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venerdì 10 settembre 2010

Il Viking probabilmente trovò i mattoni della vita su Marte


Grazie agli esperimenti effettuati dal Phoenix Mars Lander della NASA, si ipotizza che gli esami del celebre lander Viking nel 1976 contenevano tracce di carbonilo e blocchi di costruzione chimica della vita (Foto: Suolo marziano ripreso dalla sonda Viking nel 1976 - credit NASA)

"Questo non dice se su Marte esista o meno la vita ma potrebbe fare una grande differenza nel modo in cui cercare le prove per rispondere a questa domanda" ha detto Chris McKay della NASA Ames Research Center, Moffett Field , in California McKay coautore di uno studio pubblicato online dal Journal of Geophysical Research.

I prodotti chimici organici individuati nei campioni del suolo marziano riscaldato delle sonde Viking furono il clorometano e il diclorometano, dei composti del cloro interpretati all'epoca come probabili agenti contaminanti dalla purificazione dei fluidi.
Ma queste sostanze chimiche sono esattamente ciò ha rilevato il nuovo studio condotto nel deserto del Cile alla alla stessa maniera di come fecero su Marte le sonde Viking.

"I nostri risultati suggeriscono che non solo sono organici, ma anche il perclorato, potrebbe essere stato presente nel terreno in entrambi i siti di atterraggio dei Viking" ha detto l'autore dello studio, Rafael Navarro-González dell'Università Nazionale Autonoma del Messico, Città del Messico.

Gli elementi organici potrebbero derivare sia da fonti biologiche che non biologiche.
Molti meteoriti provenienti da Marte che sono stati trovati sulla Terra hanno dimostrato di possedere elementi organici; gli scienziati ritengono che anche su Marte potrebbero essere stati portati da meteoriti.

La scoperta di perclorato da parte del Phoenix è stato uno dei risultati più importanti degli ultimi decenni. Il perclorato è composto da uno ione di cloro e di ossigeno e diventa un forte ossidante in caso di riscaldamento.

"Potrebbero essere presenti nel terreno marziano, assieme ad elementi organici, per miliardi di anni, ma quando fu utilizzato il calore del terreno per controllare la loro presenza, il perclorato li ha rapidamente distrutti" secondo McKay.

Questa interpretazione proposta da Navarro González e i suoi quattro co-autori spiega perchè i campioni del Viking erano al limite della rilevabilità.

Il rover della NASA Curiosity che sarà portato dal Mars Science Laboratory nel 2012 avrà con sé il SAM, uno strumento che potrá analizzare una più ampia varietà di rocce e campioni e verificare la presenza di sostanze organiche nel suolo marziano in polvere e rocce a temperature addirittura superiori rispetto a quelle analizzate dal Viking, utilizzando un metodo alternativo a liquido di estrazione a caldo molto più basso. La combinazione di questi metodi su una serie di campioni potrà permettere di fornire ulteriori prove, evitando che l'ossidazione da parte dei perclorati riscaldati possa essere causa di distruzione di elementi organici.

Uno dei motivi per cui le sostanze organiche clorurate trovate da Viking furono interpretate come contaminate dalla Terra è stato che il rapporto tra i due isotopi era più grande rispetto a quelli presenti sulla Terra. Il loro rapporto su Marte non è ancora stato chiaramente stabilito e potrebbe essere molto diverso quello della Terra.

Se i composti organici possono infatti persistere nel terreno di superficie su Marte, contrariamente a quanto si suppone, un modo per cercare le prove di vita potrebbe essere quello di verificare la presenza di più grandi e complesse molecole organiche, come il DNA, che sono indicatori di attività biologica.


di Arthur McPaul

Fonte:
"http://www.jpl.nasa.gov/m/news/index.cfm?release=2010-286"






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