venerdì 11 luglio 2014

Titano nasconde un oceano salatissimo


Con ogni nuova scoperta Titano, il satellite di Saturno, si fa più interessante (e misterioso). Gli ultimi dati inviati dall'orbiter di Cassini, missione spaziale della NASA, hanno confermato che non solo c'è un oceano al di sotto della superficie del satellite, ma è possibile che sia salato quanto il Mar Morto. 

Gli studiosi che si occupano di Titano hanno dedotto che quest'oceano sotterraneo è estremamente salato grazie ai report sulla forza di gravità e sulla topografia del territorio frutto degli ultimi dieci anni di osservazioni. I dati sulla forza di gravità hanno portato a ipotizzare l'alta densità dell'oceano sotterraneo, il che significa che nelle sue acque deve essere presente un certo numero di elementi. 

I candidati più probabili sono il solfuro, il sodio e il potassio, i quali si sciolgono molto facilmente in acqua, e lo fanno a un livello di concentrazione in grado di spiegare i dati gravitazionali. Questi livelli di concentrazione renderebbero l'oceano molto molto salato. 

“Quest'oceano è estremamente salato per gli standard terrestri,” afferma Giuseppe Mitri dell'Università di Nantes, in Francia. “Questa nuova ipotesi potrebbe cambiare il nostro modo di considerarlo come possibile dimora per gli organismi viventi; anche se è probabile che la situazione non sia sempre stata così".

Un oceano sotterraneo estremamente salato potrebbe spiegare anche altre caratteristiche osservate di Titano, come lo spessore della crosta del satellite. Gli strati di superficie ghiacciata sembrano avere uno spessore variabile. Se lo strato più esterno risultasse duro, potrebbe essere spiegato come un effetto della lenta glaciazione e cristallizzazione dell'oceano salato sotterraneo, che avrebbe quindi creato uno strato irregolare di ghiaccio formatosi con acqua salata. È la spiegazione più plausibile; se così non fosse, il materiale della superficie si congelerebbe regolarmente, e, nel corso del tempo, la luna di Saturno sarebbe diventata una sfera liscia e regolare. 

E, certamente, un oceano sotterraneo salato quanto il Mar Morto cambierebbe il modo in cui gli scienziati studiano la luna di Saturno. Un lento processo di congelamento di un oceano salato, e anche la salinità stessa dell'oceano, limiterebbe ogni scambio di materiali tra l'oceano e la superficie, e probabilmente avrebbe effetti sugli organismi viventi (se ci sono) che potrebbero aver vissuto sotto lo strato ghiacciato. 

L'oceano salato sotterraneo è anche implicato in uno dei più grandi misteri che riguardano Titano: la presenza del metano nell'atmosfera del satellite. Gli scienziati sanno da molto tempo che l'atmosfera della luna di Saturno possiede alti livelli di metano, etano e acetilene, e altre combinazioni di idrocarburi. 

A essere sorprendente è l'alto livello di metano, perché la luce solare distrugge in modo irreversibile questo elemento dopo dieci milioni di anni, quindi ci si chiede in che modo si sia formato il metano nei 4,5 miliardi di anni di vita di Titano. I ricercatori stanno ora considerando se il degassamento di metano nell'atmosfera di Titano sia avvenuta in modo irregolare in determinati “punti caldi”, come quello che sulla Terra che ha dato origine alle isole Hawaii, o se invece si tratti di un più lungo processo regolare come la convezione o i movimenti tettonici. 

“Titano continua a confermarsi un mondo infinitamente affascinante,” afferma Linda Spilker, scienziata che si occupa del progetto Cassini al Jet Propulsion Laboratory della NASA. “Con un mezzo spaziale così longevo, Cassini, stiamo scoprendo misteri sempre nuovi mentre ne risolviamo degli altri."

Tra i misteriosi livelli di metano nell'atmosfera e un probabile Mar Morto sotterraneo, abbiamo davvero bisogno di una missione che abbia come meta Titano per capire cosa succeda sopra (e sotto) la sua superficie. 

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