Continua l'eruzione del vulcano isalndese. Le notizie sembrano ora più pessimistiche sulla ripresa dei voli, anche se il fenomeno è in attenuazione.
ROMA (ANSA) - Il presidente dell'Enac, Vito Riggio, ha annunciato che dalle 9.00 di questa mattina i cieli del Nord Italia tornano a essere chiusi. Parlando a Rtl, Riggio ha spiegato: "Purtroppo gli ultimi due bollettini meteo hanno ribaltato le buone notizie di ieri sera, costringendoci a ordinare la chiusura immediata dei cieli del nord del nostro Paese dalle 9.00".
Lo stop agli scali del Nord Italia - ha spiegato successivamente una nota dell'Enac - resterà in vigore fino 8.00 di domani mattina. "A causa di un peggioramento registrato nel corso della notte dal Bollettino MetOffice sul movimento delle ceneri trasportate dall'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull - si legge nel comunicato - l'Enac comunica di aver disposto nuovamente e con urgenza la chiusura dello spazio aereo del Nord Italia, da quota 0 a quota 22.000 piedi, dalle 9:00 antimeridiane odierne alle ore 8:00 antimeridiane (ora italiana) di domani martedì 20 aprile. Il provvedimento dell'Enac, analogamente a quanto disposto dalle altre autorità dell'aviazione civile dei partner europei - prosegue la nota - é stato assunto in base alle norme internazionali vigenti per la sicurezza del trasporto aereo e delle più recenti disposizioni aeronautiche adottate per fronteggiare l'emergenza determinata dall'attività vulcanica in Islanda, in particolare il 'contingency plan' disposto dall'ICAO".
PROBABILE STOP VOLI ANCHE DOMANI - Se le previsioni resteranno quelle attuali neanche domani sara' possibile volare sul nord Italia e dunque gli aeroporti resteranno chiusi. Lo ha detto il direttore generale dell'Enac, Alesessio Quaranta, nel corso del comitato operativo della Protezione Civile, convocato per fare il punto della situazione dopo i disagi provocati al trasporto aereo dall'eruzione del vulcano islandese. Una decisione definitiva per quanto riguarda la giornata di domani verra' presa comunque nella serata di oggi. ''Secondo le previsioni attuali non abbiamo possibilita' di riaprire - dice Quaranta - ma entro le 21 di oggi avremo notizie piu' dettagliate e valuteremo il da farsi, comunicando tempestivamente tutte le informazioni necessarie''. A chi gli chiedeva se le misure fossero eccessive, anche in relazione alle polemiche sorte sulle valutazioni effettuate dalle autorita' londinesi, Quaranta ha risposto sottolineando che ''di fronte alla garanzia di sicurezza dei passeggeri tutto passa in secondo piano''. ''Tutti i Paesi europei - ha aggiunto - hanno adottato i provvedimenti sulla base dei bollettini provenienti dal Met Office di Londra. Lo ha fatto la Francia, la Germania, e lo abbiamo fatto anche noi''.
PROBABILE STOP VOLI ANCHE DOMANI - Se le previsioni resteranno quelle attuali neanche domani sara' possibile volare sul nord Italia e dunque gli aeroporti resteranno chiusi. Lo ha detto il direttore generale dell'Enac, Alesessio Quaranta, nel corso del comitato operativo della Protezione Civile, convocato per fare il punto della situazione dopo i disagi provocati al trasporto aereo dall'eruzione del vulcano islandese. Una decisione definitiva per quanto riguarda la giornata di domani verra' presa comunque nella serata di oggi. ''Secondo le previsioni attuali non abbiamo possibilita' di riaprire - dice Quaranta - ma entro le 21 di oggi avremo notizie piu' dettagliate e valuteremo il da farsi, comunicando tempestivamente tutte le informazioni necessarie''. A chi gli chiedeva se le misure fossero eccessive, anche in relazione alle polemiche sorte sulle valutazioni effettuate dalle autorita' londinesi, Quaranta ha risposto sottolineando che ''di fronte alla garanzia di sicurezza dei passeggeri tutto passa in secondo piano''. ''Tutti i Paesi europei - ha aggiunto - hanno adottato i provvedimenti sulla base dei bollettini provenienti dal Met Office di Londra. Lo ha fatto la Francia, la Germania, e lo abbiamo fatto anche noi''.
ALITALIA SOSPENDE VOLI DA E PER NORD ITALIA - A seguito di quanto comunicato dall' Enac sulla nuova chiusura dello spazio aereo del Nord Italia, Alitalia informa che fino alle ore 08.00 di domani martedì 20 aprile sono cancellati i voli da e per Milano Linate, Milano Malpensa, Bergamo, Torino, Genova, Verona, Venezia, Trieste, Firenze, Ancona e Bologna. Restano sospesi anche i collegamenti con le città di Londra, Amsterdam, Parigi e Bruxelles fino alla riapertura dei rispettivi aeroporti. Alitalia ribadisce che a tutti i passeggeri coinvolti dalle cancellazioni dovute all'eruzione vulcanica viene garantito il rimborso integrale del biglietto in caso di rinuncia a voli alternativi o la possibilità di riprogrammare il volo, senza alcuna penale, entro il 31 maggio.
Ai passeggeri con biglietto da o per altre destinazioni dell'Europa centrale o del Nord, Alitalia suggerisce di controllare lo stato del proprio volo prima di recarsi in aeroporto, collegandosi al sito Internet www.alitalia.it o chiamando il numero verde 800.650055. Al fine di mitigare i disagi per i passeggeri Alitalia ha potenziato le strutture dei Call Center e aumentato il personale dedicato all'assistenza presso gli scali di Roma e Milano.
IN MATTINATA I PRIMI VOLI, POI NUOVO STOP - Nelle due ore di apertura dello spazio aereo nel nord Italia, stamani dalle 7 alle 9, negli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate sono riusciti ad atterrare o decollare solo 32 velivoli. Secondo i dati della Sea, società di gestione degli scali di Milano, sono stati in particolare 6 i voli arrivati e 12 quelli partiti da Malpensa: l'ultimo ad atterrare è stato un aereo Iberia da Madrid alle 9.30, ultimo a partire un Alitalia per Roma Fiumicino alle 8.50. A Linate invece sono state 7 le partenze e 7 gli arrivi, ultimo ad atterrare un volo Alitalia da Fiumicino alle 9.24 e ultimo a partire un Meridiana Fly per Catania alle 9.07.
Anche all'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova è stata interrotta l'operatività dei voli. Stamani dal capoluogo ligure, tra le 7 e le 9, sono partiti in tutto cinque aerei, quattro per Roma e uno diretto a Napoli e ne sono arrivati due, uno dalla capitale e uno dal capoluogo campano.
Un unico volo è partito stamani da Bolzano nella breve finestra di riapertura dello spazio aereo. Poco dopo le 6.35 è decollato un volo Air Alps per Roma. Una volta che l'aeromobile è giunto a Fiumicino e imbarcati i passeggeri per il ritorno a Bolzano, ai piloti è stata comunicata la nuova chiusura dello spazio aereo. Il velivolo è stato così deviato a Innsbruck in Austria.
Tre voli partiti prima del nuovo stop: è la situazione dello scalo di Capodichino, dove al momento, in seguito alla nuova chiusura disposta dall'Enac degli aeroporti del Nord, risultano cancellati 31 voli in partenza e 27 in arrivo. Si registrano file di viaggiatori che, dopo le notizie sulla riapertura degli scali, erano giunti a Capodichino contando di poter partire.
Tra le 7 e le 9 di stamane all'aeroporto Marco Polo di Tessera, terzo scalo italiano per traffico, sono partiti quattro aerei e atterrato uno solo sui 192 collegamenti operati normalmente nell'arco della giornata. A decollare sono stati due voli di Alitalia per Roma e Palermo, un volo su Madrid di Iberia e un WinJet su Catania. Al Valerio Catullo di Verona la chiusura dello scalo è stata programmata a partire dalle 11.
Sei voli atterrati e quattro previsti in arrivo cancellati, 12 decollati e cinque in partenza cancellati. E' il bilancio dell'attività operativa delle prime ore del giorno dell'aeroporto di Catania prima della decisione dell'Enac di tornare a chiudere gli scali del nord Italia per l'emergenza cenere lavica emessa dal vulcano islandese. Tra i voli rimasti a terra anche il Catania-Monaco KM01308 il cui embargo annunciato è stato annullato. A Fontanarossa i primi voli a partire erano stati quelli per Forlì, Venezia e Verona di Windjet, la compagnia aerea siciliana che ha base d'armamento nello scalo etneo. Da Catania sono partiti anche voli per Torino e Bologna di Meridiana e Alitalia prima dell'ultimo stop imposto dall'Enac. Confermate le rotte internazionali su Colonia, in Germania, e su Tel Aviv, in Israele. Sul fronte degli arrivi stamani sono atterrati a Catania i voli da Napoli, Cagliari e, fino alle 8.47, anche da Milano Linate. Cancellate, come anticipato ieri sera, le destinazioni su Londra di British Airways e su Zurigo della Edelweiss. In linea teorica sono 79 le partenze che erano previste da Fontanarossa, e 78 gli arrivi.
CAOS A FIUMICINO - Un'altra giornata caotica all'aeroporto di Fiumicino: file ai banchi internazionali di Alitalia e delle altre compagnie aeree costrette a cancellare per il quarto giorno consecutivo i collegamenti con il Nord Europa, ma una lunghissima coda anche alla stazione ferroviaria, dove si accalcano i passeggeri giunti oggi a Roma e diretti nelle città della penisola non raggiungibili via aereo. Qui gli annunci dagli altoparlanti della hall e alcuni cartelli che informano che "fino al 23 aprile tutti i collegamenti ferroviari dall'Italia al Nord Europa sono pieni", non dissuadono i viaggiatori in attesa. Anche la speranza di raggiungere gli scali di Milano o Torino o Venezia è durata non più di due ore: chi è rimasto di nuovo a terra ha cercato in qualche modo una soluzione alternativa. Diversa la situazione nella hall dei voli internazionali, dove si ripetono scene ormai usuali: bivacchi, bambini che si riposano sulle valigie, gente che sosta davanti ai monitor nella illusione che dal volo per la propria destinazione scompaia la scritta in rosso "cancelled". A dare una mano ai viaggiatori in difficoltà, oltre a personale aeroportuale e hostess dell'Alitalia, volontari della Protezione Civile che a più riprese distribuiscono bevande fresche e generi di conforto. Restano allineate, nel terminal 2, le brandine mentre all'esterno sostano alcuni mezzi della colonna mobile della Protezione Civile, oltre a un'ambulanza dei volontari del gruppo Misericordia.
CAOS A FIUMICINO - Un'altra giornata caotica all'aeroporto di Fiumicino: file ai banchi internazionali di Alitalia e delle altre compagnie aeree costrette a cancellare per il quarto giorno consecutivo i collegamenti con il Nord Europa, ma una lunghissima coda anche alla stazione ferroviaria, dove si accalcano i passeggeri giunti oggi a Roma e diretti nelle città della penisola non raggiungibili via aereo. Qui gli annunci dagli altoparlanti della hall e alcuni cartelli che informano che "fino al 23 aprile tutti i collegamenti ferroviari dall'Italia al Nord Europa sono pieni", non dissuadono i viaggiatori in attesa. Anche la speranza di raggiungere gli scali di Milano o Torino o Venezia è durata non più di due ore: chi è rimasto di nuovo a terra ha cercato in qualche modo una soluzione alternativa. Diversa la situazione nella hall dei voli internazionali, dove si ripetono scene ormai usuali: bivacchi, bambini che si riposano sulle valigie, gente che sosta davanti ai monitor nella illusione che dal volo per la propria destinazione scompaia la scritta in rosso "cancelled". A dare una mano ai viaggiatori in difficoltà, oltre a personale aeroportuale e hostess dell'Alitalia, volontari della Protezione Civile che a più riprese distribuiscono bevande fresche e generi di conforto. Restano allineate, nel terminal 2, le brandine mentre all'esterno sostano alcuni mezzi della colonna mobile della Protezione Civile, oltre a un'ambulanza dei volontari del gruppo Misericordia.
Da domani le ceneri anche in Italia
Continua l'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull, che emette ceneri e polveri nell'atmosfera. Le condizioni meteorologiche dipendono però poi da dove le correnti trasportano le ceneri stesse. Cosa bisogna aspettarsi per i prossimi giorni?
La situazione è destinata invece ad avere maggiori ripercussioni sul territorio nazionale nei prossimi giorni. "Il problema - spiega Andrea Giulacci , meteorologo di Epson Meteo, è che tra domani e mercoledì è molto probabile che le correnti in quota incomincino a spingere le correnti, anziché verso levante, un pochino anche verso sud, quindi direttamente verso il Mediterraneo centrale e quindi proprio verso l'Italia. Questo perché domani verrà a crearsi una situazione per cui sull'Atlantico settentrionale e sulla Gran Bretagna si posizionerà l'alta pressione, sulla penisola scandinava una bassa pressione e, tra le due, si formerà un corridoio di correnti settentrionali, che da nord spingeranno verso sud. Quindi si creerà una sorta di ingranaggio: da una parte l'alta pressione, dall'altra la bassa pressione, che entrambe spingono le correnti, proprio quelle che arrivano dalle regioni intorno all'Islanda, verso sud, fin verso il Mediterraneo centrale. Quindi tra domani e mercoledì da noi potrebbero arrivare quantità maggiori di polveri rispetto a quello che abbiamo visto fino ad ora".
E per quanto riguarda le prossime ore? "La situazione di oggi - prosegue Andrea Giuliacci - vede le correnti in quota, quelle che trasportano le normali perturbazioni e anche queste nuvole di cenere, spingerle dall'Islanda verso il cuore dell'Europa. Da qui, dall'Europa centrale, in questo momento vengono poi deviate più verso est, verso l'Europa orientale. Noi veniamo lambiti in parte, soprattutto nel Nord Italia".
La situazione è destinata invece ad avere maggiori ripercussioni sul territorio nazionale nei prossimi giorni. "Il problema - spiega Andrea Giulacci , meteorologo di Epson Meteo, è che tra domani e mercoledì è molto probabile che le correnti in quota incomincino a spingere le correnti, anziché verso levante, un pochino anche verso sud, quindi direttamente verso il Mediterraneo centrale e quindi proprio verso l'Italia. Questo perché domani verrà a crearsi una situazione per cui sull'Atlantico settentrionale e sulla Gran Bretagna si posizionerà l'alta pressione, sulla penisola scandinava una bassa pressione e, tra le due, si formerà un corridoio di correnti settentrionali, che da nord spingeranno verso sud. Quindi si creerà una sorta di ingranaggio: da una parte l'alta pressione, dall'altra la bassa pressione, che entrambe spingono le correnti, proprio quelle che arrivano dalle regioni intorno all'Islanda, verso sud, fin verso il Mediterraneo centrale. Quindi tra domani e mercoledì da noi potrebbero arrivare quantità maggiori di polveri rispetto a quello che abbiamo visto fino ad ora".
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