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martedì 28 giugno 2011

SETI Sospeso: Parte La Raccolta Fondi


Proprio in questi mesi di grande fermento per la ricerca di vita extraterrestre da parte degli astrobiologi e radioastronomi, giunge una notizia poco gradita per il settore.

A causa della mancanza di finanziamenti, il SETI Allen Telescope Array (ATA) è stato temporaneamente messo fuori servizio.

In un momento in cui il telescopio Keplero della NASA e altri da Terra stanno scoprendo centinaia di mondi alieni attorno ad altre stelle, sarebbe stato molto utile puntare l'ATA e altri radiotelescopi su  alcuni di questi mondi per cercare di ascoltare l'eventuale presenza di civiltà aliene.

Ma il mese scorso, il SETI Institute ha annunciato che avrebbe dovuto sospendere l'uso dell'ATA appena avrebbero terminato i soldi.

A causa di tagli di bilancio da parte dello Stato della California e della National Science Foundation, mantenere la gestione dell'ATA è diventato un compito impossibile in quanto il SETI non è una organizzazione governativa,

Ora, attraverso una iniziativa della Silicon Valley, denominata SETIStars, istituita per generare fondi per quella che consideriamo essere uno dei più nobili sforzi dell'umanità, tutti noi possiamo aiutare il SETI a tornare a fare quello che sa fare meglio: la ricerca di segnali ET. L'obiettivo è di raccogliere 200.000 dollari.

Dal sito web SETIStars si legge:

"Grazie l'Istituto SETI, abbiamo creato un marchio che ha esplorato lo spazio. Ma è la nostra passione e la nostra creatività che ci distingue veramente. Ecco perché abbiamo deciso di lanciare il SETIstars, un'iniziativa per unire collegarci ancor di più con i nostri sostenitori.

La priorità assoluta è avere l'Allen Telescope Array (ATA) di nuovo online nel più breve tempo possibile ancora una volta, per fissare lo sguardo sulle stelle. L'ATA è una potente rete di radiotelescopi collegati assieme che consentono innumerevoli tipi studi astronomici, primo fra tutti la ricerca di prove di civiltà extraterrestri e la comprensione della natura delle nostre origini cosmiche.
Sulla scia di una recente mancanza di fondi, però, questo prezioso strumento si trova in sospeso e la nostra visione dell'Universo che ci circonda è stata oscurata. Con il vostro aiuto, possiamo cambiare questa situazione.

Ma come ogni sforzo utile, la prima sfida è improbabile che sia l'ultima. Si tratta di un viaggio che durerà per tutta la nostra vita, perchè ci sforziamo continuamente di avvicinarsi a rispondere a domande che potrebbero un giorno cambiare tutto sul nostro mondo.
Non accadrà durante la notte, ma con il vostro sostegno, accadrà.

Il SETI Institute sta facendo un appello al potere della collaborazione umana e ora è il momento di farsi coinvolgere. Unisciti a noi!

La ricerca di intelligenza extraterrestre non è un esercizio "bello, ma non importante", è un programma che spera di definire il nostro posto dell'uomo nell'Universo. La nostra è l'unica vita intelligente nell'Universo oppure bisogna  solo aspettare di puntare correttamente lo strumento corretto del SETI per entrare in ascolto sulla frequenza giusta?

Più a lungo l'ATA rimarrà in ascolto, prima riusciremo a rispondere al più grande enigma dell'umanità".


Ricordiamo brevemente cosa è il SETI e cosa ha fatto negli anni della sua storia.


SETI, indica l'abbreviazione inglese di Search for Extra-Terrestrial Intelligence (Ricerca di Intelligenza Extraterrestre), ed è nato per cercare la presenza di vita intelligente extraterrestre, abbastanza evoluta da poter inviare segnali radio nel cosmo.
Il programma si occupa anche di inviare segnali della nostra presenza ad eventuali altre civiltà in grado di captarli (SETI attivo).

Il SETI Institute, fu proposto nel 1960 da Frank Drake (tuttora uno dei suoi direttori), è nato ufficialmente nel 1974. È un'organizzazione scientifica privata, senza scopi di lucro. La sede centrale è a Mountain View, in California.

Scandagliare l'intero cielo non è un'operazione difficile ma si deve anche considerare la complicazione di dover sintonizzare il ricevitore sulla frequenza giusta, esattamente come si fa cercando una stazione radio. Anche in questo caso per restringere il campo d'indagine si può ragionevolmente presupporre che il segnale venga trasmesso su una banda stretta, perché sarebbe altrimenti molto oneroso in termini di energia utilizzata per chi lo trasmette. Questo significa però che per ogni punto del cielo occorre provare a captare tutte le possibili frequenze che arrivano ai nostri ricevitori.

Inoltre, un eventuale segnale radio alieno potrebbe esere disturbato da rumori di fondo e da interferenze cosmiche.

Al di sotto di 1 gigahertz, la radiazione di sincrotrone emessa dagli elettroni in movimento nei campi magnetici delle galassie tende a coprire le altre sorgenti radio. Sopra i 10 gigahertz invece esse subirebbero l'interferenza dovuta al rumore prodotto dalle molecole di acqua e dagli atomi di ossigeno della nostra atmosfera. Anche se mondi alieni avessero atmosfere molto diverse, effetti di rumore quantistico rendono comunque difficile costruire apparecchi riceventi capaci di operare a frequenze superiori ai 100 gigahertz.

L'estremità inferiore di questa "finestra di microonde" è particolarmente adatta per le comunicazioni, dato che a frequenze inferiori è generalmente più semplice produrre e ricevere segnali. Le frequenze più basse sono inoltre preferibili a causa dell'effetto Doppler dovuto ai moti planetari.

Cocconi e Morrison hanno segnalato come particolarmente interessante la frequenza di 1,420 gigahertz. È la frequenza emessa dall'idrogeno neutro. Spesso i radioastronomi cercano segnali di questa frequenza per poter mappare le nubi di idrogeno interstellare della nostra galassia; quindi la trasmissione di un segnale di frequenza simile a quella dell'idrogeno aumenta le probabilità che esso possa venire captato per caso.

Gli entusiasti di SETI chiamano a volte questa frequenza watering hole, ovvero il luogo dell'abbeverata, dove gli animali si incontrano per bere.

Ad eccezione del segnale Wow!, gli esperimenti SETI condotti fino ad ora non hanno rilevato nulla che possa somigliare ad un segnale di comunicazione interstellare. Per dirla con le parole di Frank Drake, del SETI Institute: "Ciò di cui siamo certi è che il cielo non è ingombro di potenti trasmettitori a microonde".

Tra gennaio e febbraio 2011 il SETI segnala però la ricezione di 2 segnali "non naturali" e "di probabile origine exraterrestre"[5], puntando le antenne su 50 candidati pianeti scoperti pochi mesi prima dalla missione Missione Kepler. Non essendosi più ripetuti i segnali, si suppone che fossero dovuti a interferenze terrestri. Tuttavia il SETI continuerà ad osservare quella regione di cielo su altre frequenze radio.

I risultati fin qui negativi pongono limiti sulla prossimità di certe "classi" di civiltà aliene, dove con il termine classe si fa riferimento alla cosiddetta scala di Kardašev, proposta dal ricercatore SETI sovietico Nikolaj S. Kardašev nei primi anni sessanta ed in seguito espansa da Carl Sagan. In questa classificazione, una civiltà è detta di "tipo I" se è in grado di sfruttare l'energia solare che cade su un pianeta di tipo terrestre per produrre un segnale interstellare; una di "tipo II" è in grado di utilizzare l'energia di un'intera stella; una di "tipo III" è in grado di fare uso di una galassia intera. Valori intermedi vengono assegnati tramite una scala logaritmica.

Assumendo che una civiltà aliena stia effettivamente trasmettendo un segnale che noi siamo in grado di ricevere, le ricerche finora eseguite escludono la presenza di una civiltà di "tipo I" nel raggio di 1.000 anni luce, benché possano esistere molte civiltà paragonabili alla nostra entro poche centinaia di anni luce che sono rimaste inosservate.

ALLEN TELESCOPE ARRAY
L'Allen Telescope Array è un radiotelescopio multiplo interferometrico situato nella contea di Shasta in California, frutto di una collaborazione tra il SETI e l' Università di Berkeley.

È intitolato a Paul Allen, co-fondatore della Microsoft e principale finanziatore della realizzazione di questo progetto.

Entrato in funzione in ottobre 2007, è costituito attualmente da 42 paraboloidi di 6,10 metri di diametro, ampliato a fine 2010 con 350 elementi disposti su un'area di 1 km di diametro, funzionanti come un unico radiotelescopio interferometrico. A progetto ultimato, la sensibilità complessiva è diventata equivalente a quella di un radiotelescopio di 100 metri di diametro.

È stato progettato in particolare per tenere sotto osservazione migliaia di stelle alla ricerca di segnali extraterrestri, di potenza simile a quelli generati dal radiotelescopio di Arecibo. La banda passante sarà da circa 1 GHz a 25 GHz.

Il progetto è stato "congelato" nell'aprile 2011 a causa dei tagli di bilancio del governo USA e dell'Università di Berkeley, che hanno ridotto i finanziamenti a un decimo di quanto richiesto. come già detto, il SETI Institute sta cercando di ottenere i fondi per la riattivazione con sottoscrizioni pubbliche e con collaborazioni con le forze armate statunitensi.


Traduzione e adattamento a cura di Arthur McPaul


Fonte:
http://news.discovery.com/space/seti-needs-our-help-to-catch-an-alien-110624.html

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