martedì 19 marzo 2013

Nessun Prelievo Forzato Per Cipro, Ma Ormai E' Panico


Per il momento l'assurda decisione di tassazione forzata dei conti correnti ciprioti è stata bloccata. Ma l'atteggiamento repressivo dell'Europa contro i suoi paesi più deboli sta ormai travasando ogni limite.

Il parlamento di Cipro ha bocciato il piano di salvataggio proposto ieri dall'Eurogruppo e avallato dal Presidente Nicos Anastasiades.

36 deputati si sono opposti, mentre 19 del partito Disy del Presidente. Tutti gli altri contrari.

Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco è rimasto deluso per questa occasione a suo dire di rilancio persa.

L'Europa, non si è persa d'animo è ha proposto una variazione sulla proposta (prelievi coatti di 6,75% per quelli inferiori a 100mila euro e 9,9% per quelli superiori), se Nicosia riuscirà a raccogliere 5,8 miliardi di euro. Altrimenti il prestito da 10 miliardi non verrà sbloccato.
La Bce, dispiaciuta, ha solo potuto ribadire che fornirà liquidità solo "all'interno delle regole esistenti", cioè pagare con tassi debitori da strozzinaggio le banconote dell'Euro che elargisce ai Paesi membri.

La Gran Bretagna intanto ha congelato i pagamenti dei pensionati britannici che vivono a Cipro in modo da evitare loro il prelievo forzoso, poi ha deciso di inviare un aereo militare con a bordo un milione di euro in contanti da destinare ai soldati britannici e alle loro famiglie sull'isola.

Il Presidente Nicosia per poter raggiungere quota 5,8 miliardi sarebbe costretto comunque a manovre e prelievi fiscali assurde e coercitive, di cui però, almeno finora, la Commissione europea si è detta all'oscuro.

Anastasiades ha avuto contatti telefonici con il cancelliere tedesco Angela Merkel e con il presidente russo, Vladimir Putin, che aveva aspramente criticato il provvedimento. Nella capitale russa è arrivato il ministro delle Finanze cipriota Michalis Sarris per proporre, secondo alcune indiscrezioni, una tassa compresa tra il 20 e il 30% sui depositi russi nelle banche cipriote.

Note di sdegno sono giunte anche dalla celebre agenzia di rating Moody's per voce del presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, che ha escluso un'imposta una tantum in altri Paesi europei in crisi.

Il panico si sta diffondendo nelle borse, tutte in calo e tra la popolazione europea.
C'è giá chi sta prevedendo un futuro trasferimento dei propri risparmi in Svizzera, almeno finché sarà possibile farlo.

Questa situazione sembra anticipare una crisi sempre più profonda dell'Europa Unita, al minimo storico di consensi tra la popolazione.
L'incubo continua...

A Cura Di Arthur McPaul

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