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martedì 9 febbraio 2010

Scoperti i "fulmini vulcanici" [ita-eng]

Probabilmente non sorprende molto gli scienziati la scoperta di una nuova tipologia di fulmini, a lungo teorizzata: possono essere lunghi appena 1 metro e durare solo pochi millisecondi.



Gli strumenti avanzati utilizzati per due mesi, hanno permesso finalmente di confermare definitivamente la presenza di piccole scintille nel corso di una recente eruzione del vulcano dell'Alaska Redoubt.
Quando iniziò a rumoreggiare, a fine gennaio 2009, il sismologo Steve McNutt e i suoi colleghi installarono diversi strumenti vicino alle bocche del vulcano.
I loro sforzi hanno prodotto dati senza precedenti, durante il suo apice del marzo 2009.

McNutt, dell'Alaska Volcano Observatory, aveva osservato scintille simili durante l'eruzione del 2006 del vulcano Augustine in Alaska. I dati del vulcano Redoubt confermano l'esistenza di questi fulmini.
I nuovi bolidi scoperti si associano ad altri due tipi di fulmini vulcanici, afferma McNutt: Grandi, spettacolari fuochi d'artificio "naturali" che a volte accompagnano le eruzioni di un tipo intermedio, che vengono sparati su dalle bocche di un vulcano e raggiungono una lunghezza di circa 1,8 miglia (3 km).
Entrambi i tipi si verificano quando le gocce d'acqua e le particelle di ghiaccio elettricamente cariche interagiscono con il pennacchio di cenere del vulcano creando una sorta di "pioggia sporca", ha affermato McNutt:

 
 

E ignoto come le scintille più piccole si formino, anche se una possibilità è che le particelle elettricamente caricche di silice (un componente del un magma) interagisce con l'atmosfera, quando fuoriesce della crosta terrestre.

Eppure, è difficile dire se le scintille  rappresentino un nuovo tipo di fulmini, ha osservato Martin Uman, un esperto di fulmini presso l'Università della Florida a Gainesville. Questo perché il lampo, (in pratica qualsiasi scarica di energia elettrica) non ha una definizione scientifica.
Qualsiasi scintilla, formatasi dalla scossa statica che si ottiene toccando una maniglia o i bagliori giganti che illuminano l'atmosfera turbolenta di Giove, potrebbe essere considerati un fulmine, ha aggiunto.
Questa ambiguità potrebbe essere una buona cosa, ha aggiunto: "E 'più eccitante chiamarlo fulmine e gli scienziati la pensano allo stesso modo." Non importa come le si chiami. Le piccole scintille vicino alle bocche dei vulcani possono offrire un vantaggio, ha aggiunto Uman, che non è stato coinvolto nello studio Redoubt Vulcano. 
Quando un vulcano si rilevano questi fulmini con gli strumenti adatti,  potrebbe significare che sta per iniziare una eruzione imminente e violenta.Tale avviso potrebbe essere utile per il traffico aereo, dal momento che la cenere emessa dai vulcani è particolarmente pericolosa per i motori a reazione.

C'è anche un piacere estetico nel guardare questi fulmini:  "Sono uno dei  più spettacolari fenomeni naturali" ha concluso Uman.


English
New Lightning Type Found Over Volcano? 

Christine Dell'Amore
National Geographic News
Published February 3, 2010
It comes as no shock that a potentially new type of volcanic lightning had long eluded scientists: The bolts can be as short as about 3 feet (1 meter) long and last just a few milliseconds.
But advanced instruments and a two-month heads-up allowed researchers to finally confirm the "teeny little sparks" during a recent eruption of Alaska's Redoubt Volcano.
When Redoubt first began to rumble in late January 2009, volcanic seismologist Steve McNutt and colleagues scrambled to install various instruments near the volcano's vents.
Their quick efforts yielded unprecedented data when the mountain finally blew its top in March 2009.
McNutt, of the Alaska Volcano Observatory, had observed similar sparks during a 2006 eruption of Alaska's Augustine Volcano. The Redoubt Volcano data confirms the lightning's existence, he said.
Lightning, by Any Other Name
The newfound bolts join two other types of volcanic lightning, McNutt said: Large, spectacular "natural fireworks" that sometimes accompany eruptions and an intermediate type, which shoots up from a volcano's vents and reaches a length of about 1.8 miles (3 kilometers).
Both types of bigger, more obvious bolts occur when water droplets and ice particles interact with the volcano's plume of electrically charged ash, creating a sort of "dirty thunderstorm," McNutt said.
It's unknown how the smaller sparks form, though one possibility is that electrically charged silica—an ingredient of magma—interacts with the atmosphere when it bursts out of Earth's crust, he said.
Still, it's hard to say if the sparks indeed represent a new type of lightning, noted Martin Uman, a lightning expert at the University of Florida in Gainesville. That's because lightning—basically any discharge of electricity—has no scientific definition.
Pretty much any spark, from the static shock you get from touching a doorknob to the giant bolts that light up Jupiter's turbulent atmosphere, could be considered lightning, he said.
That ambiguity might be a good thing, he added: "It's more sexy to call it lightning, and scientists feel that way too."
Lightning Safety Boon
No matter what you call them, the tiny sparks near volcanoes' vents may offer a safety benefit, added Uman, who was not involved in the Redoubt Volcano study.
When a volcano gives off a hint of an impending eruption—called a precursor event—scientists could set up instruments near the vents to detect sparks as an eruption begins, which would then alert officials even sooner, he said.
Such a warning could be critical for air traffic, since ash emitted by volcanoes is especially hazardous to jet engines.
There's also an aesthetic pleasure in watching lightning events: Any kind of volcanic lightning is just "supergorgeous," Uman said. "It's one of our best natural phenomena."

5 commenti:

  1. Avviso ai lettori:
    Sto integrando nella nuova pagina "old News" vecchie ed interessanti news. E' l'occasione per rileggerle se le avevate perse...

    Arthur

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  2. Come sempre scovate articoli molto interessanti! Grazie Nemesis Project!!!

    Andrea b.

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  3. Very interesting!!! Nice blog!!!
    R.H.Paymore

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  4. Un saluto a tutti!
    E' in bozza il nuovo dossier, che penso di pubblicare per stasera sul tardi. L'indiziato numero uno è Marte, come possibile sede extraterrestre di vita.
    Ho ripercorso velocemente gli aspetti salienti del pianeta per concentrarmi sulla possibiltà che ospiti la vita e in base a ciò ho tratto le mie conclusioni.
    Si tratta di un discorso molto delicato, che chiama in causa la biologia cellulare, la paleoscopia, la chimica e la fisica. L'esobiologia marziana è, sintetizzando queste discipline in un solo termine, un intricato mix di affannosi indizi, che sembrano condurre in una unica direzione...

    Infine, non mancherà l'aspetto esotico. Si parlerà di curiosi fenomeni che avvengono su Marte, di piramidi, di città sepolte e di volti...

    Arthur...

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  5. Touche. Great arguments. Keep up the good work.
    Take a look at my web blog http://africanmangoplusdirect.com

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