Vengono chiamati dust devil, diavoli di polvere o di sabbia. Sono delle vere e proprie colonne d’aria in rotazione che somigliano a trombe d’aria in miniatura ma che non hanno una origine meteorologica. Un fenomeno abbastanza diffuso sulla Terra, in zone desertiche e secche. Su Marte, dove i deserti non mancano di certo, i dust devils sono ancora più frequenti. L’immagine di oggi del Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA è uno degli ultimi e più spettacolari avvistamenti dello strano fenomeno marziano.
L’immagine è stata scattata il 16 febbraio scorso mentre MRO sorvolava l’area della Amazonis Planitia dell’emisfero nord marziano. All’improvviso, nell’inquadratura di HiRISE, uno dei 6 strumenti di bordo, entra questa grande colonna di polvere di circa 30 metri di larghezza che si solleva fino a 800 metri di altezza dalla superficie del pianeta. La colonna spiraleggia dolcemente a causa del vento che arriva da ovest, proiettando una lunga ombra al suolo causata dalla luce del Sole, in quel momento basso sull’orizzonte.
Sulla Terra, i diavoli di polvere hanno delle dimensioni molto più ridotte delle normali trombe d’aria (non oltre i 500m) e una durata più limitata (da qualche secondo fino a 30 minuti). Inoltre, caratteristica particolarmente sorprendente, i dust devil si sviluppano anche quando le condizioni sono serene e in cielo non sono visibili nuvole. In altre parole, il fenomeno non è di origine temporalesca. La sua formazione è dovuta al riscaldamento del suolo secco ad opera del sole che genera una corrente d’aria calda ascensionale che si auto alimenta e che può trasformarsi in mulinello spiraleggiante in presenza di venti laterali.
Su Marte il fenomeno è generato in modo simile ma è più frequente e molto più evidente a causa della fine polvere del deserto marziano e dell’atmosfera meno densa. Rispetto ai loro analoghi terrestri, i dust devil hanno su Marte dimensioni che possono essere fino a 50 volte maggiori in ampiezza e 10 volte maggiori in altezza. Possono formarsi più di un devil vicini e quando si muovono sul suolo marziano, possono lasciare delle tracce scure o chiare, evidenze del loro passaggio (vedi per esempio in questa immagine).
MRO non è la prima sonda ad aver catturato il fenomeno. Le prime foto risalgono al 1970 e sono ad opera del Viking. Il fenomeno è stato poi immortalato nel1997 dal Mars Pathfinder e dai rover Spirit e Opportunity dopo il 2000 (vedi qui un magnifico filmato del passaggio di un diavolo di sabbia). In almeno una di queste occasioni, un diavolo di polvere ha transitato sopra ai rover con l’effetto di ripulire i pannelli solari dalla polvere che vi si era accumulata, contribuendo alla raccolta di energia e l’allungamento della vita della missione. Un insolito comportamento “angelico” dei polverosi diavoli del deserto di Marte.
A Cura Di Livia Giacomini
Foto In Alto
Un "Diavolo di polvere" di Marte, ritratto dalla MRO. Strumento: HiRISE. Crediti: NASA/JPL/University of Arizona
Fonte:
http://www.media.inaf.it/2012/04/23/quel-diavolo-di-polvere-di-marte/
L’immagine è stata scattata il 16 febbraio scorso mentre MRO sorvolava l’area della Amazonis Planitia dell’emisfero nord marziano. All’improvviso, nell’inquadratura di HiRISE, uno dei 6 strumenti di bordo, entra questa grande colonna di polvere di circa 30 metri di larghezza che si solleva fino a 800 metri di altezza dalla superficie del pianeta. La colonna spiraleggia dolcemente a causa del vento che arriva da ovest, proiettando una lunga ombra al suolo causata dalla luce del Sole, in quel momento basso sull’orizzonte.
Sulla Terra, i diavoli di polvere hanno delle dimensioni molto più ridotte delle normali trombe d’aria (non oltre i 500m) e una durata più limitata (da qualche secondo fino a 30 minuti). Inoltre, caratteristica particolarmente sorprendente, i dust devil si sviluppano anche quando le condizioni sono serene e in cielo non sono visibili nuvole. In altre parole, il fenomeno non è di origine temporalesca. La sua formazione è dovuta al riscaldamento del suolo secco ad opera del sole che genera una corrente d’aria calda ascensionale che si auto alimenta e che può trasformarsi in mulinello spiraleggiante in presenza di venti laterali.
Su Marte il fenomeno è generato in modo simile ma è più frequente e molto più evidente a causa della fine polvere del deserto marziano e dell’atmosfera meno densa. Rispetto ai loro analoghi terrestri, i dust devil hanno su Marte dimensioni che possono essere fino a 50 volte maggiori in ampiezza e 10 volte maggiori in altezza. Possono formarsi più di un devil vicini e quando si muovono sul suolo marziano, possono lasciare delle tracce scure o chiare, evidenze del loro passaggio (vedi per esempio in questa immagine).
MRO non è la prima sonda ad aver catturato il fenomeno. Le prime foto risalgono al 1970 e sono ad opera del Viking. Il fenomeno è stato poi immortalato nel1997 dal Mars Pathfinder e dai rover Spirit e Opportunity dopo il 2000 (vedi qui un magnifico filmato del passaggio di un diavolo di sabbia). In almeno una di queste occasioni, un diavolo di polvere ha transitato sopra ai rover con l’effetto di ripulire i pannelli solari dalla polvere che vi si era accumulata, contribuendo alla raccolta di energia e l’allungamento della vita della missione. Un insolito comportamento “angelico” dei polverosi diavoli del deserto di Marte.
A Cura Di Livia Giacomini
Foto In Alto
Un "Diavolo di polvere" di Marte, ritratto dalla MRO. Strumento: HiRISE. Crediti: NASA/JPL/University of Arizona
Fonte:
http://www.media.inaf.it/2012/04/23/quel-diavolo-di-polvere-di-marte/
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