Chiamatela Omega, Cigno, Ferro di Cavallo o anche Aragosta: è sempre la stessa nebulosa. Molto popolare fra gli astronomi, questa regione ricca di gas e polveri dove si formano nuove stelle si trova a 6500 anni luce da noi, in direzione della costellazione del Sagittario, lì dove anche il telescopio dell’ESO, il Very Large Telescope, in Cile, ha puntato la propria attenzione.
Prendendo in esame una regione specifica della nebulosa, è stato possibile realizzarne una delle immagini più nitide mai ottenute con strumentazione da terra.
Le giovani stelle che brillano di luce bianco-bluastra, emettono energetica radiazione ultravioletta che “accende” il gas circostante: si tratta principalmente di idrogeno che, con la sua caratteristica colorazione rossastra, conferisce questa calda tonalità all’intera nebulosa rendendola una vasta nube luminescente dalle tante sfumature rosse. Nelle regioni scure, che risaltano sullo sfondo luminoso, si annida invece la polvere, altro ingrediente presente in abbondanza in quella che viene considerata una delle fabbriche stellari più giovani e attive della Via Lattea.
Lo strumento che, nello specifico, ha fornito questa visione estremamente dettagliata di una porzione della Nebulosa Omega, è FORS (FOcal Reducer and Spectograph) montato su uno dei quattro telescopi (Antu) che costituiscono la formazione di VLT. L’immagine è stata ottenuta nell’ambito del programma ESO Cosmic Gems, che ha finalità didattiche e divulgative.
Fonte:
http://www.media.inaf.it/2012/01/04/nel-profondo-rosso-della-nebulosa-omega/
Prendendo in esame una regione specifica della nebulosa, è stato possibile realizzarne una delle immagini più nitide mai ottenute con strumentazione da terra.
Le giovani stelle che brillano di luce bianco-bluastra, emettono energetica radiazione ultravioletta che “accende” il gas circostante: si tratta principalmente di idrogeno che, con la sua caratteristica colorazione rossastra, conferisce questa calda tonalità all’intera nebulosa rendendola una vasta nube luminescente dalle tante sfumature rosse. Nelle regioni scure, che risaltano sullo sfondo luminoso, si annida invece la polvere, altro ingrediente presente in abbondanza in quella che viene considerata una delle fabbriche stellari più giovani e attive della Via Lattea.
Lo strumento che, nello specifico, ha fornito questa visione estremamente dettagliata di una porzione della Nebulosa Omega, è FORS (FOcal Reducer and Spectograph) montato su uno dei quattro telescopi (Antu) che costituiscono la formazione di VLT. L’immagine è stata ottenuta nell’ambito del programma ESO Cosmic Gems, che ha finalità didattiche e divulgative.
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http://www.media.inaf.it/2012/01/04/nel-profondo-rosso-della-nebulosa-omega/
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