Gli ingegneri della NASA hanno pienamente resuscitato la lontana sonda Voyager 2 che sta viaggiando ai margini del Sistema Solare, dopo l'errato invio dei dati che aveva fatto temere per il proseguio della sua missione.
Un errore nelle sua memoria ha mandato in tilt la codifica di trasmissione dei dati, obbligando gli ingegnieri ad effettuare un reset generale del sistema.
Il malfunzionamento era iniziato il 22 aprile, mentre Voyager 2 era in volo a 8,6 miliardi miglia (13,8 miliardi chilometri) dalla Terra, nella eliosfera, la bolla magnetica che circonda il nostro Sistema Solare. Gli scienziati della missione non riuscivano più a decifrare i dati che la sonda regolarmente invia a terra sullo stato della sua salute. La causa effettiva del problema al computer di bordo è ancora sconosciuto.
Errati bit di memoria e altri problemi di elettronica hanno colpito i veicoli spaziali e gli stessi Voyager 2 e il suo gemello Voyager 1, in passato. Ma si erano verificati quando i veicoli spaziali erano molto più vicini alla Terra, a circa 1 o 2 unità astronomiche (UA).
A quelle distanze era infatti possibile essere colpiti dalla carica elettrica del vento solare, che poteva quindi eccezionalmente causare degli errori nel traferimento dei dati.
Ma nel caso appena verificatosi, è difficile che ciò accada ed è arduo dire cosa abbia causato il malfunzionamento.
Le due sonde Voyager sono attualmente i più lontani oggetti costruiti dall'uomo nello spazio. Voyager 1 è a circa 10,5 miliardi di miglia (16,9 miliardi chilometri) di distanza dalla Terra e in perfetta salute. I loro segnali impiegano quasi 13 ore per giungere il NASA Deep Space Network che li riceve a terra e altrettante per ritornare indietro.
Dopo aver rilevato il problema su Voyager 2, gli ingegneri hanno ordinato a il 6 maggio a Voyager 2 di inviare solo i dati tecnici a Terra fino a che non sarebbe stato risolto il baco. Il 12 maggio, gli ingegneri si sono resi conto che una posizione di memoria era stato cambiato da 0 a 1.
Il 19 maggio, sono stati resettati i cluster di memoria e la sonda ha ripreso l'invio di dati scientifici a Terra il 22 maggio. La NASA ha quindi annunciato che la profonda operazione infirmatica ai confini del Sistema Solare ha avuto successo.
La NASA aveva lanciato Voyager 2 nel 1977, per lo studio di Saturno, anche se poi la sonda ha raggiunto anche Giove, Urano e Nettuno, grazie ad un allineamento planetario che si verifica solo una volta ogni 176 anni.
Ora, sia Voyager 2 che Voyager 1 sono all'estremo confine del Sistema Solare. Gli scienziati sperano che i dati che stanno inviando ci aiuteranno a rispondere alle domande che circondano la bolla magnetica attorno al sistema solare.
Nessuna fonte è attualmente nota del campo magnetico o elettrico esistente nella membrana che separa l'eliosfera dallo spazio interstellare, ha affermato Massey. Voyager 2 ha occupato questa regione dal 2007, ha affermato Massey, e non ha registrato alcun problema.
Quando nei giorni passati era stato diramato il comunicato stampa dell'invio dei dati errati e/o indecifrabili, molti blog complottisti avevano sostenuto l'astrusa tesi che, gli alieni avessero intercettato la sonda e l'assero modificata per comunicare con noi. Come spesso accade, la fantasia supera ogni limite, molto più dell'immensa distanza dove sono giunte le due sonde Voyager.
Nessun mistero, niente alieni, solo un errore. Tuttavia, come hanno sostenuto gli stessi ingegnieri della NASA, la causa dell'errore resta sconosciuta. Un errore del genere è in genere causato da una interferenza magnetica da parte del vento solare, ma a 100 U.A. dal Sole ciò non dovrebbe accadere. Allora la nostra domanda è: quale interferenza può aver causato questo baco di memoria? Un algoritmo che ha un errato ciclo di calcolo su scala trentennale magari, oppure qualche altra fonte magnetica, come quella di una nana bruna per esempio, cui Voyager si sta velocemente avvicinando?
Il malfunzionamento era iniziato il 22 aprile, mentre Voyager 2 era in volo a 8,6 miliardi miglia (13,8 miliardi chilometri) dalla Terra, nella eliosfera, la bolla magnetica che circonda il nostro Sistema Solare. Gli scienziati della missione non riuscivano più a decifrare i dati che la sonda regolarmente invia a terra sullo stato della sua salute. La causa effettiva del problema al computer di bordo è ancora sconosciuto.
Errati bit di memoria e altri problemi di elettronica hanno colpito i veicoli spaziali e gli stessi Voyager 2 e il suo gemello Voyager 1, in passato. Ma si erano verificati quando i veicoli spaziali erano molto più vicini alla Terra, a circa 1 o 2 unità astronomiche (UA).
A quelle distanze era infatti possibile essere colpiti dalla carica elettrica del vento solare, che poteva quindi eccezionalmente causare degli errori nel traferimento dei dati.
Ma nel caso appena verificatosi, è difficile che ciò accada ed è arduo dire cosa abbia causato il malfunzionamento.
Le due sonde Voyager sono attualmente i più lontani oggetti costruiti dall'uomo nello spazio. Voyager 1 è a circa 10,5 miliardi di miglia (16,9 miliardi chilometri) di distanza dalla Terra e in perfetta salute. I loro segnali impiegano quasi 13 ore per giungere il NASA Deep Space Network che li riceve a terra e altrettante per ritornare indietro.
Dopo aver rilevato il problema su Voyager 2, gli ingegneri hanno ordinato a il 6 maggio a Voyager 2 di inviare solo i dati tecnici a Terra fino a che non sarebbe stato risolto il baco. Il 12 maggio, gli ingegneri si sono resi conto che una posizione di memoria era stato cambiato da 0 a 1.
Il 19 maggio, sono stati resettati i cluster di memoria e la sonda ha ripreso l'invio di dati scientifici a Terra il 22 maggio. La NASA ha quindi annunciato che la profonda operazione infirmatica ai confini del Sistema Solare ha avuto successo.
La NASA aveva lanciato Voyager 2 nel 1977, per lo studio di Saturno, anche se poi la sonda ha raggiunto anche Giove, Urano e Nettuno, grazie ad un allineamento planetario che si verifica solo una volta ogni 176 anni.
Ora, sia Voyager 2 che Voyager 1 sono all'estremo confine del Sistema Solare. Gli scienziati sperano che i dati che stanno inviando ci aiuteranno a rispondere alle domande che circondano la bolla magnetica attorno al sistema solare.
Nessuna fonte è attualmente nota del campo magnetico o elettrico esistente nella membrana che separa l'eliosfera dallo spazio interstellare, ha affermato Massey. Voyager 2 ha occupato questa regione dal 2007, ha affermato Massey, e non ha registrato alcun problema.
Quando nei giorni passati era stato diramato il comunicato stampa dell'invio dei dati errati e/o indecifrabili, molti blog complottisti avevano sostenuto l'astrusa tesi che, gli alieni avessero intercettato la sonda e l'assero modificata per comunicare con noi. Come spesso accade, la fantasia supera ogni limite, molto più dell'immensa distanza dove sono giunte le due sonde Voyager.
Nessun mistero, niente alieni, solo un errore. Tuttavia, come hanno sostenuto gli stessi ingegnieri della NASA, la causa dell'errore resta sconosciuta. Un errore del genere è in genere causato da una interferenza magnetica da parte del vento solare, ma a 100 U.A. dal Sole ciò non dovrebbe accadere. Allora la nostra domanda è: quale interferenza può aver causato questo baco di memoria? Un algoritmo che ha un errato ciclo di calcolo su scala trentennale magari, oppure qualche altra fonte magnetica, come quella di una nana bruna per esempio, cui Voyager si sta velocemente avvicinando?
A cura di Arthur McPaul
Fonte: http://www.space.com/missionlaunches/voyager-2-recovers-computer-glitch-100527.html
la nube magnetica in cui ci troviamo nella galassia
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