mercoledì 1 dicembre 2010

Il ritorno della fascia equatoriale sud di Giove


Nuove immagini raccolte in questi giorni dalla NASA contribuiscono a ritenere che la Banda Equatoriale Meridionale scomparsa misteriosamente su Giove di recente, starebbe facendo il suo ritorno. Queste nuove osservazioni aiuteranno gli scienziati a capire meglio l'interazione tra i venti atmosferici del gigante gassoso e la chimica delle sue nubi.

All'inizio di quest'anno, gli astronomi dilettanti di tutto il mondo avevavo notato che la lunga striscia marrone scura, conosciuta come "Cintura Equatoriale Sud", posta appena a sud dell'equatore di Giove, era diventata bianca. All'inizio di novembre, un astrofilo di nome Christopher Go di Cebu City, nelle Filippine, ha notato una zona insolitamente brillante  dove precedentemente era posta la striscia scura scomparsa. "Sono stato fortunato ad aver ripreso i primi segni del ritorno della banda", ha detto Christopher Go, "Sono stato in grado di prendere la macchia bianca perché sapevo esattamente cosa cercare".
Questo fenomeno ha suscitato l'interesse degli scienziati del Jet Propulsion Laboratory della NASA che hanno indagato sul fenomeno. 

Un'immagine composita a falsi colori di Giove e della sua South Equatorial Belt, che mostra l'inusuale macchia brillante bianca, ottenuta dal W.M. Keck telescope nelle Hawaii l'11 novembre 2010. Credit: NASA/JPL-Caltech/W. M. Keck Observatory/UC Berkeley

Dopo le pazienti osservazioni di inseguimento grazie all'Infrared Telescope Facility delle Hawaii, al WM Keck Observatory e al Gemini Observatory, gli scienziati ora ritengono la striscia scura starebbe ritornando visibile. "Il motivo per cui, Giove sembrava perdere la sua banda, era dovuto alla scarsità di venti che tenevano ripulita la zona dalle nubi bianche sovratanti", ha detto Glenn Orton, un ricercatore al JPL. "Una delle cose che stavamo cercando negli infrarossi era la prova che il materiale più scuro emergente ad ovest del punto luminoso, era in realtà il ritorno della banda scura, cosa che puntualmente è stata riscontrata".

Questo banco di nuvole bianche sono costituite da ghiaccio di ammoniaca e quando galleggiano alle altitudini più elevate, oscurano quella marrone, che galleggia ad un'altitudine inferiore. Ogni decennio circa la "South Equatorial Belt" diventa completamente bianca, anche per alcuni anni, evento che in passato aveva lasciato fortemente perplessi gli scienziati. Questo cambiamento estremo su Giove è stato riscontrato solo su Giove, rendendolo da questo punto di vista unico in tutto il Sistema Solare. 
La fascia bianca non è l'unico cambiamento sostanziale del grande pianeta gassoso. La Grande Macchia Rossa, una gigantesca tempestatre volte le dimensioni della Terra, probabilmente diventata più scura, probabilemente tornerà ad illuminarsi di un rosso più chiaro quando la banda equatoriale meridionale tornerà completamente visibile. 

Lo schiarimento della South Equatorial Belt, noto come "fade", fu esaminato dalla sonda New Horizons diretta verso Plutone, nel passaggio ravvicinato con Giove nel 2007. Poi ci fu un rapido "risveglio" del suo solito colore scuro 3-4 mesi dopo. L'ultimo risveglio era avvenuto a partire da una dissolvenza nel 1989, ripresa nel 1990, e poi da un'altra dissolvenza con la successiva rinascita nel 1993. Simili dissolvenze e risvegli sono stati ripetutamente fotografati in tutto il XX secolo, rendendolo un fenomeno periodico e costante nell'atmosfera di Giove. 

Immagine infrarossa composita in tre colori ottenuta il 16 novembre 2010, dal NASA's Infrared Telescope Facility in Mauna Kea, nelle Hawaii. Credit: NASA/JPL-Caltech/IRTF/UC Berkeley

Gli scienziati sono ora particolarmente interessati a osservare questo ultimo evento perché è la prima volta che saranno in grado di utilizzare strumenti moderni per stabilire i dettagli delle sue modificazioni chimiche e dinamiche. Osservando con attenzione questo evento si potrà contribuire a perfezionare le questioni scientifiche cui dovrà indagare la sonda della NASA Juno, prevista per l'entrata in orbita su Giove nel 2016, e una più grande missione proposta che esplorerà anche il satellite Europa dopo il 2020. 

L'evento rappresenta una stretta collaborazione tra astronomi professionisti e dilettanti. Gli astrofili, sparsi in in tutto il mondo e spesso dotati di strumentazione professionale, sono in grado di monitorare i rapidi sviluppi dei pianeti del Sistema Solare. Molti di essi stanno collaborando con i professionisti per proseguire gli studi dei cambiamenti dei pianeti del Sistema Solare.

Traduzione a cura di Arthur Mc Paul

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