Una nana bruna che "scotta" appena 97 °C, meno che per cuocere un piatto di pasta, poco più di una cioccolata bollente. È questo l'anomalo corpo celeste trovato, a 75 anni luce dalla Terra, dagli astronomi dell'Università delle Hawai utilizzando il telescopio Keck II.
Nana bruna o Pianeta? È il dubbio nel quale si sono imbattuti gli astronomi dell’Università delle Hawai che, usando le ottiche adattive del telescopio Keck Ii di Mauna Kena, si sono imbattuti nell’oggetto celeste CFBDSIR J1458+1013B.
La ricerca, che sarà pubblicata da Astrophysical Journal, evidenzia come questa nana bruna, distante 75 anni luce dalla Terra, presenta un’anomalia, o almeno presunta tale: una temperatura di appena 97° gradi centigradi, meno di quanto necessario per cuocere al dente un piatto di pasta.
Come è noto le nane brune sono definite stelle mancanti, in quanto la loro massa ridotta, in questo caso stimata tra le 6 e le 15 masse di Giove, non è tale da permettere l’attivazione della fusione nucleare. La composizione chimica delle nane brune è tale da escluderle anche dalla definizione di pianeta, e però mantengono caratteristiche di entrambe le tipologie di questi corpi celesti.
È anche vero che sotto le 13 masse gioviane si parla di “subnane brune” e alcuni astronomi tendono a definirli più pianeti che stelle mancate. E il caso specifico sembra dar loro ragione in quanto la temperatura di questa nana bruna è tale da imporre l’adozione di un nuovo valore di scala per catalogarla come tale. Se la nana bruna più fredda fin qui trovata aveva una temperatura di 225 gradi centigradi, mentre quella più fredda e più vicina alla nostra Terra, 41 anni luce, 550°, questa ha una temperatura di appena 97°, quelli registrati dagli astronomi dell’Università delle Hawai.
Il quesito è dunque se si possa considerare una stella mancata o un pianeta. Ha caratteristiche di entrambi questi corpi celesti, ma se da una parte l’acqua in stato gassoso fa parte dell’atmosfera delle nane brune, la temperatura di CFBDSIR J1458+1013B è tale da far ipotizzare che questa sia condensata in modo tale da formare nubi. L’impossibilità di determinare la presenza di tali nubi la pone nella condizione di essere definita una nana bruna, ma c’è da chiedersi se non possa essere più semplicemente considerato l’anello mancante di congiunzione tra le stelle e i pianeti.
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