Acqua ossigenata nello spazio. È la straordinaria scoperta fatta da un’equipe di astronomi, otttenuta grazie a osservazioni con il telescopio APEX dell’ESO, che ha trovato i segni caratteristici della luce emessa dall’acqua ossigenata, proveniente dalla zona della nube Rho Ophiuchi. È la stessa organizzazione astronomica europea a darne notizia con una comunicato. Alcune molecole di perossido di idrogeno sono state infatti trovate nello spazio interstellare, quello che comunemente viene usato sul nostro pianeta come decolorante per i capelli o disinfettante, ma che gioca anche un ruolo importante, sul nostro pianeta nella chimica atmosferica dell’acqua e dell’ozono. Questa scoperta fornisce informazioni sui legami chimici tra due molecole fondamentali per la vita: l’acqua e l’ossigeno.
“Eravamo veramente eccitati nello scoprire le tracce del perossido di idrogeno con APEX. Sapevamo da esperimenti di laboratorio quali lunghezze d’onda cercare, ma la quantità di perossido nelle nubi è solo di una molecola ogni 10 miliardi di molecole di idrogeno, e perciò la rilevazione richiede osservazioni molto precise”, dice Per Bergman, astronomo all’Osservatorio Spaziale di Onsala in Svezia. Bergman è l’autore principale dello studio che verrà pubblicato dalla rivista Astronomy & Astrophysics.
Il perossido di idrogeno (H2O2) è una molecola chiave sia per gli astronomi che per i chimici. La sua formazione è intimamente legata ad altre due molecole molto comuni, l’ossigeno e l’acqua, che sono necessarie per la vita.
Si pensa che il perossido di idrogeno si formi nello spazio sulla superficie dei grani di polvere spaziale – particelle minuscole, simili alla sabbia o alla fuliggine – quando l’idrogeno (H) viene combinato con le molecole di ossigeno (O2). Una reazione successiva del perossido di idrogeno con altro idrogeno è uno dei modi per produrre acqua (H2O). Questa recente scoperta del perossido di idrogeno nello spazio aiuterà perciò gli astronomi a capire meglio la formazione dell’acqua nell’Universo.
“Non capiamo ancora come si siano formate nello spazio alcune delle molecole più importanti sulla Terra. Ma la nostra scoperta dell’acqua ossigenata con APEX sembra mostrarci che la polvere cosmica è l’ingrediente ancora mancante nel processo”, dice Bérengère Parise, a capo del gruppo di ricerca Emmy Noether per la formazione stellare e l’astrochimica all’Istituto Max-Planck per la Radioastronomia in Germania, una dei coautori dell’articolo.
A cura di Redazione Media INAF
“Eravamo veramente eccitati nello scoprire le tracce del perossido di idrogeno con APEX. Sapevamo da esperimenti di laboratorio quali lunghezze d’onda cercare, ma la quantità di perossido nelle nubi è solo di una molecola ogni 10 miliardi di molecole di idrogeno, e perciò la rilevazione richiede osservazioni molto precise”, dice Per Bergman, astronomo all’Osservatorio Spaziale di Onsala in Svezia. Bergman è l’autore principale dello studio che verrà pubblicato dalla rivista Astronomy & Astrophysics.
Il perossido di idrogeno (H2O2) è una molecola chiave sia per gli astronomi che per i chimici. La sua formazione è intimamente legata ad altre due molecole molto comuni, l’ossigeno e l’acqua, che sono necessarie per la vita.
Si pensa che il perossido di idrogeno si formi nello spazio sulla superficie dei grani di polvere spaziale – particelle minuscole, simili alla sabbia o alla fuliggine – quando l’idrogeno (H) viene combinato con le molecole di ossigeno (O2). Una reazione successiva del perossido di idrogeno con altro idrogeno è uno dei modi per produrre acqua (H2O). Questa recente scoperta del perossido di idrogeno nello spazio aiuterà perciò gli astronomi a capire meglio la formazione dell’acqua nell’Universo.
“Non capiamo ancora come si siano formate nello spazio alcune delle molecole più importanti sulla Terra. Ma la nostra scoperta dell’acqua ossigenata con APEX sembra mostrarci che la polvere cosmica è l’ingrediente ancora mancante nel processo”, dice Bérengère Parise, a capo del gruppo di ricerca Emmy Noether per la formazione stellare e l’astrochimica all’Istituto Max-Planck per la Radioastronomia in Germania, una dei coautori dell’articolo.
A cura di Redazione Media INAF
Fonte:
http://www.media.inaf.it/2011/07/06/acqua-ossigenata-interstellare/
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