mercoledì 22 luglio 2015

Galassie morte piene di materia oscura


Secondo una nuova ricerca scientifica, le galassie poste in un ammasso a circa 300 milioni di anni luce dalla Terra, potrebbero contenere fino a 100 volte più materia oscura che materia visibile.

La ricerca, pubblicata sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, ha utilizzato le simulazioni al computer per studiare le galassie presenti nel Coma Cluster, una delle più grandi strutture nell'Universo, in cui migliaia di galassie sono legate tra di loro dalla gravità.

"Abbiamo scoperto che le galassie sarebbero state attratte nel cluster già 7 miliardi di anni fa e se le nostre attuali teorie sull'evoluzione delle galassie fossero corrette, dovrebbero avere tantissima materia oscura che protegge la materia visibile".

La materia oscura non può essere vista direttamente, ma si pensa che costituisca circa il 84% della materia nell'Universo.

Cameron Yozin, dell'International Centre for Radio Astronomy Research, che ha condotto lo studio, ha affermato che per la prima volta alcune galassie nel cluster potrebbero plausibilmente avere fino a 100 volte più materia oscura che materia visibile.

Le galassie nel Cluster Coma sono circa delle stesse dimensioni della nostra Via Lattea, ma contengono solo l'uno per cento delle stelle.

Sembra che abbiano smesso di generare nuove stelle tra i sette ed i dieci miliardi di anni fa, portando gli astrofisici sd etichettarle come galassie "fallite".

Questo fine alla formazione stellare è conosciuto come "tempra".

"Le galassie in origine si formano quando le grandi nubi di gas di idrogeno crollano e vengono convertite in stelle, se il gas viene espulso tuttavia, la galassia non può crescere ulteriormente", dice Yozin.

"La caduta in un cluster di galassie è uno dei tanti modi affinché ciò accada. L'immensa forza gravitazionale del cluster attira la galassia, ma spinge fuori il gas.

Per la prima volta, le simulazioni hanno dimostrato che queste galassie avrebbero potuto essere bonificate dal cluster già sette miliardi di anni fa.

"Hanno tuttavia hanno evitato di essere fatti a pezzi completamente in questo ambiente, perché c'era abbastanza materia oscura per proteggere la loro materia visibile."

Questa ricerca è stata motivata dalla recente scoperta di queste galassie da un team americano e canadese guidati dal Professor Pieter van Dokkum di Yale.

Utilizzando i dati del team nordamericano pubblicati lo scorso anno, Yozin è stato in grado di creare simulazioni al computer per modellare le evoluzioni galattiche in quello che possiamo vedere oggi.

A cura di Di Paola Vito

Fonte http://www.sciencedaily.com/releases/2015/07/150720092603.htm





Nessun commento:

Posta un commento