Un progetto segreto, finanziato dal Presidente degli Emirati Arabi Uniti, avrebbe permesso di far scatenare oltre 50 acquazzoni nel cuore dell'estate su una regione dello stato di Abu Dhabi. Il clima estivo è particolarmente arido, ma grazie alla nuova tecnica si è fatto piovere in pieno deserto.
Potrà davvero l'Uomo in futuro far cadere la pioggia a proprio piacimento?
Ormai da qualche decennio sono innumerevoli gli esperimenti e le tecniche in questo campo, anche se nella maggior parte dei casi si rivelano fallimentari e rischiosi questi tentativi di manipolazione del clima, che si scontrano inevitabilmente con le dinamiche imprevedibili che governano un sistema caotico in continua evoluzione come quello dell'atmosfera.
Le ultime novità riguardano lo Stato di Abu Dhabi, noto per il clima decisamente secco e arido, dove ingegneri svizzeri sarebbero riusciti nell'impresa di far piovere per una cinquantina volte durante l'ultima estate, a partire da giugno 2010, nella regione desertica dell'Al Ain. L'indiscrezione è stata resa nota dall'autorevole Sunday Times e riguarda un progetto segreto, direttamente finanziato dal Presidente degli Emirati Arabi Uniti.
La tecnica che va per la maggiore oggi in tutto il Mondo è quella di stimolare la pioggia con lo ioduro d'argento cosparso sulle nuvole, tecnica usata in particolare in Cina ed Israele. I ricercatori svizzeri, protagonisti di questo stupefacente progetto in corso ad Abu Dhabi, hanno invece utilizzato dei parasole metallici di una decina di metri d'altezza, in grado di caricare elettricamente l'aria. L'aria viene caricata con degli ioni negativi, i quali hanno la proprietà di aggregare e condensare l'umidità presente nell'aria, in maniera tale da creare le nubi.
L'esperimento avrebbe avuto successo per ben 52 volte, anche se non sono stati resi noti i volumi effettivi delle precipitazioni rilevate. La società che ha in cura il progetto ritiene che questa nuova tecnologia potrà sostituire i costosi sistemi di dissalamento dell'acqua di mare. Secondo dei calcoli approssimativi reperire 100 milioni di metri cubi d'acqua costerebbe solo 7 milioni di euro contro i 53 milioni di euro necessari utilizzando gli impianti di dissalamento.
Secondo queste prime notizie frammentarie, le precipitazioni prodotte sono risultate talvolta violente e questa rappresenta inevitabilmente un'insidia non certo trascurabile. In alcuni casi la pioggia si è trasformata in grandine, mentre in altri casi è stata accompagnata da tuoni, fulmini e forte vento. Insomma, tutto come un vero temporale seppure "artificiale": in attesa di saperne di più, lo scetticismo resta naturalmente d'obbligo. Non vorremo che i rischi ed i pericoli associati a queste tecniche di "creazione della pioggia" siano alla fine superiori ai benefici.
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