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mercoledì 10 marzo 2010

C'era acqua a pochi metri dalla missione Apollo 15

Le rocce lunari delle missioni Apollo rispolverate per trovare nuovi elementi che provino l'esistenza di acqua. Ma ormai finalmente ci siamo! 

A volte nello spazio accadono storie incredibili, come quella che sto per raccontarvi...
Era il 1971, quando gli astronauti David Scott e James Irwin della missione lunare Apollo 15, girovagarono per ben tre giorni sulla superficie lunare, raccogliendo campioni di roccia e fotografando la superfice a loro vicina. Non potevano sapere che a pochi metri da loro, era celato il più grande segreto lunare e il liquido più prezioso per la vita.

I recenti studi condotti dall'orbiter indiano Chandrayaan-1, con lo spettronomo, puntando gli strumenti sulla zona operativa della missione Apollo 15, hanno dimostrato che a pochi metri dalla superficie, l'acqua è presente in grande abbondanza.

Gli stessi ricercatori della NASA, sbigottiti da questa notizia, hanno piegato letteralmente il capo sui 380 kg di campioni riportati sulla Terra dall'Apollo, è mangiandosi le mano e quant'altro, hanno iniziato a riesaminarli. I risultati, presentati al Lunar and Planetary Science Conference (LPSC) a Houston, in Texas, dimostrano proprio che i due inconsci astronauti erano davvero stati mandati nel posto giusto. "Se lo avessero saputo..."ha detto Roger Clark dell'US Geological Survey di Denver, Colorado.

Le prove indirette della possibile presenza di acqua nel passato lunare, non furono nemmeno prese in considerazione su quei campioni a causa del sospetto che fossero stati contaminati dal vapore acqueo terrestre. Ma ora tre diverse squadre hanno trovato le tracce dell'azione dell'acqua in un minerale chiamato apatite.

La Luna si pensa che fosse coperta da un oceano di magma nei suoi primi cento milioni di anni e l'apatite è uno dei minerali che cristallizza per ultimo dal magma, quando l'acqua era nella forma più concentrata. La percentuale di acqua presente nei campioni è di 6.000 parti per milione. Hanno usato una tecnica chiamata spettrometria di massa a ioni secondari, che bombarda un campione e pesa quindi gli ioni espulsi in uno spettrometro di massa per determinare le loro masse atomiche e l'abbondanza. "Non avremmo potuto fare queste analisi 40 o addirittura 30 anni fa", spiega Larry Taylor, dell'Università del Tennessee a Knoxville.

Uno dei gruppi, guidati da James Greenwood della Wesleyan University di Middletown, nel Connecticut, ha scoperto che il rapporto di isotopi di idrogeno dell' acqua nell'apatite non ha quasi differenza con quella terrestre. Tutta quell'acqua quindi si sono chiesti da dove potesse venire?
Si fanno varie ipotesi: un impatto cometario sull'oceano di magma cristallizzato. O dal pianeta Teia, grande quanto Marte, che si sarebbe schiantato sulla Terra 4,5 miliardi di anni fa dando vita alla Luna.

Nei reperti raccolti dalla missione Apollo 16 erano stati rilevati segni di metano e cianuro di idrogeno, composti presenti anche nelle comete. Ma resta anche la possibilità che i campioni siano stati contaminati durante il viaggio di ritorno sulla Terra. Ad esempio, i contenitori dei campioni furono aperti all'interno di armadi pieni di gas di azoto che è stato scoperto più tardi contenere 20 parti per milione di acqua. Infatti, i primi studi isotopici hanno rivelato somiglianze sospette tra l'acqua in alcuni terreni lunari e quella sulla Terra. I ricercatori hanno sostenuto che alcune macchie di ruggine su un campione di roccia dell'Apollo 16, putrebbero essere stati esposti anche brevemente a vapore acqueo terrestre. E quello che sembrava essere un cuscinetto d'acqua minerale denominato anfibolo in diversi campioni di rocce lunari, semplicemente si era formato sulla Terra, dice Larry Taylor, dell'Università del Tennessee a Knoxville.

Nonostante le incertezze, questi suggerimenti possono essere stati presi troppo seriamente a causa di un certo modo di pensare che negava la possibilità che sulla Luna fosse presente l'acqua, dice David McKay del NASA Johnson Space Center di Houston, Texas. "Queste relazioni sono state prese in considerazione troppo presto perché la maggior parte rocce lunari non ha mostrato alcun segno d'acqua", dice. "E 'stato quasi un tabù", aggiunge Roger Clark del US Geological Survey. "che ha mostrato una distorsione nella comunità scientifica".

Il parere negativo è iniziato a cambiare nel 2008, quando un gruppo guidato da Alberto Saal della Brown University di Providence, Rhode Island, ha trovato fino a 50 parti per milione di acqua all'interno di minuscole sfere di vetro vulcanico raccolte durante le missioni Apollo 15 e 17. L'acqua si è concentrata al centro delle perle, suggerendo che non era un prodotto da contaminazione terrestre. E ora gli scienziati della NASA della nuova generazione, più aperti e meno chiusi, si spera che non commettano gli stessi errori e cerchino l'acqua e la presenza di vita nello spazio senza più paraocchi.

a cura di Arthur McPaul

Link:"http://www.newscientist.com/article/dn18629-apollo-rocks-dusted-off-to-find-new-evidence-of-water.html"

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