Il neo presidente di Cipro, Nicos Anastasiades, ha ammesso di essere stato ricattato dall'Europa con due opzioni:
Rimanere alle condizioni stabilite o uscire subito fuori dall'Euro.
La condizione numero uno è quella di subire un prelievo forzato sui conti correnti dei cittadini in cambio di un "aiutino" e tra la popolsi sta dilagando il panico generale al fine di consentire un prestito di 10 miliardi di euro.
La tassa dovrebbe rendere alle casse di Nicosia 5,8 miliardi. Colpirà tutti i depositanti, ma ai residenti verrà rimborsata con azioni della loro banca.
Questo è nient'altro che un ricatto.
Inoltre questo diktat creerebbe un pericoloso precedente per tutti i paesi europei, tra cui l'Italia, che hanno un altissimo debito pubblico.
È evidente che stiamo arrivando un punto di non ritorno per tutta eurolandia.
Tutto inizió con la Grecia, dove le banche cipriote avevano effettuato un pesante investimento, nei titoli di Stato di Atene.
Basta guardare la metà dell'isola, sotto la gestione turca, in cui non si registrano problemi.
Il problema è proprio l'Euro, la gestione delle lobby europee che stanno spolpando i loro paesi più deboli e piano piano spolperanno anche i più forti ma indebitati, per renderli schiavi, abbassare il costo del lavoro fino a poche centinaia di Euro al mese.
E' da tempo che avevamo previsto quello che sta accadendo in questi giorni e anche se nessuno allora credeva fosse vero purtroppo si sta verificando. Quello che sta succedendo oggi a Cipro è un qualcosa di inaudito di assurdo che assomiglia ad un film di fantascienza. Come dare torto adesso a coloro che definite complottisti?
A ben poco servono le parole del presidente del Parlamento europeo Martin Schultz: "L'accordo sul salvataggio delle banche di Cipro deve essere socialmente accettabile e non penalizzare i piccoli risparmiatori locali. La decisione dell'eurogruppo, rappresenta un cambiamento fondamentale nella gestione della crisi, e credo che un dibattito democratico e trasparente a livello europeo su questo tipo di decisioni sia necessario. Ogni decisione su un paese della zona euro ha implicazioni su tutti noi".
«Monitoriamo la situazione» a Cipro ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. "Riteniamo che sia molto importante per l'Europa assumere iniziative per la crescita e i problemi del debito" afferma ancora Carney, sottolineando che gli Stati Uniti "come diciamo da tempo, ritengono che un'Europa forte e stabile è nell'interesse degli Stati Uniti. E questo vale per l'Europa e l'area euro".
Infatti per gli USA un euro forte favorisce le esportazioni americane.
"La Russia è preoccupata non solo per chi ha depositi nelle banche cipriote. Ma questo potrebbe scatenare conseguenze negative per i depositi in altre banche di Paesi Eurozona dove la stabilità del sistema bancario solleva interrogativi (Spagna, Grecia, Portogallo)». Così il ministro delle finanze russo Anton
Siluanov.
"L'unico aggettivo che mi viene in mente per descrivere il pacchetto di salvataggio di Cipro è scioccante. Una tassa del 6,5% sui soldi dei piccoli correntisti e del 9,9% sui fondi dei grandi correntisti non ha precedenti di cui mi ricordi in un paese civile e democratico. Ma forse l'Unione Europea non è più una democrazia civilizzata?». Ad affermarlo in una nota è il co fondatore e Ceo di Saxo Bank, Lars Seier Christensen.
Ora spero che non ci siano più dubbi sul regime dittatoriale cui siamo finiti e spero che si possa al più presto uscirne fuori.
Rimanere alle condizioni stabilite o uscire subito fuori dall'Euro.
La condizione numero uno è quella di subire un prelievo forzato sui conti correnti dei cittadini in cambio di un "aiutino" e tra la popolsi sta dilagando il panico generale al fine di consentire un prestito di 10 miliardi di euro.
La tassa dovrebbe rendere alle casse di Nicosia 5,8 miliardi. Colpirà tutti i depositanti, ma ai residenti verrà rimborsata con azioni della loro banca.
Questo è nient'altro che un ricatto.
Inoltre questo diktat creerebbe un pericoloso precedente per tutti i paesi europei, tra cui l'Italia, che hanno un altissimo debito pubblico.
È evidente che stiamo arrivando un punto di non ritorno per tutta eurolandia.
Tutto inizió con la Grecia, dove le banche cipriote avevano effettuato un pesante investimento, nei titoli di Stato di Atene.
Basta guardare la metà dell'isola, sotto la gestione turca, in cui non si registrano problemi.
Il problema è proprio l'Euro, la gestione delle lobby europee che stanno spolpando i loro paesi più deboli e piano piano spolperanno anche i più forti ma indebitati, per renderli schiavi, abbassare il costo del lavoro fino a poche centinaia di Euro al mese.
E' da tempo che avevamo previsto quello che sta accadendo in questi giorni e anche se nessuno allora credeva fosse vero purtroppo si sta verificando. Quello che sta succedendo oggi a Cipro è un qualcosa di inaudito di assurdo che assomiglia ad un film di fantascienza. Come dare torto adesso a coloro che definite complottisti?
A ben poco servono le parole del presidente del Parlamento europeo Martin Schultz: "L'accordo sul salvataggio delle banche di Cipro deve essere socialmente accettabile e non penalizzare i piccoli risparmiatori locali. La decisione dell'eurogruppo, rappresenta un cambiamento fondamentale nella gestione della crisi, e credo che un dibattito democratico e trasparente a livello europeo su questo tipo di decisioni sia necessario. Ogni decisione su un paese della zona euro ha implicazioni su tutti noi".
«Monitoriamo la situazione» a Cipro ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. "Riteniamo che sia molto importante per l'Europa assumere iniziative per la crescita e i problemi del debito" afferma ancora Carney, sottolineando che gli Stati Uniti "come diciamo da tempo, ritengono che un'Europa forte e stabile è nell'interesse degli Stati Uniti. E questo vale per l'Europa e l'area euro".
Infatti per gli USA un euro forte favorisce le esportazioni americane.
"La Russia è preoccupata non solo per chi ha depositi nelle banche cipriote. Ma questo potrebbe scatenare conseguenze negative per i depositi in altre banche di Paesi Eurozona dove la stabilità del sistema bancario solleva interrogativi (Spagna, Grecia, Portogallo)». Così il ministro delle finanze russo Anton
Siluanov.
"L'unico aggettivo che mi viene in mente per descrivere il pacchetto di salvataggio di Cipro è scioccante. Una tassa del 6,5% sui soldi dei piccoli correntisti e del 9,9% sui fondi dei grandi correntisti non ha precedenti di cui mi ricordi in un paese civile e democratico. Ma forse l'Unione Europea non è più una democrazia civilizzata?». Ad affermarlo in una nota è il co fondatore e Ceo di Saxo Bank, Lars Seier Christensen.
Ora spero che non ci siano più dubbi sul regime dittatoriale cui siamo finiti e spero che si possa al più presto uscirne fuori.
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