Dietro front della NASA sull'entusiasmo circa la possibile prova indiretta dell'esistenza di vita su Titano. Naturale prudenza o velato insabbiamento?
Sulla luna di Saturno, Titano, le recenti affermazioni sull'eccessivo assorbimento di acetilene hanno scatenato la speculazione che ci potrebbe essere vita aliena. Le nuove misurazioni, riportate all'inizio di questa settimana, sono in effetti molto intriganti.
Prese da sole, tuttavia, esse non costituiscono una prova dell'esistenza degli extraterrestri. Esaminamo per capire quello che in realtà ci vorrà per risolvere la questione della vita su Titano. La superficie di Titano è un ambiente freddo con temperature fino a -178 ° C, troppo basse quindi per sostenere l'acqua allo stato liquido.
Ma la vita potrebbe essere stata in grado di trovare comunque un'alternativa.
Nel 2005, i ricercatori avevano suggerito che gli organismi possano sopravvivere in questo ambiente inospitale respirando idrogeno e mangiando molecole organiche quali l'acetilene e l'etano.
Ora la sonda Cassini ha trovato prove del fatto che c'è meno acetilene su Titano di quanto ci si aspettava, e che i livelli di idrogeno sono attivamente indotti a svuotarsi in superficie, aumentando la possibilità che forme di vita esotiche stiano consumando queste sostanze.
Questa teoria è coerente con l'esistenza di una forma di vita capace di esistere sulla sua superficie ghiacciata.
Questo è dunque la prova che c'è vita sulla picccola Luna di Saturno?
In alternativa, cos'altro potrebbe essere stato la causa dell'inaspettata attività chimica?
La probabile spiegazione è che il modello utilizzato per stimare il flusso di idrogeno su Titano da parte di Cassini non simula accuratamente le condizioni chimiche presenti, ha detto Chris McKay del NASA Ames Research Center di Moffett Field, in California, uno dei ricercatori che studia la possibilità di vita su Titano.
Questo potrebbe significare che il modello ha sopravvalutato le quantità di idrogeno capaci di raggiungere la superficie di Titano, facendo sembrare che qualcosa consuma l'idrogeno quando invece non accade.
Un'altra alternativa è quella che le misurazioni di Cassini sono più incerti di quanto pensiamo.
Ma se altri modelli suggerissero che davvero l'idrogeno stesse scomparendo?
Questo ancora non rappresenterebbe ancora la prova della presenza di vita.
C'è anche la possibilità, dice McKay, che l'idrogeno venga consumato attraverso un processo di non-biologico, come una reazione con l'acetilene per dar vita al metano.
Sembra improbabile, in quanto i catalizzatori come il rame e il ferro, che sono necessari per questa reazione, non si pensa che possano essere presenti sui corpi ghiacciati come Titano e non sarebbero comunque molto efficace in condizioni estreme di freddo.
Ma è certamente una possibilità.
Finora, un solo modello è stato utilizzato per stimare il flusso di idrogeno su Titano e una volta che altri ne verranno utilizzati e a noi giungeranno più dati da Cassini, avremo un'idea più chiara sul perchè l'idrogeno si è in realtà quasi esaurito in superficie.
Se ciò accade davvero, gli esperimenti che simulano le condizioni di Titano sulla Terra saranno poi in grado di indicare se i catalizzatori che aiutano l'idrogeno e l'acetilene a reagire l'un l'altro potrebbero funzionare su Titano.
Sarebbe una prova valida quindi per l'esistenza della vita?
No, in quanto sarebbero necessarie molte altre missioni sulla superficie di Titano per trovare prove inequivocabili della sua presenza.
Uno dei primi passi potrebbe essere quello di inviare un lander robotico dotato di uno spettrometro di massa, che potrebbe cercare molecole organiche complesse, come l'ATP e la clorofilla, che potrebbero fornire ulteriori prove.
Un team di ricercatori della NASA sta chiedendo il finanziamento di un veicolo spaziale, il "Titan Mare Explorer" (TiME), che in caso di approvazione, dovrebbe partire nel 2017 e sarebbe la prima sonda umana a tuffarsi in un oceano extraterrestre. Una missione più grande che comprenderebbe un pallone e un lander è stata rinviata dalla NASA lo scorso anno a favore del primo invio di due sonde per esplorare Giove e le sue lune nel 2020.
Per il momento quindi, Cassini è l'unico occhio capace di svelare i segreti di Titano e proprio in questi giorni compirá nuovi sorvoli ravvicinati sulle zone dove sono presenti immensi laghi di metano e etano liquido.
Prese da sole, tuttavia, esse non costituiscono una prova dell'esistenza degli extraterrestri. Esaminamo per capire quello che in realtà ci vorrà per risolvere la questione della vita su Titano. La superficie di Titano è un ambiente freddo con temperature fino a -178 ° C, troppo basse quindi per sostenere l'acqua allo stato liquido.
Ma la vita potrebbe essere stata in grado di trovare comunque un'alternativa.
Nel 2005, i ricercatori avevano suggerito che gli organismi possano sopravvivere in questo ambiente inospitale respirando idrogeno e mangiando molecole organiche quali l'acetilene e l'etano.
Ora la sonda Cassini ha trovato prove del fatto che c'è meno acetilene su Titano di quanto ci si aspettava, e che i livelli di idrogeno sono attivamente indotti a svuotarsi in superficie, aumentando la possibilità che forme di vita esotiche stiano consumando queste sostanze.
Questa teoria è coerente con l'esistenza di una forma di vita capace di esistere sulla sua superficie ghiacciata.
Questo è dunque la prova che c'è vita sulla picccola Luna di Saturno?
In alternativa, cos'altro potrebbe essere stato la causa dell'inaspettata attività chimica?
La probabile spiegazione è che il modello utilizzato per stimare il flusso di idrogeno su Titano da parte di Cassini non simula accuratamente le condizioni chimiche presenti, ha detto Chris McKay del NASA Ames Research Center di Moffett Field, in California, uno dei ricercatori che studia la possibilità di vita su Titano.
Questo potrebbe significare che il modello ha sopravvalutato le quantità di idrogeno capaci di raggiungere la superficie di Titano, facendo sembrare che qualcosa consuma l'idrogeno quando invece non accade.
Un'altra alternativa è quella che le misurazioni di Cassini sono più incerti di quanto pensiamo.
Ma se altri modelli suggerissero che davvero l'idrogeno stesse scomparendo?
Questo ancora non rappresenterebbe ancora la prova della presenza di vita.
C'è anche la possibilità, dice McKay, che l'idrogeno venga consumato attraverso un processo di non-biologico, come una reazione con l'acetilene per dar vita al metano.
Sembra improbabile, in quanto i catalizzatori come il rame e il ferro, che sono necessari per questa reazione, non si pensa che possano essere presenti sui corpi ghiacciati come Titano e non sarebbero comunque molto efficace in condizioni estreme di freddo.
Ma è certamente una possibilità.
Finora, un solo modello è stato utilizzato per stimare il flusso di idrogeno su Titano e una volta che altri ne verranno utilizzati e a noi giungeranno più dati da Cassini, avremo un'idea più chiara sul perchè l'idrogeno si è in realtà quasi esaurito in superficie.
Se ciò accade davvero, gli esperimenti che simulano le condizioni di Titano sulla Terra saranno poi in grado di indicare se i catalizzatori che aiutano l'idrogeno e l'acetilene a reagire l'un l'altro potrebbero funzionare su Titano.
Sarebbe una prova valida quindi per l'esistenza della vita?
No, in quanto sarebbero necessarie molte altre missioni sulla superficie di Titano per trovare prove inequivocabili della sua presenza.
Uno dei primi passi potrebbe essere quello di inviare un lander robotico dotato di uno spettrometro di massa, che potrebbe cercare molecole organiche complesse, come l'ATP e la clorofilla, che potrebbero fornire ulteriori prove.
Un team di ricercatori della NASA sta chiedendo il finanziamento di un veicolo spaziale, il "Titan Mare Explorer" (TiME), che in caso di approvazione, dovrebbe partire nel 2017 e sarebbe la prima sonda umana a tuffarsi in un oceano extraterrestre. Una missione più grande che comprenderebbe un pallone e un lander è stata rinviata dalla NASA lo scorso anno a favore del primo invio di due sonde per esplorare Giove e le sue lune nel 2020.
Per il momento quindi, Cassini è l'unico occhio capace di svelare i segreti di Titano e proprio in questi giorni compirá nuovi sorvoli ravvicinati sulle zone dove sono presenti immensi laghi di metano e etano liquido.
A cura di Arthur McPaul
Fonte: http://www.newscientist.com/article/dn19026-life-on-titan-maybe--but-only-a-lander-will-tell-us.html
Hanno capito che ce vita e allora ora devono allungare i tempi per evitare che il grande bluff venga scoperto...
RispondiEliminaHell