C'è un'ipotesi che prevede la comparsa di nuove dimensioni "spaziali"  man mano che l'Universo si espande. Da una si sarebbe per ora arrivati a  quattro. Una teoria suggestiva ma anche azzardata e alquanto complicata  da dimostrare.
Più si espande, più l’Universo acquista nuove dimensioni. Questa l’ipotesi del fisico Dejan Stojkovic e di altri suoi colleghi americani dell’ Università di Buffalo, proposta nel 2010 e pubblicata in un articolo sul Physical Review Letters.   Il concetto di partenza è che l’Universo primordiale, quello risalente  alle prime epoche dopo il Big Bang, avesse una sola dimensione  spaziale: in pratica possedeva solo la lunghezza, come nel caso di una  linea dritta. Espandendosi si è poi aggiunta una seconda dimensione: la  larghezza, come nel caso di un foglio disteso. Continuando a espandersi,  a un certo punto è comparsa anche una terza dimensione, la  profondità, diventando l’Universo a tre dimensioni nel quale viviamo  ancora oggi.
Nell’articolo i fisici affermano di poter confermare o smentire  questa teoria sfruttando la possibilità  che più lontano si guarda più  indietro si va nel tempo (conseguenza del fatto che nessun segnale può  viaggiare più veloce della luce). Nel loro caso per “guardare” lontano e  quindi anche indietro nel tempo sarebbe necessario utilizzare LISA,  (Laser Interferometer Space Antenna), un futuro interferometro che  dovrebbe misurare le onde gravitazionali, perturbazioni dello spazio  tempo originate dalle masse in movimento accelerato. Poiché in una e due  dimensioni le onde gravitazionali non possono esistere basterebbe  allora verificare se davvero non si registra l’emissione di queste  onde quando si “guarda” molto lontano, ovvero  quando si è presunto che  l’Universo avesse una o due dimensioni.
Purtroppo il metodo non è così facile a realizzarsi. Anzitutto per un  motivo molto “terrestre”: tra contrattempi e ritardi non è certo quando  il progetto LISA diverrà realtà. Inoltre captare le onde gravitazionali  è tutt’altro che semplice: sono previste dalla teoria generale della  Relatività ma c’è chi dubita della loro esistenza o comunque della  possibilità di riuscire a individuarle.
Al di là di questi problemi, se il modello dell’Universo che acquista  dimensioni man mano che si espande fosse vero, potremmo ipotizzare che  prima o poi compaia una quarta dimensione. Anzi forse è già apparsa: noi  non ce ne siamo mai accorti perché è percepibile solo su grande scala.  In pratica siamo troppo piccoli per riuscire a sentirne la presenza.  Potremmo però cogliere indizi della sua esistenza: ad esempio per  Stojkovic proprio la presenza di una quarta dimensione potrebbe spiegare  il perché l’Universo sta aumentando la sua velocità di espansione,  senza chiamare in causa altre ipotesi quali l’energia oscura.
Di fronte a una simile teoria, la cautela è d’obbligo. D’altra parte  la ricerca si basa anche su ipotesi come questa: azzardata, complicata  da dimostrare ma capace di creare, nel bene o nel male, attenzione e  curiosità attorno un campo di studio, la cosmologia, in continua  evoluzione.
 

 
 
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