Nel mese di agosto del 2005, la sonda Mars Express stava diligentemente inviando i dati sulla stratigrafia delle regioni superiori della crosta marziana quando il suo segnale fu misteriosamente interrotto da qualcosa di ignoto.
Uno nuovo studio condotto dalla Boston University College of Arts & Sciences fornisce una risposta chiara al perché di questo evento.
Lo studio, diretto dal Professor Paul Withers e dallo studente laureato Kamen Kozarev del Dipartimento di Astronomia BU e colleghi, hanno individuato l'altitudine dove un'alta tensione di protoni, emessi durante le eruzioni solari, potrebbero maggiormente interferire con i segnali radio. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Geophysical Research.
I ricercatori hanno analizzato la densità di ioni e elettroni a varie quote nell'atmosfera marziana a seguito di un brillamento solare. Molto protoni ad alta energia espulsi dal Sole nel corso di una riacutizzazione possono colpire gli atomi neutri (di solito anidride carbonica) nell'atmosfera, in maniera così forte da scomporre un elettrone, creando un elettrone libero e uno ione positivo. Se un numero sufficiente di questi elettroni e ioni si accumulano nell'atmosfera, possono interferire con le onde radio. Questo è ciò che stava accadendo al Mars Express.
"Ci deve essere stato un altissimo livello ionizzazione per permettere una tale perdita di onde radio", ha detto Withers. Lui e i suoi colleghi hanno creato un modello che aiuterà gli scienziati a capire meglio e prevedere l'effetto dei protoni altamente caricati dell'atmosfera marziana.
Withers ha anche co-pubblicato uno studio separato, sul Journal of Geophysical Research, sugli effetti della luce ultravioletta (UV) e dei raggi X, sulla ionosfera marziana (parte dell'atmosfera superiore) in seguito di un brillamento solare. Withers e il primo autore Anthony Lollo (BU College of Arts & Sciences '10), e gli studenti laureati alla BU Astronomy, Katy Fallows, Zach Girazian e Majd Matta, hanno scoperto un incremento di quasi dieci volte la densità di elettroni a livelli più bassi della ionosfera durante un brillamento solare.
Come un protone fortemente carico, un raggio X puó colpire una molecola di gas e scindere un elettrone.
Traduzione e adattamento a cura di Arthur McPaul
Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2012/07/120724131435.htm?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%3A+sciencedaily%2Fspace_time+%28ScienceDaily%3A+Space+%26+Time+News%29
Uno nuovo studio condotto dalla Boston University College of Arts & Sciences fornisce una risposta chiara al perché di questo evento.
Lo studio, diretto dal Professor Paul Withers e dallo studente laureato Kamen Kozarev del Dipartimento di Astronomia BU e colleghi, hanno individuato l'altitudine dove un'alta tensione di protoni, emessi durante le eruzioni solari, potrebbero maggiormente interferire con i segnali radio. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Geophysical Research.
I ricercatori hanno analizzato la densità di ioni e elettroni a varie quote nell'atmosfera marziana a seguito di un brillamento solare. Molto protoni ad alta energia espulsi dal Sole nel corso di una riacutizzazione possono colpire gli atomi neutri (di solito anidride carbonica) nell'atmosfera, in maniera così forte da scomporre un elettrone, creando un elettrone libero e uno ione positivo. Se un numero sufficiente di questi elettroni e ioni si accumulano nell'atmosfera, possono interferire con le onde radio. Questo è ciò che stava accadendo al Mars Express.
"Ci deve essere stato un altissimo livello ionizzazione per permettere una tale perdita di onde radio", ha detto Withers. Lui e i suoi colleghi hanno creato un modello che aiuterà gli scienziati a capire meglio e prevedere l'effetto dei protoni altamente caricati dell'atmosfera marziana.
Withers ha anche co-pubblicato uno studio separato, sul Journal of Geophysical Research, sugli effetti della luce ultravioletta (UV) e dei raggi X, sulla ionosfera marziana (parte dell'atmosfera superiore) in seguito di un brillamento solare. Withers e il primo autore Anthony Lollo (BU College of Arts & Sciences '10), e gli studenti laureati alla BU Astronomy, Katy Fallows, Zach Girazian e Majd Matta, hanno scoperto un incremento di quasi dieci volte la densità di elettroni a livelli più bassi della ionosfera durante un brillamento solare.
Come un protone fortemente carico, un raggio X puó colpire una molecola di gas e scindere un elettrone.
Traduzione e adattamento a cura di Arthur McPaul
Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2012/07/120724131435.htm?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%3A+sciencedaily%2Fspace_time+%28ScienceDaily%3A+Space+%26+Time+News%29
Nessun commento:
Posta un commento