martedì 8 gennaio 2013

Berlusconi Ministro Dell'Economia


A tenere testa ancora una volta alla cronaca politica è il Cavaliere Silvio Berlusconi. La sua ultima (geniale) trovata è stata quella di rimettere tutto (o quasi) in discussione quanto detto fin ora e in primis la sua stessa candidatura a Premier del PdL, per optare a quella di Ministro Del Tesoro.

La stampa ha subito diffuso ipotesi di vario genere per giustificare questo colpo di scena, dimenticandosi come sempre con grande superficialità di capire chi hanno di fronte, non solo come politico e imprenditore di successo, ma anche come uomo e soprattutto come massone di grande importanza e aggiungerei hanno anche la memoria corta.

Berlusconi ha rilasciato una semplice dichiarazione in cui ha detto: "meglio ministro del tesoro, ha più poteri" e c'é da credergli. Quello cui aspira adesso l'ex premier è da tempo vendetta, per distruggere tutto quello che Monti ha creato in un anno di mandato.
Ma ovviamente il motivo non è soltanto sete di vendetta ma fine strategia. Intanto ha sicuramente ancora una volta attratto l'opinione pubblica su di se e sul PDL, ma ha anche schermato il suo partito da eventuali rappresaglie che potranno giungere dalla magistratura che indaga continuamente sul suo conto e che certamente tirerà fuori Ruby o qualche altra rogna giudiziaria legata alle sue imprese personali.
Si è riparato anche dalle critiche della Merkel e della UE che ormai lo giudicano un personaggio pericoloso e compromettente per il proseguio della politica europea.

Diventare Ministro Del Tesoro, di fatto sarà come entrare in Parlamento dalla finestra, lasciando entrare dalla porta principale i suoi fidi segugi Alfano (o poco probabilmente Tremonti), i quali potranno riconcedergli il trono alla prima crisi pilotata.

Ecco cosa disse lo stesso Silvio Berlusconi il 26 giugno 2012 alla stampa: "C'è una sensazione di indeterminatezza sulle proposte che l'Italia farà", ha detto poi Berlusconi a proposito del Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno.
"C'è un orientamento su una misura che prevederebbe un intervento della Bce e del fondo salva-Stati per acquistare i titoli pubblici dei Paesi con uno spread troppo alto, ma solo per gli stati virtuosi. Quindi si escluderebbero, ad esempio, Spagna, Grecia e Portogallo. L'Italia invece sarebbe inclusa".
Poi c'è un passaggio rivolto all'Ue: "Se il governo Monti dovesse cadere, per Bruxelles sarebbe una catastrofe", ma se questo avvenisse e dal voto uscisse un governo di Angelino Alfano - aggiunge Berlusconi - "sarei disponibile a fare il ministro dell'Economia".
E in merito al prossimo futuro: "Mi candido a fare il ministro dell'Economia in un governo guidato da Angelino Alfano" .


L'idea di fare il ministro dell'economia non é dunque un'invenzione dell'ultimo minuto, ma un'arma estrema premeditata da mesi, per il suo futuro e del PDL ma in cuor suo, per annientare politicamente Monti, conscio della beffa subita.

L'Italia se dovesse rieleggere Monti, sarebbe velocemente declassata a ruolo di paese produttivo e di mera forza lavoro, con Grecia, Portogallo e Spagna per lo sviluppo industriale di Germania e Francia, la famosa ripartizione che anche Adolf Hitler aveva ipotizzato per l'Europa.

La massoneria ombra di Bruxelles adesso dovrà delineare nuove linee guide e strategie, per fermare Berlusconi, il quale potrebbe fare il guastafeste e far perdere tempo utile alle banche e al trading criminale che sono i loro strumenti di morte principali.

A cura di Arthur McPaul






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