lunedì 1 novembre 2010

Oggetti della fascia di Kuiper con materiale organico?


Gli scienziati hanno creato un modello al computer per spiegare i molti colori  (rossi, bianchi e blu) degli oggetti ghiacciati  che si trovano nella fascia di kuiper. Tale modello potrebbe suggerire che gli oggetti rossi potrebbero contenere in superficie materiale organico.

I ricercatori hanno dichiarato che se il modello fosse corretto, esso sosterrebbe le attuali teorie che i materiali organici possono essere comuni nell'universo.

"Non stiamo dicendo che ci sia la vita nella fascia di Kuiper", ha detto il fisico John Cooper della Goddard Space Flight Center  della NASA a Greenbelt, "Ma la chimica di base potrebbe cominciare da lì, come potrebbe avvenire in altre parti dell'universo in zone simili a quella della nostra fascia di Kuiper, e che tutto questo potrebbe essere un percorso naturale che porterebbe verso l'evoluzione della vita ".

Finora sono stati ripresi direttamente circa 1.000 oggetti della fascia di Kuiper, e questi corpi sembrano avere diversi colori che vanno dal rosso, al blu fino al bianco, hanno detto i ricercatori.

Dal momento che questi oggetti sono così lontanii, il telescopio Hubble vede la maggior parte di loro solo come un singolo pixel di luce e gli scienziati hanno sviluppato alcune teorie per spiegarne i colori.

Ma nel modello le nuove mappe generate al computer tengono conto della combinazione di materiali e ambiente spaziale che potrebbe produrre alcune di queste tonalità. Si è riscontrato che gli oggetti della Fascia di Kuiper sono probabilmente  di molti  colori o livelli diversi.

"Questo modello multi-strato fornisce un approccio più flessibile per la comprensione della diversità di colori", ha detto Cooper. "Il modello calcola la percentuale di energia che arriva dalle radiazioni a diverse profondità. Così possiamo definire diversi livelli in base a ciò".

Gli strati possono avere colori diversi, e potrebbero anche essere "dinamici". Ad esempio, uno strato più profondo di ghiaccio d'acqua relativamente pura potrebbe eruttare per formarne un nuovo più in superficie, formando una superficie ghiacciata  come Eris, il più grande pianeta nano noto della fascia di Kuiper.

Cooper ha presentato il suo modello nel mese di ottobre presso la Divisione della Planetary Sciences dell'American Astronomical Society a Pasadena, in California

Gli oggetti presenti nella fascia di Kuiper sono disponibili in una vasta gamma di colori, dimensioni e orbite.

Un gruppo di essi chiamato Cold Classical Kuiper Belt è allineato quasi sullo stesso piano, come i pianeti e ha orbite relativamente circolari e questo gruppo è costantemente di color rossastro, ha detto Cooper.

Cooper ritiene che i Cold Classical si trovano in un luogo "privilegiato" in cui gli ioni del plasma dal sole non sono abbastanza intensi da riscaldare troppo la superficie più esterna, che è forse spessa un millimetro, ma che molto potrebbe invece fare l'erosione proveniente da piccoli impatti con grani di polvere presente nella regione della fascia di Kuiper.

Secondo Cooper, il modello quindi suggerirebbe che il colore rosso sarebbe il risultato del materiale esposto da questa erosione  mostrando quindi il secondo strato, quest'ultimo sarebbe delicatamente riscaldato dalle radiazioni provenienti dallo spazio interstellare.

Questo riscaldamento prolungato potrebbe trasformare il ghiaccio d'acqua, il carbonio, il metano, l'azoto e l'ammoniaca  (le sostanze di base che si ritiene presenti in questi oggetti), in molecole organiche contenenti ossigeno e carbonio, come la formaldeide, acetilene e  l'etano.

"Se questo riscaldamento o "cottura" non ci fosse, ci sarebbe solo ghiaccio primordiale, e l'oggetto apparirebbe luminoso e bianco", ha detto Cooper. "Se ci fosse invece solamente un'eccessiva esposizione alle radiazioni, ci sarebbe in quel caso solo una crosta nera".

Il modello a strati si basa su dati limitati che ha fornito la missione Voyager, informazioni sui livelli di energia della radiazione al di là di Nettuno.

La missione spaziale della NASA New Horizons passerà attraverso la regione della fascia di Kuiper oltre l'orbita di Nettuno nel 2014, dando un' "occhiata" nel 2015 anche a Plutone e Caronte la sua luna più grande, e se tutto dovesse andare secondo i piani ,ad altri due oggetti a segfuire.

I ricercatori hanno concluso che se il modello dovesse essere confermato, i suoi risultati supporterebbero la tesi secondo cui i mattoni della vita potrebbero essere molto diffusi nel nostro sistema solare e forse in tutto l'universo.

"Quando si ha il giusto mix di materiali con la possibilità che si combinino tra, tutto ciò è in grado di produrre le specie  di molecole più complesse", ha detto Cooper. "In alcuni casi tutto questo è in grado di produrre le componenti  della vita, non solo materiali organici, ma molecole biologiche quali gli aminoacidi"


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