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giovedì 7 ottobre 2010

11 miliardi di anni fa l'Universo subì un "global warming"


Circa 11 miliardi di anni fa, secondo lo studio di team di astronomi che ha usato le nuove funzionalità dell'Hubble Space Telescope, l'Universo subì un riscaldamento globale.
La conseguenza fu che le radiazioni dai voraci buchi bloccarono la crescita di alcune piccole galassie per un tratto di 500 milioni di anni.

Utilizzando la nuova installazione chiamata Cosmic Origins Spectrograph (COS) hanno identificato un'epoca, tra gli 11,7 e gli 11,3 miliardi di anni fa, in cui l'Universo si spogliò degli elettroni dagli atomi di elio primordiale, in un processo di ionizzazione.

Questo processo di riscaldamento del gas intergalattico inibì la formazione di nuove generazioni di stelle in alcune galassie di piccole dimensioni. Le galassie di minor massa non furono in grado di trattenere il gas, che si disperse nello spazio intergalattico.

Michael Shull della University of Colorado e il suo team sono stati in grado di scovare le spie di elio nelle linee di assorbimento spettrale nella luce ultravioletta da un quasar, il nucleo brillante di una galassia attiva.

Il quasar brilla di luce attraverso le nubi di gas altrimenti invisibili, come un faro attraverso la nebbia.
L'Universo ha attraversato un'onda di calore iniziale, oltre 13 miliardi di anni fa quando l'energia dalle prime stelle massicce fu ionizzata con l'idrogeno dal Big Bang. Questa epoca è effettivamente chiamata rionizzazione perché i nuclei di idrogeno erano originariamente in uno stato ionizzato poco dopo il Big Bang.

Hubble ha rilevato che ci sarebbero voluti altri 2 miliardi di anni prima l'Universo producesse sorgenti di radiazione ultraviolette con energia sufficiente per permettere il sollevamento di carichi pesanti e rionizzare l'elio primordiale che era stato anche scaldato nel Big Bang.
Questa radiazione non giunse dalle stelle, ma piuttosto dai quasar.
In realtà l'epoca in cui l'elio si reionizzò corrisponde a un tempo di transizione nella storia dell'Universo in cui i quasar erano più abbondanti.

L'universo era un luogo caotico.
Le galassie erano spesso in collisione e questo ingorgo di buchi neri supermassicci nei nuclei di galassie con gas in caduta convertirono una parte dell'energia gravitazionale con forti radiazioni nel lontano ultravioletto, arrestando il loro sviluppo.
L'elio intergalattico riscaldato passò da 18.000 gradi Fahrenheit a quasi 40.000 gradi. Successivamente il gas intergalattico si raffreddò nuovamente e le galassie nane ripresero il normale accrescimento.

Finora Shull e il suo team hanno solo uno misurato la transizione dell'elio in modo limitato ad alcune galassie, ma prevedono di utilizzare Hubble per osservare se la rionizzazione dell'elio ebbe luogo uniformemente in tutto l'Universo.

I risultati del team saranno pubblicati nel numero del 20 ottobre di The Astrophysical Journal.


A cura di Arthur McPaul

Fonte:
"http://www.sciencedaily.com/releases/2010/10/101007131249.htm"





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