martedì 12 gennaio 2010

Apophis colpirà la Terra il 13 aprile del 2036? (aggiornamento)

 Sta rimbalzando in rete l'allarmante notizia che l'asteroide Apophis (il distruttore) impatterà con la Terra nel 2036. Ma sarà vero?

I fatti:
Apophis fu scoperto il 19 giugno 2004 dal Kitt Peak National Observatory, in Arizona, da Roy A. Tucker, David J. Tholen e Fabrizio Bernardi del progetto di ricerca asteroidi finanziato dalla NASA all'Università delle Hawaii. Questo gruppo osservò Apophis per due notti. Al nuovo oggetto, che naturalmente era ancora anonimo, venne assegnata la designazione provvisoria di 2004 MN4.
Il 18 dicembre l'oggetto fu riscoperto in Australia da Gordon Garradd dall'Osservatorio di Siding Spring, un altro impianto NASA che si occupa del rilevamento degli asteroidi Near-Earth. Ulteriori osservazioni da più parti del globo nei giorni seguenti permisero al Minor Planet Center di confermare la correlazione con l'oggetto già scoperto a giugno.

Il 13 aprile 2029 l'asteroide Apophis passerà a circa 36.350 chilometri di distanza dalla superficie terrestre, una quota poco superiore a quella dei satelliti geostazionari, che è di 35.786 chilometri.
La sua luminosità apparente sarà di magnitudine 3,3 circa, con una velocità angolare massima di 42° all'ora. Si ritiene che un passaggio così ravvicinato di un asteroide di questo tipo accada soltanto ogni 1.300 anni circa. Il massimo diametro angolare apparente sarà soltanto di 2 secondi d'arco, il che significa che apparirà puntiforme e indistinguibile da una stella per tutti i telescopi tranne quelli più grandi.

A questo punto, la possibilità di un impatto per il 13 aprile 2029 furono calcolate dal sistema automatico SENTRY del programma NASA per lo studio degli oggetti Near-Earth.

Nei giorni seguenti, ulteriori osservazioni permisero agli astronomi di restringere il cono di incertezza.
Fu così che la probabilità di impatto salì fino a raggiungere un picco del 2,7% (1 su 37). Tenendo conto delle dimensioni dell'oggetto, ciò portava Apophis al livello quattro sui 10 previsti dalla Scala Torino e 1,10 sulla Scala Palermo, un'analoga scala più tecnica, usate dagli scienziati per classificare la pericolosità di un asteroide in rotta di collisione con la Terra. In entrambi i casi, questi sono i più alti valori mai raggiunti da qualunque oggetto che sia stato mai valutato su tali scale.
Il 27 dicembre sono state identificate alcune osservazioni pre-scoperta effettuate il 15 marzo 2004, il che ha consentito di calcolare un'orbita migliorata.
Il passaggio del 2029 sarà in effetti molto più ravvicinato di quello ipotizzato nelle prime previsioni (quasi alla stessa distanza di un satellite geostazionario), ma l'incertezza dei calcoli è così piccola che il rischio di impatto per quella data è stato escluso.

(Aphophis secondo il simulatore spaziale Celestia)

La cronaca:
Secondo i calcoli di Nico Marquardt, un tredicenne tedesco di Potsdam, la probabilità d'impatto con la terra non è di 1 su 45.000 ma di 1 su 450.
Il ragazzo ha elaborato i dati forniti dal telescopio dell'Istituto di Astrofisica di Potsdam (AIP) e ha ipotizzato che, durante il passaggio ravvicinato di Apophis che avverrà alle ore 22:45 di venerdì 13 aprile del 2029, i satelliti artificiali in orbita geostazionaria possano perturbarne la traiettoria, aumentando decisamente le probabilità di collisione nel secondo passaggio del 13 aprile del 2036.

Il caso è stato ripreso dalla stampa, soprattutto da quella locale, ma le conclusioni alle quali è giunto il ragazzo sono state ridimensionate da alcuni ricercatori dell'ESA, secondo i quali solo l'impatto con un satellite potrebbe modificare significativamente l'orbita dell'asteroide (il fatto, però, che la traiettoria di avvicinamento alla Terra sia inclinata di 40° rispetto al piano equatoriale, rende pressoché nulle le probabilità di collisione con un satellite in orbita geosincrona) e sono state ampiamente refutate dalla comunità scientifica

Il 30 dicembre 2009 il capo dell'agenzia spaziale russa Anatoly Perminov dichiara l'intenzione di convocare al più presto un vertice internazionale per valutare il varo di una missione allo scopo di distruggere l'asteroide. Secondo lui, nonostante la possibilità che il catastrofico evento accada sia bassa, gli effetti che essa avrebbe sarebbero talmente disastrosi da rendere necessario un intervento diretto per scongiurare anche quelle minime probabilità.

Sul "Tube" sta girando un interessante video, che riassume tutto quello che è stato detto e che potrebbe accadere:


La notizia ha dunque fatto il giro del mondo e sta assumendo una possibilità di certezza e drammaticità assai ampia.
Anatolj Perminov, direttore della Roskosmos, l’ente spaziale russo ha detto: “Davanti a una minaccia così grande per l’intero pianeta – ha detto – dobbiamo pensare a una missione spaziale, non possiamo starcene con le mani in mano“.
Aggiunge poi che il programma reso pubblico solo quando sarà definito completamente, fino quel momento sarà tutto Top Secret.
Russel Schweicart, astronauta dell'Apollo 9 - quella che provò nell'orbita terrestre le fasi di allunaggio che avrebbe poi compiuto l'Apollo 11 - ha chiesto addirittura all'Onu di intervenire per allontanare Apophis.

I rischi infatti sono altissimi e le zone interessate al probabile impatto sono identificate tra l’Arabia e il Giappone, o tra il Madagascar e Nuova Guinea, o nella Siberia. Secondo altri calcoli invece coinvolgerebbe la California e le Hawaii. La potenza d’impatto è stimata in 65 mila bombe atomiche. A conferma ci sono gli scienziati che studiano i cosiddetti asteroidi Neo (Near-Earth-Objects, oggetti che passano vicino alla Terra) che ribadiscono: «non è la questione di se un oggetto Neo colpirà il nostro pianeta ma quando».

Andrea Carusi, presidente della Spaceguard Foundation, ha detto un'eventuale missione per modificare la traiettoria di Apophis dovrebbe essere pianificata ora.
Nel 2013 si avranno dati più sicuri, ma solo venerdì 13 aprile 2029, quando Apophis passerà a soli 36.350 km dal nostro pianeta, si avrà la sicurezza se la Pasqua del 2036 sarà il giorno dell'Apocalisse oppure se il Giorno del Giudizio sarà rimandato a data da destinarsi.

Aphopis potrebbe dunque causare l'Apocalisse il giorno di Pasqua del 13 aprile 2036?
Qualcosa sembra non quadrare, almeno guardando il simulatore delle orbite dei NEO, pubblicato sul sito della NASA .


Dalla simulazione effettuata, secondo i dati attuali, Apophis, dovrebbe trovarsi precisamente il 13 aprile del 2036 a circa 0,495 UA, una distanza ridotta, ma pur sempre lontana da quella dichiarata dall'agenzia spaziale russa.
Chi dunque sta mentendo o semplicemente sbagliano i calcoli?
Gli americani, che hanno impostato male i valori di calcolo orbitale sul simulatore,  o i russi, che desiderosi di rilanciare la loro agenzia spaziale si sono fatti improvvisamente salvatori dell'umanità?

Il vero brivido, sempre secondo i calcoli del simulatore della Nasa, avverrà il 13 aprile del 2029, quando la distanza con la Terra sarà davvero minima:


0.0012 UA equivalgono a 179517.4452  km, una distanza che nasconde una reale possibilità di impatto ed equivale a metà della distanza media tra la Terra e la Luna.

Quando si parla di asteoridi (NEO), soprattutto quelli scoperti di recente, le orbite vengono ricalcolate di mese in mese e di anno in anno. La speranza è che nel caso di Apophis, la possibilità di collisione si riduca ancora di più fino a diventare zero.

A cura di Arthur Mcpaul


Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/99942_Apophishttp://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2005/12_Dicembre/07/apophis.shtml
http://www.repubblica.it/2010/01/sezioni/scienze/asteroide-missione-russi/asteroide-missione-russi/asteroide-missione-russi.html?rss 

1 commento:

  1. Visto il notevole interesse che sta avendo l'argomento, pubblicherò a breve un dossier sui NEO (Near Earth Object) con un linguaggio il più semplice possibile.
    Inoltre verrà tradotto la predizione NASA sui possibili impatti del 2029 e del 2036.
    L'argomento interessa anche il Nemesis Project Research in quanto, alcuni oggetti potrebbero far farte di quei corpi deviati dalla Nube di Oort.
    Quando di parla di corpi deviati dalla Nube di Oort è d'obligo chiamare in causa la possibile presenza del Planet X.

    Arthur

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