venerdì 29 ottobre 2010

Paul Davis afferma: l'invasione aliena è cominciata


Sapevamo della notizia già ieri mattina, ma abbiamo voluto attendere oggi ed avere conferma di questa incredibile dichiarazione di Paul Davies.

“Non sanno che noi siamo qui”, ecco perché gli alieni non ci stanno cercando. Se un giorno busseranno alle porte del pianeta Terra, Paul Davies però è pronto ad accoglierli. In gran segreto. Cosmologo e astrobiologo inglese, nonché professore all’Arizona State University, è l’uomo scelto per guidare il team di scienziati, avvocati e filosofi che gestirà il primo contatto. Si chiama Post-Detection Science and Technology Taskgroup ed è finanziato, come gran parte delle attività di Seti (Search for extraterrestrial intelligence), da uno che agli alieni ci crede da sempre: il cofondatore (miliardario) di Microsoft Paul Allen, che ha fornito pure i 25 milioni di dollari per l’Allen Telescope Array in California. Da tre anni i paraboloidi del mega radiotelescopio puntano verso gli “altri mondi” del cosmo per captare un segnale elettromagnetico. L’universo, per ora, tace.

Davies spiega con pazienza (e un po’ di insofferenza) il mistero di questo silenzio lungo millenni: "La civiltà più vicina, presumibilmente, è a non meno di un migliaio di anni luce da noi, così adesso loro vedrebbero la Terra come era mille anni fa, nel 1010, ben prima che inventassimo i radiotelescopi. Gli alieni potrebbero iniziare a trasmettere segnali radio verso di noi quando riceveranno i nostri, ossia tra circa 900 anni. Poi, ce ne vorrebbero altri 1000 perché la loro risposta arrivi". Un’eternità. Che per Davies possiamo colmare iniziando a scandagliare, oltre all’universo, il nostro stesso pianeta e ciò che lo circonda più da vicino. Sì, perché il cosmologo sembra davvero convinto che l’“invasione”, seppur pacifica, sia già iniziata. Bisogna cercare segnali di un’esistenza aliena, presente o passata: "Discariche nucleari, tracce di ingegneria mineraria nel sistema solare, “messaggi in bottiglia” sotto forma di informazioni digitali cifrate all’interno del Dna di organismi terrestri e via dicendo". Magari, poi, dimostrare che la vita non è un incidente casuale e raro, che anche sulla Terra può essere avvenuta più di una genesi. E’ la tesi ultima, e forse più affascinante, di Davies. L’esistenza di una “biosfera ombra” sul nostro pianeta. Nascosta, segreta, magari microscopica, comunque ancora tutta da scoprire. L’autore di The Eerie Silence (Il silenzio inquietante) ne parlerà al Festival di Genova il 31 ottobre.

Aspettando un segnale. Un bisbiglio sulle onde radio, un messaggio inviato dai laser. Nulla, il cosmo resta silenzioso. Dai mondi vicini e lontani, finora, non è arrivato niente che possa interessare gli scienziati del Progetto Seti (Search for extraterrestrial intelligence) che da mezzo secolo scandagliano l'universo alla ricerca di un ago nel pagliaio. Senza neppure sapere se l'ago esiste. Un silenzio che non demoralizza il cosmologo e astrobiologo inglese Paul Davies, professore all'Arizona State University e direttore del Post-Detecion Science and Technology Taskgroup, il gruppo scelto di scienziati, giornalisti, avvocati e filosofi che un giorno, chissà, darà il benvenuto al primo alieno. Professore, ma se gli alieni esistono perchè si nascondono e non comunicano con noi? "Perchè non sanno che noi siamo qui. La civiltà più vicina, presumibilmente, è a non meno di un migliaio di anni luce da noi, così adesso loro vedrebbero la Terra come era mille anni fa, nel 1010, ben prima che inventassimo i radiotelescopi. Gli alieni non avrebbero alcuna ragione di trasmettere segnali verso di noi, adesso. Potrebbero iniziare a farlo quando e se riceveranno i nostri primi segnali radio, ossia tra circa 900 anni. Poi, ce ne vorrebbero altri 1.000 perchè la loro risposta arrivasse qui". Autore di un libro che si chiama, guarda un pò, The Eerie Silence (il silenzio inquietante, pubblicato in Usa da Houghton Mifflin Harcourt), Davies ammette che i governi, compreso quello di Obama, non sono interessati alle sue ricerche. Ma c'è un mecenate, il cofondatore di Microsoft Paul Allen, che non fa mancare le risorse necessarie. Per esempio, i 25 milioni di dollari per la costruzione dell'Allen Telescope Array, entrato in funzione tre anni fa: un radiotelescopio multiplo interferometrico, situato in un campo della California, frutto di una collaborazione tra il Seti e l'Università di Berkeley, che dovrebbe captare i segnali di E.T. con le sue decine di parabolodi. Tiene sotto osservazione migliaia di stelle, troverà qualcosa, finalmente? "Finora Seti non ha scoperto alcun messaggioradio, anche se alcune brevi raffiche di onde, che si ripetono periodicamente nel tempo, potrebbero anche arrivare da radiofari alieni. E' utile continuare la ricerca, in fondo è appena iniziata. Ma penso che dovremmo ampliarla oltre i segnali elettromagnetici e includere qualsiasi traccia di tecnologia aliena nello spazio o intorno a noi, sulla Terra".


UN MESSAGGIO CIFRATO NEL GENOMA
I radiotelescopi e i ricevitori ottici hanno puntato, fino a ora, verso qualche migliaio di stelle che stanno entro un raggio di 100 anni luce da noi. Ancora molto resta da fare se si pensa che solo la nostra galassia comprende 400 miliardi di stelle disseminate in uno spazio di 100.000 anni luce e nell'universo ci somo miliardi di altre galassie.

Magari gli alieni usano tecnologie o mezzi di segnalazione differenti dai nostri - "ma se vogliono attirare l'attenzione farebbero bene a utilizzare i nostri mezzi" - eppure più importante del messaggio, per Davies, è trovare dei segni chiari della loro esistenza, presente o passata: "Discariche nucleari sulla Terra o sulla Luna, attrezzatura abbandonata su qualche pianeta, tracce di ingegneria mineraria nel sistema solare, messaggi in bottiglia (tra virgolette) sotto forma di informazioni digitali cifrate all'interno del Dna di organismi terrestri, tracce di biotecnologie o nanomacchine antiche di 100 milioni di anni, sfere di Dyson (il fisico John Dyson ha teorizzato che una civiltà extraterrestre tecnologicamente avanzata possa circondare la propria stella con strutture artificiali in grando di produrre energia, ndr "Sette")...".

Qualsiasi anomalia che rompe l'omogeneità e la regolarità dell'universo, o più semplicemente del sistema solare o della Terra, potrebbe far accendere il campanello d'allarme nell'ufficio di Davies: qualcosa di mancante dove invece dovrebbe esserci, o qualcosa in più che lì, in quel posto, proprio non dovrebbe starci. Negli anni Sessanta, l'astronomo Frank Drake, fondatore di Seti, fece due calcoli matematici e stabilì che nella galassia potrebbero esserci 10mila civiltà intelligenti. Finora non n'è scoperta mezza. Ma l'incognita è ancora più a monte. "Non abbiamo alcuna idea se l'origine della vita è un meraviglioso incidente casuale che è avvenuto solo una volta nell'universo o se la vita esplode ovunque vi siano condizioni simili alla Terra. Per dimostrare che la vita non è un incidente casuale e raro, basterebbe trovare un tipo completamente differente di vita sulla Terra". Se c'è stata più di una genesi sulla Terra, è la tesi di Davies, perchè non in altre parti dell'universo. Da qui è partita la sua ricerca di una "biosfera ombra" sul nostro pianeta.

Oggi dice di aver scoperto "un sacco di cose eccitanti", ma ancora non ne vuole parlare. "Forse lo farò al Festival di Genova", insinua. In sostanza, suggerisce che ci può essere vita aliena intelligente anche qui sulla Terra, sotto forma di bizzarri microrganismi, magari con messaggi cifrati nel genoma. Fa spallucce, invece, davanti alla scoperta di Gliese 581g, un pianeta a 20 anni luce da noi che potrebbe ospitare la vita - "la giusta taglia e la giusta distanza dal suo sole", ha esultato Paul Butler, astronomo alla Carnegie Institution di Washington - perchè, sostiene invece Davies, "non mi esalta la scoperta di un altro pianeta abitabile: innanzitutto abitabile non significa abitato e nessuno sa se la vita, in sè, evolve sempre verso l'intelligenza. La probabilità potrebbe essere estremamente ridotta". A Hollywood l'alieno ha assunto le forme più disparate, da E.T. ad Avatar. Lei come lo immagina? "Come un'intelligenza post-biologica, forse una quintelligence, un'intelligenza quantistica". Ossia, dimenticatevi omini verdi, oggetti volanti, mostri dalle mille teste. Se là fuori c'è qualcun altro, che pensa come o meglio di noi, potrebbe essere pura energia, una mente perfetta. Che magari non ha neppure voglia di venire a contatto con dei primitivi come gli umani.

Se invece gli alieni busseranno alle porte della Terra, se manderanno finalmente un segnale rivelando che non siamo soli, cosa succederà? "Il mio Post-Detection Taskgroup enterà in azione. Per maggiori cliccate sul website: http://beyond.asu.edu/seti/index.php". Fondamentale, è evitare il panico o l'isteria. Come avvenne durante la memorabile trasmissione radio del 30 ottobre 1938, con cui il ventitreenne Orson Welles, interpretando La guerra dei mondi di H.G.Wells, fece credere a mezza America che i marziani avevano invaso la Terra.


IL TYCOON DEI MEDIA TRANSGALATTICI
Paul Davies l'ha messo in chiaro da tempo. Se un segnale dovesse arrivare, sotto qualsiasi forma, non divulgherà nè al pubblico nè ai governi - Nazioni Unite comprese - da qualche angolo dell'universo è partito. Un segreto da custodire per evitare che gli umani, in ordine sparso, si mettano a comunicare con gli alieni. Lo farà (lo farebbe?) soltanto lui, unico tycoon dei media transgalattici. Secondo voi, siamo in mani sicure?

Articolo scritto da Sara Gandolfi e apparso sul settimanale "Sette" (Corriere della Sera) n°43 del 28 ottobre 2010

Fonte:

Nella Via Lattea esistono 46 miliardi di mondi come la Terra




Lo studio è il censimento più ampio e sensibile planetario del suo genere. Gli astronomi hanno utilizzato il WM Keck Observatory alle Hawaii per cinque anni alla ricerca di 166 stelle simili al Sole vicino al nostro Sistema Solare e di pianeti di dimensioni diverse, che vanno da tre a 1.000 volte la massa della Terra. Tutti i pianeti in orbita sono vicini alle loro stelle. I risultati mostrano che i pianeti più piccoli sono più diffusi rispetto a quelli grandi nella nostra galassia Via Lattea.

"Abbiamo studiato molti pianeti di massa picola, quasi come se stessimo contando massi, pietre e ciottoli in un canyon. E abbiamo trovato più le rocce che massi, ma la nostra tecnologia attuale non può vedere i granelli di sabbia, cioè i pianeti come la Terra, ma si può stimare il loro numero", ha detto Andrew Howard della University of California, Berkeley, autore del nuovo studio. "I Pianeti delle dimensioni della Terra, nella nostra galassia sono come i granelli di sabbia cosparsi su una spiaggia, sono ovunque".

Lo studio è stato pubblicato sul numero 29 di ottobre della rivista Science.

La ricerca fornisce un indizio allettante per la ricerca di pianeti potenzialmente abitabili, che potrebbero essere assai comuni. Questi mondi ipotizzati, sarebbero in orbite più lontane dalle loro stelle, dove le condizioni potrebbero essere favorevoli alla vita. La sonda Keplero della NASA sta topografando anche stelle simili al Sole dove potremmo trovare il primo vero pianeta simile alla Terra nel corso dei prossimi anni.

Howard e il suo team che comprende Principal Investigator Geoff Marcy, anch'egli della University of California, Berkeley, hanno cercato pianeti entro 80-anni-luce della Terra, utilizzando la velocità radiale, o la tecnica dell'"oscillazione".


Hanno misurato il numero di pianeti che rientrano in cinque gruppi, che vanno da 1.000 volte la massa della Terra, o circa tre volte la massa di Giove, fino a tre volte la massa della Terra. La ricerca è stata limitata ai pianeti in orbita vicino alle loro stelle, all'interno di 0,25 unità astronomiche, o un quarto della distanza tra il Sole e la Terra.

Una netta tendenza è emersa dei dati: i pianeti più piccoli sono più numerosi di quelli più grandi. Solo l'1,6 per cento delle stelle sono state ritenute in grado di ospitare pianeti giganti in orbita. Ciò include i tre gruppi di pianeti con più grande massa nello studio, o pianeti simili a Saturno e Giove. Circa il 6,5 per cento delle stelle sono state ritenute in grado di avere pianeti di massa intermedia, da 10 a 30 volte la massa della Terra, quei pianeti delle dimensioni di Nettuno e Urano. L'11,8 per cento avrebbero le cosiddette "super-Terre", con un peso da tre a 10 volte la massa della Terra.

"Durante la formazione dei pianeti, piccoli corpi simili agli asteroidi e comete coesistono sempre più dei pianeti tipo la Terra. Non tutti i pianeti crescono abbastanza per diventare pianeti giganti come Giove e Saturno" ha detto Howard. "E' naturale per molti di questi elementi, i pianeti piccoli, sono rimasti in questo processo".

Gli astronomi, da questi dati stimano che il 23 per cento delle stelle simili al Sole nella nostra galassia ospiterebbero anche pianeti più piccoli, quelli delle dimensioni della Terra, che orbitano nelle vicina della zona calda di una stella. "Questo è il frutto statistico di anni di lavoro a caccia di pianeti", ha detto Marcy. "I dati ci dicono che la nostra galassia, con i suoi circa 200 miliardi di stelle, dispone di almeno 46 miliardi di pianeti come la Terra, e questo senza contare i pianeti che orbita più lontani dalla loro stella nella zona abitabile".

I risultati mettono in dubbio una previsione fondamentale di alcune teorie della formazione dei pianeti. I modelli prevedono un "deserto" di pianeti nella regione vicino alla zona calda delle stelle, o una diminuzione del numero di pianeti con massa inferiore a 30 volte quella della Terra. Questo deserto è dovuto al fatto che i pianeti si formino nelle zone fresche, cioè la regione esterna di sistemi solari, e solo i pianeti giganti si ritinene che possano migrare in numero significativo nella regione caldo interiore. Il nuovo studio mette in dubbio questa teoria.

"Siamo alla cuspide di comprendere la frequenza di pianeti delle dimensioni della Terra tra i corpi celesti nel quartiere solare", ha detto Mario R. Perez, scienziato della NASA a Washington. "Questo lavoro è parte di una chiave del programma scientifico della NASA e stimolerà nuove teorie per spiegare il significato e l'impatto di questi risultati".

A cura di Arthur McPaul

L'acqua su Marte emerse dal sottosuolo?



Anche se oggi Marte è freddo e secco, molte prove confehttp://www.media.desicolours.com/2008/mars10.jpgrmerebbero che un tempo l'acqua ricopriva gran parte della superficie. Ciò potrebbe spiegare, perché le pianure settentrionali ospitano depositi sedimentari che assomigliano a quelli visti nelle pianure abissali degli oceani terrestri.

L'origine di questi depositi è controversa. Una teoria suggerisce che gli antichi oceani di Marte si formarono dopo che enormi volumi di acqua e sedimenti furono improvvisamente liberati dalle zone della crosta crollate, conosciute come "terreni caotici".
Tuttavia, queste zone di collasso sono rare su Marte mentre i depositi di pianura sono molto diffuse.

Un nuovo studio suggerisce che questa acqua, emerse dalle falde acquifere, e si diffuse attraverso le fratture estese dei bacini pianeggianti.
Frequenti e di lunga durata furono gli scarichi delle acque sotterranee che poterono portare allo sviluppo di sistemi fluviali e erosioni su vasta scala regionale, con vari depositi sedimentari e ristagni d'acqua.

"Inoltre, il nostro modello indica che questo sia potuto accadere in qualsiasi momento storico del pianeta", ha detto Palmero J. Alexis Rodriguez del Science Planetary Institute di Tucson, in Arizona "Non avrebbero potuto esserci molti oceani su Marte nel tempo".

Le prove nelle pianure settentrionali di Gemini Scopuli e Planum Boreum suggeriscono che i deflussi improvvisi di acqua che hanno formato gli oceani non furono massicci, secondo Rodriguez. Invece, l'acqua filtrava su dal sottosuolo nel corso del tempo, e le aree pianeggianti del nord alla fine crollarono creando la zona collinare con superfici ruvide che vediamo oggi..

"Alcuni altopiani potrebbero aver evitato questo destino e si sono conservati come pianure sedimentarie che contengono traccie di una immensa di attività idrologica", ha aggiunto Rodriguez.

"Le prove geologiche della zona collinare crollata sarebbero state confuse e in gran parte perdute nel corso del tempo."

Queste nuove scoperte potrebbero gettare luce sulla natura di eventuali mari che un tempo coprivano Marte. Rimane incerto, per esempio, se essi fossero caldi o freddi.

Inoltre, se la vita su Marte esisteva, questi scarichi delle acque potrebbero aver portato in superficie. gli organismi e adesso potrebbero essere presenti i loro fossili nei depositi sedimentari, secondo Rodriguez.

Rodriguez e i suoi colleghi pubblicheranno in dettaglio i loro risultati nel numero di novembre della rivista Icarus.


A cura di Arthur McPaul

http://www.space.com/scienceastronomy/ancient-mars-water-surface-cracks-101028.html

giovedì 28 ottobre 2010

Dossier UFO: L'Area 51 (Parte V)


In questo articolo parliamo della celeberrima Area 51, per cercare di capire se nasconde davvero tecnologie supersegrete di retroingegneria aliena.
L'Area 51 è intanto una vasta zona militare (Nellis Air Force Base) di 26.000 km2, situata vicino al villaggio di Rachel a circa 150 km a nord-ovest di Las Vegas, nel Nevada (USA). L'intera zona è posta vicino ad un grande lago prosciugato chiamato Groom Lake. 
La sua fama di base sperimentale per prototipi e tecnologie militari top secret è stata alimentata dalla sua estrema segretezza e dal divieto a chiunque di avvicinarsi, fare riprese e foto.
La base aerea di Groom Lake di fatto non è una base convenzionale e sembra utilizzata per lo sviluppo, il test e le fasi di addestramento di nuovi aerei.
Durante la guerra fredda gli aerei spia sovietici ripresero alcune foto della base e oggigiorno è possibile a tutti noi vederla persino con il celebre "Google Earth" fino ad altto dettaglio. Tuttavia la delusione è palse, in quanto non si nota nulla di anomalo, se non hangar, piste di decollo e qualche stabile di bassa dimensione.

Da fonti certe si sa che a partire dal 1955, nella base sono stati testati alcuni tr ai più interessanti aerei spia e caccia bombardieri dell'aviazione americana. La Lockheed sviluppò il successore dell'aereo spia U-2, il progetto OXCART, un aereo da ricognizione da alta quota e in grado di raggiungere velocità di Mach 3. Da tali test nacque il celebre SR-71 Blackbird. Le caratteristiche dell'SR-71 e le richieste del progetto resero necessaria una notevole espansione delle strutture e delle piste.
A partire dal 1962, l'aera circostavenne chiusa e limitato l'accesso ai curiosi. 
Nuovi testi negli anni successivi diedero vita ai velivoli quali l'A-12 OXCART, l'intercettore Lockheed YF-12 e la versione per il trasporto del drone da ricognizione D-21 (Lockheed D-21/M-21). L'A-12 rimase nella base di Groom lake fino al 1968.

Nel 1977 fu testato con successo l'aereo stealth Lockheed Have Blue (un predecessore più piccolo dell'F-117) fino alla realizzazione nel 1981 dell'F-117 Nighthawk. Oltre a questi test di volo, nella base vennero effettuati esperimenti con il radar, i test dei sistemi d'arma dell'F-117 e l'addestramento degli equipaggi. 

Negli anni successivi vennero testati sicuramente altri prototipi e altri mezzi sperimentali, ma nel 1995, il Governo americano ordinò un ulteriore restringimento dell'area circostante che limitò definitivamente la possibilità per i curiosi di riprendere vieo e foto. In definitiva l'Area 51 divenne totalemten "off limit" è si racconta di molti attacchi dei militari a giornalisti e curiosi che decisero malauguratamente di avvicinarsi alla zona.
Nel 2003 il Governo ha finalmente pubblicamente ammesso quello che ormai tutto il mondo sapeva: l'Area 51 esiste ed è una base militare in cui si testano velivoli sperimentalie e armi super segrete. Per controllare la riservatezza del'area, furono posti militari armati. Da alcune indiscrezioni derivanti da foto satellitari spia, si dice che la base abbia una pista di test lunga ben 7 km e che la maggior parte delle sue strutture sono sotterranee.

La rara foto di apertura mostra l'Area 51 dalla rampa nord. Si possono osservare un elicottero MH-60 Pawe Hawak e dei furgoni da trasporto, che usulamente vengono visti entrare ed uscire dalla base.


In questa seconda foto, osserviamo invece un Radar Cross Section (RCS) Range, puntato verso nord, mentra a lato alcuni piccoli edifici (n.130), che sarebbero parte del The Dynamic Coherent Mesaurement Sysytem (DYCOMS).


In alto, come da didascalia, vediamo una serie di hangar nella parte nord della base, utilizzati per lo sviluppo di alcuni velivoli come lo A-12 e lo YF-12. Attualmente le strutture sono utilizzate per le comunicazioni radio e per mansioni generiche.


Nel centro della foto vediamo i serbaoti di stoccaggio POL sviluppo dell'A-12.  Questo parco di serbatoi era utilizzato per il caburante dei motori J58 dell'aereo spia A-12.

Nel video in basso vediamo invece alcune rare riprese di mezzi in volo sull'Area 51. Dagli spezzoni che itervallano l'intervista e i commenti, tuttavia, non mi sembra di assistere a mezzi antigravitazionali o di natura extraterrestre. Piuttosto, l'aera, mostra una notevola sperimentazione di prototipi spia, test missilistici probabilmente e si elicotteri stealth. Molto interessante è l'ultima parte del video, in cui appare un oggetto volante illuminato di bianco, con luci intermittenti, che effettua un volo davvero anomalo anche per un elicottero. Di cosa potrebbe trattarsi? Questo materiale risale agli anni '90, pertanto adesso, le tecnologie potrebbero essere ancora più all'avanguardia.


Da sempe l'Area 51 è stata oggetto di studi da parte di ufologi e presa di mira da curiosi sostenitori della teoria del complotto.


Una prima dichiarazione attendibile su attività di retroingegneria aliena sono giunte da uno scienziato Robert "Bob" Lazar, che ha lavorato alla base Nellis con un contratto di cinque mesi, a partire dal dicembre 1998. Nella sua prima dichiarazione, nel maggio del 1989, Lazar ha affermato che il governo degli Stati Uniti era impegnato nello studio di nove dischi volanti dotati di tecnologia aliena. Nel mese di novembre Lazar parlò di una località supersegreta presso il Lago Papoose, denominata "S4", dove sarebbero custoditi velivoli extraterrestri. Rivelò poi di aver fatto parte dello staff di 22 tecnici incaricati di scoprire il sistema di propulsione dei dischi volanti. Stando alle dichiarazioni di Lazar, S4 è un complesso sotterraneo che occupa in tutta la sua lunghezza un' intera catena montuosa. All' inizio egli pensava di dover lavorare su materiali e congegni molto avanzati ma di fabbricazione convenzionale. Tuttavia, dopo essere entrato in uno dei dischi volanti, si rese conto che si trattava di oggetti che per forma e dimensioni dovevano provenire da un mondo diverso dal nostro. Constatò che mancava qualsiasi segno di giuntura o fusione, non c' erano bulloni, oggetti e strutture erano arrotondati e senza spigoli, come se fossero stati modellati nella cera, dopo essere stati fusi e poi raffreddati. I dischi avevano aperture a forma di oblò e sedili ad appena 30 cm. dal pavimento. Il propellente era costituito da un oggetto poco più grande di una palla da tennis, dal quale si irradiava un campo antigravitazionale che attraversava una cavità a forma di colonna lunga quanto il velivolo.

A confermare i sospetti di Lazar fu la documentazione informativa distribuita ai tecnici, che conteneva una sorprendente quantità di dati sui dischi volanti e persino foto di autopsie di piccoli esseri grigi con grosse teste calve. Egli non affermò in modo categorico di aver visto degli extraterrestri dentro S4, ma disse di aver notato qualcosa di strano: passando davanti ad una stanza, avrebbe visto due uomini in camice bianco, i quali, rivolti verso il basso, parlavano a qualcuno di dimensioni piuttosto piccole.

Norio Hayakawa della Nippon Tv riprende un oggetto che decolla dall' Area 51 a velocità incredibile ed effettua manovre impossibili. Il filmato è stato analizzato con computer molto sofisticati ed il risultato ha convinto Hayakawa che l'oggetto "non può essere un velivolo convenzionale". Uno di questi oggetti si è perfino avvicinato ad una troupe televisiva della NBC ed alcuni tecnici hanno riportato ustioni da radiazioni.

Veduta satellitare dell'Area 51
 
A cura di Arthur McPaul

Fonti:
http://www.darkgovernment.com/a51.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Area_51


Video-Dossier di History Channel











Scoperta la più massiccia stella di neutroni



Gli astronomi utilizzando il National Science Foundation's Green Bank Telescope (GBT) hanno scoperto la stella di neutroni più massiccia mai trovata, che darà un forte impatto in diversi campi della fisica e dell'astrofisica.

"Questa stella di neutroni è due volte più massiccia del Sole, ma la cosa sorprendente e che la sua massa sfida diversi modelli teorici per la composizione interna delle stelle di neutroni", ha detto Paul Demorest, del National Radio Astronomy Observatory (NRAO ).
"Questa massa ha anche implicazioni per la nostra comprensione di tutta la materia a densità molto alta e in molti dettagli della fisica nucleare" ha aggiunto.

Le stelle di neutroni sono resti duperdensi di stelle massicce che sono esplose come supernovae. Tutta la loro immensa massa si è concentrata in una sfera delle dimensioni di una piccola città, i loro protoni e gli elettroni sono schiacciati insieme con i neutroni. Una stella di neutroni può essere molte volte più densa di un nucleo atomico, e un dito di materiale stelle di neutroni peserebbe più di 500 milioni di tonnellate. Questa densità enorme rende tali stelle un "laboratorio" naturale ideale per studiare gli stati più densi ed esotici della materia nota alla fisica.

Gli scienziati hanno usato un effetto della teoria di Albert Einstein della Relatività Generale per misurare la massa della stella di neutroni e la sua compagna in orbita, una stella nana bianca. La stella di neutroni è una pulsar, che emette come un faro, dei fasci di onde radio attraverso lo spazio durante la rotazione. Questa pulsar, chiamata PSR J1614-2230, gira 317 volte al secondo e il compagno completa la sua orbita in poco meno di nove giorni. La coppia, posta a 3000 anni luce, è in orbita da una ottima posizione di visibilitá dalla Terra, cosa che rende perfetta la misura di massa.

Poiché l'orbita della nana bianca passa direttamente di fronte alla pulsar, le onde radio della pulsar che raggiungono la Terra devono viaggiare molto vicino alla nana bianca. Questo passaggio provoca un ritardo nel loro arrivo dalla distorsione dello spazio-tempo prodotta dalla gravitazione della nana bianca. Questo effetto, chiamato "ritardo di Shapiro", ha permesso agli scienziati di misurare con precisione le masse delle due stelle.

"Abbiamo avuto molta fortuna con questo sistema. La pulsar in rapida rotazione ci dà un segnale da seguire per tutta l'orbita e l'orbita è quasi perfettamente di taglio. Inoltre, la nana bianca è particolarmente voluminosa per una stella di quel tipo. Questa combinazione unica rende il ritardo di Shapiro molto più forte e quindi più facile da misurare" ha affermato Scott Ransom, anch'egli del NRAO.

Gli astronomi hanno utilizzato uno strumento di nuova costruzione digitale chiamato Green Bank Ultimate Pulsar allegato al GBT, per seguire le stelle binarie attraverso un'orbita completa all'inizio di quest'anno.
I ricercatori si aspettavano che la stella di neutroni fosse circa una volta e mezzo la massa del Sole. Invece, le loro osservazioni hanno rivelato che è due volte più massiccia.
Alcuni modelli teorici affermano che, oltre ai neutroni, tali stelle conterrebbero anche alcune particelle subatomiche chiamate iperoni o condensati di kaoni.
"I nostri risultati escludono quelle idee" ha detto Ransom.
Demorest e Ransom, insieme a Tim Pennucci della University of Virginia, Mallory Roberts di Eureka scientifico, e Jason Hessels dell'Istituto olandese per la radioastronomia e l'Università di Amsterdam, ha riportato i loro risultati nel numero del 28 ottobre della rivista scientifica Nature.
I loro risultati hanno ulteriori implicazioni, delineati in un documento allegato, in programma per la pubblicazione sulla rivista Astrophysical Journal Letters.

"Questa misura ci dice che se i quark sono presenti in un nucleo di stella di neutroni, non possono essere 'liberi', ma piuttosto fortemente interagenti tra di loro come fanno nei normali nuclei atomici", ha detto Feryal Ozel della University of Arizona, l'autore del secondo documento.

Restano diverse ipotesi per la composizione interna delle stelle di neutroni, ma i nuovi risultati pongono dei limiti sulla densità massima possibile di materia fredda.
L'impatto scientifico delle nuove osservazioni del GBT si estende anche ad altri settori che caratterizzano la materia a densità estreme.
La spiegazione più importante che provoca questi lampi di raggi gamma potrebbe essere la collisione di stelle di neutroni. Il fatto che le stelle di neutroni possono essere massiccie come la PSR J1614-2230 rende questo un meccanismo vitale per questi lampi di raggi gamma.

Tali collisioni di stelle di neutroni sono attese anche per la produzione di onde gravitazionali che sono il bersaglio di una serie di osservatori che operano negli Stati Uniti e in Europa. Queste onde, dicono gli scienziati, porteranno ulteriori preziose informazioni circa la composizione delle stelle di neutroni.

"Le Pulsar, in generale, ci danno una grande opportunità di studiare la fisica esotica, e questo sistema è un laboratorio fantastico che fornisce preziose informazioni con implicazioni di vasta portata" ha spiegato Ransom. "E' sorprendente per me che un semplice numero, la massa di questa stella di neutroni, può dirci molto su tanti aspetti diversi della fisica e dell'astronomia", ha aggiunto.

Il National Radio Astronomy Observatory è un servizio della National Science Foundation, gestita in base ad accordi di cooperazione dalla Associated Universities, Inc.


A cura di Arthur McPaul

http://www.sciencedaily.com/releases/2010/10/101027133142.htm





mercoledì 27 ottobre 2010

Dossier, l'UFO triangolare: il TR-3A "Black Manta" (Parte 4)

Il TR-3A Black Manta vanta la reputazione di essere un prototipo spia dei servizi segreti militari degli United States Of America ed è sicuramente un programma "Top Secret" non classificato la cui esistenza è ufficialmente negata dalle Forze Armate, dal Governo e dall'Intelligence. Rappresenta anche uno degli oggetti più estremamente concreti di tutta la casistica UFO mondiale.

L'oggetto volante TR-3A, si ritiene, in base ad alcuni avvistamenti ufficiali, che possa essere uno stealth spia subsonico composto da un modello a tutt'ala triangolare. Da fonti non confermate si pensa che sia stato utilizzato nella guerra del Golfo per fornire designazioni laser all'F-117A Nighthawk per il targeting da utilizzare con le bombe a guida laser (bombe intelligenti). Il TR-3A è presumibilmente prodotto dalla Northrop Grumman.

Poiché non vi sono prove del coinvolgimento di tutti gli aerei stealth nella guerra del Golfo, potrebbe essere un prototipo per il 2 B-Spirit Stealth Bomber. Precedenti teorie che affermavano il coinvolgimento del TR-3 al programma Tier III non corrispondono con il tempo di comparsa di questi ultimi. Questa relazione è stata suggerita dalla (casuale) corrispondenza fonetica. Tier III è diventato nel 1990 il DarkStar RQ-3 , un velivolo con un design totalmente diverso. Che il TR-3 sia la continuazione della serie TR-1/ER-2 inoltre, non è provato, dal momento che tutti i TR 1s e gli U-2 sono stati rinominati U-2R nel 1992.

Un altro candidato per il presunto spyplane è un disegno della Teledyne Ryan , brevettato negli Stati Uniti il 26 aprile 1977, con il numero 4.019.699. Questo aereo di bassa osservabilità, come viene chiamato, è stato inventato da Robert W. Wintersdorff e George R. Cota e dai dipendenti a Teledyne Ryan, una ditta specializzata nella costruzione di velivoli senza pilota da ricognizione.

Nello stesso anno, il 10 Maggio 1977, fu brevettato un altro aereo dalla Teledyne Ryan con il numero Des. 244.265 che ricorda da vicino l'aereo citato nell'esempio precedente.


Il progetto in alto è stato fatto da Waldo Virgilio Opfer. Il primo prototipo era senza pilota mentre il secondo con equipaggio. Se uno di questi disegni è correlato al suddetto TR-3A non è ben chiaro, ma una coincidenza è che la sigla TR sta anche per Teledyne Ryan. La Teledyne Ryan è stata assimilata dalla Northrop Grumman nel 1999.


I progetti della Ryan Teledyne sono fortemente somiglianti agli oggetti volanti non identificati fotografati in Belgio nel 1989/1990 (foto in alto), che sono stati inseguiti da due F-16 della Air Force e visti da centinaia di persone.

Il TR-3A avrebbe un'autonomia in volo di oltre 5.000 chilometri e la capacità di operare sia a bassa che ad quota e alta. Il velivolo sarebbe stato osservato in volo con le navi cisterna KC-135, i caccia F-117 stealth e il T-38. I due suoi motori si dice che siano più silenziosi rispetto ai General Electric F-404 in dotazione sui normali Stealth, il che può spiegare come un velivolo di questo tipo potrebbe eludere il rilevamento. Il TR-3A, potrebbe essere fino a 42 piedi di lunghezza con una apertura alare di 60-65 piedi.
Oltre alle notizie dalla stampa, non vi sono informazioni che confermino l'esistenza di un tale velivolo. Infatti, ciò avvalorerebbe purtroppo, la tesi contraria, che non esiste. Nel corso del dibattito del 1989 sulla cancellazione dell'SR-71, il generale Michael Dugan, che allora era comandante di US Air Forces in Europe, suggerì che un nuovo stealth ad alta quota e a bassa velocità, possibilmente senza pilota, poteva essere un ottimo motivo per giustificare la cessazione dell'SR-71.
Un'altra fonte della Air Force suggerì invece che: "Ci potrebbero essere alcune riflessioni sull'utilizzo di piattaforme per quella missione, ma noi non lo stiamo facendo adesso".

Nel 1991, la Lockheed fece un grande sforzo per convincere il Congresso americano a sostenere un programma di miliardi di dollari per costruire ulteriori 24 velivoli F-117A e per l'acquisto di attrezzature tali da consentire all'F-117A di poter effettuare missioni di ricognizione. L'aereo sarebbe stato modificato per trasportare il sistema di telecamere ATARS e un radar ad apertura sintetica (SAR). Questa installazione avrebbe permesso al velivolo di essere riconvertito alla configurazione di attacco in circa quattro ore. Anche se la proposta fu approvata dal Senate Armed Services Committee, venne ferocemente osteggiata dalla Air Force, che alla fine decise di eliminare il finanziamento per il progetto.

Le caratteristiche operative della versione da ricognizione proposta della F-117 erano praticamente identiche a quelle che sarebbero state quelle per il TR-3A. Inevitabilmente, questo episodio sollevò dubbi sulla plausibilità dell'esistenza del TR-3A.
E' molto difficile capire come la Lockheed potesse impegnarsi per l'Air Force e Sam Nunn, presidente del Senate Armed Services Committee, in merito disse che per quanto riguarda la produzione di una versione da ricognizione del F-117A, visto che la società era giá coinvolta nella produzione di un velivolo praticamente identico, il TR-3A.

Si potrebbe spiegare l'episodio dell'annullamento da parte dell'Air Force per il TR-3A, con la speranza che la Lockheed riavviasse la produzione degli stealth 117A-F, ma non ci sono prove per sostenere una tale interpretazione che sarebbe pertanto in contrasto con l'affermazione che il TR-3A aveva già raggiunto lo status operativo entro la Guerra del Golfo "Desert Storm".
Confermando le precedenti relazioni, una fonte della Air Force One fonte affermó che: "Hanno cercato di vendere questa idea per l'Air Force nel 1987. Il servizio non era alla ricerca di un aereo da ricognizione stealth allora e non è non lo è adesso".


Sulla base di ciò, l'esistenza del TR-3A deve essere considerata come sospetta, se non si è disposti ad accettare il fatto che questo episodio, coinvolgendo un gran numero di alti funzionari di governo, era solo parte di una elaborata operazione di inganno, destinata a oscurare l'esistenza del TR-3A.
L'affermazione che gli aerei come il TR-3A implicassero l'ammanco di alcune voce nel bilancio della Difesa può essere probabilmente associato al programma. Prima del 1989, gran parte del finanziamento per il B-2 Advanced Technology Bomber era contenuta in un appalto aereo della Air Force alla voce "Costi di produzione". Questa voce è stata aggregata in "Attrezzature per servizi e strutture", che includeva elementi quali il "Common Ground Equipment", per il quale un miliardo di dollari è stato stanziato alla metà a metà degli anni 1980, così come altri elementi come "Guerra di consumo, Reattività e industriale".

Il bilancio di attività comparabili della Marina ha anche fornito circa mezzo miliardo di dollari per la Common Ground Equipment durante questo periodo. Ma è interessante notare che, mentre la Marina stanzió circa 50 milioni di dollari in "Altri costi di produzione" raggiunse il picco di oltre $ 3.5 miliardi nel il 1987. Questo mistero è stato risolto con il bilancio "1989 FY", che per la prima mostró i dati di bilancio non classificati per il B-2. Un attento riesame del bilancio della Air Force non riesce a comunicare qualsiasi altro programma di grandezza comparabile che potrebbe spiegare questo livello di spesa. Tutti gli altri principali programmi della Air Force, come l'Advanced Tactical Fighter, il MILSTAR, e l'Advanced Cruise Missile, sono individuabili nel bilanci. Mentre l'altra linea di produzione, "Spese di probabili elementi", compreso il finanziamento per il programma F-117A nei primi anni 1980, è incompatibile con un miliardo di dollari di extra appalti.

Si può dedurre che qualche progetto di finanziamento pubblico è oscuro. Già nel 1988, ad esempio, gli analisti finanziari si accorsero che i finanziamenti per la Lockheed Aeronautical Systems Group, superavano di gran lunga qualsiasi altro reddito spiegato dai programmi noti della società. L'esistenza del TR-3A spiegherebbe inoltre alcuni degli avvistamenti di velivoli insoliti definiti UFO. È stato suggerito che il TR-3A sia stato utilizzato in congiunzione con l'F-117A durante la guerr Desert Storm in IRAQ. Ma questo è molto difficile da conciliarlo con la natura degli obiettivi attaccati dall'F-117A, che sono stati per lo più dei bersagli fissi, come posti di comando e stazioni di difesa aerea. Tali obiettivi sono stati accuratamente studiati e selezionati durante i mesi precedenti l'inizio della campagna aerea. Così è difficile capire esattamente la funzione del TR-3A nell'assistere l'F-117A, che certamente non aveva bisogno di un aereo come il TR3-A. In assenza di un esplicito suggerimento per quanto riguarda l'esatta relazione tra i ruoli dei TR-3A e dell'F-117A, l'esistenza di una flotta operativa di TR-3A è da considerarsi sospetta.

Caratteristiche tecniche: Il rivestimento esterno del veicolo del TR-3B potrebbe essere reattivo alla stimolazione elettrica e potrebbe cambiare colore, riflessività e assorbimento radar. Può ingannare i ricevitori radar mostrandosi come una vasta gamma di aerei, nessun aereo, o un aeromobile in varie località. Un anello circolare di plasma in denominato "Magnetic Field Disrupter" [MFD] circonderebbe il compartimento girevole dell'equipaggio. L'MFD genererebbe un campo magnetico a vortice [grazie ad un reattore nucleare], che interrompe o neutralizza gli effetti della gravità sulla massa dell'89%: rendendo l'imbarcazione estremamente leggera nel peso. Questo effetto permette di effettuare manovre ogni oltre limite dell'inpensabile per qualsiasi alro aereo. Secondo voci non confermate il motore a plasma sarebbe stato testato nella celeberrima Base "Area 51" nel Nevada (USA). Con la massa del velivolo ridotta dell'89%, esso potrebbe quindi viaggiare a Mach 9 sia in verticale che in orizzontale fino ad una quota di 120.000 piedi [36,6 chilometri]. Altre fonti dicono che la performance è limitata solo dalle sollecitazioni che il pilota umano può sopportare.

L'effetto combinato della sua tecnologia permetterebbe di librarsi senza sforzo o scivolare tranquillamente al livello delle cime degli alberi. L'esatto apertura alare e la lunghezza del TR-3B non sono note: le nostre fonti stimano il TR-3B di circa 600 piedi di larghezza (180 m) con una lunghezza di 450 piedi (140 m). Ma ci sono anche voci di un altro TR-3A simile al TR-3B, con dimensioni più ridotte: un'apertura alare a boomerang di 60 piedi (18 m) e una lunghezza di 45 piedi (14 m). Il costo per velivolo è attualmente stimato in circa 3 miliardi di dollari.

Fonti: http://en.wikipedia.org/wiki/TR-3A_Black_Manta">http://en.wikipedia.org/wiki/TR-3A_Black_Manta
http://www.dcodereport.com/black_triangle_ufo.html"
http://www.fas.org/irp/mystery/tr3a.htm
http://www.area51zone.com/aircraft/blackmanta.shtml



Documenti filmati:
In alto vediamo il video documento, pubblicato su RAI1, in cui si parla dell'inseguimento di fue F16 in dotazione all'aviazione belga, di un UFO triangolare. E' il più genuino documento che prova l'esistenza del TR3 e di eventuali prototipi successivi. 



Eccezionale documento video che mostra un aereo stealth illuminato in notturna, riclassificabile agli aerei invisibili e pertanto anche al fantomatico TR3 A o B. 



Se vero, questo video sarebbe la prova definita dell'esistenza del modello TR3-A. A mio parere, a meno che non sia una ottima animazione, resta uno dei più attendibili. Dovrebbe essere lo zoom digitale di uno dei video analoghi.



Ritenendolo autentico, per inquadratura, colore e tipo di ripresa, diciamo che questo video è altrettanto incredibile ed è a mio avviso una delle testimonianze più palesi dell'esistenza del TR.



Altra veritiera e incredibile testimonianza dal Brasile. Tutte fino ad ora corrispondono alla medesima descrizione e hanno analoghe caratteristiche.;



Che le foto satellitari abbiano ripreso un TR in volo? Sarebbe clamoroso. Potete verificare come mostrato nel video.



Questo video, di scarsa qualità, potrebbe mostrare uno stealth TR, ma anche un aquilone. A voi l'ultimo parere. Se fosse confermato sarebbe davvero interessante.



Per capire l'importanza di questo clip, dovrete attendere l'ultimo fotogramma...




A cura di Arthur McPaul

martedì 26 ottobre 2010

Sitchin è con gli I.Gi.Gi verso Nibiru: RIP


Questo scarno comunicato apparso sul sito ufficiale di Zecharia Sitchin ci informa della scomparsa a 90 anni del più controverso studioso di sumerologia della storia non ufficiale. Zecharia Sitchin, stava lavorando al suo ultimo libro, per approfondire le ricerche sul genoma alieno degli Anunnaki.  Molti diranno: "Finalmente non leggeremo più le sue assurde teorie" ma sdrammatizzando sulla scomparsa, era pur sempre un uomo e come tale va rispettato e anzi, va lodato per aver contribuito a portare alla ribalta la cultura sumera.

Porterò sempre dentro il dolore per non aver potuto avere un confronto diretto con lui e per non aver potuto fargli notare le inesattezze da lui stesso scritte in oltre tredici volumi, qua e la, ripetendo sempre le stesse cose. Ma Sitchin, credo che da lassù, stia sorridendo per averci spesso sbeffeggiati e in cuor suo credo sapesse la verità.

Nei prossimi giorni vi proporrò l'analisi del suo ultimo "capolavoro", ma Sitchin forse è tra i suoi padri, gli Anunnaki e sorridendo starà pensando al prossimo libro da pubblicare. Forse lo pubblicheranno per lui i sostenitori, i suoi familiari, i suoi fans, sparsi qua e la per il pianeta. Forse morto l'uomo, nascerà il mito. Commemoriamo l'uomo, un simpatico nonnetto di 90 anni, aperto e moderno come un ragazzino in vena di scoprire il mondo, ma evitiamo di dare per vere le sue teorie e di glorificarle, ora più che mai.

Non sarà forse nostro il tempo in cui, vedremo altri esseri di altri mondi, tra noi. Non saranno forse gli dei figli di Anu, non saranno i figli dei figli, Enki, Enlil, o il glorioso Marduk. Non sarà stato l'uomo, creatura delle loro intuizioni genetiche. Non sarà nulla di tutto ciò, ma se qualcosa di buono debba rimanere di Sitchin, che sia il desiderio suo, identico al nosto, di sapere che nell'Universo non siamo soli.
Questa angosciante e tremenda solitudine ci avvilisce, smorza la nostra sete di conquista, che come ci portò a conquistare e sottomettere le popolazioni africane, asiatiche e americane, ora ci vorrebbe i dominatori della Galassia. Forse, sapere che non siamo soli, potrebbe soltanto colmare la profonda depressione in cui siamo caduti, schiavi delle regole, del sistema, delle multinazionali, del consumismo, di internet. 

Mr. Sitchin, in cuor mio, nonostante tutto, spero sempre che un giorno qualcuno dirà: "il vecchio pazzo arzebo aveva ragione..." e anche se ciò non dovesse mai accadere, per questo o per quel motivo, vorrei ugualmente ringraziarla per averci fatto sognare che una volta tanto, la fantascienza potesse essere scienza.

R.I.P.
 
Per chi non lo avesse letto:

Le Falsità di Sitchin
Tutti gli appassionati di archeologia misteriosa e Ufo, probabilmente hanno avuto l’occasione di leggere almeno uno dei libri dello studioso Zecharia Sitchin.
Celebre per essere stato uno dei primi eruditi a decifrare l'antica scrittura sumera, egli ha cercato di gettare le basi per una nuova interpretazione della storia antica.

Esopianeti attorno a sistema stellare binario


Un consorzio internazionale di astronomi, tra cui laureati e studenti universitari presso l'Università del Texas a Austin, hanno scoperto un sistema planetario costituito da almeno due pianeti simili a Giove in orbita intorno alla stella binaria estremamente stretta del sistema di NN Serpentis.

Il team ha utilizzato una grande varietà di osservazioni prese da più di due decenni da molti telescopi, tra cui due presso l'Università del Texas a Austin e dal McDonald Observatory nel Texas occidentale. I risultati sono stati pubblicati online nell'edizione attuale della rivista "Astronomy and Astrophysics".

A causa degli effetti inquietanti della gravità di un sistema stellare binario, gli astronomi di solito non si aspettano di trovare pianeti in orbita, ma il team di ricerca è stato in grado di utilizzare le eclissi di stelle come un orologio preciso la cui irregolarità può permettere di individuare i pianeti in orbita.

La stella più massiccia al centro del sistema planetario è una piccola nana bianca, (solo 2,3 volte più massiccia della Terra) e molto calda (50.000 gradi Kelvin). L'altra stella della coppia è solo un decimo della massa del Sole. Le due stelle sono unite in un'orbita molto stretta reciproca.

Grazie ad un caso fortunato, la Terra si trova nello stesso piano del sistema di stelle binarie, quindi ogni 3 ore e 7 minuti possiamo vedere l'eclissi, che si verifica quando la stella più grande si miove di fronte alla più piccola.

Il conseguente cambiamento nella luminosità del sistema agisce come un orologio ad alta precisione. Utilizzando le eclissi come tic tac di questo orologio, il team di astronomi è riuscito a rilevare i cambiamenti che rivela la presenza di due pianeti in orbita intorno alla coppia di stelle. Il pianeta più massiccio è circa 5,9 la massa di Giove.

Esso orbita intorno alla stella binaria ogni 15,5 anni a soli 6 unità astronomiche. (Una UA è la distanza Terra-Sole di 93 milioni di miglia.) L'altro pianeta orbita ogni 7,75 anni ed è circa 1,6 volte più massiccio di Giove.

I pianeti possono essere nati insieme alla loro stella madre, ma solo se furono in grado di sopravvivere ad un evento drammatico un milione di anni fa: quando la stella primaria originale si gonfiò in un gigante rossa, causando alla stella secondaria l'attuale orbita molto stretta, rimettendo in essa la maggior parte della massa iniziale del primario. In alternativa, i pianeti potrebbero essersi formati poco tempo fa dal materiale espulso.

La scoperta è stata resa possibile da un consorzio internazionale di astronomi, provenienti da Germania (Georg-August-Universität di Gottinga, Eberhard Karls-Universitat-a Tubinga), Cile (Universidad de Valparaiso), gli Stati Uniti (Università del Texas ad Austin) , e il Regno Unito (Università di Warwick e l'Università di Sheffield).

La scoperta di pianeti fuori del Sistema Solare sta diventando sempre più comune, con quasi 500 pianeti confermati. Tuttavia, solo una piccola frazione di questi pianeti sono stati trovati intorni a stelle in sistemi binari o multipli, semplicemente perché c'è poco spazio tra le stelle.

I due pianeti in NN Serpentis non sono attualmente molto vicini alle stelle binarie, ma il sistema a doppia stella non è stato sempre così stretto come lo è adesso. Quando la nana bianca era una stella normale, due volte più massiccia del Sole, le due stelle erano separate da circa 1,5 UA, e le eclissi avvenivano circa una volta ogni due anni.

Quando la stella più massiccia è giunta fine alla sua vita normale ha iniziato a bruciare idrogeno nel suo nucleo (come il Sole fa adesso), gonfiandosi in una stella gigante rossa, aumentando il suo raggio da circa due volte quello del Sole a oltre 300 volte inghiottendo l'altra stella.
L'attrito della stella compagna ha spostato all'interno la gigante rossa, processo molto simile al rientro di un veicolo spaziale nell'atmosfera terrestre.

La conseguente liberazione di energia orbitale e momento angolare nel breve volgere di pochi decenni ha determinato la perdita del 75 per cento della massa della gigante rossa, lasciando solo il nucleo intensamente caldo della stella originale e una stella compagna relativamente indenne in un'orbita molto vicina alla nana bianca appena nata.

Il cambiamento drammatico da un sistema normale ad una stella doppia stretta che contiene una nana bianca calda deve essere stato ancora più drammatico per eventuali pianeti presenti in precedenza: la perdita del 75 per cento della massa della stella originaria significa che il 75 per cento della gravità della stella originaria è stata perduta.
Questo potrebbe facilmente causare l'espulsione dei pianeti dal sistema o più semplicemente portare ad un drastico cambiamento della loro orbita.

Dato che i pericoli per una simile "prima generazione" di pianeti sono così grandi, si deve anche considerare una selvaggia e altrettanto drammatica seconda ipotesi: I pianeti ora scoperti in NN Serpentis potrebbero essere stati creati solo un milione di anni fa dall'esplosione della supernova, per accumulo della quantità di gas e polvere che sono stati espulsi al largo, formando nuovo massiccio disco proto-planetario in cui nuovi pianeti potrebbero essersi formati per acculo gravitazionale dei detriti.

Qualunque sia l'origine del sistema planetario, esso ci ricorda la famosa scena del film "Star Wars", dove il giovane Luke Skywalker guarda la creazione di un sistema stellare doppio dal pianeta Tatooine. Purtroppo, i due pianeti scoperti in NN Serpentis sono pianeti gassosi giganti e quindi non idonei alla vita come noi la conosciamo.

Tuttavia, potrebbero essere scoperti pianeti in orbite ancora più vicine a NN Serpentis, nella cosiddetta "zona abitabile" intorno alla stella binaria dove l'acqua potrebbe esistere in forma liquida. Se così fosse, è possibile che si possa davvero ammirare un tramonto con due soli.

A cura di Arthur McPaul

http://www.spacedaily.com/reports/Planets_Discovered_Around_Elderly_Binary_Star_999.html

UFO: alcuni avvistamenti rilevanti - Ottobre 2010

Proponiamo una carrellata di video tratti come sempre da Youtube, che testimoniano gli ultimi avvistamenti di oggetti non identificati di ottobre 2010.

Il video in basso, viene direttamente da Tucson, Arizona (USA) ed è stato ripreso con una telecamera amatoriale, non distante dalla base militare aeronautica di Davis Monthan AFB il 3 ottobre 2010. Dettagli non da poco, perchè la maggior parte degli avvistamenti anomali, soprattutto in notturna, si verificano proprio nei pressi di basi militari.
Dal video, si vede chiaramente che la luce pulsante cambia colore diverse volte, assumendo sfumature dal verde al rosso. Il volo sembra abbastanza stazionario e a bassa quota. Di cosa potrebbe trattarsi? Da escludere fenomeni extraterrestri o droni di natura non americana. In pochi minuti la contraerea avrebbe abbattuto l'oggetto. Se è pertanto persistito il volo per divero tempo, di certo è di natura amica, pertanto potrebbe essere un elicottero stelath in fase di test. Nella parte finale del video si vede chiaramente la presenza di una coda illuminata con luce rossa lampeggiante. Simbolo internazionale utilizzato come segnalazione di oggetto convenzionale in volo. Nessun UFO, quindi, di certo un elicottero o comunque un oggetto vante militare identificato per le forme militari statunitesi.



Nel video seguente, ripreso a "El Paso" in Texas vediamo una serie di oggetti luminosi scendere dal cielo in notturna. Lo spettacolo sembra a dir poco pirotecnico, con delle "stelle filanti" che scendono leggere da una unica luce. Il video è presentato in tv, nel corso di un tg, in stile "studio aperto" e il faccia di gomma del giornalista lo accosta all'ormai celeberrimo evento del 13 ottobre avvenuto a Manhattan (New York), in cui dei palloncini sono stati scambianti per la prova del contatto alieno del millennio. Anche in questo caso pare che siano le luci di uno spettacolo pirotecnico o di lanterne cinesi alquanto evolute, ma nulla di più. Spiegatemi perchè gli alieni dovrebbero attraversare i buchi spazio-temporali di Einstein-Rosen per mostrarci tre stelle cadenti?


Il video seguente viene dall'Australia (Rockingham), ed è chiaramente amataoriale ed autentico. Esso ci mostra un oggetto volante non identificato che si tiene in volo apparentemente a bassa quota e stazionario. Nella prima parte sembra di notare che abbia una o anche due luci e si muove lungo una traiettoria di navigazione perchè poi scompare dalla cameri dei ragazzi che lo riprendono. Sicuramente anche in questo caso non è un velivolo anomalo o extraterrestre ma un aereo convenzionale o un elicottero militare. 



Altro video analogo, provenietne da Tucson, Arizona, antecedente a quello già mostrato, in cui osserviamo lo stesso fenomeno. Una luce non identificata che irradia e illumina l'area, con un moto che sembra assai lento e a volte stazionario. Facile supporre che possa essere il test di un velivolo ad elica o un prototipo aereo non classificato. In realta la seconda ipotesi è da scartare. Sebbene nella zona esite una base militare, è assurdo che testino velivoli sperimentali vicini a zone abitate permettendo a chiunque di riprenderli. E' altresì assurdo che si tratti di velivoli di natura non terrestre. La presenza della vicina base militare, sicuramente avrebbe fatto scattare la contraerea. Video in ogni caso molto interessante. 


L'ultimo video che vi proponiamo è a dir poco spettacolare. Realizzato a Oakmont, PA, nei pressi di Pittsburgh, il 10 ottobre 2010 con un filtro notturno, (ATN NVM14-3A lente di ingrandimento w/5X in cam Sony HD). Le anomalie sonop dei continui e costanti oggetti sferici che sfidando ogni legge della gravità e del volo, appaiono e scompaiono in cielo, mostrando in alcuni casi, manovre di volo impossibili. Nella zona esiste un aeroporto internazionale, dei boschi, ma sia aerei che volatili notturni sembrano corrisposndere a quanto si vede. 


Il video in alto, di una genuinità eccezionale, potrebbe avere dei collegamenti con alcuni video della NASA ripresi dallo spazio, in cui comparivano gli stessi oggetti globulari muoversi a velocita irrazionali. In basso vediamo la possibile ripresa dello stesso fenomeno, ma dalla ex stazione orbitale MIR, nel 1995:

 



 

domenica 24 ottobre 2010

Dossier: Speciale Video sugli UFO (Parte 3)

In questo dossier-video, vi proponiamo alcuni video tratti da YouTube, di fenomeni classificabili come UFO, che nella stragrande maggioranza dei casi non sono di origine extraterrestre, ma sono riconducibili a manifestazioni naturali o dell'attività aerospaziale umana. I casi stereotipo indicati sono da filone per evitare a tutti voi di credere che a coloro che li pubblicizzano come testimonianza della presenza di velivoli alieni.


In questo bizzarro video si assiste ad un UFO plasmatico che muta in continuazione forma. La luminescenza conferitagli dal riflesso della sua composizione lo renderebbe di un metallo capace di cambiare continuamente forma. La logica della mente umana non può facilmente spiegare questo fenomeno e nemmeno le nostre attuali conoscenze scientifiche. Il video in questione, fornito sul Tube senza grandi spiegazioni e fonti degli autori, lo rendono un classico caso di "fake", di falso. Per quale motivo un essere alieno, dovrebbe rimanere sospeso in cielo e mutare continuamente forma? Quale scopo avrebbe e quali leggi della fisica potrebbero governare un fenomeno del genere? Inoltre, il suddetto video, non presenza alcunchè segno di riconoscimento ambiatale o prova filmata per autenticarlo e renderlo verosimile come documento filmanto idoneo ad uno studio di tipo scientifico. Senza dubbio, questo e le decine di video dimili, sono relaizzazioni fatte con la computer grafica da buontemponi in cerca di spavenare e meravigliare gli amici al bar. Secondo alcuni operatori video, potrebbe essere un bizzarro difetto di messa a fuoco della camera CCD dell'obiettivo nel tentativo di puntare un oggetto volante identificato.


Questo video mostra un UFO piramidale, che resta per alcuni secondi sospeso in cielo, con un secondo velivolo di forma simil piramidale, che lo affianca in una paradigmatica manovra di volo stazionario combinata. Non c'è alcun dubbio che questo video sia un "fake", nonostante abbia una fonte televisiva che lo ha trasmesso. Come in Italia "Studio Aperto" pubblica spesso fake sugli UFO clamorosi, la stessa cosa accade anche negli altri stati, per riempire il fondo vacanti dei notoziario. Gli oggetti, se davvero avvistati, avrebbero avuto migliaia di testimoni e se la loro permaneza in cielo si fosse protratta per un certo tempo, di sicuro sarebbe partita la contraerea dell'aviazione militare. Non ho notizie in merito di tali avvenimenti collegati all'avvistamento. L'oggetto, potrebbe essere stato creato per scherzo con la computer grafica o essere addirittura un coppia di modellini appesi con il filo nylon alle vicine abitazioni.  Si nota tra l'altro che l'immagine si presenza vignettosa e in bassa risoluzione, con vari flash e sfarfallii di luce, effetti probabilmente posti per confondere le idee e rendere più credibile il tutto.


Taggato con la data del 13 ottobre 2010, questo fake ben fatto, sarebbe stato girato in Malaysia e mostra due palazzi dorati (le KLCC Tower), e un oggetto che sfreccia in alto a sinistra, come più volte evidenziato durante le stesse immagini. Il video è di scarsa qualità, sebbene rappresenti un soggetto sfuggente che potrebbe essere veritiero in altri casi, qui si mostra su uno scenario vistosamente rendizzato con la computer grafica. Ma pur ammettendo la veridicità dello scenario, a sorprendere è come per quel secondo di apparizione dell'UFO, la camera sia pronta a prenderlo e a seguirlo quel pò che basta per mostrarcelo. In questi casi, seguire un oggetto in vomimento sbucato dal nulla a tale velocità è compito assai arduo. Ritengo che sia inconsistente anche la durata del documento utile, che pur ammettendo per assurdo che sia reale, non è analizzabile scientificamente per l'insussistenza della stessa durata. Nel video seguente osserviamo le analisi dello stesso al rallenty e a vari filtri d'immagine.


Anche dalle analisi video in alto, non ci sono i presupposti di autenticità per ritenere valido questo documento. Si nota chiaramente come la camera segua l'oggetto, quasi come se, la traiettoria fosse conosciuta chiaramente. La spiegazione più opportuna per questi fenomeni è sempre l'artificialità della ripresa e il videoritocco totale.

Spesso, nel corso del 2010, abbiamo assistito a news arrivate dalla Cina. Un video molto visto, rappresenterebbe un UFO che ha sorvolato una località non ben specificata al tramonto. Come vedrete chiarmanete in basso, questo UFO reale, è senza dubbio un mezzo stratosferico militare a propulsione. Andando avanti nel video infatti, si nota il distacco degli stadi di propulsione. La Cina sia militarmente che tecnologicamente è probabilmente molto più avanti di quello che l'opinione pubblica sa. Anche a livello aerospaziale sta colmando il gap con le agenzie europea e americana, grazie allo sviluppo di mezzi vettori e razzi capaci di entrare facilmente in orbita. In alternativa, potrebbe essere un prototipo sperimentale mandato nell'alta atmosfera da un razzo vettore. In ogni caso non è un UFO extraterrestre.


Nel video in basso, molto interessante, secondo la nostra analisi autentico, si osserva per un paio di secondi, tra le nuvole gonfie ed eletttriche, una sfera schizzare velocemente casualmente tra esse. La ripresa sembra genuina, l'operatore non segue l'oggetto, ma filma chiaramente il temporale in arrivo. Dalla didascalia originale, si legge che l'UFO non è stato visto ad occhio nudo, ma solo in video successivamente. Io escluderei la presenza di un oggetto volante militare o extraterrestre, ma potrebbe essere un fenomeno noto come "fulmine globulare". Da questo punto di vista questo potrebbe essere un eccezionale documento.


Abbiamo adesso un bellissimo video, in cui si manifesta un oggetto sospeso nel cielo a bassa quota. Il video sembra di natura anglofona, ma non ci sono fonti in merito da poterlo meglio identificare. Osserviamo una sorta di velivolo tubolare a razzo, con un ugello di scarico, che si illumina, facndo mutare posizione stazionaria all'oggetto che voi svanisce. Tutto molto bello direi, e suggerirebbe la presenza di un prototipo ultratecnologico di tipo militare o aerospaziale, ma come spesso accade in questi casi, è più facile pensare ad un falso ad arte, fatto con i software come Maya p 3d studio.


Nel lungo video in basso osserviamo un fenomeno che è causa della maggior parte dei falsi avvistamenti di UFO nel mondo. Girato in Brasile nel corso del 2010 e assolutamente autentico, mostrerebbe agli occhi dell'ignaro, una flottiglia di UFO in notturna, con fenomeni annessi di luminescenza, bagliori e oggetti cadenti con coda. Questo caso è il classico esempio di "lanterne cinesi", oggetti alternativi ai fuochi d'artificio, utilizzati in molte feste, al posto degli stessi. Molti pseudoufologi, per anni, hanno confuso le lanterne cinesi con le flottilias. Diffidate quindi, quando vedete in cielo fenomeni del genere, dal credere subito agli extraterrestri. Le lanterne cinesi sono assai diffuse anche in Italia in molti matrimoni e feste private.



Questo bellissimo videoclip mostra un UFO triangolare, riconducibile ai mezzi sperimentali a propulsione al plasma antigravità. Le immagini se vere, sarebbero eccezionali. Il velivolo, molto definito nonostante le riprse notturne, mostrano le luci basse di posizione, e uno spostamento sull'asse mirato a cambiare direzione. L'estrema qualità e l'eccezionalità delle riprese, seppur amatoriali, portano a pensare che sia realizzato alla computer grafica. Mancano dati e resoconti in merito per avvalorare il contrario. Ma in questo caso, esisterebbe una minima possibilità che possa essere reale, stimata intorno all'1% simbolico.




In alto vediamo un resoconto in spagnolo su alcuni casi analoghi di mezzi triangolari non convenzionali e non classificati. Come si evince, sono tra i pochi casi in cui i mezzi sono pressochè identici nonostante siano ripresi in varie parti del mondo. Questa è una prova della possibile veridicità del mezzo, probabilmente un velivovo sperimentale ad altissima tecnologia, che secondo le fonti potrebbe essere il fantasmagorico TR-3A "black manta". 
Continuiamo questo lungo articolo con un video preso in prestito direttamente da "Striscia La Notizia". Lo "sputtanamento", perchè tale deve essere per certa gente, riguarda un tale Urzi, che da anni afferma pubblicamente di riprendere oggetti volanti non identificati in ogni località dove si sposta nel mondo. Senza scendere ulteriormente sul tema, onde evitare di sprecate tempo sia mio che vostro, diciamo solo che uno dei debunker apparsi nella puntata di Voyager, pare essere amico e conoscente assai strezzo dello stesso Urzi. Il mio parere su questi stralci e sui suoi video è che egli realizza dei fake allucinanti, irreali e offensivi per il fenomeno UFO, grazie alla manomissione video digitale delle traccie originali o con espedienti improvvisati al momento da caso a caso. Diffidate da gente del genere da un punto di vista ufologico: 

Con questo concludiamo il terzo dossier dedicato al fenomeno UFO, sperando di aver mostrato video ancora non visti per la maggior parte di voi, ma soprattutto di aver detto il nostro parere sul fenomeno.
Le conclusioni sono assai sconfortanti. Nonostante su YouTube, vengano ogni giorno caricati in tutto il mondo decine di avvistamenti, solo una minima parte di essi è attendibile ed è realmente collegata la fenomeno. Tra questi a loro volta, una grossa porzione è assorbita da manifestazioni naturali o collegata all'attivita aerea o aerospaziale dell'uomo. I documenti più veriteri, poi, spesso, a causa della mancanza di dati precisi da parte dei testimoni, finiscono per essere tralasciati o confusi con i numerosissimi "fake".

Da questa nostra analisi, abbiamo desunto che il fenomeno degli UFO in video reperibile sulla rete, può essere suddiviso nella seguente tipologia:
  • Manomissione di video con modellini o computer grafica;
  • Lanterne cinesi;
  • Fenomeni naturali come fulmini globulari, asteroidi, stelle molto luminose;
  • Aeromobili o vevivoli a decollo verticale in fase di lancio, razzi o altri propulsori;
  • Oggetti volanti sfuggiti da suolo, come palloncini, mongolfiere o oggetti portati dal vento o dalle fiamme;
In alcuni rarissimi casi,  nella percentuale variabile dall'1% all'5% abbiamo riscontrato documenti che potrebbero essere Oggetti Non Identificati -UFO- del tipo aeromobili o velivoli aerospaziali o di altra origine la cui spiegazione più logica e scientifica ricondurrebbe a test di prototipi ad elevatissima tecnologia non ancora classificati.

A cura di Arthur McPaul


I dossier precedenti sono i seguenti:

Scopo di questo dossier è raccogliere tutto il materiale valido, inerente alla casistica UFO, per creare un quadro organico al fine di ricavare un giudizio scientifico sulle reali cause del fenomeno. Grazie all'imponente archivio di foto e documenti video sparsi sul web, il lavoro di raccolta viene estremamente semplificato rispetto agli anni passati, ma al contrario l'analisi si complica per la maggior parte di essi a causa della loro dubbia validità.



DOSSIER UFO: (PARTE II): GLI ORBS
A cura di Fausto Quadrelli, questo entusiasmante rapporto ci fa entrare nel misterioso mondo degli Orbs, manifestazioni luminosie visibili soprattutto con le reflex digitali. Difetti ottici? Riflessi del pulviscolo atmosferico? Entità sovrannaturali o esseri multidimensionali? Un viaggio ai confini della realtà che chiunque puù provare a sperimentare e fotografare. Da non perdere!