Guidati da Renu Malhotra, professore del Regents' Professor of Planetary Sciences al UA's Lunar and Planetary Lab, il team ha scoperto che quattro oggetti della Kuiper Belt con periodi orbitali più lunghi, ruotano intorno al Sole in armonia con il modello che ipotizza la la presenza di un ipotetico "Planet Nine" circa dieci volte la massa della Terra ai confini del nostro Sistema Solare.
Malhotra ha presentato i risultati nel corso della riunione congiunta della 48a Divisione per le Scienze Planetarie della American Astronomical Society e all'XI Congresso Europeo di Scienze Planetarie a Pasadena, in California.
Secondo i calcoli dei ricercatori, una ipotetico nono pianeta compirebbe un'orbita intorno al Sole circa ogni 17.000 anni e nel suo punto più lontano sarebbe a più di 660 UA. Gli scienziati hanno ipotizzato che alcuni oggetti della Cintura di Kuiper possano essere significativamente perturbati dai pianeti giganti, di fatto alcuni hanno delle orbite molto eccentriche fino a centinaia di unità astronomiche di distanza dal Sole.
"Abbiamo analizzato i dati di questi oggetti più lontani della Cintura di Kuiper", ha detto Malhotra "e abbiamo notato che fossero in una sorta di risonanza con un pianeta invisibile".
Nel loro articolo, "Corralling a Distant Planet with Extreme Resonant Kuiper Belt Objects", Malhotra e i suoi co-autori, Kathryn Volk e Xianyu Wang, hanno scoperto che il rapporto del periodo orbitale di questi oggetti è vicino al rapporto di piccoli numeri interi, indicazione del fatto che possano essere stati influenzati dalla presenza di un pianeta gigante.
I loro risultati rafforzano i lavori precedenti da altri scienziati che hanno dimostrato che sei di quei corpi viaggiano su orbite molto eccentriche i cui lunghi assi puntano tutti nella stessa direzione. Questo raggruppamento di parametri ha suggerito la presenza di un grande corpo planetario esistente tra le loro orbite.
Un altro studio pubblicato all'inizio di quest'anno ha mostrato i risultati di simulazioni numeriche che forniscono una gamma di possibilità per la massa e per l'orbita di un ipotetico nono pianeta, che potrebbe spiegare il raggruppamento osservato delle orbite dei KBO.
Essi hanno calcolato anche i due probabili piani orbitali del pianeta: uno moderatamente vicino al piano medio del Sistema Solare inclinato di circa 18 gradi e un altro molto più ripido inclinato di circa 48 gradi.
Mentre i risultati forniscono ulteriore supporto per l'idea di un potenziale "Planet Nine" aprendo altri possibili scenari, gli autori sottolineano che il loro studio non dovrebbe essere considerato la prova definitiva per la sua esistenza, perché i KBO essendo molto lontano e deboli, non sono stati osservati adeguatamente e le stime della vicinanza ai rapporti numerici interi di periodi orbitali sono dotati di incertezze che potranno essere ristretti solo attraverso più osservazioni.
Gli autori fanno notare, inoltre, che i lunghi tempi orbitali in questa regione del Sistema
solare esterno possono permettere l'esistenza di orbite formalmente instabili anche per tempi molto lunghi senza l'aiuto di risonanza orbitale. Soltanto future e più approfondite osservazioni potranno confutare o meno questa affascinante possibilità.
Traduzione e adattamento a cura di Vito Di Paola
Nessun commento:
Posta un commento