"Un potente flare solare di classe X, il 15 febbraio ha espulso miliardi di tonnellate di particelle cariche verso la Terra, in quelle che vengono chiamate espulsioni di massa coronale (CME), dando vita ad una tempesta geomagnetica nel campo magnetico della Terra" ha detto Baker, direttore del Laboratorio di CU-Boulder's for Atmospheric e Fisica dello Spazio.
In astrofisica, un "brillamento solare" o anche eruzione solare, è una violenta eruzione di materia che esplode dalla fotosfera del Sole, con un'energia equivalente a varie decine di milioni di bombe atomiche. Tali potenti espulsioni possono causare problemi di sicurezza che vanno dalla rottura dei sistemi di navigazione aerea e o alle reti elettriche o posson mettere a rischio la sicurezza degli equipaggi delle compagnie aeree e gli astronauti nello spazio.
I brillamenti sono spesso associati alle macchie solari e sono probabilmente causati dal rilascio di energia in occasione del fenomeno di riconnessione delle linee di campo magnetico.
Le onde d'urto risultanti viaggiano lateralmente attraverso la fotosfera e verso l'alto attraverso la cromosfera e la corona, a velocità dell'ordine di 5.000.000 di chilometri all'ora (ovvero 1.389 km/s, contro i 300.000 chilometri al secondo della velocità della luce).
I brillamenti sono classificati in:
A
B
C
M
X
a seconda della loro luminosità nei raggi X vicino alla Terra, misurata in Watt/m².
Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente, con X (la più grande) pari a 1012 W/m², ed inoltre è divisa linearmente da 1 a 9, quindi un brillamento X2 è quattro volte più potente di uno M5.
L'attività solare si trova normalmente compresa tra le classi A e C.
I brillamenti C hanno pochi effetti sulla Terra, mentre i più potenti M e X possono causare danni.
A volte superano il valore massimo (X9): il 16 agosto 1999 e il 2 aprile 2001 vennero misurati dei brillamenti X20, ma essi furono superati da quello del 4 novembre 2003, che fu stimato a X45 ed è il più potente mai registrato. La regione di macchie solari 486 era la più turbolenta mai osservata.
"Il Sole sta tornando in vita", ha detto Baker, nel suo rapporto intitolato "Severe Space Weather Events . Comprensione della società e impatti economici". Il Sole stava attraversando una lunga fase di quiete, la più ampia dall'inizio dal XX secolo. Dal punto di vista scientifico, un flare di classe X, è il più potente tipo di flare solare. Per Baker al riguardo: "...non possiamo permetterci di abbassare la guardia quando si opera in ambienti spaziale vicino alla Terra".
Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration, diverse espulsioni di massa coronale potranno raggiungere l'atmosfera terrestre nei prossimi giorni.
"La dipendenza dell'uomo sulla tecnologia rende la società più sensibile agli effetti della meteorologia spaziale», ha detto Baker. "Ma gli scienziati e gli ingegneri hanno fatto grandi passi avanti negli ultimi decenni per quanto riguarda questo fenomeno. Sappiamo molto di più su ciò che sta accadendo e possiamo costruire sistemi più solidi per resistere agli effetti", ha detto Baker. "Sarà interessante vedere come i nostri sistemi tecnologici saranno in grado di resistere ai rigori della meteorologia spaziale, mentre il Sole torna a maggiori livelli di attività".
Eruzioni così violente possono rilasciare nello spazio miliardi di particelle alla volta. Nelle prossime ore questo sciame che sta viaggiando verso di noi investirà la Terra. Con quali conseguenze? C’è da temere per la salute? Rischiamo black-out? Facciamo il punto con Alessandro Bemporad, fisico solare dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Torino.
Bemporad, che succede sulla nostra stella?
Questo brillamento è il primo di una serie di eruzioni a cui assisteremo prossimamente. Segna il risveglio del Sole, l’entrata cioè in una nuova fase di attività, dopo il periodo di minimo. Il picco di attività è previsto tra il 2012 e il 2013. Un’eruzione solare si genera a causa dell’emissione di intensi campi magnetici sulla fotosfera, la superficie esterna del Sole, visibili come macchie solari. Questo determina improvvisi rilasci di energia e l’espulsione di particelle di plasma altamente ionizzato ad alta velocità nello spazio interplanetario. La tempesta solare è costituita da tre componenti: radiazione ultravioletta e raggi X, che raggiunge la Terra in 8 minuti; una seconda componente di particelle relativistiche, che arrivano in qualche ora; infine, una bolla di plasma di enormi dimensioni che può investire la Terra nei giorni successivi al brillamento.
Questo brillamento è il primo di una serie di eruzioni a cui assisteremo prossimamente. Segna il risveglio del Sole, l’entrata cioè in una nuova fase di attività, dopo il periodo di minimo. Il picco di attività è previsto tra il 2012 e il 2013. Un’eruzione solare si genera a causa dell’emissione di intensi campi magnetici sulla fotosfera, la superficie esterna del Sole, visibili come macchie solari. Questo determina improvvisi rilasci di energia e l’espulsione di particelle di plasma altamente ionizzato ad alta velocità nello spazio interplanetario. La tempesta solare è costituita da tre componenti: radiazione ultravioletta e raggi X, che raggiunge la Terra in 8 minuti; una seconda componente di particelle relativistiche, che arrivano in qualche ora; infine, una bolla di plasma di enormi dimensioni che può investire la Terra nei giorni successivi al brillamento.
Quali sono le conseguenze di una tempesta solare?
Le particelle ad alta energia, iniettate lungo le linee del campo magnetico terrestre, possono danneggiare i satelliti, fino a provocarne la caduta, disturbare i sistemi di telecomunicazione satellitare e le trasmissioni radio. In questi giorni è possibile lamentare malfunzionamenti di cellulari e navigatori GPS.
Rischio di black-out?
Può capitare. Le correnti geomagnetiche, se incanalate negli elettrodotti, possono far saltare i trasformatori delle centrali elettriche. Negli anni Ottanta è successo in Quebec.
C’è qualche pericolo per gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale?
Per gli astronauti il peggio è già passato, il pericolo maggiore è il bombardamento di radiazioni X e di particelle ad altissima energia. Si è stimato che il brillamento solare più intenso avvenuto tra le missioni Apollo 16 e Apollo 17 avrebbe potuto uccidere un astronauta se fosse stato colto durante un’attività extraveicolare fuori dalla navicella.
Chi sta con i piedi per Terra non ha nulla da temere per la propria salute?
No, per fortuna siamo protetti dalla magnetosfera. L’unico problema può riguardare passeggeri, e in particolare il personale di bordo, sulle rotte aeree in vicinanza dei poli, dove le linee di campo magnetico convogliano le particelle di alta energia provenienti dal Sole.
Le eruzioni del Sole determinano anche uno dei fenomeni più spettacolari della natura: le aurore boreali. Come si verificano?
Il fenomeno dipende dall’eccitazione degli atomi nell’alta atmosfera che vengono colpiti dagli elettroni ad alta energia provenienti dal Sole. Così cielo si tinge di luci colorate, di grande effetto visivo.
È il momento giusto per prenotare una vacanza ai poli?
Sì, la frequenza delle eruzioni solari e la loro intensità aumenterà, e di conseguenza le aurore boreali. Questa recente tempesta solare è stata la più intensa degli ultimi quattro anni, ma ce ne saranno altre maggiori. Ne vedremo delle belle. Come d’altra parte avviene ciclicamente ogni 11 anni.
Da numerosi fonti riusulterebbe che ad essere colpita dal flare si classe X sia stata la regione asiatica della Cina. Qualche danno ai sistemi di navigazione ma nulla di preoccupante.
A cura di Arthur McPaul
Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Brillamento#Classificazionehttp://www.media.inaf.it/2011/02/17/le-conseguenze-delleruzione-solare/
http://www.centroufologicoionico.com/articoli/news/436-la-cina-nel-mirino-dellultima-eruzione-solare
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