domenica 24 marzo 2013

Vortici Caotici Sui Poli di Venere


Uno studio dettagliato del Vortice Polare Sud di Venere ci mostra un ciclone molto più caotico e imprevedibile di quanto si pensasse. L'analisi rivela che il centro di rotazione del vortice si aggira attorno al polo, in modo diverso a diversi livelli di altitudine tra le nuvole di Venere. Nella sua passeggiata intorno al Polo, in strati separati da 20 km, il vortice ha imprevedibili cambiamenti nella sua morfologia.

Lo studio, intitolato "La caotica vita del vortice al polo sud di Venere" ha utilizzato le immagini a infrarossi dallo strumento VIRTIS a bordo della sonda dell'Agenzia Spaziale Europea Venus Express. VIRTIS fornisce immagini spettrali nei diversi livelli dell'atmosfera e permette l'osservazione delle nubi inferiori e superiori di Venere.

I Vortici atmosferici sono comuni nelle atmosfere dei pianeti del Sistema Solare, anche se hanno comportamenti diversi. Venere è un pianeta simile alla Terra per dimensioni, ma molto differente in altri aspetti. Esso ruota lentamente attorno al proprio asse, con un giorno equivalente a 243 giorni terrestri e gira in direzione opposta alla Terra. La sua densa atmosfera di anidride carbonica, con pressioni di superficie di 90 volte quella della Terra, provoca un effetto serra galoppante che aumenta le temperature di superficie fino a 450 ºC. Tra i 45 e i 70 km sopra la superficie c'è uno strato denso di nuvole di acido solforico che copre completamente il pianeta e si muove a una velocità di 360 chilometri all'ora in un fenomeno denominato "super rotation", dove l'atmosfera ruota più velocemente rispetto alla superficie del pianeta.
L'origine di questo effetto è ancora sconosciuto.

Nei poli di Venere, la circolazione atmosferica forma vortici intensi e permanenti che cambiano forma e dimensione su una base quotidiana. Nella nuova analisi pubblicata, i ricercatori riferiscono che i venti del vortice, che sono stati monitorati attraverso lo studio di immagini ottenute dall'orbiter Venus Express, cambiano direzione caoticamente di giorno in giorno.
Questa natura imprevedibile dei vortici polari di Venere li rendono diversi dai vortici polari trovati su altri pianeti, come la Terra e Saturno, che sono molto più stabili e prevedibili.
Il grande ciclone si estende verticalmente nell'atmosfera di Venere di oltre 20 chilometri, attraverso una regione altamente turbolenta, le nuvole permanenti.

Tuttavia, i centri di rotazione sono su due livelli di altitudine differenti (42 e 62 km sopra la superficie) e non sono allineati, vagando attorno al polo sud del pianeta senza alcun modello stabilito a velocità fino a 55 chilometri all'ora.

Lo studio rileva inoltre che anche quando la media dei venti trasversali sono approssimativamente alla stessa ai due altitudini, c'è ancora un forte gradiente verticale, con venti crescenti di ben tre chilometri all'ora per ogni chilometro di altezza e con possibili instabilità atmosferici.
I vortici sono alimentati dalla super rotation atmosferica e sono intrappolati nelle regioni polari da un ampio e poco profondo collare di aria fredda a latitudini subpolari.

L'occhio al centro del vortice è su una superficie media di 2200 km per 1400 km. Nonostante anni di osservazioni, non è possibile spiegare perché il vortice è variabile sufficientemente ad alterare la sua forma in un solo giorno, o rimanere stabile per settimane.

Così, assieme all'origine della super rotation atmosferica, l'identificazione di una misteriosa fonte di assorbimento nell'ultravioletto fra le nuvole, i vortici polari di Venere sono uno dei grandi misteri del nostro pianeta gemello.

Questo studio contribuirà ad una spiegazione più precisa del vortice e il suo rapporto con la superrotation atmosferica.

Traduzione A cura di Arthur McPaul

Foto in alto:
Il Vortice Polare Sud di Venere cambia la sua forma giorno per giorno. I pannelli superiore della figura mostrano le nuvole superiori a 63 km dalla superficie ed i pannelli inferiori presentano il vortice come osservato nelle nuvole inferiori al livello di altitudine di 42 km. (Credit:. ESA / VIRTIS / INAF-IASF / Obs de Paris-LESIA/Universidad del País Vasco (I. Garate-Lopez))

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/03/130324152140.htm

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