In tutta Europa annullati oggi 17mila voli, caos totale in tutti gli aeroporti e le stazioni. Sale la tensione e le preoccupazioni dei viaggiatori. Il ministro dei trasporti: Non mettersi in viaggio se non necessario!
(situazione delle ceneri - ANSA)
Terremoti a scadenza quindicinale con migliaia di morti in tutti il mondo. Ora si risveglia un vecchio vulcano che riposava da oltre 200 anni, tutto in contemporanea, negli ultimi mesi. Coincidenze o le antiche profezie forse avevano ragione?
Prima di esprimere giudizi affrettati, su un perdiodo assai turbolento della storia geologica contemporanea della nostra Terra, manteniamo la calma e soprattutto l'attenzione focalizzata su questa ennesima sciagura, che almeno, fino ad ora non ha fatto né vittime, né danni...
Ma il caos sta regnando in tutta Europa e ora anche in Italia...
Ma il caos sta regnando in tutta Europa e ora anche in Italia...
ROMA - Gli effetti delle ceneri del vulcano islandese Eyjafjallajkull, dopo aver chiuso i cieli d'Europa, si fanno sentire anche in Italia dove numerosi sono stati i disagi che hanno colpito migliaia di viaggiatori. L'Enac ha infatti disposto di estendere l'interdizione al volo in tutto il Nord fino alle otto di lunedì mattina. Insieme agli scali chiusi, o trasformati in bivacco, nell'occhio del ciclone anche le stazioni delle principali città italiane, dove i treni sono stati presi d'assalto. Una situazione che ha fatto lanciare un grido d'allarme al ministro dei Trasporti, Altero Matteoli: mettersi in viaggio -ha detto- solo per effettive necessità.
Trenitalia, da parte sua, ha raccomandato ai viaggiatori di recarsi in stazione solo se diretti verso località nazionali. Per l'estero -é stato precisato dalla società- i posti sono già tutti esauriti e non c'é possibilità di organizzare treni straordinari. Convocato poi per domani mattina il Comitato operativo della Protezione Civile. La chiusura degli aeroporti ha avuto ripercussioni immediate negli scali milanesi di Malpensa e Linate non solo sui viaggiatori, ma anche tra dove i lavoratori di terra che sono stati messi in ferie e cassa integrazione - la cig era già in corso - da stasera e per due giorni. A centinaia sono stati annullati i voli in partenza e arrivo (455 a Malpensa, 200 a Linate, 462 a Fiumicino e Ciampino) e di conseguenza migliaia di passeggeri hanno dovuto trovare alternative al viaggio, o, in certi casi, prepararsi a trascorrere la notte in aeroporto. A Fiumicino la Protezione Civile ha allestito brandine da campo. In alcuni casi, le alternative al viaggio aereo si sono trasformate in vere e proprie 'odissee', come per la Cancelliera Angela Merkel. In questa situazione sono state prese d'assalto le stazioni.
A Bologna le file hanno creato lunghi tempi di attesa. A Firenze sono servite anche tre ore di coda per acquistare i biglietti e mettersi in viaggio. A Roma il flusso dei viaggiatori è aumentato del 60%. A Milano esauriti i collegamenti per il Nord Europa: uno tsunami di prenotazioni per Mosca, Stoccolma, Berlino. Rafforzata la tratta 'Frecciarossa' Roma-Milano, con fermata Bologna. Muoversi in treno è l'unica alternativa possibile, insieme a auto e corriere prese addirittura a noleggio da viaggiatori disperati. Gli unici voli consentiti, sono quelli militari, di emergenza e di Stato. Alcuni aeroporti, come quello di Palermo, hanno dovuto accogliere voli da Dakar e Mauritius che, per il black-out dei cieli, non avrebbero potuto raggiungere la loro destinazione originaria. Per quanto riguarda i rischi per la salute, il Dipartimento della protezione civile ha fatto sapere che per ora non c'é allarme. Anche il Ministero della Salute sta monitorando la situazione e ritiene che non ci siano rischi.
Dopo l'estensione dello stop dei voli sul Nord Italia decisa dall'Enac, l'Alitalia ha comunicato la cancellazione, fino alle ore otto di lunedì 19, dei propri voli da e per Milano Malpensa, Milano Linate, Torino, Genova, Bergamo, Verona, Trieste, Venezia, Bologna, Ancona, Pisa e Firenze. Restano inoltre sospesi i collegamenti Alitalia da e per Londra, Bruxelles, Parigi Amsterdam, Francoforte, Monaco, Vienna, Varsavia, Budapest, Bucarest, Ginevra, Mosca, San Pietroburgo e Kiev. A tutti i passeggeri coinvolti dalle cancellazioni, Alitalia ed Air One garantiscono il rimborso integrale del biglietto in caso di rinuncia a voli alternativi o la possibilità di riprogrammare il volo, senza alcuna penale, entro il 31 maggio.
- SITUAZIONE SENZA PRECEDENTI.
Solo oggi, secondo i dati diffusi da Eurocontrol, sono stati cancellati 17.000 voli sui 22.000 che, in un sabato qualunque, attraversano i cieli europei. La quota di cancellazioni è così salita al 73%, contro il 63% registrato ieri, quando sono stati effettuati 10.400 collegamenti sui 28.000 previsti. Pesanti anche i disagi sulle rotte transatlantiche. Dei 300 voli che quotidianamente approdano in Europa sorvolando l'oceano Atlantico, oggi ne sono arrivati a destinazione solo 73. Ed anche decine di voli in partenza dall'Asia per scali europei sono stati cancellati.
- NO RISCHIO SALUTE MA PARTONO CONTROLLI . Non servono le mascherine: per evitare che l'arrivo della nube del vulcano islandese possa provocare preoccupazioni ingiustificate il ministero della Salute lancia un messaggio chiaro. "Non esistono rischi per la salute" spiega in una nota annunciando l'avvio di un monitoraggio, assieme al ministero dell'Ambiente e agli organismi preposti, per controllare ogni effetto sulla popolazione.
- SPAZI AEREI RESTANO CHIUSI. La nube formata dalle ceneri vulcaniche islandesi, secondo Eurocontrol, è destinata a restare più o meno stabilmente su gran parte dell'Europa anche nelle prossime ore. Le previsioni meteorologiche indicano che potrebbe esserci un suo granduale spostamento verso Sud-Ovest, cioé verso il Mediterraneo e i Pirenei. Oggi sono rimasti totalmente chiusi gli spazi aerei di Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Gran Bretagna, Lituania, Lettonia, Finlandia Ungheria, Olanda Norvegia, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Ucraina. Ma anche quelli del Nord Italia, di gran parte della Francia e della Germania. A questi si sono poi aggiunti nel pomeriggio la Serbia, la Bosnia-Erzegiovina e il Montenegro. E si aggiungerà stanotte il nord della Spagna. Ad aver già annunciato il perdurare della chiusura almeno fino alle 14 di domani sono stati la Gran Bretagna, l'Irlanda, il Belgio, la Danimarca. Al momento resta aperto solo lo spazio aereo sull'Europa meridionale in un'area che va dalla Spagna meridionale all'Italia del Sud alla Grecia e alla Turchia.
- STOP AI VOLI ANCHE DOMANI. La situazione d'emergenza venutasi a creare ha indotto molte compagnie a sospendere del tutto o quasi l'attività fino a quando non si sarà ripristinata una situazione normale. Con la chiusura fino a nuovo ordine degli hub di Londra, Francoforte, Parigi e Amsterdam, alle principali compagnie europee - Lufthansa, British e Air France - non è restato che annunciare la cancellazione di tutti i voli almeno fino alle 14 di domani. Il danno stimato per il settore è di circa 200 milioni di dollari al giorno. Ma questa cifra potrebbe salire vertiginosamente se il blocco dei voli dovesse protrarsi. Tanto che la belga Brussels Airlines ha già chiesto un intervento eccezionale delle autorità nazionali e comunitarie. Intanto, si comuncia a parlare anche di possibili problemi nell'approvvigionamento di alimenti deperibili. La segnalazione parte dall'Inghilterra, dove molta della frutta e della verdura viene importata e approda sui mercati locali grazie proprio ai collegamenti aerei con i Paesi d'origine delle merci.
GB - Vengono ulteriormente estese, fino alla mezzanotte di oggi (le due del mattino di domenica ora italiana), le restrizioni di volo in Gran Bretagna a causa della nube di cenere sprigionata dal vulcano islandese. Lo hanno annunciato le autorità competenti. Un primo prolungamento sulla chiusura dello spazio aereo fino alle 18 GMT era stato annunciato oggi.
PARIGI - Il governo francese ha deciso, dopo una riunione di emergenza, che gli aeroporti di Parigi e quelli a nord dell'asse Nantes-Lione (che taglia più o meno a metà la Francia) rimarranno chiuso fino a lunedì mattina alle 8 per i rischi derivanti dalla nube di ceneri provocata dall'eruzione vulcanica in Islanda. La riunione era stata convocata per fare il punto della situazione in Francia, dove alla chiusura degli aeroporti si sono aggiunti uno sciopero ferroviario che si protrae ormai da oltre una settimana e paurosi ingorghi sulle strade per l'inizio delle vacanze scolastiche di primavera nel settore di Parigi. Il governo ha deciso che, seguendo il percorso della nube di ceneri, che scende verso sud, gli aeroporti di Bordeaux e Grenoble saranno chiusi alla 16 di oggi. L'informazione, gia' diffusa dall'aviazione civile, e' stata quindi confermata dal governo. ''Gli altri aeroporti del sud della Francia resteranno aperti fino alle 20'', fa sapere Matignon, rinviando per ulteriori informazioni al pomeriggio. Il governo ha anche istituito una ''vigilanza quotidiana'' sulla qualita' dell'aria e sulla situazione sanitaria: ''per il momento - spiegano i servizi del primo ministro - non ci sono rischi per la salute, vista l'alta quota e la dispersione delle particelle''.
DANIMARCA E GERMANIA - Danimarca e Germania hanno annunciato di aver deciso di prorogare fino alle 06:00 di domani (le 08:00 in Italia) la chiusura dello spazio aereo a causa della nube di cenere prodotta dal vulcano nel sud dell'Islanda.
SVIZZERA - Il divieto di sorvolare la Svizzera, annunciato ieri e che sarebbe dovuto scadere alle 9 del mattino di oggi, è stato prorogato ancora per gran parte della giornata di oggi fino alle 18 GMT. Saranno tuttavia autorizzati, a pertire dalle 7 GMT di questa mattina (le 9 in Italia) tutti quei voli che sorvolano il Paese a oltre 11.000 metri.
REP.CECA - Lo spazio aereo della Repubblica Ceca resterà chiuso fino alle 18 di oggi, a causa della nube di cenere sprigionata dal vulcano islandese. Lo ha reso noto la portavoce dell'aeroporto di Praga-Ruzyne. ' 'L'aeroporto resterà chiuso fino alle 18 almeno - ha detto la portavoce Michaela Lagronova - ma ciò non vuol dire che i voli riprenderanno immediatamente. Le previsioni non sono delle migliori per quanto riguarda la nube". Tutti i 162 voli previsti per oggi in arrivo a Praga e i 156 in partenza potrebbero essere quindi annullati, ha aggiunto.
REP.CECA - Lo spazio aereo della Repubblica Ceca resterà chiuso fino alle 18 di oggi, a causa della nube di cenere sprigionata dal vulcano islandese. Lo ha reso noto la portavoce dell'aeroporto di Praga-Ruzyne. ' 'L'aeroporto resterà chiuso fino alle 18 almeno - ha detto la portavoce Michaela Lagronova - ma ciò non vuol dire che i voli riprenderanno immediatamente. Le previsioni non sono delle migliori per quanto riguarda la nube". Tutti i 162 voli previsti per oggi in arrivo a Praga e i 156 in partenza potrebbero essere quindi annullati, ha aggiunto.
IRLANDA - L'ente per il volo irlandese ha prorogato fino alle 14:00 di domani la chiusura dello spazio aereo ai voli commerciali. In precedenza, le autorità avevano annunciato il blocco fino alle 19 di oggi.
BELGIO - La compagnia aerea belga Brussels Airlines ha annunciato la cancellazione di tutti i suoi voli fino a mezzogiorno di lunedì prossimo. La decisione, si legge in una nota della compagnia, è stata presa perché al momento "non è previsto alcun miglioramento della situazione". Lo spazio aereo belga è completamente chiuso da giovedì pomeriggio.REYKJAVIK - Il vulcano sotto il ghiacciaio Eyjafjallajokull continua a eruttare senza sosta. Anzi, la sua attività si intensifica, ma a Reykjavik nessuno si preoccupa. Anche l'alluvione che sta trasportando tonnellate d'acqua dalla montagna alla pianura sottostante non sembra destare allarme. I tanti vulcanologi e geofisici che costantemente tastano il polso della zona parlano di "evoluzione naturale" degli eventi.
Ovviamente non possono prevedere quando il gigante di fuoco e ghiaccio smetterà di diffondere le sue ceneri che stanno mettendo in ginocchio ormai tutta l'Europa. Ma questo argomento non interessa più di tanto alla gente di Reykjavik, felice di passeggiare per strada in questo sabato freddo ma col sole. Stamani, tra la mezzanotte e le 4, sono stati registrati 22 lampi sopra il cratere, ovvero quanti ne erano stati registrati in tutta la giornata di ieri. L'ente geofisico ha segnalato uno sciame sismico di 14 terremoti minori con magnitudo compresa tra 1.2 e 2.6 Richter. Ma sono fenomeni a cui gli islandesi sono abituati. La Protezione Civile locale, già nelle settimane precedenti alla prima eruzione di un mese fa, aveva svolto con tutta la popolazione della zona una serie di simulazioni su cosa fare in caso di emergenza.
Il console onorario d'Italia, racconta che quando è scattata l'ora X, tutti gli islandesi sapevano esattamente come comportarsi. Avvisati via sms, soprattutto gli allevatori della pianura sotto il vulcano, hanno lasciato le loro fattorie con grande calma. Ora, ciclicamente e sotto controllo delle Forze dell'ordine, tornano per qualche ora per dare da mangiare ai loro animali. Le strade che salgono verso il cratere sono interrotte da giorni e la zona è sorvegliata dagli agenti di polizia. Tuttavia, un paio di giornalisti locali del magazine online Iceland Review, prendendo sentieri secondari, sono riusciti ad arrampicarsi sul ghiacciaio dopo un viaggio di diverse ore.
"La visibilità è prossima allo zero", riferiscono i due, costretti a fermarsi diverse volte in attesa che il vento spazzasse il muro di cenere che si trovavano di volta in volta di fronte. Il sole, raccontano, si intravede appena attraverso le coltre nubi che circondano il vulcano in eruzione. "Gli uccelli che volano attraverso la nube sembrano disorientarsi, poi cadono a terra morti. Un intero stormo di oche ha fatto questa fine", raccontano i due. E mentre l'Europa aspetta che finisca quest'incubo, la gente d'Islanda si sta già occupando di un tema che sta loro molto più a cuore dei ritardi aerei. Lunedì scorso la commissione d'inchiesta parlamentare ha presentato le conclusioni sulle responsabilità della crisi finanziaria che ha sconvolto mesi fa il Paese. Pochi giorni dopo, l'eruzione ha distratto un po' tutti. Ma gli islandesi non vedono l'ora di tornare a discutere di crisi, banche, derivati, e tassi d'interesse.
CENERI SOTTILI: Il fatto che le ceneri siano molto sottili non é una buona notizia perché queste, osserva Burton, "sono in grado di diffondersi su distanze più lunghe, creando problemi al traffico aereo".
- MAGMA VISCOSO: è il magma tipico dei vulcani esplosivi. Viene chiamato Andesitico, in riferimento alle Ande, ed ha una composizione diversa rispetto a quella della maggior parte dei vulcani islandesi, che sono basaltici. "Quando il magma è viscoso aumentano le probabilità di avere periodicamente esplosioni molto violente". Un magma di questo tipo non favorisce infatti la liberazione dei gas, che tendono perciò ad accumularsi, comprimendosi sempre di più.
Circa il 25% delle polveri sprigionate dal vulcano potrebbe essere di dimensioni inferiori a 10 micron, quelle cioé conosciute come pm10 considerate pericolose per la salute perché possono penetrare nei polmoni. La stima è contenuta in un comunicato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
"Le analisi sulle ceneri sono ancora in corso - si legge nel documento firmato da Maria Neira, direttrice del dipartimento di salute pubblica e ambiente - ma si stima che il 25% delle ceneri sia più piccolo di 10 micron, la dimensione ritenuta più pericolosa perché può penetrare più profondamente nei polmoni".
Per il momento, avverte l'agenzia, non è possibile prevedere dove la nube potrà far sentire i suoi effetti sulla salute: "Visto che la concentrazione delle ceneri varia a seconda del vento e della temperatura dell'aria - afferma Neira - il nostro consiglio è di ascoltare le autorità sanitarie locali per avere i migliori suggerimenti. Se le persone sono all'aperto e cominciano a sentire irritazioni alla gola e ai polmoni, naso che cola o bruciore agli occhi devono tornare in casa e rimanere al chiuso". Secondo il comunicato i più a rischio sono i pazienti affetti da patologie respiratorie, come enfisema e asma, che in caso di aumento del tasso di inquinamento devono limitare anche l'esercizio fisico.
Circa il 25% delle polveri sprigionate dal vulcano potrebbe essere di dimensioni inferiori a 10 micron, quelle cioé conosciute come pm10 considerate pericolose per la salute perché possono penetrare nei polmoni. La stima è contenuta in un comunicato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
"Le analisi sulle ceneri sono ancora in corso - si legge nel documento firmato da Maria Neira, direttrice del dipartimento di salute pubblica e ambiente - ma si stima che il 25% delle ceneri sia più piccolo di 10 micron, la dimensione ritenuta più pericolosa perché può penetrare più profondamente nei polmoni".
Per il momento, avverte l'agenzia, non è possibile prevedere dove la nube potrà far sentire i suoi effetti sulla salute: "Visto che la concentrazione delle ceneri varia a seconda del vento e della temperatura dell'aria - afferma Neira - il nostro consiglio è di ascoltare le autorità sanitarie locali per avere i migliori suggerimenti. Se le persone sono all'aperto e cominciano a sentire irritazioni alla gola e ai polmoni, naso che cola o bruciore agli occhi devono tornare in casa e rimanere al chiuso". Secondo il comunicato i più a rischio sono i pazienti affetti da patologie respiratorie, come enfisema e asma, che in caso di aumento del tasso di inquinamento devono limitare anche l'esercizio fisico.
Qualche precipitazione non cambierà molto la situazione: Giampiero Maracchi, ordinario di climatologia all'Università di Firenze, spiega che le piogge previste in Italia fra oggi e i prossimi giorni non saranno certamente così importanti da cambiare il quadro che si è creato a causa delle ceneri del vulcano islandese. "Quello che conta - ha spiegato - è la grande circolazione atmosferica e contano i venti in quota che vanno da da ovest a est. Ci vorrà invece del tempo per capire altri aspetti importanti: quanto dura l'eruzione e, soprattutto, quale è il volume dell'emissione che ancora non sembra essere stato calcolato con precisione. Fra un anno circa riusciremo invece a capire se quanto sta succedendo ha effetti sul clima".
GLI SCENARI: secondo il più pessimista il vulcano "potrebbe restare in attività per un periodo molto lungo, fino a un anno - dice Burton - e di conseguenza potremmo avere periodicamente una nube di ceneri sull'Europa". Nello scenario più ottimista "tutto potrebbe finire nell'arco di giorni o di alcune settimane". Ma, osserva l'esperto, "al momento non ci sono elementi sufficienti per stabilire che cosa potrà realmente accadere, anche perché ogni eruzione è diversa dall'altra".
SOPRALLUOGHI IMPOSSIBILI: saranno decisivi per conoscere direttamente la situazione, ma "finora il maltempo ha impedito di fare controlli e tutte le valutazioni si basano su evidenze non dirette", dice Burton. Non appena il tempo migliorerà e ci sarà visibilità i geologi islandesi prevedono un primo sopralluogo aereo.
GLI EFFETTI SULLA NOSTRA SALUTE
Le centraline che monitorano l'inquinamento urbano sono in grado di 'accorgersi' se le ceneri del vulcano islandese sono arrivate anche in Italia. Lo afferma Achille Marconi, esperto dell'Istituto Superiore di Sanità, secondo cui i rischi per la salute sono comunque limitati, dato che l'esposizione sarebbe comunque per pochi giorni. "Anche se dovessero arrivare da noi, le polveri del vulcano non costituirebbero un grosso problema - afferma Marconi - perché l'esposizione sarebbe limitata a qualche giorno, e quindi anche in presenza di sostanze chimiche pericolose, come i silicati, queste non avrebbero tempo di provocare danni gravi". Al momento non c'é un monitoraggio specifico per le polveri del vulcano, ma queste possono essere registrate dalle normali centraline che monitorano l'inquinamento urbano. "Queste centraline raccolgono le polveri su un filtro - spiega Marconi - e di solito ne viene determinato solo il peso. Sarebbe facile però fare una caratterizzazione chimica per valutarne la composizione e determinare la presenza di quelle del vulcano". I pericoli maggiori vengono dalla frazione più piccola delle polveri, ma anche le particelle più grandi possono dare qualche problema: "Le particelle più grossolane sono abrasive, e possono quindi dare irritazioni a occhi e mucose - afferma l'esperto - mentre quelle più piccole sono più dannose perché penetrano nell'apparato respiratorio".
I POSSIBILI EFFETTI SUL CLIMA
L'eruzione in Islanda dell'Eyjafjallajkull ha proiettato nell'atmosfera a una quota di 4/5 Km una massa calda di polveri e gas. Una nuvola in grado di influenzare il clima localmente, ma che potrebbe avere effetti piu' estesi e piu' duraturi se parte delle polveri dovessero finire nella stratosfera. ''Se le polveri emesse dal vulcano islandese avranno quantita' e soprattutto energia (termica) tale da 'bucare' la tropopausa e finire nella stratosfera, potrebbero restare anche anni e determinare cambiamenti climatici piu' significativi'', dice Vincenzo Ferrara, esperto di clima dell'Enea alla luce delle nuove rilevazioni sulle correnti in quota e l'andamento dei venti. Un nucleo di alta pressione al largo delle coste irlandesi, accoppiato ad una bassa pressione sulle Azzorre, ha formato nell'area una configurazione della circolazione atmosferica nota ai meteorologi con il nome di 'blocco atlantico'.
Questa configurazione, caratterizzata da venti intensi da nord sull'Europa, e' in grado di persistere per diversi giorni e sta 'spingendo' rapidamente la nube di polvere verso il sud d'Europa, dove la nube - secondo gli esperti di clima dell'Enea - ha trovato le condizioni ideali per disperdersi sul continente. L'eruzione sta causando gravi danni al traffico aereo. Per l'eruzione dell'Eyjafjallajkull la situazione e' aggravata dal fatto che la nube intercetta gran parte delle rotte polari fra Europa e America del Nord. Oltre alle conseguenze sul traffico aereo potranno esserci effetti rilevabili anche sul sistema climatico. Le polveri e l'anidride carbonica prodotte dalle eruzioni vulcaniche generano effetti contrastanti sulla temperatura. L'aumento di anidride carbonica tenderebbe ad aumentare temporaneamente l'intensita' dell'effetto serra. Tuttavia l'effetto di gran lunga piu' rilevante e' quello dovuto alle polveri. ''A seconda della consistenza e del tipo di eruzione, la nube vulcanica forma uno strato di polveri che puo' arrivare - secondo gli esperti dell'Enea - anche a rivestire tutta l'atmosfera terrestre.
Questo strato funziona da schermo e da specchio per la radiazione solare provocando un importante riscaldamento della stratosfera (sopra la nube) e un raffreddamento dei bassi strati dell'atmosfera (sotto la nube)''. ''Le conseguenze di un'eruzione particolarmente ricca di composti attivi dal punto di vista dell'interazione con la radiazione solare (solfati), vengono osservate solitamente durante i due anni successivi all'evento. Il riscaldamento della stratosfera puo' superare (come nel caso dell'eruzione del Pinatubo nel Giugno 1991) gli 0.5 gradi centigradi a scala planetaria con conseguente impatto su tutta la circolazione atmosferica. Nella bassa atmosfera le conseguenze delle eruzioni sull'abbassamento delle temperature globali sono meno evidenti anche se nel passato si sono verificati casi eccezionali: l'eruzione dell'Aprile 1815 del Monte Tambora in Indonesia ha provocato un tale abbassamento della temperatura da trasformare il 1816 in un anno senza estate''.
Eruzione del vulcano Eyjafjallajkull
Fumo e cenere
Soamo davvero all'inizio della fine del mondo? Non se ne può più ogni settimana tragedie, terrempti, morti e ora ci mancava solo il vulcano! Ma è normale il cielo plumbeo a Venezia? E' la cenere del vulcano?
RispondiEliminaVenexiano '82
Non credo che sia la cenere del vulcano, sull'Italia del Nord sta passando una lefggera perturbazione. Cmq clima anomalo e forse hanno inluito le ceneri nell'alta atmosfera. Una sciagura geologica dietro l'altro, non ce dubbio...
RispondiEliminaAndrea
Nel 2012 non avverrà nulla di anomalo, si tratta solo della fine di un conteggio temporale di un calendario che copre un arco di circa 5000 anni. Mi fanno schifo quelli che lucrano sulle paure della gente riguardo alla (improbabile) fine del mondo.
RispondiEliminaSi è vero però troppe sciagure ultimamente...
RispondiEliminaInizio a pensare che esita qualcosa di vero...
Venexiano
Esatto e questo e solo l'inizio...
RispondiEliminaTroppe cose stanno andando storte...
Haiti, Cile, Messico e California, Cina e ora l'Islanda...
Manca solo Yellowstone e poi è finita...
Alex
Su questo blog si accenna alla fine del mondo iniziata proprio dal vulcano Eyjafjallajokull:
RispondiEliminahttp://unitedcats.wordpress.com/2010/04/16/is-eyjafjallajokull-the-end-of-the-world/
Enzo
Se ne parla anche qui:
RispondiEliminahttp://scienceblogs.com/eruptions/2010/04/beginning_of_the_end_or_end_of.php
venexiano
DEVO DIRE CHE ORMAI QUASI OGNI SETTIMANA UNA SCIAGURA COLPISCE LA TERRA, TSUNAMI MA CHI PRIMA DI APPENA 4 ANNI FA' NE CONOSCEVA IL VERO SIGNIFICATO, ERA UN FILM CATASTROFICO DEGLI ANNI 70 MI PARE, MA ORA TERREMOTI ALL'ORDINE DEL GIORNO, ALLARME ETNA E VESUVIO !!! CHE DIRE IL 2012 E' VICINO E TUTTO STA INIZIANDO!!
RispondiEliminaChe il mondo finisca o meno non ha alcuna importanza. La sola cosa importante è amare. Non sta a noi conoscere tempi e modi. Io credo che il mondo finirà ma questo pensiero non occupa molto la mia mente. Penso sia il naturale destino del mondo voluto da Dio. Questo non è il vero mondo, questa non è la vera vita. E se anche il mondo non finisse e se anche la nostra vita non avesse termine, credete che la stragrande maggioranza degli esseri cosiddetti umani utilizzerebbe questa vita per amare, per fare il bene? Ama il Signore Dio tuo con tutto te stesso, ama il prossimo tuo come te stesso. Il resto non ha importanza.
RispondiElimina