Sono alcune decine i ‘punti di liquefazione’ del terreno individuati in Polesine dalla squadra di geologi volontari che, mentre oggi la terra tremava anche in Veneto, sorvolava la zona a bordo di un elicottero per individuare gli effetti locali del sisma.
Task force di geologi per mappare il territorio tra Modena e Ferrara dopo la scoperta di un fenomeno nuovo per la zona, chiamato liquefazione delle sabbie, che ha provocato numerose crepe alle case costruite su dossi che si trovano nei vecchi alvei di fiumi, il piu’ delle volte abitazioni vecchie in mattoni. “La sabbia liquefatta e’ fuoriuscita dalle crepe di cantine e giardini di molte case; ora la sabbia e’ piu’ compatta di prima ma c’e’ massima attenzione da parte dei geologi perche’ nel caso in cui dovesse verificarsi un nuovo sisma di quella intensita’ il fenomeno potrebbe riacutizzarsi“, spiega all’Adnkronos Paride Antolini, geologo Consigliere Nazionale dei Geologi che sta seguendo tutte le fasi dei sopralluoghi in atto in Emilia Romagna. In sostanza il fenomeno e’ noto agli esperti ma e’ stato osservato e studiato nei terremoti giapponesi di 7-8 gradi della scala Richter. Di qui l’interesse della comunita’ scientifica a cartografare le zone con indici di pericolosita’.
Da martedi proseguono, su richiesta della Protezione Civile Regionale e delle due province di Ferrara e Modena, i sopralluoghi dei geologi volontari. “Si sono individuati e mappati punto per punto, casa per casa tali fenomeni; si sono raccolti campioni di terreno e si sono eseguite analisi multi-parametriche sui fluidi presenti nei pozzi. Si sono raccolte testimonianze molto significative e per ultimo, ma non ultimo come importanza, si e’ cercato di confortare gli abitanti. Si sono anche raccolte numerose immagini, alcune delle quali sono state messe a disposizione dagli stessi cittadini” come ha dichiarato Antolini. “Gia’ in questa fase di rilievi immediatamente successivi alla primissima emergenza si e’ cercato di capire perlomeno qualitativamente se i fenomeni di liquefazione fossero aderenti a quanto riportato alla bibliografia tecnica di riferimento – ha affermato Raffaele Brunaldi consigliere dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia Romagna – ed alle previsioni urbanistiche locali; in una seconda fase l’Oger (Ordine dei Geologi della Regione Emilia- Romagna) cerca di trarre conclusioni quantitave relative al descrivere nella maniera piu’ aderente possibile a quanto verificatosi localmente“.
Task force di geologi per mappare il territorio tra Modena e Ferrara dopo la scoperta di un fenomeno nuovo per la zona, chiamato liquefazione delle sabbie, che ha provocato numerose crepe alle case costruite su dossi che si trovano nei vecchi alvei di fiumi, il piu’ delle volte abitazioni vecchie in mattoni. “La sabbia liquefatta e’ fuoriuscita dalle crepe di cantine e giardini di molte case; ora la sabbia e’ piu’ compatta di prima ma c’e’ massima attenzione da parte dei geologi perche’ nel caso in cui dovesse verificarsi un nuovo sisma di quella intensita’ il fenomeno potrebbe riacutizzarsi“, spiega all’Adnkronos Paride Antolini, geologo Consigliere Nazionale dei Geologi che sta seguendo tutte le fasi dei sopralluoghi in atto in Emilia Romagna. In sostanza il fenomeno e’ noto agli esperti ma e’ stato osservato e studiato nei terremoti giapponesi di 7-8 gradi della scala Richter. Di qui l’interesse della comunita’ scientifica a cartografare le zone con indici di pericolosita’.
Da martedi proseguono, su richiesta della Protezione Civile Regionale e delle due province di Ferrara e Modena, i sopralluoghi dei geologi volontari. “Si sono individuati e mappati punto per punto, casa per casa tali fenomeni; si sono raccolti campioni di terreno e si sono eseguite analisi multi-parametriche sui fluidi presenti nei pozzi. Si sono raccolte testimonianze molto significative e per ultimo, ma non ultimo come importanza, si e’ cercato di confortare gli abitanti. Si sono anche raccolte numerose immagini, alcune delle quali sono state messe a disposizione dagli stessi cittadini” come ha dichiarato Antolini. “Gia’ in questa fase di rilievi immediatamente successivi alla primissima emergenza si e’ cercato di capire perlomeno qualitativamente se i fenomeni di liquefazione fossero aderenti a quanto riportato alla bibliografia tecnica di riferimento – ha affermato Raffaele Brunaldi consigliere dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia Romagna – ed alle previsioni urbanistiche locali; in una seconda fase l’Oger (Ordine dei Geologi della Regione Emilia- Romagna) cerca di trarre conclusioni quantitave relative al descrivere nella maniera piu’ aderente possibile a quanto verificatosi localmente“.
Squadre di geologi volontari stanno rilevando gli effetti derivanti dai fenomeni sismici e cosismici che hanno interessato la provincia di Rovigo. “Anche se il territorio veneto – ha affermato Roberto Cavazzana, vice presidente Ordine Geologi del Veneto – e’ stato colpito in modo meno grave rispetto a quelli limitrofi delle Province di Ferrara e Modena e’ molto importante verificare gli effetti dello scuotimento sismico registrato anche nei Comuni dell’Alto e Medio Polesine, considerati a basso rischio sismico prima del terremoto del 20 maggio scorso. Particolare attenzione sara’ data all’individuazione di effetti locali particolarmente pericolosi, quali la liquefazione di strati sabbiosi saturi ed espulsione di acqua dal sottosuolo, dissesti a rilevati arginali e stradali, rilievo di cedimenti e rifluimenti del terreno che hanno interessato gli apparati fondali di edifici e capannoni“.
"Si tratta di conseguenze sul terreno causate dal terremoto, qui poco note" - spiega il vicepresidente dell’Ordine dei geologi del Veneto Roberto Cavazzana "o note soltanto ai geologi, ma ben conosciute in Giappone”. I ‘punti di liquefazione’ si configurano come ”fratture, fessure, in alcuni casi con sabbia depositata ai lati, come macchie biancastre abbastanza facili da individuare dall’alto: ne sono state rilevate diverse decine”. ”Durante la scossa di terremoto eravamo in volo e stavamo sorvolando le zone colpite - afferma Cavazzana - Questi fenomeni dall’alto si vedono bene, ne abbiamo gia’ individuati, anche di nuovi con quest’ultima scossa”.
A Cura Di Peppe Caridi
Fonti:
http://www.meteoweb.eu/2012/05/terremoto-emilia-romagna-segnalati-nuovi-fenomeni-di-liquefazione-del-suolo/136538/
http://www.meteoweb.eu/2012/05/terremoto-emilia-allarme-dei-geologi-per-la-liquefazione-delle-sabbie-tra-modena-e-ferrara/136116/?__a=1&ajaxpipe=1&ajaxpipe_token=AXhmawhRbv5SHKzJ&quickling%5Bversion%5D=564062%3B0&__user=100000062368608&__adt=10
"Si tratta di conseguenze sul terreno causate dal terremoto, qui poco note" - spiega il vicepresidente dell’Ordine dei geologi del Veneto Roberto Cavazzana "o note soltanto ai geologi, ma ben conosciute in Giappone”. I ‘punti di liquefazione’ si configurano come ”fratture, fessure, in alcuni casi con sabbia depositata ai lati, come macchie biancastre abbastanza facili da individuare dall’alto: ne sono state rilevate diverse decine”. ”Durante la scossa di terremoto eravamo in volo e stavamo sorvolando le zone colpite - afferma Cavazzana - Questi fenomeni dall’alto si vedono bene, ne abbiamo gia’ individuati, anche di nuovi con quest’ultima scossa”.
A Cura Di Peppe Caridi
Fonti:
http://www.meteoweb.eu/2012/05/terremoto-emilia-romagna-segnalati-nuovi-fenomeni-di-liquefazione-del-suolo/136538/
http://www.meteoweb.eu/2012/05/terremoto-emilia-allarme-dei-geologi-per-la-liquefazione-delle-sabbie-tra-modena-e-ferrara/136116/?__a=1&ajaxpipe=1&ajaxpipe_token=AXhmawhRbv5SHKzJ&quickling%5Bversion%5D=564062%3B0&__user=100000062368608&__adt=10
Nessun commento:
Posta un commento