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mercoledì 2 giugno 2010

SOFIA apre gli occhi negli infrarossi


L'Osservatorio stratosferico per l'astronomia a raggi infrarossi (Sofia), è un programma congiunto della NASA e del German Aerospace Center, che il 26 maggio 2010 ha finalmente inaugurato il primo volo notturno osservazioni.

"Con questo volo, SOFIA inizia un viaggio ventennale che consentirà una grande varietà di osservazioni astronomiche non possibili dalla Terra e da altri osservatori spaziali", ha detto Jon Morse, direttore presso la Direzione Missione Scietifica della NASA a Washington.

Il Boeing 747SP modificato per la missione scientifica, dotato di un telescopio riflettore di 2,5 metri di diametro è decollato dalla base di Palmdale, in California, del NASA Dryden Flight Research Center. Il personale in volo consisteva di un equipaggio internazionale dalla NASA, della Space Research Association University di Columbia, Maryland, della Cornell University e dell'Istituto tedesco SOFIA (DSI) a Stoccarda. Durante il volo di sei ore, ad altitudini fino a 35.000 metri, l'equipaggio composto da 10 scienziati, comprendeva astronomi, ingegneri e tecnici, che hanno raccolti i dati sulle prestazioni del telescopio dalla consolle in cabina dell'aeromobile.

"I test in galleria del vento ed i calcoli effettuati dal supercomputer all'inizio del programma SOFIA, avevano predetto che avremmo avuto immagini abbastanza nitide da essere in prima linea per la ricerca astronomica", ha detto lo scienziato del progetto SOFIA Pam Marcum del NASA Ames Research Center di Moffett Field, in California.
La stabilità e la precisione di puntamento del telescopio tedesco ha raggiunto e superato le aspettative degli ingegneri e degli astronomi che lo hanno messo alla prova durante il volo.

"Il coronamento della serata è avvenuto quando gli scienziati del SOFIA hanno ottenuto le immagini di Giove", ha detto Eric Becklin.
L'alta sensibilità della telecamera ad infrarossi "Faint Object" del telescopio SOFIA, utilizzata per queste prime osservazioni, è stata gestita da un team guidato da Cornell Terry Herter. SOFIA è riuscito a catturare in pochi minuti le immagini che richiederebbero da terra molte esposizioni della durata di almeno un'ora a causa del vapore acqueo presente nell'atmosfera terrestre. La quota operativa di Sofia, che è al 99% al di sopra di quel vapore acqueo, consente di ricevere l'80% in più di luce ad infrarossi accessibile soltanto agli osservatori spaziali.
Il programma è gestito a Dryden. Ames gestisce la operazioni scientifiche della missione in collaborazione con USRA e DSI.
Per ulteriori informazioni su SOFIA, visitare il sito: http://www.nasa.gov/sofia
Per informazioni sulla missione scientifica di SOFIA, visitare il sito: http://www.sofia.usra.edu


A cura di Arthur McPaul

Fonte: http://www.sciencedaily.com/releases/2010/05/100530213407.htm





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