Da più di 4 anni è in orbita attorno a Venere la sonda dell’ESA Venus Express la quale sta raccogliendo una grande quantità di dati scientifici sul pianeta che vanno dall’iterazione con i venti solari alla dinamica della sua densa atmosfera, dall’iterazione di quest’ultima con la superficie e le caratteristiche stesse della superficie.
Proprio una caratteristica dell’atmosfera è tenuta sotto stretta osservazione sin dalla prima missione verso questo pianeta avvenuta nel lontano 1979 con la sonda Pioneer Venus. Grazie a questa prima missione si scoprì che al polo Nord di Venere era presente un gigantesco vortice molto stabile e dotato di due apparenti centri di rotazione che proprio per questo fu chiamato dipolo di Venere.
Le successive missioni scoprirrono che anche il polo Sud possedeva un simile fenomeno.
Oggi però si è scoperto che il vortice del polo Sud è sparito. Questo è quanto dichiarato lo scorso 23 Settembre dal dott. Giuseppe Piccioni al congresso della European Planetary Science evidenziando la complessità della dinamica atmosferica di Venere.
Il principale strumento di analisi impiegato per osservare a diverse altezze l’atmosfera di Venere si chiama VIRTIS (Visible and InfraRed Thermal Imaging Spectrometer). E’ uno strumento capace di osservare la superficie del pianeta grazie al fatto che alcune lunghezze d’onda infrarosse sono in grado di attraversare indisturbate la densa atmosfera. Inoltre analizzando la radiazione a diverse lunghezze d’onda è possibile misurare la temperatura e la dinamica dei venti a diverse altezze nell’atmosfera ed in particolare studiare i vortici delle regioni polari.
Nei primi anni di studi di questi vortici ci osservò una perfetta simmetria tra il vortice del polo nord e quello del polo sud. Nel corso delle recenti missioni (grazie all’uso di VIRTIS) però questa simmetria si rivelò solo apparente, vennero osservate molte differenze di forma e con caratteristiche stabili non ben definite.
Ci sono zone nell’alta atmosfera che ruotano attorno al pianeta a velocità incredibili, ben 60 volte superiore alla velocità del pianeta stesso. E’ stato anche osservato che alle basse latitudini al variare dell’altezza i venti cambiano drasticamente velocità. Questo cambio repentino di velocità scompare alle alte latitudini in combinazione con una riduzione dei venti nelle regioni prossime ai poli. E infatti prorpio in queste regioni che Venere presenta le sue peculiarità dinamiche, estremamente differenti rispetto al resto del pianeta. Qui ha sede un super-vortice permanente dal diametro di 3000 Km con una rotazione praticamente sincrona a quella del pianeta. L’anello di nuvole attorno alla regione polare, si comporta come una barriera che separa le due zone in rotazione.
A partire da Dicembre prossimo, la sonda Venus Express lavorerà in congiunzione con la sonda giapponese Planet-C partita alla volta di Venere lo scorso Maggio.
Credits: ESA/VIRTIS/INAF-IASF/Obs. de Paris-LESIA
L’immagine qui sopra mostra 4 differenti momenti del vortice ripreso alla lunghezza d’onda di 3.8 micron attravero i sensori di VIRTIS. La sommità delle nubi (parti bianche dell’immagine) è a circa 65 Km di altezza mentre le zone pù scure sono quelle più calde e quindi che si trovano più in basso. Il centro del vortice ha una temperatura di circa 250°Kelvin
Credits: ESA/VIRTIS/INAF-IASF/Obs. de Paris-LESIA
Dinamica della rotazione del vortice alla lunghezza d’onda di 3.8 micron attravero i sensori di VIRTIS.
Video:
VORTICI POLARI SU VENERE
Fonti:
cerchio nel grano
RispondiEliminahttp://img256.imageshack.us/img256/4538/uk2006ak2.jpg