Frammenti del passato. Sono quelli scoperti nei campioni di rocce riportati a Terra nel 1972 dalla missione Apollo 16. Frammenti di meteoriti caduti sul nostro satellite all’inizio della formazione del sistema solare.<
Il risultato, pubblicato sulla rivista Science, arriva dopo anni di ipotesi e ricerca di prove indirette. Un gruppo di ricercatori statunitensi guidati dalla Nasa ha identificato per la prima volta le briciole di questi antichissimi corpi celesti che hanno bombardato Terra e Luna quando entrambe erano ancora giovanissime.
“Si tratta di un risultato importante – ha commentato Diego Turrini, dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Roma – che fornisce nuove basi osservative per migliorare la nostra comprensione della evoluzione del Sistema Solare”.
È noto da tempo che Terra e Luna, come anche tutti gli altri corpi del Sistema Solare, subirono un vero e proprio bombardamento da parte di piccoli o medi oggetti durante le prime fasi della loro formazione. Nei pianeti come la Terra, protetti da uno strato atmosferico e geologicamente attivi, i segni di queste piogge risultano quasi completamente cancellati e risulta estremamente arduo ottenere informazioni sul lontano passato.
In questo contesto la Luna rappresenta invece un perfetto “testimone” in grado di preservare molte preziose informazioni. Le analisi realizzate su alcuni campioni di regolite prelevati nel corso della missione Apollo 16 ha individuato per la prima volta i frammenti di alcuni dei proiettili che affollavano il sistema solare tra i 3,4 e i 3,8 miliardi di anni fa.
“I risultati forniscono informazioni su due importanti aspetti – ha commentato Turrini – da un lato indica che gli asteroidi sono stati i principali responsabili del cosiddetto Cataclisma Lunare, una fase di intenso bombardamento che è stata identificata appunto tramite i crateri lunari e che si pensa essere stata scatenata dalla migrazione dei pianeti giganti del nostro Sistema Solare”. Una delle predizioni di questa ipotesi era esattamente che il principale contributo a questo bombardamento fosse dato dagli asteroidi e che le comete avessero invece svolto un ruolo minoritario. “Da un altro punto di vista – ha aggiunto Turrini – questo risultato conferma che, in un impatto tra corpi celesti, frammenti del proiettile possono sopravvivere alla collisione e contaminare la superficie del corpo bersaglio anche quando si tratta di impatti ad alta energia come quelli responsabili della formazione dei bacini lunari”.
A Cura Di Leonardo De Cosimo
Fonte:
http://www.media.inaf.it/2012/05/17/frammenti-dal-passato/
Il risultato, pubblicato sulla rivista Science, arriva dopo anni di ipotesi e ricerca di prove indirette. Un gruppo di ricercatori statunitensi guidati dalla Nasa ha identificato per la prima volta le briciole di questi antichissimi corpi celesti che hanno bombardato Terra e Luna quando entrambe erano ancora giovanissime.
“Si tratta di un risultato importante – ha commentato Diego Turrini, dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Roma – che fornisce nuove basi osservative per migliorare la nostra comprensione della evoluzione del Sistema Solare”.
È noto da tempo che Terra e Luna, come anche tutti gli altri corpi del Sistema Solare, subirono un vero e proprio bombardamento da parte di piccoli o medi oggetti durante le prime fasi della loro formazione. Nei pianeti come la Terra, protetti da uno strato atmosferico e geologicamente attivi, i segni di queste piogge risultano quasi completamente cancellati e risulta estremamente arduo ottenere informazioni sul lontano passato.
In questo contesto la Luna rappresenta invece un perfetto “testimone” in grado di preservare molte preziose informazioni. Le analisi realizzate su alcuni campioni di regolite prelevati nel corso della missione Apollo 16 ha individuato per la prima volta i frammenti di alcuni dei proiettili che affollavano il sistema solare tra i 3,4 e i 3,8 miliardi di anni fa.
“I risultati forniscono informazioni su due importanti aspetti – ha commentato Turrini – da un lato indica che gli asteroidi sono stati i principali responsabili del cosiddetto Cataclisma Lunare, una fase di intenso bombardamento che è stata identificata appunto tramite i crateri lunari e che si pensa essere stata scatenata dalla migrazione dei pianeti giganti del nostro Sistema Solare”. Una delle predizioni di questa ipotesi era esattamente che il principale contributo a questo bombardamento fosse dato dagli asteroidi e che le comete avessero invece svolto un ruolo minoritario. “Da un altro punto di vista – ha aggiunto Turrini – questo risultato conferma che, in un impatto tra corpi celesti, frammenti del proiettile possono sopravvivere alla collisione e contaminare la superficie del corpo bersaglio anche quando si tratta di impatti ad alta energia come quelli responsabili della formazione dei bacini lunari”.
A Cura Di Leonardo De Cosimo
Fonte:
http://www.media.inaf.it/2012/05/17/frammenti-dal-passato/
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