Il nuovo ed altamente sensibile spettrografo "Cosmic Origins" a bordo del telescopio spaziale Hubble ha scoperto un forte assorbitore d'onda ultravioletta sulla superficie di Plutone, che fornisce nuove prove che sottolineno la possibilità di idrocarburi complessi e/o molecole di nitrile che giacciono sulla superficie, secondo un articolo recentemente pubblicato nella Gazzetta astronomica da parte di ricercatori del Southwest Research Institute e Nebraska Wesleyan University.
Le specie chimiche quali possono essere prodotte dall'interazione della luce solare o dei raggi cosmici con i ghiacciai di Plutone noti in superficie sono il metano, il monossido di carbonio e l'azoto.
Il progetto, guidato dal SwRI Dr. Alan Stern, includono anche i ricercatori SwRI, Dr. John Spencer e Adam Shinn, e i ricercatori della Nebraska Wesleyan University Dr. Nathaniel Cunningham e lo studente Mitch Hain.
"Questa è una scoperta emozionante perchè gli idrocarburi e altre molecole che potrebbero essere responsabili delle caratteristiche ultravioletta dello spettro che abbiamo trovato con Hubble, e che tra l'altro, giustificherebbero il suo colore vermiglio", ha detto Stern.
Il team ha anche scoperto prove di cambiamenti nello spettro ultravioletto di Plutone rispetto alla misurazione dell'Hubble effettuate dal 1990. Le variazioni possono essere correlate a differenti tipi di terreno visto oggi rispetto al 1990, o di altri effetti, come variazioni nella superficie relative a un forte aumento della pressione dell'atmosfera di Plutone durante quel periodo di tempo stesso.
"La scoperta che abbiamo fatto con Hubble ci ricorda che anche le scoperte più emozionanti sulla composizione di Plutone e sull'evoluzione della superficie sono suscettibili di essere in riscontrate quando la sonda New Horizons della NASA arriverà su Plutone nel 2015," ha aggiunto Stern.
Questa ricerca è stata sostenuta da una sovvenzione da parte del Space Telescope Science Institute.
Traduzione a cura di Arthur McPaul
Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2011/12/111220133803.htm
Le specie chimiche quali possono essere prodotte dall'interazione della luce solare o dei raggi cosmici con i ghiacciai di Plutone noti in superficie sono il metano, il monossido di carbonio e l'azoto.
Il progetto, guidato dal SwRI Dr. Alan Stern, includono anche i ricercatori SwRI, Dr. John Spencer e Adam Shinn, e i ricercatori della Nebraska Wesleyan University Dr. Nathaniel Cunningham e lo studente Mitch Hain.
"Questa è una scoperta emozionante perchè gli idrocarburi e altre molecole che potrebbero essere responsabili delle caratteristiche ultravioletta dello spettro che abbiamo trovato con Hubble, e che tra l'altro, giustificherebbero il suo colore vermiglio", ha detto Stern.
Il team ha anche scoperto prove di cambiamenti nello spettro ultravioletto di Plutone rispetto alla misurazione dell'Hubble effettuate dal 1990. Le variazioni possono essere correlate a differenti tipi di terreno visto oggi rispetto al 1990, o di altri effetti, come variazioni nella superficie relative a un forte aumento della pressione dell'atmosfera di Plutone durante quel periodo di tempo stesso.
"La scoperta che abbiamo fatto con Hubble ci ricorda che anche le scoperte più emozionanti sulla composizione di Plutone e sull'evoluzione della superficie sono suscettibili di essere in riscontrate quando la sonda New Horizons della NASA arriverà su Plutone nel 2015," ha aggiunto Stern.
Questa ricerca è stata sostenuta da una sovvenzione da parte del Space Telescope Science Institute.
Traduzione a cura di Arthur McPaul
Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2011/12/111220133803.htm
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