giovedì 10 giugno 2010

Antartide: ultima frontiera dell'esplorazione terrestre

Gli scienziati hanno individuato il sito ideale per la prima esplorazione di un lago antartico sub-glaciale, che potrà fornire ricerche rivoluzionarie sui cambiamenti climatici e che porterà alla scoperta di forme di vita tagliate fuori dalla linea evolutiva per milioni di anni.
L'articolo è stato pubblicato sul Geophysical Research Letters dagli scienziati della Northumbria University, dell'Università di Edimburgo e il del British Antarctic Survey che hanno individuato il sito del di Lago Ellsworth, paragonabile per dimensioni al lago inglese di Windermere, che è coperto da tre chilometri di ghiaccio. [Illustrazione in alto: laghi subglaciali in Antartide. Credit: mappa di Robert Simmon, sulla base dei dati provenienti dall'Antartic Radarsat Mapping Project, Ted Scambos, Chris Shuman, e Martin Siegert J. / Per gentile concessione del NASA Earth Observatory - http://earthobservatory.nasa.gov)]

Nessuno ha ancora perforato un lago antartico sub-glaciale e i microbiologi credono che in esso potrebbero scoprire forme di vita del tutto nuove. I paleoclimatologi invece, sperano che nei sedimenti del pavimento nel lago potrebbero essere trovate delle lastre di ghiaccio come traccia dei cambiamenti climatici avvenuti sulla Terra.

Per accedere all'acqua del lago e al sedimento contenente le registrazioni del clima, è essenziale cercare in dettaglio nel posto giusto.
Il sito di perforazione è ottimale per evitare possibili infiltrazioni di acqua che possano disturbare il sedimento, e le aree del cosiddetto congelamento basale, ossia le acque del lago che gelano alla parte inferiore del ghiaccio. Sarà anche necessario evitare ai gas intrappolati di correre lungo foro e provocare una fuoriuscita potenzialmente pericolosa in superficie.

Il comitato scientifico per la ricerca artica ha identificato il "Lake Ellsworth" come un ottimo sito candidato per la perforazione.
Dr John Woodward, dalla Northumbria University di Scienze Applicate, ha commentato: "La posizione prevede una colonna di acqua profonda per il campionamento che riduce il rischio di possibili meccanismi basali di congelamento. Ottimizza le possibilità di recuperare una sequenza continua sedimentaria del lago minimizzando le potenziali possibilità che i gas intrappolati entrino nel pozzo ".

Il dottor Andy Smith del British Antarctic Survey ha aggiunto: "Questo è un risultato atteso, l'ultimo pezzo del puzzle di cui abbiamo bisogno per pianificare l'esplorazione del lago di Ellsworth. L'esplorazione ora potrà andare avanti a tutta velocità."

Per individuare il sito ottimale da perforare, il team ha dovuto effettuare la prima caratterizzazione dettagliata della morfologia di un lago sub-glaciale. Tra il 2007-2009, il lago è stato oggetto di una campagna geofisica a terra con un radar penetrante di ghiaccio per indagare lo spessore del ghiaccio, delle indagini sismiche per il calcolo delle acque del lago e delle misure di flusso per calcolare come il ghiaccio scorreva sul lago sottostante.
La fase culminante del progetto si svolgerà durante l'estate antartica del 2012-13, quando si procederà alla perforazione del lago Ellsworth secondo i dati di questo studio.
Il professor Martin Siegert, della University of School di Edimburgo di Geoscienze, ha dichiarato: "L'individuazione del luogo ideale da cui partire per accedere al lago sub-glaciale ci aiuterà ad accedere a questo interessante e incontaminato ambiente, senza il rischio di contaminarlo".

Grosse scoperte si annunciano dunque a breve in Antartide. Di certo i carotaggi profondi riusciranno a rilevare la vasta flora e fauna esistita nel grande continente antartico, che un tempo di sicuro godeva di clima mite e di fiorente ospitalità per la vita.

Non è escluso, sperando che i risultati non vengano occultati, che possano essere presenti anche i resti di un'antica civiltà, come attetterebbero gli studi di numerosi archeologi e ricercatori non accademici. Qualunque cosa sia esistito e ora si trovi sepolto sotto la spessa cortina di ghiaccio, di sicuro stravolgerà tutte le nostre odierne conoscenze sull'evoluzione, sul clima terrestre dei millenni passati e forse anche riguardo alla presenza dell'uomo sulla Terra.

Numerose sono le antiche cartine che rappresentavano l'Antartide ricco di vegetazione e sgombro dai ghiacci, ma questi documenti sono sempre stati ritenuti falsi, fantasiosi o inattendibili.
Questa ricerca potrà aiutare a capire meglio e forse anche risolvere uno dei grandi misteri della scienza. .


A cura di Arthur McPaul

Fonte: http://www.sciencedaily.com/releases/2010/06/100603091825.htm



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