Grazie a una tecnica molto innovativa sviluppata da un team di astronomi italiani e francesi è ora possibile misurare anche da Terra, con un livello di dettaglio mai raggiunto finora, dimensioni e forma di asteroidi piccoli e lontani.
4 febbraio 2009
Il procedimento utilizza il Very Large Telescope Interferometer, VLTI, il sofisticatissimo sistema di 4 telescopi europei da 8 metri sulle Ande cilene. I primi oggetti osservati sono stati gli asteroidi Barbara, di cui si conoscono ora dimensioni e forma con precisione, e Gaspra. Di quest’ultimo si conoscevano già con precisione le dimensioni e quindi è stato utilizzato come riprova della bontà del metodo sviluppato. Con la nuova tecnica conosceremo meglio le caratteristiche degli asteroidi di piccola taglia, avendo così preziose informazioni su questi corpi, formatisi miliardi di anni fa, agli albori del Sistema solare.
Barbara e Gaspra sono asteroidi delle dimensioni di poche decine di chilometri e distanti da noi, al momento delle osservazioni di cui parliamo, ben 180 e 130 milioni di chilometri, rispettivamente.
Ora ne possiamo misurare dimensioni e forma con un dettaglio strabiliante. Queste misure sono state ottenute grazie alla tecnica cosiddetta interferometrica, sfruttando le caratteristiche del Very Large Telescope Interferometer, VLTI, dell’ESO in Cile.
“Conoscere con precisione dimensioni e forme degli asteroidi è un elemento determinante per capire come, agli albori del nostro Sistema solare, polveri e ciottoli cosmici si sono aggregati per formare corpi celesti di grandi dimensioni e come poi collisioni e altre interazioni li abbiano modellati così come li osserviamo oggi” commenta Marco Delbo, ora dell’Observatoire de la Cote d’Azur ma per anni all’Osservatorio di Torino dell’INAF, che ha guidato il team italo-francese.
I ricercatori hanno collaudato la nuova tecnica osservativa puntando il Very Large Telescope Interferometer su Barbara, segnalato da Alberto Cellino dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Torino.
Le immagini prodotte, di un dettaglio mai raggiunto prima, mettono in evidenza una struttura composta apparentemente da due corpi principali, del diametro di 37 e 21 chilometri, distanti tra loro almeno 24 chilometri. “Le due parti sembrano essere a contatto, rendendo Barbara simile a una gigantesca nocciolina americana, ma potrebbero anche essere tra loro separate” continua Delbo. E se Barbara fosse realmente un asteroide doppio, il risultato ottenuto sarebbe ancora più importante. Combinando infatti queste informazioni con quelle della sua orbita, gli astronomi potrebbero calcolarne la densità, ottenendo preziose informazioni sulla sua composizione.
“Per risolvere completamente il problema della forma di Barbara saranno necessarie ulteriori osservazioni con i telescopi del VLTI: il risultato di questa tecnica è quello di avere un'acutezza visiva equivalente a quella di un singolo telescopio con uno specchio di diametro pari alla distanza che separa i due telescopi, ossia, nel nostro caso, 47 metri” dice Sebastiano Ligori dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Torino, uno degli astronomi che hanno ideato l’innovativa tecnica.
Avendo provato la validità e la potenza della loro tecnica, il team adesso può iniziare un'ampia campagna di osservazione per studiare gli asteroidi più piccoli.
Fonte:
http://www.inaf.it/ufficio-
English
Astronomers have devised a new method that uses interferometry to resolve asteroids as small as about 9 miles (14 kilometers) in diameter.
Provided by ESA, Noordwijk, The Netherlands
Artist’s impression of the asteroid (234) Barbara. Thanks to a unique method that uses European Southern Observatory's Very Large Telescope Interferometer, astronomers have been able to measure sizes of small asteroids in the main belt for the first time. Their observations also suggest that Barbara has a complex concave shape, best modeled as two bodies that may possibly be in contact. ESO/L. Calçada [View Larger Image]
February 4, 2009
A new method to measure the size and shape of asteroids that are too small or too far away for traditional techniques increases the number of measurable asteroids by a factor of several hundred. A team of French and Italian astronomers devised this method that takes advantage of the unique capabilities of European Southern Observatory's (ESO) Very Large Telescope Interferometer (VLTI).
"Knowledge of the sizes and shapes of asteroids is crucial to understanding how, in the early days of our solar system, dust and pebbles collected together to form larger bodies and how collisions and re-accumulation have since modified them," said Marco Delbo from the Observatoire de la Côte d'Azur, France, who led the study.
Direct imaging with adaptive optics on the largest ground-based telescopes such as the Very Large Telescope (VLT) in Chile, space telescopes, and radar measurements are currently the favored methods of asteroid measurement. However, direct imaging, even with adaptive optics, is generally limited to the 100 largest asteroids of the main belt, while radar measurements are constrained mostly to observations of near-Earth asteroids.
Delbo and his colleagues have devised a new method that uses interferometry to resolve asteroids as small as about 9 miles (15 kilometers) in diameter located in the main asteroid belt, 120 million miles (200 million kilometers) away. This is equivalent to being able to measure the size of a tennis ball a distance of 620 miles (1,000 kilometers). This technique will not only increase the number of objects that can be measured dramatically, but it brings small asteroids that are different from the well-studied larger ones into reach.
The interferometric technique combines light from two or more telescopes. Astronomers proved their method using VLTI, combining the light of two of the VLT's 26.9-foot (8.2-meter) Unit Telescopes. "This is equivalent to having vision as sharp as that of a telescope with a diameter equal to the separation between the two VLT Unit Telescopes used, in this case 154 feet (47 meters), " said co-author Sebastiano Ligori from INAF-Torino, Italy. The researchers applied their technique to the main belt asteroid (234) Barbara, which was found earlier by co-author Alberto Cellino, to have rather unusual properties. Although it is so far away, the VLTI observations also revealed that this object has a peculiar shape. The best fit model is composed of two bodies each the size of a major city - with diameters of 23 miles (37 kilometers) and 13 miles (21 kilometers) - separated by at least 15 miles (24 kilometers). "The two parts appear to overlap," said Delbo, "so the object could be shaped like a gigantic peanut, or it could be two separate bodies orbiting each other."
If Barbara proves to be a double asteroid, this is even more significant. Astronomers can then compute the density of these objects by combining the diameter measurements with the parameters of the orbits. "Barbara is clearly a high priority target for further observations," said Ligori.
Having proven the validity of their new and powerful technique, the team can now start a large observing campaign to study small asteroids.
Link:
http://www.astronomy.com/asy/
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