sabato 27 novembre 2010

Inizia L' Era Della Rivoluzione Turisitica Nello Spazio, Ma Con Qualche Preoccupazione


In questi giorni c'è molta preoccupazione per le dimensioni della popolazione umana che sta raggiungendo quota 7 miliardi di persone. Il tema è tornato in voga correlato all cambiamento climatico in cui il pianeta sta andando incontro. In un articolo della National Academy of Sciences, i ricercatori guidati dal National Center for Atmospheric Research ha rilevato che l'aggiunta di altri tre miliardi di persone entro la metà del secolo potrebbe invertire molte delle riduzioni in atto per le emissioni di gas serra.

Un 16-29% di riduzione delle emissioni, ritenute necessarie per arginare le gravi conseguenze di un aumento delle temperature globali, sarebbe compensato dal carbonio supplementare prodotto dalla extrapopolazione. Naturalmente, il problema potrebbe essere agevolato dalla riduzione del tasso di natalità del mondo, che è in molti casi difficilmente controllabile.

"Un rallentamento della crescita della popolazione nei paesi in via di sviluppo avrebbe un grande impatto sul futuro della popolazione mondiale. Tuttavia, la crescita demografica più lenta nei paesi sviluppati avviene anche a causa del maggior uso di energia per abitante", ha detto Shonali Pachauri, ricercatore presso l'Istituto Internazionale per i Sistemi Applicati di Analisi in un comunicato stampa dell'UCAR.

I ricercatori hanno poi analizzato quali sottoinsiemi della popolazione dovrebbero aggiungere la maggior parte delle emissioni. Sorprendentemente per una crescita intelligente, la popolazione urbana potrebbe portare ad un aumento del 25% delle emissioni in alcuni paesi in via di sviluppo, in particolare Cina e India, perché vivere in città tende a portare alla crescita economica e tassi più alti di consumo. L'invecchiamento della popolazione invece ridurrebbe le emissioni a causa della minore produttività.
La crescita della popolazione è una condizione in genere non considerata in scenari climatici, ma probabilmente dovrebbe esserlo, dal momento che tende ad aumentare sempre più.

Anche i viaggi spaziali commerciali potrebbero minacciare il clima
I voli spaziali di tipo commerciale potrebbero aprire nuove opportunità. Estrazione di metalli dagli asteroidi, produzione di energia attraverso pannelli solari satellitari e il turismo spaziale, sono tutte le idee che vengono valutate dalle aziende per fare business nello spazio.
Aziende come Spazioporto America apriranno uno spazioporto commerciale a Las Cruces, nel Nuovo Messico all'inizio di questo mese e la Virgin Galactic già da adesso prenota visite spaziali suborbitali per 200.000 dollari. Il futuro del turismo spaziale sembra essere alle porte. Il Congresso degli USA sta investendo 1,6 miliardi di fondi privati per il volo spaziale con la NASA per l'avvio del nascente industria, in particolare per il trasporto merci.

Questo tipo di industria potrebbe però creare un'accelerazione del riscaldamento globale. Secondo un recente articolo pubblicato dal Geophysical Research Letters, le emissioni prodotte da 1.000 razzi privati in un anno potrebbero aumentare le temperature ai poli di 1,8 gradi Fahrenheit e ridurre i ghiacci polari, fra il 5-15%.
L'autore, Martin Ross, uno scienziato atmosferico alla Aerospace Corporation di Los Angeles, ha preso in considerazione le emissioni di 600 tonnellate di carbonio nero di un anno sopra Las Cruces.
I risultati hanno evidenziato uno strato di fuliggine persistente a 10 gradi di latitudine nella stratosfera sopra lo spazioporto, mentre circa l'80% di esso svilupperà dai 25 ai 45 gradi. Ciò causerebbe un effetto di raffreddamento in zone tropicali e subtropicali, mentre un riscaldamento sotanziale ai poli. L'ozono si ridurrebbe ai tropici, mentre aumenterebbe ai poli.

Gli scienziati ritengono che i risultati mostrano che i lanci di razzi privati potrebbero alterare la circolazione atmosferica e la distribuzione di ozono, anche se le emissioni sono limitate all'area dello spazioporto.
Il grande problema delle emissioni nella stratosfera è che la pioggia non le abbasserebbe al suolo come accade per quelle più basse. La soluzione sarebbe partire con l'avventura spaziale turistico-commerciale con combustibili "verdi" che non pregiudichino i livelli di gas serra e dell'ozono. Staremo a vedere nei prossimi anni, intanto il clima sembra sempre più condizionato dalla mano dell'uomo.


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