LA CLASSIFICAZIONE DI HARVARD
Le stelle sono classificate per convenzione, in base alla loro temperatura superficiale mediante la Legge di Wien, la quale afferma sinteticamente che a in base al colore della loro emissione luminosa è possibile conoscere la temperatura. La spettroscopia permette in di analizzare gli spettri di emissione delle stelle e persino intuire la costituzione chimica.
Questa classificazione fu definita nella prima stesura da Annie Cannon e lo Harvard College Observatory. Il diagramma H-R collega la classificazione stellare con la magnitudine assoluta, la luminosità e la temperatura superficiale. Il sistema di classificazione pertanto valuta l'assorbimento dell'idrogeno alla temperatura superficiale effettiva. La temperatura è misurata in kelvin, ma viste le altissime scale numeriche, è praticamente uguale a quella Celsius.
Questa classificazione fu definita nella prima stesura da Annie Cannon e lo Harvard College Observatory. Il diagramma H-R collega la classificazione stellare con la magnitudine assoluta, la luminosità e la temperatura superficiale. Il sistema di classificazione pertanto valuta l'assorbimento dell'idrogeno alla temperatura superficiale effettiva. La temperatura è misurata in kelvin, ma viste le altissime scale numeriche, è praticamente uguale a quella Celsius.
Le classi sono:
O: 30.000 - 60.000 K stelle blu
B: 10.000 - 30.000 K stelle blu-bianche
A: 7.500 - 10.000 K stelle bianche
F: 6.000 - 7.500 K stelle giallo-bianche
G: 5.000 - 6.000 K stelle gialle (come il nostro Sole)
K: 3.500 - 5.000 K stelle gialle-arancio
M: < 3.500 K stelle rosse
B: 10.000 - 30.000 K stelle blu-bianche
A: 7.500 - 10.000 K stelle bianche
F: 6.000 - 7.500 K stelle giallo-bianche
G: 5.000 - 6.000 K stelle gialle (come il nostro Sole)
K: 3.500 - 5.000 K stelle gialle-arancio
M: < 3.500 K stelle rosse
In seguito a nuove scoperte di recente sono state aggiunte altre 5 classi: la N, R e S in riferimento a stelle molto rosse e man mano molto fredde, mentre la L e la T si avvicinano a corpi altamente freddi riconducibili alle nane brune e alle nane brune superfredde. Ogni classe inoltre è suddivisa in 10 sottoclassi numerate da 0 a 9.
Classe O
Le stelle di classe O sono molto calde e luminose, mostrando un colore decisamente blu. Un esempio è Naos (nella costellazione della Poppa) che brilla un milione di volte in più rispetto al Sole. La maggior parte della luce da loro emessa è composta da raggi ultravioletti.
(rappresentazione artistica di Naos)
Le stelle di classe B sono molto luminose e molto calde, Rigel (nella costellazione di Orione) è una supergigante di tipo B. Le stelle O e B sono molto potenti, ma di vita breve e spesso sono associate in ammassi chiamati OB.
(Rigel)
Classe A
Stelle di tipo A sono le più visibili ad occhio nudo, caratterizzate dallo spettro bianco. Questa categoria comprende stelle dalla luminosita assai differente come ad esempio Deneb (nel Cigno) o Sirio.
(Deneb)
(Sirio)
Classe FLe stelle F sono più fredde delle precedenti e il loro colore è bianco con una tinta gialla. Un esempio è Fomalhaut nella costellazione del Pesce Australe.
(Fomalhaut)
Classe G
Le stelle di classe G hanno linee di assorbimento dell'idrogeno molto deboli ma mostrano righe di metalli neutri accanto a quelle dei metalli ionizzati. Il tipo G è quello del nostro Sole e rappresenta per tale motivo la tipologia stellare meglio studiata e conosciuta.
(il Sole)
(Alpha Centauri a)
Classe KLe stelle K sono leggermente più fredde delle G e sono di colore arancione. Variano in dimensioni e hanno linee di assorbimento dell'idrogeno estremamente deboli. Alcuni esempi sono Arturo o Alfa Centauri B.
(Arturo)
Le stelle di classe M o stelle rosse sono le più numerose, con una percentuale vicina al 90% di tutte le stelle conosciute. La loro temperatura abbastanza bassa le rende poco luminose e non osservabili ad occhio nudo.
Proxima Centauri, la stella più vicina al Sole, è una nana rossa, ma può essere vista solo con un telescopio dal diametro accettabie.
Anche Antares e Betelgeuse, o le variabili Mira sono stelle di classe M ma le loro dimensioni variano di molto. Assente l'assorbimento dell'idrogeno e invece assai frequente quella dell'ossido di titanio.
Proxima Centauri, la stella più vicina al Sole, è una nana rossa, ma può essere vista solo con un telescopio dal diametro accettabie.
Anche Antares e Betelgeuse, o le variabili Mira sono stelle di classe M ma le loro dimensioni variano di molto. Assente l'assorbimento dell'idrogeno e invece assai frequente quella dell'ossido di titanio.
(Betelgeuse esempio di gigante rossa)
Classe L
La recente classe L raggruppa stelle molto rosse che brillano principalmente nell'infrarosso e sono abbastanza fredde.
Classe T
Le T sono oggetti molto freddi e piccoli, conosciuti meglio come nane brune perchè emettono pochissima luce ma molta radiazione infrarossa. La loro temperatura superficiale è di appena 1000 kelvin (700 °C).
(immagine comparativa delle varie classi spettrali)
Altre classi spettrali
Le stelle R e N sono stelle giganti con alto contenuto di carbonio. Queste stelle sono state recentemente riclassificate in una classe unica C del carbonio. Le stelle S hanno abbondano di carbonio e ossigeno, sotto forma di molecole di CO, che si forma grazie alla bassissima temperatura superficiale. Le stelle W (o WR) dette anche Stelle di Wolf-Rayet, con Teff compresa tra 25.000 e 50.000 K, molto massicce (oltre 20 M☉) e con venti stellari molto forti.
LA CLASSIFICAZIONE SPETTRALE DI YERKES
LA CLASSIFICAZIONE SPETTRALE DI YERKES
Chiamata anche il sistema MKK, è un sistema di classificazione spettrale introdotto nel 1943 da William W. Morgan, Phillip C. Keenan e Edith Kellman dello Yerkes Observatory.
Questa classificazione si basa su linee spettrali sensibili alla gravità superficiale della stella, la quale è in genere legata direttamente alla sua luminosità, invece che alla temperatura come la tradizionale classificazione di Harvard.
Vengono pertanto riconosciuti sette tipi diversi di stelle:
I supergiganti
Ia supergiganti più luminose
Ib supergiganti meno luminose
II giganti luminose
III giganti normali
IV subgiganti
V stelle di sequenza principale (nane), come il Sole
VI subnane (usata raramente)
VII nane bianche (usata raramente)
UNA BREVE STIMA DELLA VIA LATTEA
Nella Via Lattea, l'iniziale stima 100 miliardi, è stata poi auementata per inglobare la strabordante presenza di nane rosse e una cospicua presenza pulsar, ben più numerose di quanto ipotizzato. Su valpri approssimativi, soltanto la nostra galassia pptrebbe contenere fino a 400 miliardi di stelle.
Una previsione verosimile della percentuale di stelle presenti è ka seguente:
O : < 0,00001% (blu)
B : < 0,01% (blu-bianche)
A : ~ 1% (bianche)
F : ~ 3% (giallo-bianche)
G : ~ 6% gialle (tipo il Sole)
K : ~ 10% (gialle-arancio)
M : ~ 80% (nane rosse)
Questa classificazione si basa su linee spettrali sensibili alla gravità superficiale della stella, la quale è in genere legata direttamente alla sua luminosità, invece che alla temperatura come la tradizionale classificazione di Harvard.
Vengono pertanto riconosciuti sette tipi diversi di stelle:
I supergiganti
Ia supergiganti più luminose
Ib supergiganti meno luminose
II giganti luminose
III giganti normali
IV subgiganti
V stelle di sequenza principale (nane), come il Sole
VI subnane (usata raramente)
VII nane bianche (usata raramente)
UNA BREVE STIMA DELLA VIA LATTEA
Nella Via Lattea, l'iniziale stima 100 miliardi, è stata poi auementata per inglobare la strabordante presenza di nane rosse e una cospicua presenza pulsar, ben più numerose di quanto ipotizzato. Su valpri approssimativi, soltanto la nostra galassia pptrebbe contenere fino a 400 miliardi di stelle.
Una previsione verosimile della percentuale di stelle presenti è ka seguente:
O : < 0,00001% (blu)
B : < 0,01% (blu-bianche)
A : ~ 1% (bianche)
F : ~ 3% (giallo-bianche)
G : ~ 6% gialle (tipo il Sole)
K : ~ 10% (gialle-arancio)
M : ~ 80% (nane rosse)
a cura di Arthur McPaul
fonti:
Il Sole è bianco intensissimo e non giallo, la temperatura fotosferica effettiva di 5777 kelvin dà il picco di emissione a 510-511 nanometri secondo svariati autorevoli calcoli e/o deduzioni. Tali picco non è proprio lontanissimo dal centro delle frequenze visibili però è addirittura spostato verso le frequenze corte del visibile. Quindi il colore che ne deriva può essere sintetizzato da un bianco "freddo" molto intenso, per la fotosfera solare . Giallognolo solo sulla superficie terrestre a causa dello scattering atmosferico . Poi, francamente il Sole non si può minimamente osservare in maniera diretta se non con appositi filtri... Giallognola ad essere precisi può essere la luce diretta "filtrata" dall'atmosfera sulla superficie terrestre se l'inclinazione dell'astro all'orizzonte è meno forte.
RispondiEliminaDifatti Alpha Centauri a (sotto) appena più calda del Sole appare bianca non gialla .
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