Immagine di una serie di valanghe vicino al fondo del Cratere Riccioli sulla Luna. Credit: NASA/LRO/GSFC/Arizona State University
Normalmente siamo abituati a vedere valanghe e cadute di terreno sulla Terra, e ultimamente ne abbiamo viste alcune anche esotiche su Marte, ma grazie alla potenza del Lunare Reconnaissance Orbiter, siamo riusciti a vedere alcune straordinarie cadute a vale di materiale granuloso. La corrente di materiale bianco che vedete nell’immagine sopra è composta da blocchi di varie dimensioni, polvere e massi. Questo conglomerato di materiale sta scendendo sui fianchi del Cratere Riccioli nella direzione del fondale. Le immagini raccolte hanno una risoluzione di 50cm per pixel. Di seguito anche altre immagini che mostrano i particolari di queste valanghe lunari:
Particolare di una cascata di materiale granuloso sui fianchi del Cratere Riccioli. Credit: NASA/LRO/GSFC/Arizona State University
Nella parte finale della valanga qui sopra, che si trova nella parte in alto a sinistra all’incirca, il flusso di materiale si divide a ventaglio, in maniera simile a come succede con il materiale umido quando si crea un conoide di deiezione (cono alluvionale), cioè un cono di materiali che finisce con un apertura caratteristica a delta, o ventaglio.
Particolare del cono alluvionale di una valanga sulla Luna. Credit: NASA/LRO/Università dell'Arizona
Una delle cose più sorprendenti di queste cascate è vedere come la fisica di un materiale bagnato (modello di Fluido Newtoniano) in alcuni casi si applica anche a materiali asciutti. La luna è completamente asciutta, quindi questa valanga, cosi simile in tanti aspetti a quelle sulla Terra si è formata senza alcuna umidità.
La caduta di materiale potrebbe essere avvenuta subito dopo l’impatto che ha formato il Cratere Riccioli, ma potrebbe anche essere stata provocata da qualche altro evento avvenuto più tardi nella storia del cratere. Nel tempo la forma del cratere cambia per via del movimento delle rocce, cadute e valanghe di questo tipo quindi, sono un modo comune di erosione dei crateri in altri posti dove fattori di erosione a cui siamo abituati sulla Terra non esistono.
La caduta di materiale potrebbe essere avvenuta subito dopo l’impatto che ha formato il Cratere Riccioli, ma potrebbe anche essere stata provocata da qualche altro evento avvenuto più tardi nella storia del cratere. Nel tempo la forma del cratere cambia per via del movimento delle rocce, cadute e valanghe di questo tipo quindi, sono un modo comune di erosione dei crateri in altri posti dove fattori di erosione a cui siamo abituati sulla Terra non esistono.
Valanghe in un altra parte del cratere Riccioli. Credit: LRO/NASA/Universty of Arizona
Un altro evento che potrebbe provocare un movimento di materiale è un ulteriore impatto con un altro asteroide, magari anche di dimensioni molto ridotte, ma in grado di muovere parte del terreno. Ci sono inoltre eventi vulcanici che possono letteralmente aver scosso la crosta intorno provocando terremoti lunari. Resta sempre un impresa notevole per gli scienziati riuscire ad analizzare geologicamente in dettaglio questi eventi senza essere presenti sul luogo, ma va riconosciuto loro il grande merito di riuscire spesso in questa grandissima impresa, rivelandoci moltissimo sul passato geologico di altri mondi, con risorse spesso limitate.
Valanghe all'interno del cratere Robinson. L'immagine, grande 620 metri, ha una risoluzione di solo 52 cm per pixel. Credit: NASA/GSFC/Arizona State University
Anche nell’immagine sopra si notano i segni di una caduta di materiali che segue le dinamiche di un fluido newtoniano. Per molti ricercatori, le valanghe su Marte sono indice di un umidità rimasta nel terreno, quindi segno della presenza, in certe particolari situazioni, di acqua vicino alla superficie, anche se evapora velocemente. Tuttavia, la scoperta di queste valanghe sulla Luna, che sono per molti versi simili, in un ambiente sicuramente privo di qualsiasi umidità, potrebbe far sorgere il dubbio che le stesse dinamiche siano in atto anche sul pianeta rosso.
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