Nella scienza c’è solo una cosa migliore delle misure sperimentali eseguite in natura e consiste in altre misurazioni indipendente tutte finalizzate allo stesso scopo. Esistono molte evidenze sperimentali e tutte quante rivelano l’impronta umana nel riscaldamento globale:
L’impronta umana sulla anidride carbonica atmosferica
Che l’aumento della anidride carbonica sia causata dalle emissioni dovute all’Uomo dovrebbe essere ovvio quando si confrontino i livelli di CO2 in atmosfera e le emissioni di CO2:
Che l’aumento della anidride carbonica sia causata dalle emissioni dovute all’Uomo dovrebbe essere ovvio quando si confrontino i livelli di CO2 in atmosfera e le emissioni di CO2:
Figura 1:livelli di CO2 ( Linea verde - Law Dome, East Antarctica e linea blu - Mauna Loa, Hawaii), emissioni cumulative di CO2 espresse in Gt di CO2(linea rossa - CDIAC).
La conferma che l’aumento della CO2 è dovuto alla attività umana scaturisce dalla analisi dei diversi tipi di CO2 presenti nell’aria. L’atomo di Carbonio ha diversi isotopi (nuclei con diversi numeri di neutroni). Il Carbonio 12 ha 6 neutroni, il Carbonio 13 ne ha 7. Le piante hanno un rapporto 13C/12C inferiore a quello delle molecole della CO2 atmosferica. Se l’aumento della CO2 atmosferica è dovuto all’uso dei combustibili fossili questo rapporto 13C/12C dovrebbe essere inferiore ( in quanto il tempo di decadimento degli isotopi non è eguale). E questo è proprio ciò che si verifica (Ghosh 2003) ed inoltre il trend segue fedelmente il trend delle emissioni.
Figura 2: emissioni globali annuali di CO2 da uso di combustibili fossili e produzione di cemento in Gt di C per anno (in nero) e medie annuali del rapporto 13C/12C misurato a Mauna Loa dal 1981 al 2002 (in rosso) (IPCC AR4).
Una ulteriore conferma si ottiene dalla misura delle concentrazioni di Ossigeno atmosferico. Quando si usano combustibili fossili il Carbonio dei fossili si unisce all’Ossigeno e dà luogo alla anidride carbonica. Ad un aumento della CO2 in atmosfera, corrisponde una diminuzione di Ossigeno. Le misure sperimentali mostrano proprio che le diminuzioni di Ossigeno sono in accordo con la combustione dei combustibili fossili.
Figura 3: concentrazioni di CO2 di Mauna Loa, Hawaii (nero) e di Baring Head, New Zealand (blu). Nell’angolo a destra in basso sono riportate le misure di Ossigeno (O2) di Alert (Canada) ,in viola, e di Cape Grim Australia (ciano) (IPCC AR4 2.3.1 adattato da Manning 2006).
Figura 4: Modifiche dello spettro di assorbimento della radiazione IR del 1996 rispetto al 1970 dovute ai gas serra. La “brightness temperature” corrisponde alla temperatura di corpo nero (Harries 2001).
Il fatto che minore quantità di calore fuoriesca dalla Terra verso lo spazio è confermato anche da misure eseguite al suolo che hanno trovato più IR rientrante verso il basso. Diversi studi ne hanno dedotto che ciò è causato da una crescita del’effetto serra
(Philipona 2004, Wang 2009). Una analisi ad alta risoluzione dei dati spettrali ha permesso ai ricercatori di quantificare l’aumento di radiazione diretta verso il basso dovuto ad ogni singolo gas serra (Evans 2006). Gli autori hanno così concluso “questi dati sperimentali dovrebbero porre termine agli argomenti degli scettici che sostengono non esistere prova sperimentale della connessione tra aumento dei gas serra in atmosfera e riscaldamento globale.
L’impronta umana nell’aumento dell’effetto serraCon i satelliti è possibile misurare la radiazioni infrarossa che fuoriesce verso lo spazio. Il confronto dei dati satellitari del 1970 con quelli del 1996 ha evidenziato che una minor quantità di energia sta scappando verso lo spazio in corrispondenza delle lunghezze d’onda nelle quali i gas serra assorbono energia IR (Harries 2001). Nell’articolo si dice appunto che si è trovata “ una evidenza sperimentale diretta di un aumento dell’effetto serra in corso sulla Terra”. Questo risultato è stato confermato anche da altri dati più recenti ottenuti con differenti satelliti (Griggs 2004, Chen 2007).
Figura 5: spettro della radiazione dei gas serra misurato in superficie. L’effetto serra del vapore acqueo è filtrato, ciò che resta è il contributo degli altri gas serra. (Evans 2006).
L’impronta umana nell’andamento della temperatura
Un’altra impronta umana può essere rilevata mirando alle temperature dei diversi strati dell’atmosfera. I modelli climatici prevedono più CO2 dovrebbe provocare aumento della temperatura in troposfera e raffreddamento nella stratosfera. Ciò in quanto il maggior intrappolamento della IR in troposfera fa si che la troposfera stessa contenga più calore e quindi una quantità minore può raggiungere la stratosfera. Questa situazione è in contrasto con l’effetto che dovrebbe verificarsi se il riscaldamento globale fosse dovuto al Sole, in quanto il Sole dovrebbe riscaldare entrambe: stratosfera e troposfera. Invece ciò che osserva, sia da satellite che con palloni sonda, è che la stratosfera si raffredda e la troposfera si riscalda, in accordo con quanto previsto dal riscaldamento dovuto alla CO2.
Un’altra impronta umana può essere rilevata mirando alle temperature dei diversi strati dell’atmosfera. I modelli climatici prevedono più CO2 dovrebbe provocare aumento della temperatura in troposfera e raffreddamento nella stratosfera. Ciò in quanto il maggior intrappolamento della IR in troposfera fa si che la troposfera stessa contenga più calore e quindi una quantità minore può raggiungere la stratosfera. Questa situazione è in contrasto con l’effetto che dovrebbe verificarsi se il riscaldamento globale fosse dovuto al Sole, in quanto il Sole dovrebbe riscaldare entrambe: stratosfera e troposfera. Invece ciò che osserva, sia da satellite che con palloni sonda, è che la stratosfera si raffredda e la troposfera si riscalda, in accordo con quanto previsto dal riscaldamento dovuto alla CO2.
Figura 6: (A) Cambiamento della temperatura nella bassa stratosfera, osservata dai satelliti (UAH, RSS) e con palloni sonda (HadAT2 and RATPAC), relativo al periodo 1979-1997,lisciato con media mobile di 7 mesi. Le principali eruzioni vulcaniche sono indicate dalle linee tratteggiate blu verticali (Karl 2006).
Se l’aumento dell’effetto serra causa riscaldamento, dovremmo aspettarci che il riscaldamento delle notti avverrà prima di quello delle ore diurne. Ciò in quanto l’effetto serra agisce sia di giorno che di notte. Se invece il riscaldamento fosse causato dal Sole dovremmo aspettarci un trend più pronunciato per le temperature diurne. Si osserva invece una diminuzione di notti fredde maggiore della diminuzione di giorni freddi,e un aumento delle notti calde superiore alla crescita di giorni caldi (Alexander 2006). Tutto ciò è in accordo con il riscaldamento da effetto serra.
Figura 7: trends osservati ( in numero di giorni per decennio) per il periodo 1951-2003, del numero di giorni e notti estremamente freddi e caldi. Vengono definiti freddi quelli del 10% più bassi. Caldi quelli del 10% più in alto. La linea arancione il trend decennale (IPCC AR4 FAQ 3.3 adattato da Alexander 2006).
Le evidenze scientifiche del riscaldamento globale vengono meticolosamente raccolte da scienziati in tutto il mondo. Tutto questo materiale comprende osservazioni indipendenti che messo assieme viene a costituire un quadro coerente del riscaldamento globale mondiale:
- Il nostro pianeta sta subendo uno squilibrio dell’energia e sta continuamente accumulando calore (Hansen 2005, Murphy 2009, von Schuckmann 2009, Trenberth 2009)
- La altezza della tropopausa sta aumentando (Santer 2003, press release)
- Le correnti a getto si stanno spostando verso le aree polari (Archer 2008, Seidel 2007, Fu 2006)
- La fascia tropicale si sta restringendo (Seidel 2007, Fu 2006)
- Il numero dei giorni di caldo record rispetto al numero dei giorni freddi record è in fase crescente, in particolare la proporzione è oramai 2:1 (Meehle 2009, see press release).
- E’ in corso uno slittamento delle stagioni nel senso dell’anticipo (Stine 2009)
- Il raffreddamento e la contrazione della parte superiore della atmosfera è in accordo con quanto previsto dall’aumento dei gas serra (Lastovicka 2008)
Lo scioglimento dei ghiacci-
Il permafrost dell’artico si sta riscaldando a profondità sempre maggiori (Walsh 2009) e si sta anche degradando (IPCC AR4, section 4.7.2.3)
- L’innalzamento del livello marino globale è in fase di accelerazione.(Church 2006)
- La riduzione dei ghiacci antartici è in fase crescente (Velicogna 2009), anche nell’area Est Antartica che preventivamente era ritenuta in condizioni stabili per quanto concerne i ghiacci (Chen 2009)
- La riduzione dei ghiacci in Groenlandia è in fase di accelerazione (Velicogna 2009, van den Broeke et al 2009)
- I ghiacciai si stanno globalmente restringendo ed in fase accelerata (WGMS 2008)
- La riduzione dei ghiacci marini in Artico sta progredendo ad un ritmo che supera di un fattore 3 quanto previsto dai modelli (Stroeve 2007).
- I laghi ed i fiumi dell’emisfero Nord si ricoprono di ghiaccio più tardi e si scongelano sempre prima (Magnuson 2000, Hodgkins 2005)
Cambiamenti biologici-
Le specie animali e vegetali rispondono alle primavere precoci , per es. le rane si riproducono prima, gli uccelli nidificano prima, i fiori fioriscono prima, gli uccelli e le farfalle migrano prima (Parmesan 2003)
- La distribuzione dii alberi, piante, uccelli, mammiferi, insetti, pesci, rettili, invertebrati marini si sta spostando verso i poli (Parmesan 2003)
- Apparizione precoce delle farfalle a Melbourne (Kearney 2010)
- L’insieme dei cambiamenti fisici e biologici che si stanno verificando in tutto il globo sono in accordo con l’aumento delle temperature (Rosenzweig 2008)
- La distribuzione delle piante si sta muovendo verso aree a maggiore elevazione (Lenoir 2008)
- La fioritura nel Regno Unito sta avvenendo con un anticipo mai manifestatosi negli ultimi 250 Amano 2010)
- Anticipo della apparizione della farfalla di Melbourne : 1.6 giorni per decennio (Kearney 2010).
- Declino della popolazione delle lucertole (Sinervo 2010)
- Riduzione senza precedenti della produttività primaria del lago Tanganika dovuta ad un riscaldamento senza precedenti.(Tierney 2010)
I dati sull'aumento di Co2
Da osservazioni dirette risulta che la crescita rapida della CO2 è dovuta alla attività dell’Uomo. Le misurazioni da satellite ed in superficie trovano che una minor quantità di energia sta scappando verso lo spazio nelle lunghezze d’onda di assorbimento della CO2. Misure di temperatura sugli oceani ed al suolo evidenziano che il pianeta continua ad accumulare calore. Ciò fornisce una evidenza sperimentale che le emissioni antropiche di CO2 causano un riscaldamento globale.
Le osservazioni dirette che confermano che il genere umano sta provocando il riscaldamento globale sono qui riassunte: Stiamo facendo aumentare le concentrazioni di CO2
Le emissioni di anidride carbonica sono riportate in tabulati statistici, inerenti l’energia prodotta da carbon fossile, torba, greggio di ogni nazione e singolo anno che risalgono addietro fino al 1751. Le emissioni di CO2 sono aumentate in modo esponenziale nell’ultimo secolo portandosi nel 2006 al livello di 29 miliardi di tonnellate annue (EIA).
Le concentrazioni di CO2 atmosferica sono misurate in centinaia di stazioni nell’intero pianeta. Altri tipi di misure sono eseguite con campioni prelevati da aerei e rilevate da satellite. Nel periodo precedente il 1958 le concentrazioni di CO2 sono ottenute dalla bolle d’aria intrappolate in campioni di ghiacci polari. Nell’era preindustriale e nei precedenti 10mila anni la CO2 è stata relativamente stabile con valori compresi tra 275 e 285 ppm. Negli ultimi 100 anni è aumentata di circa 100 ppm. Attualmente la quantità di CO2 presente nella atmosfera cresce di circa 15 Gt per anno.
Figura 1:linea superiore, livelli di CO2 presenti in atmosfera ( la parte verde si riferisce alle carote di ghiaccio di Law Dome ice core, la parte blu a Mauna Loa, Hawaii), la linea inferiore si riferisce alle emissioni cumulative di CO2 (CDIAC).Malgrado la CO2 atmosferica normalmente si indichi in concentrazione (ppm) qui viene riportata la quantità di CO2 residente in atmosfera. Le emissioni di CO2 sono riferite a combustibili fossili,produzione di cemento e gas combusti.
Gli uomini emettono una quantità doppia rispetto a quelle che resta in atmosfera. La natura provvede a ridurre il nostro impatto sul Clima assorbendo il 50% di quanto emettiamo. La quantità di CO2 che resta in aria , chiamata frazione aerotrasportata, è salita del 43% circa dal 1958.
La CO2 intrappola il calore
La CO2 intrappola il calore
Secondo la fisica dei processi radiativi ed alla luce di decenni di misure di laboratorio,ci si attende che la maggior quantità di CO2 presente in atmosfera assorba più radiazione infrarossa in uscita verso lo spazio. Nel 1970 la NASA ha lanciato il satellite IRIS che misura lo spettro IR. Nel 1996 la Agenzia Spaziale Giapponese a sua voltà lanciò il satellite IMG che resitra analoghe osservazioni. Entrambi i set di dati sono stati confrontati per individuare eventuali modifiche della radione uscente nel periodo i 26 anni intercorso (Harries 2001).
Ciò che è emerso è che c’è stata una caduta della radiazione uscente in corrispondenza delle lunghezze d’onda di assorbimento di energia di gas serra quali CO2 e Metano (CH4). La modificazione della radiazione uscente è consistente con quanto teoricamente ipotizzato. Questa ricerca ha fornito una “diretta sperimentale evidenza di un significativo aumento dell’effetto serra sulla Terra”. Questo risultato è stato confermato in pubblicazioni successive basate su dati di satelliti lanciati in seguito. (Griggs 2004, Chen 2007).
Ciò che è emerso è che c’è stata una caduta della radiazione uscente in corrispondenza delle lunghezze d’onda di assorbimento di energia di gas serra quali CO2 e Metano (CH4). La modificazione della radiazione uscente è consistente con quanto teoricamente ipotizzato. Questa ricerca ha fornito una “diretta sperimentale evidenza di un significativo aumento dell’effetto serra sulla Terra”. Questo risultato è stato confermato in pubblicazioni successive basate su dati di satelliti lanciati in seguito. (Griggs 2004, Chen 2007).
Figura 2: modifiche dello spettro di assorbimento della IR intervenute nel periodo 1970 al 1996 dovute a gas in traccia. La temperatura di brillanza indica la temperatura equivalente di corpo nero.(Harries 2001).
Quando i gas serra assorbono energia IR, l’energia riscalda l’atmosfera che a sua volta reirradia radiazione IR in tutte le direzioni. Una parte di questa energia ritorna verso la superficie della terrestre. Quindi dobbiamo attenderci di ritrovare più radiazione IR diretta verso il basso. Misure in superficie nel periodo 1973-2008 hanno trovato un trend crescente di radiazione IR rientrante verso la Terra.(Wang 2009).
Figura 3: spettro della radiazione dei gas serra misurato alla supeficie. L’effetto serra del vapore acqueo è stato filtrato, quello mostrato nella figura è relativo solo ai restanti gas serra. (Evans 2006).
Il Pianeta sta accumulando calore
Dal momento che c’è più energia in arrivo rispetto a quella che scappa verso lo spazio, il Clima deve accumulare calore. Il calore totale che il Pianeta accumula può essere dedotto sommando il contenuto di calore dell’oceano, dell’atmosfera, del terreno e del ghiaccio (Murphy 2009).Il contenuto di calore dell’oceano è stato calcolato fino a 3000 m di profondità. Il contenuto di calore della atmosfera è stato calcolato dalle registrazioni di temperatura superficiale e dalla capacità termica della troposfera. Il contenuto di calore dei ghiacci terrestri e marini (cioè la energia necessaria a sciogliere i ghiacci) è stato pure incluso.
Figura 4: Contenuto Totale di calore della Terra dal 1950 1950 (Murphy 2009). I dati dell’oceano sono tratti da Domingues et al 2008.
Dal 1970 al 2003 il pianeta ha accumulato calore al ritmo di 190260 GW e la maggior parte della energia è diretta verso gli oceani. Considerando una tipica centrale nucleare da 1 GW, immaginiamo 190mila centrali nucleari che riversano la energia prodotta negli oceani. Che cosa è successo dopo il 2003? E’ stata costruita una mappa del calore dell’oceano dal 2003 al 2008 da misure di calore oceanico fino a 2000 metri di profondità (von Schuckmann 2009). Globalmente gli oceani hanno continuato ad accumulare calore fino a fine 2008 al ritmo di 0.77 ± 0.11 Wm2, in accordo con altre determinazioni dello squilibrio di energia del pianeta. (Hansen 2005, Trenberth 2009). Il Pianeta continua ad accumulare calore..
Figura 5: serie temporale dell’immagazzinamento globale di calore (0–2000 m), misurato in 108 Jm-2.
Appare chiaramente che stiamo causando il riscaldamento globale. Le emissioni di CO2 di origine umana aumentano con lo stesso trend delle concentrazioni. L’incremento dell’effetto serra è confermato da misure da satellite ed in superficie.. Lo squilibrio dell’energia del pianeta è confermato dalle misure del contenuto totale di calore totale del pianeta e degli oceani.
Chi parla di Era Glaciale o di cause solamente naturali sta dicendo il falso.
Hі theге, I enјoy reaԁing
RispondiEliminathrough your аrticle. I wanted to write a little comment to ѕupρort
yоu.
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