Grazie alle sempre più dettagliate osservazioni di Titano compiute negli ultimi 30 anni, gli scienziati hanno finalmente potuto osservare una sua intera orbita solare.
Il Dr Athena Coustenis dell'Osservatorio Parigi-Meudon in Francia ha analizzato i dati raccolti e ha scoperto che le stagioni di Titano hanno una incidenza assai significativa, più di quanto si pensasse.
Il Dr Athena Coustenis dell'Osservatorio Parigi-Meudon in Francia ha analizzato i dati raccolti e ha scoperto che le stagioni di Titano hanno una incidenza assai significativa, più di quanto si pensasse.
Il dottor Coustenis ha detto in merito: "Come sulla Terra, il cambiamento stagionale su Titano crea delle differenze di temperatura atmosferica, di composizione chimica e nei modelli di circolazione atmosferica, in particolare ai poli. Ad esempio, si formano laghi di idrocarburi attorno alla regione polare nord durante l'inverno a causa di temperature più fredde e alla condensa.
Inoltre, uno strato di foschia che circonda Titano al polo nord si è notevolmente ridotto durante l'equinozio a causa dei modelli della circolazione atmosferica. Tutto questo è molto sorprendente perché non ci aspettavamo di trovare variazioni così repentinee, soprattutto negli strati più profondi dell'atmosfera".
La causa principale di questi cicli stagionali è la radiazione solare, ovvero la fonte energetica dominante per l'atmosfera, capace di scindere l'azoto e il metano presente creando molecole più complesse, come l'etano e di agire come forza trainante per i cambiamenti chimici.
Titano è inclinato di circa 27 gradi, come la Terra, implicando un avvicendamento stagionale. La luce solare, seppur lontana oltre 1,5 miliardi di km, raggiunge diverse porzioni di superficie con intensità variabile a causa dell'inclinazione.
Queste conclusioni sono state rese possibili grazie a diverse missioni tra cui il Voyager 1 (1980), l'Infrared Space Observatory (1997) e Cassini (dal 2004 in poi), integrato da osservazioni terrestri.
Ogni stagione su Titano si estende su circa 7,5 anni, mentre ci vogliono 29,5 anni per orbitare intorno al Sole.
Il Dr Coustenis spiega perché è importante conoscere bene questa lontana luna: "Titano è la migliore opportunità che abbiamo per studiare un pianeta simile al nostro in termini di clima, meteorologia e astrobiologia e al tempo stesso conoscere nuovi processi geologici, atmosferici e interni".
A Cura Di Arthur McPaul
Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2012/09/120928085222.htm
Inoltre, uno strato di foschia che circonda Titano al polo nord si è notevolmente ridotto durante l'equinozio a causa dei modelli della circolazione atmosferica. Tutto questo è molto sorprendente perché non ci aspettavamo di trovare variazioni così repentinee, soprattutto negli strati più profondi dell'atmosfera".
La causa principale di questi cicli stagionali è la radiazione solare, ovvero la fonte energetica dominante per l'atmosfera, capace di scindere l'azoto e il metano presente creando molecole più complesse, come l'etano e di agire come forza trainante per i cambiamenti chimici.
Titano è inclinato di circa 27 gradi, come la Terra, implicando un avvicendamento stagionale. La luce solare, seppur lontana oltre 1,5 miliardi di km, raggiunge diverse porzioni di superficie con intensità variabile a causa dell'inclinazione.
Queste conclusioni sono state rese possibili grazie a diverse missioni tra cui il Voyager 1 (1980), l'Infrared Space Observatory (1997) e Cassini (dal 2004 in poi), integrato da osservazioni terrestri.
Ogni stagione su Titano si estende su circa 7,5 anni, mentre ci vogliono 29,5 anni per orbitare intorno al Sole.
Il Dr Coustenis spiega perché è importante conoscere bene questa lontana luna: "Titano è la migliore opportunità che abbiamo per studiare un pianeta simile al nostro in termini di clima, meteorologia e astrobiologia e al tempo stesso conoscere nuovi processi geologici, atmosferici e interni".
A Cura Di Arthur McPaul
Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2012/09/120928085222.htm
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