Il pianeta nano Makemake [1] è circa due terzi delle dimensioni di Plutone e viaggia intorno al Sole in un percorso lontano che si trova al di là di quella di Plutone, ma più vicino al Sole di Eris, il più massiccio pianeta nano conosciuto del Sistema Solare. Precedenti osservazioni del freddo Makemake hanno spinto alcuni astronomi a teorizzare una sua atmosfera simile a quella di Plutone. Tuttavia, il nuovo studio mostra che Makemake non sarebbe circondato da un'atmosfera significativa.
Il team, guidato da José Luis Ortiz (Instituto de Astrofisica de Andalucia, CSIC, Spagna), combinando più osservazioni con tre telescopi dell'ESO a La Silla e Paranal in Cile, (il Very Large Telescope (VLT), il New Technology Telescope ( NTT) e TEPPIST, con i dati di altri piccoli telescopi in Sud America [2], hanno osservato Makemake mentre passava davanti a una stella lontana [3].
"Mentre Makemake passò davanti alla stella scomparve e riapparve molto bruscamente, invece di svanire a poco a poco e illuminarsi. Ciò significa che il pianeta nano non ha un'atmosfera significativa", ha detto José Luis Ortiz.
Makemake non ha lune e la sua grande distanza da noi rendono difficile lo studio [4] e quel poco che si sa su di esso sono nozioni solo approssimative. Nuove osservazioni del team aggiungono molti dettagli per determinare le sue dimensioni e stimare la densità del pianeta nano. Essi hanno anche stimato la quantità luce del Sole che riflette la sua superficie ovvero l'albedo [5]. L'albedo di Makemake, di circa 0,77, ed è paragonabile a quello della neve sporca, superiore a quello di Plutone, ma inferiore a quello di Eris.
Le occultazioni sono particolarmente rare nel caso di Makemake, perché si muove in una zona del cielo con stelle relativamente scarse. Prevedere con precisione questi rari eventi è estremamente difficile e necessiterebbe dell'osservazione da parte di vari team coordinati sparsi in molti siti in tutto il Sud America.
"Plutone, Eris e Makemake sono tra gli esempi più grandi dei numerosi corpi ghiacciati orbitanti lontano dal nostro Sole", dice José Luis Ortiz. "Le nostre nuove osservazioni hanno notevolmente migliorato la nostra conoscenza di Makemake e presto saremo in grado di utilizzare queste informazioni per esplorare gli oggetti più intriganti in questa remota regione dello spazio".
Note
[1] Makemake era inizialmente conosciuto come 2005 FY9. E' stato scoperto un paio di giorni dopo la Pasqua nel marzo 2005, guadagnandosi il soprannome di Easterbunny. Nel luglio del 2008 gli è stato dato il nome ufficiale di Makemake, il creatore dell'umanità e dio della fertilità nei miti dei popoli indigeni dell'isola di Pasqua.
Makemake è uno dei cinque pianeti nani finora riconosciuti dall'Unione Astronomica Internazionale. Gli altri sono Cerere, Plutone, Haumea ed Eris. Ulteriori informazioni su pianeti nani e pianeti è disponibile presso l'Unione Astronomica Internazionale.
[2] Un altro dei telescopi usati in questa campagna era un telescopio da 0,84 metri installato sul Catolica della Norte Università del Cile. Questo telescopio è situata sul Cerro Armazones, la futura sede della European Extremely Large Telescope (E-ELT).
[3] Makemake passò davanti alla debole stella 1181-0235723 il 23 aprile 2011. Il team ha osservato questo evento utilizzando sette diversi telescopi da tutto il Brasile e dal Cile. L'evento duró circa un minuto, per cui gli astronomi hanno potuto approfittare di una speciale telecamera ad alta velocità conosciuta come UltraCam denominata ISAAC imager ad infrarossi.
[4] Nel caso di oggetti in orbita come una o più lune, esse potrebbero essere utilizzate per ricavare la massa dell'oggetto. Ciò non era possibile nel caso di Makemake.
[5] Per il pianeta nano è stata calcolato un albedo geometrico di 0,77 ± 0,03, maggiore di Plutone, ma inferiore a quella di Eris. L'albedo di 1 rappresenta un corpo perfettamente riflettente e 0 una superficie nera che non rispecchia affatto. Le osservazioni, insieme con i risultati precedenti indicano che Makemake ha una densità di 1,7 ± 0,3 grammi per centimetro cubo, che a sua volta ha permesso al team di dedurre la forma e l'aspetto di uno sferoide schiacciato, una sfera appiattita leggermente su entrambi i poli, con assi di 1430 ± 9 chilometri e 1502 ± 45 chilometri. Makemake mostra l'atmosfera ad un livello di un millesimo di quella di Plutone. Tuttavia, esso potrebbe avere un'atmosfera locale, che è possibile in teoria e non è esclusa dalle osservazioni.
Traduzione A Cura Arthur McPaul
Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2012/11/121121145516.htm
Il team, guidato da José Luis Ortiz (Instituto de Astrofisica de Andalucia, CSIC, Spagna), combinando più osservazioni con tre telescopi dell'ESO a La Silla e Paranal in Cile, (il Very Large Telescope (VLT), il New Technology Telescope ( NTT) e TEPPIST, con i dati di altri piccoli telescopi in Sud America [2], hanno osservato Makemake mentre passava davanti a una stella lontana [3].
"Mentre Makemake passò davanti alla stella scomparve e riapparve molto bruscamente, invece di svanire a poco a poco e illuminarsi. Ciò significa che il pianeta nano non ha un'atmosfera significativa", ha detto José Luis Ortiz.
Makemake non ha lune e la sua grande distanza da noi rendono difficile lo studio [4] e quel poco che si sa su di esso sono nozioni solo approssimative. Nuove osservazioni del team aggiungono molti dettagli per determinare le sue dimensioni e stimare la densità del pianeta nano. Essi hanno anche stimato la quantità luce del Sole che riflette la sua superficie ovvero l'albedo [5]. L'albedo di Makemake, di circa 0,77, ed è paragonabile a quello della neve sporca, superiore a quello di Plutone, ma inferiore a quello di Eris.
Le occultazioni sono particolarmente rare nel caso di Makemake, perché si muove in una zona del cielo con stelle relativamente scarse. Prevedere con precisione questi rari eventi è estremamente difficile e necessiterebbe dell'osservazione da parte di vari team coordinati sparsi in molti siti in tutto il Sud America.
"Plutone, Eris e Makemake sono tra gli esempi più grandi dei numerosi corpi ghiacciati orbitanti lontano dal nostro Sole", dice José Luis Ortiz. "Le nostre nuove osservazioni hanno notevolmente migliorato la nostra conoscenza di Makemake e presto saremo in grado di utilizzare queste informazioni per esplorare gli oggetti più intriganti in questa remota regione dello spazio".
Note
[1] Makemake era inizialmente conosciuto come 2005 FY9. E' stato scoperto un paio di giorni dopo la Pasqua nel marzo 2005, guadagnandosi il soprannome di Easterbunny. Nel luglio del 2008 gli è stato dato il nome ufficiale di Makemake, il creatore dell'umanità e dio della fertilità nei miti dei popoli indigeni dell'isola di Pasqua.
Makemake è uno dei cinque pianeti nani finora riconosciuti dall'Unione Astronomica Internazionale. Gli altri sono Cerere, Plutone, Haumea ed Eris. Ulteriori informazioni su pianeti nani e pianeti è disponibile presso l'Unione Astronomica Internazionale.
[2] Un altro dei telescopi usati in questa campagna era un telescopio da 0,84 metri installato sul Catolica della Norte Università del Cile. Questo telescopio è situata sul Cerro Armazones, la futura sede della European Extremely Large Telescope (E-ELT).
[3] Makemake passò davanti alla debole stella 1181-0235723 il 23 aprile 2011. Il team ha osservato questo evento utilizzando sette diversi telescopi da tutto il Brasile e dal Cile. L'evento duró circa un minuto, per cui gli astronomi hanno potuto approfittare di una speciale telecamera ad alta velocità conosciuta come UltraCam denominata ISAAC imager ad infrarossi.
[4] Nel caso di oggetti in orbita come una o più lune, esse potrebbero essere utilizzate per ricavare la massa dell'oggetto. Ciò non era possibile nel caso di Makemake.
[5] Per il pianeta nano è stata calcolato un albedo geometrico di 0,77 ± 0,03, maggiore di Plutone, ma inferiore a quella di Eris. L'albedo di 1 rappresenta un corpo perfettamente riflettente e 0 una superficie nera che non rispecchia affatto. Le osservazioni, insieme con i risultati precedenti indicano che Makemake ha una densità di 1,7 ± 0,3 grammi per centimetro cubo, che a sua volta ha permesso al team di dedurre la forma e l'aspetto di uno sferoide schiacciato, una sfera appiattita leggermente su entrambi i poli, con assi di 1430 ± 9 chilometri e 1502 ± 45 chilometri. Makemake mostra l'atmosfera ad un livello di un millesimo di quella di Plutone. Tuttavia, esso potrebbe avere un'atmosfera locale, che è possibile in teoria e non è esclusa dalle osservazioni.
Traduzione A Cura Arthur McPaul
Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2012/11/121121145516.htm
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