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sabato 26 marzo 2011

Un ammasso di galassie anomalo

"Abbiamo  misurato la distanza del più lontano cluster di galassie mai  trovato", dice l'autore principale dello studio Raffaello Gobat (CEA, Parigi).   "La cosa sorprendente è che quando si guarda da vicino questo ammasso  di galassie non sembra giovane. Molte delle galassie osservate infatti  non assomigliano a quelle comuni, formatesi ai primordi della nascita dell'Universo." 

Gli Ammassi di galassie sono tra le più grandi strutture dell'Universo tenute assieme dalla forza di gravità.   Gli astronomi in genere ritengono che  questi cluster crescono nel tempo e,  quindi, che i cluster di grande massa sarebbero molto rari nell'Universo primordiale. Anche se molto lontani, i cluster osservati sembrano essere molto più giovani nel processo di formazione rispetto a come dovrebbero essere.
  
Il team internazionale di astronomi ha utilizzato i potenti strumenti VIMOS e   iFORS2 installati sul Very Large Telescope (VLT), per misurare le distanze di alcuni curiosi oggetti rossi molto deboli osservati  in precedenza con il telescopio spaziale Spitzer.
Questo raggruppamento, denominato J1449 CL 0.856 [1], aveva tutte le  caratteristiche per essere un ammasso di galassie molto remoto [2]. I  risultati hanno dimostrato che invece si tratterebbe di un ammasso di  galassie come era l'Universo a circa tre miliardi di anni di vita, cioè  aveva meno di un quarto della sua età attuale [3].
  
Una volta che gli scienziati hanno capito la distanza di questo oggetto molto  raro, hanno osservato attentamente le galassie utilizzando sia l'Hubble Space Telescope che i  telescopi terrestri, tra cui il VLT.

Grazie a ció hanno ottenuto le prove che la maggior parte delle  galassie nel cluster non possiedono stelle in formazione ma stelle che hanno circa un miliardo di anni. Questo rende il cluster un oggetto maturo, simile per massa all'ammasso della Vergine, il più vicino ammasso di galassie ricco alla  Via Lattea.
  
Un'ulteriore prova che si tratta di un cluster maturo è giunta dalle  osservazioni ai raggi X provenienti da J1449 CL 0.856 realizzate dall'osservatorio  spaziale dell'ESA XMM-Newton.  Il cluster, emettendo raggi X, deve provenire da una nube di gas  molto calda e tenue che riempie lo spazio tra le galassie ed è concentrata verso  il centro del cluster.  Questo è un altro segno che siamo di fronte ad di un ammasso di galassie mature, tenuto saldamente unito dalla sua stessa gravità, come per gli ammassi molto giovani  che non hanno avuto il tempo di intrappolare gas caldi.
  
Gobat quindi conclude dicendo: "Questi nuovi risultati sostengono l'idea che i  cluster maturi esistevano quando l'Universo aveva meno di un quarto della  sua età attuale.
Questi raggruppamenti dovrebbero essere molto rari  secondo la teoria attuale e siamo stati molto fortunati a trovarne uno. Ma se con ulteriori osservazioni dovessimo trovarne molti altri, allora questo potrebbe  significare che la nostra comprensione sulla formazione primordiale dell'Universo dovrebbe essere rivista". 

Note: 
[1] Lo strano nome fa riferimento alla posizione dell'oggetto nel cielo. 

[2] Le galassie appaiono in parte di colore rosso nella foto, perché si pensa che sia composto principalmente da stelle rosse molto fredde. Inoltre, l'espansione dell'Universo, ha aumentato ulteriormente la lunghezza d'onda della luce, in modo che sia vista come radiazione infrarossa quando  arriva sulla Terra.
  
[3] Gli astronomi hanno misurato la distanza dal cluster scomponendo la luce nei suoi colori con lo spettrografo. Hanno quindi confrontato questi risultati con lo spettro di un oggetto analogo nel vicino Universo. 
Questo ha permesso loro di misurare il redshift delle galassie, lo spostamento della luce avvenuto quando l'Universo si è espanso.  
Il redshift è risultato essere di 2,07, il che significa che il cluster è nato circa tre miliardi di anni dopo il Big Bang.

FOTO:
Questa  immagine è un composito di esposizioni riprese con il Very  Large Telescope in Cile e con il  telescopio Subaru NAOJ alle Hawaii.  La maggior parte degli oggetti visibili sono galassie molto deboli e distanti.  La macchia di oggetti deboli rossi a destra del centro è il cluster maturo di galassie mai trovato.  (Credit: ESO / Gobat R. et al.)

Traduzione a cura di Arthur McPaul

LINK: 
http://www.sciencedaily.com/releases/2011/03/110309073719.htm

 

1 commento:

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