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venerdì 25 febbraio 2011

Scoperte onde magnetiche vicino ai pori solari

Il Sole è intessuto da una complessa rete di linee di campo magnetico che sono responsabili di una grande varietà di affascinanti caratteristiche, alcune delle quali osservabili nella sua atmosfera.

Grandi regioni scure, chiamate "pore", che sembrano fori sulla superficie del Sole, contrassegnano le aree dove il campo magnetico va più nel profondo, facendo emergere materiale ancora più bollente che sale poi nell'atmosfera ad una temperaturadi un milione di gradi. Le più grandi di queste regioni scure sono chiamate "macchie solari" (solar spot) e sono note e studiate già a partire dal 364 a.C. 
Guidato dal professor Robertus von Fay-Siebenburgen, Responsabile della fisica solare e Space Plasma Research Centre (SP2RC) presso l'Università di Sheffield, Il team ha studiato una regione magnetica molto più piccola di una macchia solare, la cui dimensione comunque superava di gran lunga quella del del Regno Unito.

La loro ricerca, pubblicata sull'Astrophysical Journal, ha dimostrato che il pore osservato,  è in grado di incanalare l'energia generata in profondità all'interno del Sole, lungo il campo magnetico superiore dell'atmosfera.

Il campo magnetico emergente attraverso il poro è superiore di 1.000 volte il campo magnetico dell'energia Terrestre. L'energia  trasportata è in  una forma molto particolare di onde, nota come "onde a salsiccia"', che gli scienziati sono stati in grado di osservare con l'osservatorio solare ROSA (Rapid Oscillation and Solar Atmospheric), che fu progettato dalla Queen's University di Belfast ed è in funzione presso il Dunn Solar Telescope, di  Sacramento Peak negli USA.

Questa è la prima osservazione diretta delle "onde a salsiccia" sulla superficie solare.
Il buco magnetico è noto per far aumentare e diminuire in misura periodica le caratteristiche di tali onde a salsiccia.
Il team di esperti, tra cui il dottor Richard Morton presso l'Università di Sheffield, così come il professor Mihalis Mathioudakis e il dottor David Jess dalla Queen's University di Belfast, nutrono la speranza che questi giganteschi buchi magnetici avranno un ruolo importante nello svelare i segreti insoluti circa il riscaldamento coronale del Sole.

Questo perché la superficie solare ha una temperatura di qualche migliaio di gradi, ma la corona solare, più esterna, misteriosamente, è riscaldata a temperature che sono spesso mille volte più calde della superficie.
Il fenomeno dell'aumento di  temperatura del Sole nell'atmosfera man mano che ci si sposta più lontano dal centro di produzione di energia, che si trova sotto la superficie, è un grande mistero dell'astrofisica. I risultati, che dimostrano il trasferimento di energia su vasta scala, offrono una nuova spiegazione per questo rebus.

Il team ora spera di utilizzare le immagini solari fornite dal ROSA per comprendere la sottostruttura di questi enormi buchi magnetici e vedere cosa c'è dentro di essi.
Il professore Robertus von Fay-Siebenburgen, ha dichiarato che: "Questa è una scoperta nuova ed affascinante, in linea con una serie di scoperte fatte negli ultimi anni dal team. E' la prima volta che  "le onde a  salsiccia" sono state rilevate con un dettaglio del genere. Analizzando queste onde, ci avviciniamo sempre più alla comprensione dei meccanismi fisici dell'atmosfera stellare".

Foto in alto: In questa immagine ultravioletta, il gas a livello della fotosfera è scuro, indicando una temperatura di migliaia di gradi. Mentre scorre al di sopra della fotosfera, lungo le linee del campo magnetico, il gas viene riscaldato (in qualche modo) a temperature di oltre un milione di gradi. Emette radiazioni ultraviolette e raggi X. 

Arthur McPaul

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