-25 milioni di dollari. Gump prevede che il servizio commerciale di rifornimento dovrebbe essere regolarmente disponibile entro il 2020.

I metalli dell'asteroide, potrebbero essere utilizzati per la fabbricazione di celle solari e componenti satellitari.

I fondatori della società includono l'ingegnere Stephen Covey, che ha una domanda di brevetto in attesa di convalida per quello che egli chiama "fonderia a microgravità", una stampante 3D che utilizza il laser per i modelli in nichel, in modo simile alle stampanti 3D terrestri che utilizzano la polvere di nichel per la produzione di componenti.

Attualmente sono noti circa 9500 asteroidi vicini alla Terra, di cui circa 850 dei quali sono più grandi di 1 km (0,62 miglia).
Circa 2.900 degli asteroidi conosciuti sono più grandi di circa 300 metri (984 piedi) e milioni tra i 10 metri e i 20 metri (33 oltre i 66 metri) di diametri.

"Il numero di asteroidi scoperti vicini alla Terra è in costante aumento. Questo rappresenta il numero dei nostri potenziali bersagli per l'estrazione o per il recupero di risorse", ha detto Sonter.

Foto In Alto:
Deep Space Industries

A cura di Arthur McPaul

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http://news.discovery.com/space/asteroids-meteors-meteorites/startup-launches-asteroid-mining-operation-130122.htm

Le Aurore Appaiono Anche Sui Pianeti Extrasolari


Gli scienziati planetari dell'Università di Leicester hanno scoperto nuove prove suggeriscono che le aurore (simili a quella della Terra, l'Aurora Borealis), si verificano sui corpi di fuori del nostro Sistema Solare.

Le aurore si verificano su molti pianeti del nostro Sistema Solare, e la più luminosa, su Giove, è circa 100 volte più luminosa di quelle della Terra. Tuttavia, non sono state ancora osservate al di là di Nettuno.
Un nuovo studio condotto da Jonathan Nichols ha dimostrato che delle aurore simili a quelle di Giove potrebbero essere responsabili di numerose emissioni radio rilevate da un certo numero di oggetti di fuori del nostro Sstema Solare.
Inoltre, le emissioni radio sono abbastanza potenti da essere rilevate attraverso le ampie distanze interstellari e potrebbero fornire un modo efficace di osservare nuovi oggetti al di fuori del nostro Sistema Solare.

Le aurore si verificano quando particelle cariche nella magnetosfera di un oggetto collidono con gli atomi nella sua atmosfera superiore, causando loro di brillare. Tuttavia, prima di colpire l'atmosfera, queste particelle emettono onde radio nello spazio.

Lo studio, recentemente apparso sulla rivista Astrophysical Journal, dimostra che questo fenomeno non è limitato al nostro Sistema Solare.
Essa mostra che le emissioni radio provenienti da una serie di particelle ultrafredde potrebbero essere in modo molto simile, ma molto più potente, delle aurore come quelle di Giove.
Il dottor Nichols, docente e ricercatore presso l'Università di Dipartimento di Leicester di Fisica e Astronomia, ha dichiarato: "Abbiamo recentemente dimostrato che dei processi aurorali su Giove sono in grado di spiegare le emissioni radio ultrafredde osservate per corpi come le nane brune.
"Questi risultati suggeriscono che le aurore si verificano sui corpi di fuori del nostro Sistema Solare e le emissioni radio aurorali sono abbastanza potenti, circa 100.000 volte più luminose di quelle di Giove e rilevabili a distanze interstellari"


Il documento, che ha anche impiegato i ricercatori presso il Centro di Fisica dello Spazio, dell'Università di Boston d'America, potrebbe avere importanti implicazioni per l'individuazione di pianeti e di oggetti al di fuori del nostro Sistema Solare, che non potrebbero essere altrimenti scoperti con altri metodi.

Le emissioni radio potrebbero fornirci informazioni chiave per la durata del giorno del pianeta, la forza del suo campo magnetico e come esso interagisce con la sua stella madre e se possiede inoltre delle lune.

Foto In Alto:
Aurora sul Polo Nord di Giove
(Credit: NASA/ESA, John Clarke (University of Michigan))

A cura di Arthur McPaul

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130121083253.htm

Hubbe Mostra Il Grande Attrattore


Situato al confine del Triangolo Australe (Il Triangolo del Sud) e Norma (Piazza del Falegname), questo campo copre parte del Cluster Norma (Abell 3627), nonché una zona densa della nostra galassia, la Via Lattea.
Il Cluster Norma è il più vicino ammasso di galassie alla Via Lattea e si trova a circa 220 milioni di anni luce di distanza.


L'enorme massa concentrata e l'attrazione gravitazionale conseguente che provoca, è conosciuta dagli astronomi come "Grande Attrattore" e domina la nostra regione dell'Universo.
La più grande galassia visibile in questa immagine è ESO 137-002, una galassia a spirale. In questa immagine, vediamo grandi regioni di polvere in tutto il rigonfiamento della galassia.

Quello che non si vede è la coda incandescente nei raggi X che è stata osservata estendersi al di fuori della galassia, ma che è invisibile a un telescopio ottico come Hubble.

Osservare il Grande Attrattore è difficile a lunghezze d'onda ottiche. Il piano della Via Lattea, è responsabile della presenza di numerose stelle brillanti in questa immagine, sia per l'ombra delle stelle che per la polvere oscura dietro di esso.
Ci sono alcuni trucchi per vedere oltre questi elementi di disturbo, come le osservazioni a raggi infrarossi o radio e regione dietro il centro della Via Lattea, ma dove la polvere è più spessa, rimane un mistero quasi totale per gli astronomi.

Questa immagine è costituita da esposizioni in luce blu e infrarossa presa dall'Hubble Advanced Camera for Surveys sul telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA..

Traduzione A Cura Di Arthur McPaul

Foto in Alto:
(Credit: NASA/ESA)

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130122112439.htm

martedì 22 gennaio 2013

Raggi Gamma Investirono la Terra nell'VIII Secolo. Nuova Ipotesi Sulla Causa


Un lampo di raggi gamma potrebbe essere la causa di un'intensa esplosione di radiazione ad alta energia che colpì la Terra nell'VIII secolo, secondo una nuova ricerca condotta dagli astronomi Valeri Hambaryan e Ralph Neuh.

I due scienziati dell'Istituto di Astrofisica dell'Università di Jena, in Germania, hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista mensile della Royal Astronomical Society.

Nel 2012 lo scienziato Fusa Miyake ha annunció il rilevamento di livelli elevati dell'isotopo carbonio-14 e del berillio-10 negli anelli degli alberi del 774-775 dC, suggerendo che uno scoppio di radiazioni potesse aver colpito la Terra in quel periodo.

Il Carbonio-14 e il berillio-10 si formano quando la radiazione dallo spazio si scontra con gli atomi di azoto, che poi decadono a queste forme più pesanti di carbonio e berillio. La ricerca precedente ha escluso l'esplosione di una vicina stella massiccia (una supernova), perché nulla di simile fu registrato nelle osservazioni e cronache dell'epoca.

Miyake ha anche considerato che è da escludere l 'ipotesi "flare solare" perché questi non sono abbastanza potenti da causare l'eccesso osservato di carbonio-14.

In seguito a questo annuncio, i ricercatori hanno scoperto una voce nell'Anglo-Saxon Chronicle che descriveva un crocifisso visto dopo il tramonto in cielo, risalente al 776, troppo tardi rispetto alla data registrata per risolvere il mistero.

Hambaryan e Neuh hanno proposto un'altra spiegazione, in linea sia con le misurazioni del carbonio-14 che con l 'assenza di eventi registrati nel cielo. Essi suggeriscono che due resti compatti stellari, come buchi neri, stelle di neutroni o nane bianche, si possano essere scontrati e fusi insieme. Quando questo accade, parte dell'energia viene rilasciata sotto forma di raggi gamma, la parte più energetica dello spettro elettromagnetico che include la luce visibile.

In queste fusioni, lo scoppio di raggi gamma è intenso ma breve, in genere della durata di meno di due secondi. Questi eventi sono visti in altre galassie molte volte ogni anno, ma, a differenza delle esplosioni di lunga durata non avvengono nella luce visibile. Se questa fosse la spiegazione per il le radiazioni del 774/775, le stelle fuse non potrebbe essere più vicine di circa 3000 anni luce, o avrebbero portato all'estinzione della vita terrestre. Sulla base delle misurazioni del carbonio-14, Hambaryan e Neuh hanno ritenuto che il getto di raggi gamma potesse provenire da un sistema distante tra i 3000 e 12000 anni luce dal sole.

Neuh ha detto in merito che: "Lo scoppio di raggi gamma se fosse avvenuto molto più vicino alla Terra avrebbe causato un danno considerevole al biosfera. Ma anche a migliaia di anni luce di distanza, un evento simile, oggi, potrebbe causare il caos con i sistemi elettronici. La sfida è ora quella di stabilire quando e come tali rari picchi di carbonio-14 colpiscono la Terra. Negli ultimi 3000 anni, l'età massima degli alberi vivi oggi, solo uno di questi eventi sembra aver avuto luogo".

Traduzione A Cura Di Arthur McPaul

Foto in Alto:
(Credit: NASA / Dana Berry)

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130121083255.htm

Fuochi D'Artificio Per Betelguese Tra 5000 Anni


In una nuova immagine dell'ESA Herschel Space Observatory appare la stella Betelgeuse e il suo arco a forma di scudo che potrebbe entrare in collisione con un intrigante muro polveroso tra soli 5000 anni.

Betelgeuse può facilmente essere vista ad occhio nudo nel cielo notturno invernale dell'emisfero settentrionale come la stella rosso-arancio sopra e alla sinistra della famosa cintura di Orione.

Circa 1,000 volte il diametro del Sole e oltre 100,000 volte più brillante, Betelgeuse è probabilmente sulla buona strada per una spettacolare esplosione di una supernova, essendosi già gonfiata in una supergigante rossa.

La vista da Herschel nel lontano infrarosso, mostra come i venti della stella si stiano schiantando contro il mezzo interstellare circostante, creando un arco di shock mentre essa si muove nello spazio a una velocità di circa 30 km/s.
Una serie di archi polverosi che seguono la direzione della stella testimoniano una storia turbolenta di perdita di massa.
Più vicino alla stella stessa, vi è un involucro interno di materiale che presenta una pronunciata struttura asimmetrica. Grandi celle convettive nell'atmosfera esterna della stella stanno espellendo getti di detriti polverosi.

Un'interessante struttura lineare è presente più lontano dalla stella, oltre gli archi polverosi.
Alcune teorie avevano proposto che fosse la conseguenza del materiale espulso nel corso di una precedente fase dell'evoluzione stellare, ma l'analisi della nuova immagine suggerisce che potrebbe essere o un filamento lineare legato al campo magnetico della Galassia, o il bordo di una vicina nube interstellare che viene illuminata da Betelgeuse.
Se fosse un oggetto completamente separato, tenendo conto del movimento di Betelgeuse e dei suoi archi e della separazione tra essi, l'arco più esterno si scontrerà con la barra in soli 5000 anni, mentre la stella dopo 12 500.

Traduzione A Cura Di Arthur McPaul

Foto in Alto:
(Credit: ESA/Herschel/PACS/L. Decin et al)

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130122105615.htm

lunedì 21 gennaio 2013

Marte: In Un Cratere Possibile Habitat Per La Vita


Le nuove informazioni dello spettrometro Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) che hanno coinvolto il cratere McLaughlin di 92 chilometri di diametro e 2,2 km di profondità, testimoniano la possibilità che si sia accumulata l'acqua sotterranea all'interno, che altrimenti sarebbe rimasta nascosta.

Le rocce piatte sul fondo del cratere contengono i minerali del carbonato e dell'argilla che si formano solo in presenza di acqua. Il McLaughlin è privo di canali di afflusso di grandi dimensioni e di canali di piccole dimensioni originari dal muro del cratere vicino ad un livello che avrebbe segnato la superficie di un lago.

Insieme, queste nuove osservazioni suggeriscono che la formazione dei carbonati e dell'argilla all'interno del bacino chiuso del cratere, avvengono grazie all'acqua catturata nella zona sotterranea, contribuendo alla creazione di un ambiente umido. I risultati sono pubblicati nell'edizione online di Nature Geoscience.

"Nel loro insieme, le osservazioni sul McLaughlin Crater forniscono la migliore prova per la formazione del carbonato all'interno di un lago marziano", ha detto Joseph Michalski, autore principale dello studio.

Michalski e i suoi co-autori hanno usato il Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars (CRISM) sul MRO per verificare la presenza di minerali come i carbonati, che sono meglio conservati in condizioni non acide.

"Un certo numero di studi che utilizzano i dati di CRISM hanno dimostrato che le rocce da impatto meteorico riesumate dal sottosuolo sono state modificate presto nella storia di Marte, molto probabilmente dai fluidi idrotermali", ha detto Michalski. "Questi fluidi intrappolati nel sottosuolo avrebbero violato periodicamente la superficie nei bacini profondi, come nel McLaughlin Crater, possibilmente portando indizi per l'abitabilità sotto la superficie".

Il cratere McLaughlin si trova nella parte bassa di un pendio regionale a diverse centinaia di miglia di lunghezza sul lato occidentale della regione Terra Arabia di Marte. Come sulla Terra, le acque sotterranee che alimentano i laghi dovrebbero essere presenti a basse quote. Pertanto, questo sito potrebbe essere un buon candidato per un tale processo.

"Questo nuovo rapporto si aggiunge agli altri, rivelando un'immagine molto più complessa del Pianeta Rosso di quanto si potesse immaginare, con alcune aree con una grande possibilità di rivelare i segni dell'antica presenza di vita", ha detto Rich Zurek del NASA Jet Propulsion Laboratory (JPL) in Pasadena, in California.

Traduzione A Cura Di Arthur McPaul

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130117183402.htm

sabato 19 gennaio 2013

Le Dune di Titano Riempiono I Suoi Crateri?


Mentre la maggior parte delle lune di Saturno mostrano le loro antiche superfici butterate da migliaia di crateri, Titano in apparenza ne sembra privo, perché i suoi crateri vengono cancellati dalle dune di sabbia di idrocarburi che stanno lentamente ma costantemente riempendo i suoi crateri

"La maggior parte dei satelliti di Saturno, hanno migliaia e migliaia di crateri sulla loro superficie, mentre il 50% della superficie di Titano che abbiamo visto in alta risoluzione, conteneva solo circa 60 crateri", ha detto Catherine Neish, del team di Cassini. E' possibile che ci siano molti più crateri su Titano, ma che non sono visibili dallo spazio, perché sono stati erosi.
Di solito stimiamo l'età della superficie di un pianeta contando il numero di crateri su di esso (più crateri significa una superficie maggiore). Ma se ci sono in atto dei processi come l'erosione o le dune di sabbia è possibile che la superficie sia in realtà molto più antica di quello che appare".
"Questa ricerca è la prima stima quantitativa di come sia stata modificata la superficie di Titano", aggiunge Neish.

Titano è l'unica luna del Sistema Solare con una spessa atmosfera, e l'unico mondo oltre la Terra noto che ospita laghi e mari sulla sua superficie. Tuttavia, con una temperatura superficiale di circa -290 gradi Fahrenheit (94 gradi Kelvin), la pioggia che cade dal cielo non è acqua, ma metano ed etano liquido, composti che sono normalmente in forma gassosa sulla Terra.

Neish e il suo team hanno fatto la scoperta confrontando i crateri su Titano e Ganimede, la luna gigante con una crosta di ghiaccio d'acqua, simile a Titano.
Tuttavia, Ganimede ha perso quasi del tutto l'atmosfera e quindi in assenza di vento o pioggia non è stata erosa la sua superficie.
"Abbiamo scoperto che i crateri su Titano erano in media centinaia di metri (metri) meno profondi di quelli di Ganimede, suggerendo che qualche processo su Titano li li sta riempiendo" dice Neish, che è autore di un articolo pubblicato on-line sulla rivista Icarus il 3 dicembre 2012.

Il team ha utilizzato la profondità media dei crateri di Ganimede dai dati inviati dalla sonda Galileo della NASA. La stessa tendenza dei crateri su Titano è stata calcolata utilizzando le stime della profondità dei crateri provenienti dai dati derivanti ​​da immagini di Cassini.

L'atmosfera di Titano è principalmente composta da azoto con tracce di metano e di altre molecole più complesse fatte di idrogeno e carbonio (idrocarburi). La fonte di metano di Titano resta un mistero perché il metano nell'atmosfera è suddiviso su scale temporali relativamente brevi dalla luce del Sole. Frammenti di molecole di metano poi ricombinate in idrocarburi più complessi negli strati superiori dell'atmosfera, formano uno spesso smog arancione che nasconde alla vista la superficie. Alcune delle particelle più grandi eventualmente piovono sulla superficie, dove si legano assieme formando la sabbia.

"Dal momento che la sabbia sembra essere prodotta dal metano atmosferico, Titano deve aver avuto metano nella sua atmosfera per almeno diverse centinaia di milioni di anni per poter riempire i crateri ai livelli che stiamo vedendo", dice Neish. Tuttavia, i ricercatori stimano che la corrente di alimentazione del metano di Titano dovrebbe essere degradata dalla luce solare all'interno di decine di milioni di anni, quindi Titano aveva molto più metano in passato, oppure vengono riempiti in qualche modo.

I membri del team dicono che è possibile che altri processi potrebbero riempire i crateri su Titano: come l'erosione dal flusso di metano ed etano liquido per esempio. Tuttavia, questo tipo di agenti atmosferici tendono a riempire un cratere rapidamente all'inizio, poi più lentamente. Secondo Neish, si vedono crateri in tutte le fasi, alcuni appena iniziati ad essere ricoperti, alcuni a metà strada e alcuni che sono quasi completamente pieni.
Ciò suggerisce che un processo come la sabbia portata dal vento, riempie i crateri e altre caratteristiche ad un tasso costante. Questo si chiama flusso viscoso, ed è come quello che accade quando qualcuno prende una paletta di una vasca di panna montata fresca e scorre lentamente fino a riempire il buco e appiattire la superficie.

I crateri dei satelliti ghiacciati tendono a diventare meno profondi nel corso del tempo quando il ghiaccio scorre viscoso, quindi è possibile che alcuni dei suoi crateri poco profondi siano semplicemente molto più vecchi o abbiano subito un flusso di calore superiore rispetto a quelli di Ganimede, più recenti.
Tuttavia, la crosta di Titano è in gran parte composta da ghiaccio d'acqua e a causa alle temperature estremamente basse, il ghiaccio non dovrebbe essere abbastanza per tenere conto di una grande differenza in profondità rispetto ai crateri di Ganimede. Inoltre, proprio come l'erosione del torrente, la deformazione di flusso viscoso tende ad accadere rapidamente all'inizio, poi più lentamente come il materiale regola, quindi ci si aspetterebbe di vedere un sacco di crateri parzialmente riempiti su Titano se la sua superficie fosse stata deformata facilmente attraverso il flusso viscoso.

Mentre Cassini riprende Titano durante i suoi numerosi incontri, lo strumento radar costruisce a poco a poco una mappa della superficie. Ad oggi, lo strumento ha fornito strisce che coprono circa il 50 per cento della sua superficie. I crateri misurati dal team sono tutti a circa 30 gradi dall'equatore, una regione relativamente asciutta.
"Tuttavia, la presenza di liquidi sulla superficie e nel sottosuolo può anche causare una sostanziale modifica della forma del cratere, come si osserva sulla Terra", afferma Neish. "Nel caso di Titano, i liquidi costituiti da idrocarburi, sia per i sedimenti umidi (come quelli osservati nel sito di atterraggio di Huygens) o in ambienti marini poco profondi (come i laghi osservati a poli nord e sud). I crateri formatisi in ambienti simili alla Terra privi di qualsiasi elemento significativo di superficie, compresa l'assenza di un bordo rialzato, hanno subito il crollo sedimenti nel cratere. E' possibile che la mancanza di una topografia marina associata agli impatti possa aiutare a spiegare la relativa scarsità di crateri da impatto osservati vicino i poli di Titano. Se regioni polari sono sature di idrocarburi liquidi, i crateri formatisi in quelle regioni possono mancare di qualsiasi espressione topografica riconoscibile".

Il team pensa che queste considerazioni siano ottime sulla base dei dati fino ad ora disponibili e la differenza di profondità tra i crateri su Titano e Ganimede puó essere meglio spiegata attraverso la presenza della sabbia portata dal vento, anche se l'erosione da liquidi e il flusso viscoso potrebbero comunque contribuire alla modifica dei crateri.
I nuovi dati che in futuro saranno analizzati dal team di Cassini, potranno forse spiegare meglio il perché di questo affascinante quesito.

Traduzione A Cura Di Arthur McPaul

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130117183402.htm

venerdì 18 gennaio 2013

Germania Fuori Dall'Euro: Scenario


Se fosse la Germania a uscire dall'Euro invece dei Pigs, chi ci guadagnerebbe? La prima risposta è la Germania, ma è la risposta sbagliata.

Nell'articolo di Zeit on line (tradotto dal sito Voci dalla Germania - Un blog per raccontare il dibattito tedesco sull'Eurozona) si spiega il perché.

"E se la Germania desse ascolto agli euroscettici ed uscisse dall'Euro? Che cosa accadrebbe se la Germania abbandonasse l'Euro?"
Il parlamento tedesco approva con una maggioranza di due terzi l'uscita dall'Euro e la reintroduzione del D-Mark. Solo i Verdi votano contro. Il tasso di cambio è uno a uno. Il presidente della Bundesbank lascia il consiglio BCE con effetto immediato.
I mercati finanziari e dei cambi reagiscono immediatamente all'uscita della Germania. Dal resto dell'unione monetaria arriva in Germania un fiume di liquidità. La nuova valuta si apprezza del 50 % nei confronti dell'Euro. Un marco costa ora 1.5 . Allo stesso tempo crolla il valore delle garanzie statali offerte per i fondi di salvataggio. La stessa cosa accade per i debiti e i crediti nati dal sistema Target della BCE: la Bundesbank chiede che siano saldati immediatamente. I rischi per il bilancio pubblico, almeno all'inizio sembrano scendere. Circa 200 economisti celebrano la ritrovata libertà della Germania. Thilo Sarrazin dichiara in tv: "La Germania non ha bisogno dell'Euro".
Nel resto dell'Eurozona i mercati finanziari sono in difficoltà. La BCE dopo l'uscita della Germania ha immediatamente spostato la sua sede da Francoforte a Parigi. Nel frattempo annuncia acquisti illimitati di obbligazioni. In questo modo i banchieri centrali riescono a governare le quotazioni dei titoli.

La Nuova Banca Centrale Europea rimborsa tutti i crediti Target della Bundesbank con denaro fresco di stampa. Calcolati in marchi, hanno perso un terzo del loro valore. La Bundesbank è costretta a contabilizzare una grossa perdita. Lo stesso accade con il rimborso dei fondi tedeschi conferiti all'ESM. L'indebitamento pubblico tedesco cresce di un valore corrispondente. Dopo alcune settimane di sollievo dovute all'uscita dall'Euro, numerosi produttori di auto dichiarano che il loro fatturato nel resto d'Europa è crollato. Le auto tedesche per il resto d'Europa sono troppo costose. I costruttori chiedono la cassa integrazione e iniziano a licenziare.

Poco dopo, l'associazione degli industriali dichiara che l'economia tedesca a causa dell'apprezzamento del Marco non è piu' competitiva ed esorta i sindacati tedeschi ad accettare una riduzione dei salari. Dopo appena un trimestre, l'Ufficio Federale di Statistica comunica che gli avanzi delle partite correnti si sono dimezzati e che l'export verso il resto d'Europa è crollato. Thilo Sarrazin dichiara in un altro talk show che anche senza l'Euro si sente molto bene. Il suo reddito non si è affatto ridotto. Nel resto d'Europa, gli altri paesi avranno più tempo per raggiungere gli obiettivi di risparmio e decidono di aumentare i loro depositi nel fondo ESM, per compensare l'uscita della Germania.
La Germania entra in recessione.
Il Fiskalpakt viene sospeso e sostituito con un patto di stabilità. I paesi europei si impegnano a rispettare gli obiettivi di inflazione e a evitare che si formino degli squilibri nelle partite correnti. L'ESM diventa un Fondo Monetario Europeo (FME), con il compito di controllare il rispetto dei trattati da parte dei membri. I paesi che registrano un avanzo o un deficit delle partite correnti eccessivo, dovranno cedere una parte delle proprie entrate fiscali al FME.

La nuova BCE comunica che il suo obiettivo di inflazione resta invariato al 2%. La Bundesbank dichiara subito dopo che l'obiettivo di inflazione per la Germania è dell'1%, e aumenta i tassi. Il Marco continua ad apprezzarsi. L'Ufficio Federale di Statistica comunica che la bilancia commerciale della Germania, a causa del crollo delle esportazioni, ha raggiunto il pareggio. La congiuntura in Germania si indebolisce ulteriormente. L'industria dell'export è in recessione e taglia in maniera massiccia posti di lavoro. Anche l'economia interna inizia a perdere slancio per i tassi troppo alti. Nel resto d'Europa la situazione economica a poco a poco si stabilizza. Thilo Sarrazin dichiara in tv: "Questo non ha nulla a che fare con l'Euro". VW sposta le sue fabbriche Martin Winterkon, amministratore delegato di VW, fa sapere che l'azienda sposterà una grossa parte della sua produzione nel resto dell'Eurozona. "Il mercato tedesco è troppo piccolo per la nostra produzione, e abbiamo bisogno di tassi di cambio più sicuri", dice Winterkorn. Il valore delle azioni VW cresce vertiginosamente. BMW e Daimler confermano piani analoghi.

Nei rinnovi contrattuali dei metalmeccanici, per la difficile situazione nell'industria, viene concordato un aumento dell'1%. Nel settore pubblico, una riduzione delle entrate costringe a tagliare il numero dei dipendenti pubblici. I rinnovi contrattuali portano ad un aumento di mezzo punto percentuale. Un anno dopo l'uscita dall'Euro, la Germania si trova in piena recessione con una crescente disoccupazione. Nel frattempo anche la domanda interna è crollata: i bassi aumenti salariali e i licenziamenti stanno affossando i consumi. Sempre più aziende trasferiscono posti di lavoro nell'Eurozona, in Asia o negli Stati Uniti. La Borsa di Francoforte ha perso molta della sua importanza; quella di Parigi al contrario ha accresciuto la sua influenza. I capitali continuano ad uscire dalla Germania mentre i tassi di interesse tornano a crescere. La rivalutazione del Marco si è fermata. La zona Euro nel frattempo si è stabilizzata e mostra una debole crescita economica. Sta crescendo l'export dai paesi in crisi - soprattutto verso la Germania. VW pianifica l'allargamento dei suoi impianti in Spagna e prende in considerazione la costruzione di uno stabilimento aggiuntivo in Grecia.

Dopo due anni, la crescita nel resto dell'area Euro torna oltre il 2%. L'economia in Germania invece ristagna, la disoccupazione resta alta. Circa 200 economisti pubblicano un drammatico appello per aumentare la competitività della Germania. Il mercato del lavoro è poco flessibile, i salari troppo alti e le prestazioni sociali troppo generose per poter affrontare le sfide della globalizzazione. Grecia e Spagna sono in pieno boom, mentre l'economia tedesca è in difficoltà, scrivono due anni dopo l'uscita dall'Euro. Thilo Sarrazin dichiara in un programma televisivo: "Non ho mai suggerito l'uscita dall'Euro, al massimo mi sono permesso di dire che non abbiamo bisogno dell'Euro".

Tratto da http://www.beppegrillo.it/2013/01/il_giorno_in_cu.html

A cura di Arthur McPaul





giovedì 17 gennaio 2013

Ghiaccio Nei Laghi Di Titano


Non è esattamente la ciliegina su una torta, ma potrebbe essere ciliegina su un lago. Un nuovo documento da parte degli scienziati della missione Cassino, ritiene che blocchi di ghiaccio di idrocarburi potrebbero decorare la superficie dei laghi e dei mari di idrocarburi liquidi su Titano. La presenza di lastre di ghiaccio potrebbe spiegare la riflettività delle superfici dei laghi su Titano.

"Una delle domande più interessanti di questi laghi e dei mari è se possano ospitare una forma esotica di vita",  ha detto Jonathan Lunine, co-autore e  scienziato interdisciplinare  alla Cornell University, Ithaca, NY "e la formazione di ghiaccio galleggiante di idrocarburi sarà l'occasione per comprendere l'interessante chimica che intercorre lungo il confine tra liquido e solido, un limite che può essere stato importante per l'origine della vita terrestre". Titano è l'unico altro corpo, oltre la Terra nel nostro Sistema Solare con liquidi sulla sua superficie.

Ma, mentre il ciclo dell'acqua del nostro pianeta comporta precipitazioni ed evaporazione dell'acqua stessa, quello di Titano utilizza gli idrocarburi come l'etano e il metano. L'etano e il metano sono molecole organiche, che gli scienziati pensano possa essere la base per la costruzione delle molecole più complesse alla base della vita. Cassini ha visto una vasta rete di questi mari di idrocarburi che coprono l'emisfero nord di Titano, mentre una serie di laghi più sporadici sono presenti a sud. Fino a questo punto, gli scienziati di Cassini presumevano che i laghi Titano non avrebbero ghiaccio galleggiante, poiché il metano solido è più denso del metano liquido e sarebbe affondato.

Ma il nuovo modello considera l'interazione tra i laghi e l'atmosfera, causando diverse miscele e sacche di gas d'azoto e cambiamenti della temperatura. Il risultato che gli scienziati hanno scoperto, è che il ghiaccio galleggia in inverno nei laghi ricchi di metano e etano se la temperatura è al di sotto del punto di congelamento del metano -297 gradi Fahrenheit (90,4 gradi Kelvin). Gli scienziati hanno realizzato che tutte le varietà di ghiaccio sarebbero in grado di galleggiare se fossero composte da almeno il 5 per cento di "aria", che è una composizione media del ghiaccio marino giovane sulla Terra. ("L'aria" su Titano ha molto più azoto della Terra). Se la temperatura scendesse di pochi gradi, il ghiaccio affonderebbe a causa delle proporzioni relative di azoto nel liquido rispetto al solido. Le temperature prossime al punto di congelamento del metano potrebbero portare sia al galleggiamento che all'affondamento del ghiaccio. 

Gli scienziati non hanno del tutto capito di che colore sarebbe il ghiaccio, anche se il sospetto è che possa essere di colore rosso-marrone. "Ora sappiamo che è possibile ottenere il congelamento del metano e dell'etano in blocchi sottili di ghiaccio che congelano assieme, in quanto diventano più freddi, similmente a ciò che vediamo con il ghiaccio marino artico in inverno", ha detto Jason Hofgartner, primo autore del documento e scienziato al Research Council del Canada Scholar presso la Cornell. "Noi consigliamo di prendere in considerazione queste condizioni, se dovessimo decidere di esplorare la superficie di Titano, un giorno". Lo strumento radar di Cassini sarà in grado di testare questo modello osservando ciò che accade sulla superficie di questi laghi e mari. 

Con il riscaldamento del lago di idrocarburi nel disgelo della primavera, come i laghi del Nord di Titano hanno cominciato a fare, può diventare più riflessivo mentre il ghiaccio sale in superficie. Ciò fornirebbe una qualità della superficie ruvida che riflette energia in radiofrequenza quando le informazioni ritornano da Cassini, facendolo apparire più luminoso. Quando il tempo diventa più caldo e il ghiaccio si scioglie, la superficie del lago sarà liquida pura e apparirà al radar di Cassini scura. "Il soggiorno prolungato di Cassini nel sistema di Saturno ci offre l'opportunità senza precedenti per vedere gli effetti del cambiamento di stagione", ha detto Linda Spilker, scienziato del progetto Cassini della NASA Jet Propulsion Laboratory. "Avremo l'opportunità di vedere se le teorie sono giuste".

La missione Cassini-Huygens è un progetto di cooperazione della NASA, l'Agenzia spaziale europea e ASI, l'Agenzia Spaziale Italiana.

A cura di Arthur McPaul

Fonte:

mercoledì 16 gennaio 2013

Tutto è Stato Già Scritto?


Come largamente previsto, inizia ad entrare nel vivo la campagna di propaganda a favore di Monti da parte dei poteri oscuri della massoneria Illuminata.


La strategia scelta dagli emissari del Nuovo Ordine, come già largamente annunciato nei giorni scorsi in un nostro articolo, prevede:

- un progressivo abbassamento dello spread fino ai 200-220 punti, con un'ulteriore possibile stima al ribasso fino a 150 punti.

- Elogio in campo internazionale dell'anno trascorso di governo italiano di Monti, con la diffusione di dati economici a suo favore che teoricamente avrebbero contruibuito anche ad allentare la crisi in ambito europeo.

- Elogi e congratulazioni al suo operato da parte anche delle istituzioni, dai critici della finanza e dalla politica italiana di stampo cattolico e moderato.

- Diffusione di dati falsi sul buon andamento industriale dell'Italia dell'ultimo trimestre.

- Falsi dati sull'aumento dell'occupazione su base periodica.

- Premi, onorificenze e ringraziamenti di ogni genere e sorta per aver "salvato" l'economia italiana dallo sfacelo.

- Dati fasulli sull'incremento delle stime sugli indici di gradimento del suo movimento.

- Aumento delle diffamazioni in campo politico, economico e personale al suo nemico numero uno, il Cavalier Silvio Berlusconi, leader del Partito Delle Libertà.

Questo scenario dunque sta lentamente prendendo forma, esattamente come previsto. Vediamo i dettagli del subdolo piano creato dall'alta finanza dei Massoni Illuminati.

Lo spread è vorticosamente sceso negli ultimi giorni, passando dagli oltre 320 punti di fine dicembre agli attuali 260-270. Il disavanzo dei titoli pubblici tra i BTP italiani e i Bond tedeschi mostra una chiara curva in discesa, ma questo non è dovuto al buon andamento delle vendite, ma ad un gioco di alta finanza e controllo mediatico da parte dei broker mossi dalla Goldman Sachs tramite le agenzie di rating, per far credere all'opinione pubblica che Monti ha "salvato l'Italia" dal disastro.

"Mario Monti ha contribuito enormemente a riportare la fiducia internazionale in Italia. Era indispensabile e nemmeno troppo difficile, dopo quello che aveva lasciato il suo predecessore", ha detto Martin Schulz, Presidente del Parlamento europeo.
Monti ha fatto in realtà gli interessi dell'Europa, della BCE e quindi delle agenzie finanziarie che con essa lavorano e ci speculano, guidate dalla Goldman Sachs, ovviamente a discapito della popilazione ridotta quasi alla fame.

Spende inoltre due parole sul voto del 24-25 febbraio: [...] Ora sono gli italiani che, attraverso il voto, dovranno decidere in quale direzione vogliono che il loro paese vada, se a destra o a sinistra", ma egli spera che sia il PD a vincere, come alternativa a Monti, perché la sinistra italiana è poco coesa, di scarsa durata al governo e facilmente manipolabile. L'importante è che non emergano partiti minori come M5S di Grillo che potrebbero spaccare tutto il loro malefico progetto, o l'ormai odiato discepolo traditore di Berlusconi.

Ecco poi quanto ha affermato Marco Valli, capo economista dell'area euro di Unicredit, intervistato da affari italiani.it:
"La parte peggiore della crisi è alle spalle. Prevediamo per l'Italia un'uscita dalla recessione già verso la metà dell'anno e un ulteriore restringimento dello spread. Gradualmente, le condizioni del funding delle banche stanno migliorando e questo, col tempo, dovrebbe generare un minimo di pressione ribassista sui tassi applicati ai prestiti verso famiglie e imprese. Poi, sarà tutto nelle mani del nuovo governo che dovrà accellerare sulle riforme".

Improvvisamente, la recessione e la crisi sembrano ormai svanire ed affievolirsi, ma è nient'altro che parte del progetto di propaganda delle lobby bancarie per mantenere il regime di Monti al Governo.

Ecco anche rispuntare Ruby: "L’udienza di lunedì 14 gennaio ha visto anche la presenza in tribunale di Ruby, la giovane marocchina finita al centro dell’inchiesta. Ruby era sparita ma sembra che sia ritornata dal nulla proprio prima delle elezioni, giusto in tempo per ricordare all'opinione pubblica dei guai personali del Cavaliere. Coincidenza? No.
Ruby è probabilmente manovrata a distanza dalla stessa lobby che sta cercando di incastrare Berlusconi.

E questo quanto ha dichiarato la difesa dello stesso Berlusconi:
"Con questa decisione il Tribunale è intervenuto pesantemente nella campagna elettorale", dice Niccolò Ghedini, difensore di Silvio Berlusconi, che aggiunge: "Una cosa del genere va a incidere sulla serenità della campagna elettorale".
Quanto all'ascolto di Ruby, spiega Ghedini, "avremmo preferito sentirla in dibattimento ma era impensabile farlo nel pieno della campagna elettorale. La nostra è una rinuncia per opportunità politica perché avrebbe turbato la serenità della campagna elettorale.
Sembra assurdo ma è così. La ragazza è usata da presenze oscure per diffamare Berlusconi proprio in procinto delle elezioni, come avevamo già largamente previsto.

Con questo spero di aver dimostrato in parte che viviamo nel "Matrix" degli Illuminati, che stanno cercando di manipolare la realtà in cui viviamo per i loro fini e interessi.

Eventuali scenari che si stanno preannunciando, potrebbero costringere la Goldman Sachs a far scendere addirittura in campo il "leader maximo" del prestanomismo illuminato al potere in Europa, se ovviamente Monti dovesse fallire.
Il suo nome già inizia ad aleggiare e lo conosciamo bene, Mario Draghi, Presidente della BCE.
Ma questo scenario lo affronteremo in uno dei prossimi articoli, perché forse... tutto è stato già scritto...

A cura di Arthur McPaul





martedì 15 gennaio 2013

Metereologia Estrema Su Una Nana Bruna


Gli astronomi della NASA, utilizzando i telescopi spaziali Spitzer e Hubble, hanno sondato l'atmosfera tempestosa di una nana bruna, creando la più dettagliata "mappa metereologica" mai realizzata per questa classe di stelle. Le previsioni mostrano la direzione dei venti e la dimensione delle nubi che avvolgono questi strani mondi.

Le nane brune sono formate da gas a condensazione, come le stelle, ma non hanno la massa per fondere gli atomi di idrogeno e produrre energia, assumendo caratteristiche più simili a pianeti gassosi grazie alle loro complesse atmosfere. La nuova ricerca è stata un trampolino di lancio verso una migliore comprensione non solo delle nane brune, ma anche delle atmosfere di pianeti oltre il nostro Sistema Solare.
"Con Hubble e Spitzer, siamo stati in grado di guardare a vari livelli atmosferici di una nana bruna, similmente al modo in cui i medici usano tecniche di imaging medicale per studiare i diversi tessuti nel vostro corpo", ha detto Daniel Apai, il ricercatore principale della ricerca alla University of Arizona a Tucson, che ha presentato i risultati al meeting dell'American Astronomical Society Martedì a Long Beach, California

Lo studio che descrive i risultati, guidato da Esther Buenzli, anch'esso della University of Arizona, è stato pubblicato sull'Astrophysical Journal Letters.
I ricercatori grazie all'Hubble e allo Spitzer hanno osservato contemporaneamente la nana bruna 2MASSJ22282889-431026.
Hanno scoperto che la sua luce varia nel tempo circa ogni 90 minuti. Ma ancora più sorprendentemente, il team ha scoperto che questo cambiamento di luminosità dipendeva dal fatto che si guardava l'oggetto, con diverse lunghezze d'onda della luce infrarossa.

Queste variazioni sono il risultato di diversi strati di materiale vorticoso attorno alla nana bruna che creano tempeste di vento grandi quanto la Terra.
Spitzer e Hubble hanno visto diversi strati atmosferici perché a certe lunghezze d'onda infrarossi sono visibili gli strati di vapore acqueo e metano, mentre alle altre lunghezze d'onda infrarosse emergono strati molto più profondi.
"A differenza delle nuvole d'acqua della Terra o delle nubi di ammoniaca di Giove, le nubi delle nane brune sono composte da granelli caldi di sabbia, gocce liquide di ferro e altri composti esotici", ha dichiarato Mark Marley, ricercatore del NASA Ames Research Center di Moffett Field, in California e co-autore del rapporto. "Quindi questa grande perturbazione atmosferica trovata da Spitzer e Hubble dà un nuovo significato al concetto di metereologia estremo".

Buenzli dice che questa è la prima volta che i ricercatori possono sondare variabilità a diverse altitudini differenti allo stesso tempo nell'atmosfera di una nana bruna. "Anche se le nane brune sono fresche rispetto alle altre stelle, in realtà sono calde per gli standard terrestri. Questo oggetto ha circa 600-700 gradi centigradi", ha detto Buenzli.
"Quello che vediamo qui è la prova gli enormi sistemi nuvolosi forse simili a versioni giganti della Grande Macchia Rossa di Giove", ha detto Adam Showman, un teorico presso l'Università dell'Arizona coinvolto nella ricerca. "Queste variazioni out-of-sync di luce forniscono un'impronta digitale di come i sistemi meteorologici della nana bruna si estendono verticalmente. I dati suggeriscono regioni dove il meteo è nuvoloso e sono ricche di silicati di vapore in profondità nell'atmosfera".

I ricercatori hanno in programma di studiare le atmosfere di decine di altre nane brune vicine con lo Spitzer e l'Hubble.
"Da studi come questo impareremo molto su questa importante classe di oggetti, la cui massa è compresa tra quella delle stelle e delle dimensioni di Giove pianeti", ha detto Glenn Wahlgren, scienziato NASA dello Spitzer a Washington. "Questa tecnica vedrà ampio uso quando saremo in grado di avere singole immagini dei pianeti extrasolari".

Per ulteriori informazioni visitate il sito dell'Hubble: http://www.hubblesite.org e http://www.nasa.gov/hubble.

Traduzione a cura di Arthur McPaul

Fonte
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/01/130108182603.htm

domenica 13 gennaio 2013

Illuminati pronti alla soluzione della crisi: l'Europa Federale


Il controllo e la sottomissione delle masse, sono concetti ben noti in ambito scientifico e sociologico, fin dai tempi delle grandi dittature del '900. In questo articolo spiegherò con termini e concetti molto semplici, come è nato e si sta sviluppando l'oscuro progetto degli Illuminati, il Nuovo Ordine Mondiale, che prevede la creazione di una Europa Federale.

Il disegno di creare un'Europa Unita è iniziato subito dopo la caduta del Nazismo. Bisognava dare vita ad una unione solida fra gli stati europei ed evitare soprattutto in futuro, una Terza guerra mondiale.
Questo accadde con i famosi patti di Bretton Woods

"La conferenza si tenne dal 1º al 22 luglio 1944 nell'omonima località nei pressi di Carroll per stabilire le regole delle relazioni commerciali e finanziarie tra i principali paesi industrializzati del mondo.

Gli accordi rappresentarono il primo esempio nella storia del mondo di un ordine monetario totalmente concordato, pensato per governare i rapporti monetari fra stati nazionali indipendenti."


In quel meeting internazionale vennero gettate le basi per un piano monetario e finanziario per regolare la politica monetaria internazionale.

Il progetto del mercato comune europeo ha poi preso lentamente piede nel corso dei decenni successivi fin quando nel dicembre del 1971 il Gruppo dei Dieci paesi più industrializzati firmò l'accordo Smithsonian Agreement, che mise fine agli accordi di Bretton Woods, svalutando il dollaro e dando inizio alla fluttuazione dei cambi.

Era l'inizio della liberalizzazione del mercato per far crollare senza guerre l'impero sovietico e il comunismo. Gli stati più potenti dell'Europa, guidati dall'Inghilterra filo statunitense, iniziarono a creare il post crollo sovietico, per riunire la Germania in un unico super stato e dar vita alla moneta comune dell'Euro.
La nascita dell'Euro aveva come scopo principale la creazione di una grande entità economica capace da sola, dopo la fine del comunismo, di supportare gli Stati Uniti d'America nella globalizzazione del mercato mondiale.

Nonostante i validissimi presupposti di partenza dell'Europa Unita (le idee filosofiche di unione comune dei popoli e di facilitazione dello scambio commerciale tra i paesi membri), il veloce mutamento della situazione economica del pianeta in seguito al crollo del comunismo, obbligò la Massoneria degli Illuminati, a dar vita ad un "Nuovo Ordine Mondiale" iper liberalista per essere competitivi nel nuovo mercato globale e contrastare il nascente impero cinese e i paesi in via di sviluppo come India, Brasile e in generale il sud est asiatico.

L'idea di una "Unione Europea" capace di competere con il resto del mercato globale è man mano venuta meno secondo i vecchi canoni della finanza, a causa della crescente crisi di capitale dei singoli paesi membri.
Le grandi iniezioni monetarie che paesi come Grecia, Spagna, Portogallo e Italia effettuavano periodicamente per pagare il debito pubblico, con l'entrata dell'Euro non furono più possibili, perché l'eliminazione del diritto di battere moneta nazionale, obbligò i paesi a firmare nel 1997 il Patto di Stabilità inerente al controllo delle rispettive politiche di bilancio pubbliche, al fine di mantenere fermi i requisiti di adesione all'Unione Economica e Monetaria dell'Unione Europea (Euro zona) ma costringeva a pagare dei tassi debitori man mano sempre più crescenti sul prestito monetario ottenuto.

Il Patto di Stabilità non venne mai applicato ai paesi forti come Germania e Francia, che specularono su quello dei membri più deboli, arricchendosi in maniera rapidissima.

Dopo l'entrata dell'Euro, prese vita un'Europa a due velocità, incapace di poter tenere testa al mercato della globalizzazione, quello dell'Asia e degli Stati Uniti.

Fu a quel punto che, la massoneria, già saldamente al potere della politica europea, decise di applicare in Europa, qualcosa che non è era stato sperimentato nella storia dell'economia contemporanea.
Riuscire a creare una superpotenza, capace di essere autonomamente competitiva sul mercato globale ed essere pronta a quel Nuovo Ordine Mondiale che necessario per evitare il tracollo finanziario dell'Occidente.

Il mercato globale, di fatto aveva creato un nuovo mostro, la super potente Cina, che alimentata dalle commesse produttive dell'Occidente, era pronta a sostituirsi agli stessi USA e alla nascente Europa dell'Euro.
Tutto andava rifatto, su nuove basi, per creare un Nuovo Ordine Mondiale, dove USA e Europa potessero andare a braccetto per sostenere il cambiamento dei tempi in corso.

La massoneria eropea, rappresentata dagli istituti di credito che avevano reso possibile la nascita della Banca Centrale Europea, decise di favorire la crisi del debito sovrano per subdoli fini. La vendita dell'Euro andava di pari passo alla speculazione finanziaria, creando un divario tra stati ricchi e meno ricchi e tra popolazione abbiente e meno abbiente.

L'Inghilterra fu designata come sede decisionale, protetta dalle fluttuazioni del mercato e dalla stessa moneta dell'Euro, i cui leader potevano gestire in combutta con gli Stati Uniti, la nascita di un Nuovo Ordine Mondiale.

Nel celebre clip seguente, l'ex Ministro Dell'Economia Giulio Tremonti, annunciava minuziosamente quello che sta accadendo oggi, accusando per citazione diretta gli "Illuminati", di essere responsabili della crisi attuale e dell'oscuro progetto del Nuovo Ordine Mondiale:

Quello che sta accadendo nei giorni nostri, era infatti già stato previsto, perché creato a tavolino dagli stessi Illuminati.

Primo strumento per l'attuazione del malefico piano che andremo ad illustrare a breve, fu la potentissima Goldman Sachs che poteva fare immensi affari alle spalle della popolazione e delle piccole e medie imprese in Europa, entrando allo stesso tempo in competizione con le macroeconomie d'oltre oceano, come quella statunitense e asiatica.
Bisognava inscenare anche delle finte soluzioni di cui solo una possibile, la terza:

1. il fallimento unilaterale e l’uscita dall’Euro della Grecia
ed eventualmente anche di altri paesi periferici;
2. un prolungato periodo di austerità per la maggior parte
dei paesi in crisi per un periodo di circa 10 anni, sottostando alle condizioni stabilite dalla Troika (Unione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale);
3. un rapido cambiamento per giungere all’unione fiscale completa.

Urgeva proporre un governo federale europeo in grado di prendersi carico dei debiti degli altri stati membri deboli, per permettere all'Europa della BCE di applicare tasse ed autorizzare piani di spesa ed emettere obbligazioni per conto dell’intera Europa. Se Bruxelles si facesse carico del debito greco e degli altri paesi in difficoltà, si risolverebbe subito la crisi del credito e le obbligazioni emesse dell’eurozona si presenterebbero, insieme ai titoli di stato americani, come le obbligazioni di riferimento per il mondo.
Ogni stato perderebbe in questo modo anche la sovranità politica e decisionale, annichilendo del tutto la democrazia.

In previsione di questo unico, inevitabile e terribile scenario, nel 2011, la già citata Goldman Sachs, il più potente ente bancario americano entró da padrone nell'economia europea, facendosi carico virtualmente del debito degli stati deboli.
Era l'antefatto per schiacciare i governi dei singoli stati alle volontà finanziarie della BCE, della Goldman Sachs e quindi delle menti illuminate sottostanti.

La competizione per riscrivere le regole nel mercato globale, ha come oggetto, riscrivere l'Europa intera. I Paesi malati e in crisi, resi in pochi mesi definitivamente schiavi del proprio debito pubblico, si sono trovati costretti ad attuare delle manovre politiche per poter risparmiare e per attuare i piani di copertura del debito, come propose il Cancelliere tedesco Merkel, che ovviamente, visti i tassi d'interessi e la continua necessità di liquidità, non avverrebbero mai o potrebbero avvenire teoricamente in almeno un decennio di immani sacrifici.

Ma quale sarebbe dunque il reale scopo di questo malefico piano?
Oltre che annichilire la democrazia dei paesi aderenti all'Euro, lo scopo è suddividere l'Europa in aree produttive capaci di renderla autosufficiente e competitiva con il resto del mercato, creando di fatto l'Europa Federale.

Area 1 Inghilterra: area decisionale in stretto contatto con gli Stati Uniti, fuori dalla moneta comune per non subirne le svalutazioni e il plagio del debito pubblico, restando quindi esclusa dalle operazioni atte all'attuazione del disegno stesso.

Area 2 Germania, Francia e Belgio, paesi decisionali per l'organizzazione della produzione nel resto dell'Europa, grazie alle multinazionali e agli Istituti Bancari affiliati alla Goldman Sachs.

Area 3 Portogallo, Spagna, Italia, Grecia, Irlanda, e paesi minori o emergenti. Territori dedicati alla produzione delle attività industriali di ogni genere e fonti territoriali per la manovalanza a buon mercato.

Per favorire la creazione dell'Europa Federale in tre regioni, occorreva eliminare le province e le regioni nei singoli stati e soprattutto fin da subito abbassare i costi della produzione dei paesi dell'Area 3. Questo sarebbe necessario per entrare in competizione con le aree asiatiche, che producono a costi bassissimi e permettere un guadagno sui prodotti finiti elevatissimi rispetto agli USA che se avvalevano.


"Un'Europa federale con un bilancio e una banca adeguati alla moneta e al mercato comune, un governo economico che possa imporre riforme necessarie. Una politica di sicurezza e difesa che consenta di essere efficaci risparmiando decine di miliardi l'anno. Una voce univoca forte nelle relazioni esterne che ci consenta di partecipare in modo credibile al governo del mondo globale e tutelare i nostri interessi sull'accesso a materie prime e mercati.
Questa Europa non dovrà essere solo la somma dei nostri portafogli. Ma continuare a incarnare i valori per cui è nata; e difenderli nel mondo, in prima linea nelle battaglie per la libertà e i diritti civili, contando davvero."

[Fonte: http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/tajani/documents/2012-06-22-speech-innovazione-mediterraneo_it.pdf - "Europa Federale unica via d'uscita" Roma, 22 giugno 2012
Speaking point del Vice Presidente Tajani]

Dapprima, l'esperimento per la creazione dell'Area 3, avvenne con successo in alcuni stati dell'ex area sovietica, come Albania, Romania, Ungheria e Polonia. Centinaia di imprese chiusero le loro fabbriche in Italia, Spagna, Grecia, Germania, Francia e trasferirono la produzione nei vicini paesi ex-comunisti.
Infine era necessario tenere fuori dai giochi del potere anche l'Italia, troppo ricca e influente, ma molto indebitata.
Per far questo, bisognava eliminare lo stesso Berlusconi, che non avrebbe mai potuto svendere totalmente la sua figura al lavoro sottopagato e rovinare la sua immagine di uomo di Stato e imprenditore di successo.
L'alta élite degli Illuminati decise allora di piazzare al governo dell'Italia un uomo capace di realizzare il progetto e tra i leader di fama mondiale degli stessi Illuminati: Mario Monti.

Il progetto Europa Federale, sarebbe a sua volta parte del maxi stato continentale ideato dalla commissione non governativa dei Bildenbergs, la Trilateral Commission di cui lo stesso Monti ne è presidente per l'area europea. 
Uno stato federale europeo che si affiancherebbe a quello statunitense e panamericano e a quello asiatico, ovvero nient'altro che il progetto del New World Order creato a tavolino negli anni '90 dagli Illuminati e avviato in USA dalla politica di Bush senior e Clinton con la "Terza Via". Una superpotenza mondiale degli Illuminati con miliardi di persone sfruttate come schiavi. Questo è quello a cui stiamo andando incontro.

L'unica soluzione al problema, ad ironia della sorte, sarebbe l'uscita immediata dall'Euro, per la formazione di un ente federale dei popoli liberi, cui potrebbero far parte L'Italia, la Spagna, la Grecia, il Portogallo, la Turchia, gli stati minori del Mediterraneo e dei Balcani e gli stati del Nord Africa. Gente dalle identiche radici culturali e sociali, che si conosce e si mescola assieme da due millenni.
Questo progetto, è in realtà quanto temono i tedeschi e il Nord Europa anglofono e filo americano.

Un progetto apparentemente fantapolitico che è stato in parte proposto dal M5S alle ultime elezioni politiche, m che per essere attuato richiederebbe una rivoluzione epocale, a cui adesso è difficile credere!
A cura di Arthur McPaul