Fomalhaut è una stella che si trova a 25 anni luce di distanza dalla Terra, come dire dietro l’angolo. Forse anche per questo è un oggetto celeste molto osservato. Lo dimostrano due recenti risultati scientifici. Fomalhaut è la stella più brillante della costellazione del Pesce Australe ed è circondata da un gigantesco cerchio di polveri all’interno del quale vi sono almeno due pianeti.
Fa riferimento a questi due pianeti il primo risultato scientifico che vi raccontiamo e che è stato annunciato dall’ESO, lo European Southerne Observatory, mettendo in risalto che è anche il primo ottenuto con il telescopio ALMA, l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, un nuovo osservatorio ancora in fase di costruzione. Secondo gli astronomi che hanno utilizzato i dati di questo telescopio, i pianeti in orbita intorno alla stella Fomalhaut sono molto più piccoli di quanto si pensasse inizialmente.
La scoperta, è stata resa possibile dalle immagini eccezionalmente nitide dell’anello di polvere in orbita intorno a Fomalhaut che mostrano come sia il bordo interno che quello esterno di questo sottile disco siano netti, ben delineati. Questo fatto, insieme con simulazioni al computer, ha portato gli scienziati a concludere che le particelle di polvere nel disco sono trattenute dall’effetto gravitazionale di due pianeti – uno interno e uno esterno all’anello.
I loro calcoli indicano anche la probabile dimensione dei pianeti, non più grandi di qualche volta le dimensioni della Terra. Queste dimensioni sono molto più piccole di quelle che gli astronomi avevano finora ipotizzato. Non solo, ma l’enorme distanza dalla loro stella madre (l’anello dista dalla stella circa 140 volte la distanza Terra-Sole) li rende “i pianeti più freddi mai trovati in orbita intorno ad una stella normale”, secondo Aaron Boley dell’Università della Florida.
Questa giovane stella, ancora nella fase di formazione del suo sistema, è finita anche sotto l'osservazione del satellite dell’ESA Herschel. In particolare il disco di polvere che si trova al limite del suo sistema, una sorta di Cintura di Kuiper, quella che si trova oltre Plutone, al confine del nostro Sistema solare.
L’anomalia, se tale si può definire, è che Herschel nel rilevare le dimensioni dei grani di questa cintura di polvere, ne ha riscontrato l’estrema piccolezza e che per questo non dovrebbero esserci. Dovrebbero infatti essere dispersi nel cosmo per effetto dell’intensità della luce emessa dalla stella Fomalhaut. Eppure ci sono e questo è possibile, secondo gli scienziati che hanno elaborato le informazioni raccolte con il telescopio spaziale dell’ESA, solo se tale “bacino” di polvere è continuamente reintegrato da nuovi grani, frutto di continue collisioni e relative disintegrazioni di asteroidi e comete. Duemila collisioni al giorno di oggetti della dimensione di un chilometro di diametro.
A Cura Di Francesco Rea
Fonte:
http://www.media.inaf.it/2012/04/13/unammirata-giovane-stella/
Fa riferimento a questi due pianeti il primo risultato scientifico che vi raccontiamo e che è stato annunciato dall’ESO, lo European Southerne Observatory, mettendo in risalto che è anche il primo ottenuto con il telescopio ALMA, l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, un nuovo osservatorio ancora in fase di costruzione. Secondo gli astronomi che hanno utilizzato i dati di questo telescopio, i pianeti in orbita intorno alla stella Fomalhaut sono molto più piccoli di quanto si pensasse inizialmente.
La scoperta, è stata resa possibile dalle immagini eccezionalmente nitide dell’anello di polvere in orbita intorno a Fomalhaut che mostrano come sia il bordo interno che quello esterno di questo sottile disco siano netti, ben delineati. Questo fatto, insieme con simulazioni al computer, ha portato gli scienziati a concludere che le particelle di polvere nel disco sono trattenute dall’effetto gravitazionale di due pianeti – uno interno e uno esterno all’anello.
I loro calcoli indicano anche la probabile dimensione dei pianeti, non più grandi di qualche volta le dimensioni della Terra. Queste dimensioni sono molto più piccole di quelle che gli astronomi avevano finora ipotizzato. Non solo, ma l’enorme distanza dalla loro stella madre (l’anello dista dalla stella circa 140 volte la distanza Terra-Sole) li rende “i pianeti più freddi mai trovati in orbita intorno ad una stella normale”, secondo Aaron Boley dell’Università della Florida.
Questa giovane stella, ancora nella fase di formazione del suo sistema, è finita anche sotto l'osservazione del satellite dell’ESA Herschel. In particolare il disco di polvere che si trova al limite del suo sistema, una sorta di Cintura di Kuiper, quella che si trova oltre Plutone, al confine del nostro Sistema solare.
L’anomalia, se tale si può definire, è che Herschel nel rilevare le dimensioni dei grani di questa cintura di polvere, ne ha riscontrato l’estrema piccolezza e che per questo non dovrebbero esserci. Dovrebbero infatti essere dispersi nel cosmo per effetto dell’intensità della luce emessa dalla stella Fomalhaut. Eppure ci sono e questo è possibile, secondo gli scienziati che hanno elaborato le informazioni raccolte con il telescopio spaziale dell’ESA, solo se tale “bacino” di polvere è continuamente reintegrato da nuovi grani, frutto di continue collisioni e relative disintegrazioni di asteroidi e comete. Duemila collisioni al giorno di oggetti della dimensione di un chilometro di diametro.
A Cura Di Francesco Rea
Fonte:
http://www.media.inaf.it/2012/04/13/unammirata-giovane-stella/
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