mercoledì 29 dicembre 2010

I buchi neri nelle prime fasi di vita



La maggior parte delle galassie nell'Universo, inclusa la nostra Via Lattea, contengono buchi neri la cui massa varia da circa un milione a circa 10 miliardi di volte quella del nostro Sole. Per trovarli, gli astronomi cercano l'enorme quantità di radiazioni emesse dal gas che rientra in tali oggetti durante la loro fase attiva, ciè quando c'è l'accrescimento di materia. Questo "gas" si ritiene che sia il mezzo con cui i buchi neri crescono.

Un team di astronomi dell'università di Tel Aviv, tra cui il Prof. Hagai Netzer e Benny Trakhtenbrot, hanno stabilito che una prima rapida crescita dei buchi neri più massicci si sarebbe verificata quando l'Universo aveva solo circa 1,2 miliardi di anni e non 2-4 miliardi di anni, come si riteneva precedentemente, e stanno crescendo ad un ritmo molto veloce.

La nuova ricerca si basa su osservazioni con alcuni dei più grandi telescopi terrestri nel mondo: il "Gemini North" in cima al Mauna Kea nelle Hawaii e il "Very Large Telescope Array" sul Cerro Paranal in Cile. I dati ottenuti con la strumentazione avanzata su questi telescopi mostrano che i buchi neri che erano attivi quando l'Universo aveva solo 1,2 miliardi di anni sono circa dieci volte più piccoli rispetto alla maggior parte dei buchi neri massicci che si vedono in tempi successivi. Tuttavia, essi stanno crescendo molto più velocemente.
Il tasso di crescita misurato dai ricercatori ha permesso di valutare quello che è successo a questi oggetti molto prima e più volte in seguito. 

Il team ha scoperto che i buchi neri che hanno iniziato tutto il processo di crescita quando l'Universo aveva solo alcune centinaia di milioni di anni fa, avevano masse soltanto di 100-1000 volte la massa del Sole. Tali buchi neri possono essere correlati alla primissime stelle nell'Universo. Hanno anche scoperto che il periodo di crescita successiva delle fonti osservate, dopo i primi 1,2 miliardi anni, è durato solo 1-200 anni.

Il nuovo studio è il culmine di un progetto durato sette anni all'Università di Tel Aviv, nato per seguire l'evoluzione dei buchi neri più massicci e confrontarli con l'evoluzione delle galassie in cui tali oggetti risiedono.
I risultati saranno riportati in un nuovo documento prima di apparire sul The Astrophysical Journal .
Altri ricercatori del progetto sono il Prof. Ohad Shemmer della University of North Texas, che ha partecipato alla fase precedente del progetto e il Prof. Paulina Lira, presso l'Università del Cile.

A cura di Arthur McPaul

1 commento:

  1. Complimenti per il tuo lavoro. E' molto interessante tutto ciò. Sei appena entrato a far parte dei miei "preferiti"!!!

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