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giovedì 17 dicembre 2009

Riflessi sui laghi di Titano



Da quando la sonda automatica Cassini opera nel sistema di Saturno, Titano ha sempre attratto le attenzioni degli scienziati per la sua atmosfera e per molte caratteristiche simili alla Terra. Da qualche anno era stata confermata la certezza della presenza di laghi di idrocarburi, ma non era ancora stato possibile coglierne i riflessi con immagini nella luce visibile. Finalmente, questo è avvenuto, grazie alle nuove immagini inviate a Terra lo scorso luglio e presentate alla stampa in questi giorni:

L'emisfero nord non poteva essere visto perchè era avvolto dall'oscurità dell'inverno e l'immagine è stata ripresa l'8 luglio 2009, quando il Sole ha iniziato ad illuminare i laghi perchè si avvicinava l'equinozio di primavera dell'agosto 2009.
L'atmosfera di Titano inoltre blocca molto i riflessi dei raggi solari.

L'immagine è stata presentata ufficialmente venerdi 17 dicembre al congresso dell'American Geophysical Union in San Francisco.

"Questa unica immagine comunica molte cose su Titano, come la sua atmosfera, la superfice e i laghi", ha detto Bob Pappalardo, scienziato del progetto Cassini "E' una combinazione di somilianze con la Terra e rappresenta una immagine simbolo del lavoro svolto da Cassini".

Titano, la più grande luna di Saturno, ha accattivato gli scienziati per le tante similitudini con la Terra. Gli scienziati hanno teorizzato che per 20 anni la superfice fredda di Titano fornirà mari o laghi di idrocarburi liquidi rendendolo l'unico corpo planetario oltre alla Terra ad ospitare liquidi sulla superfice. I dati pervenuti non indicano la presenza di mari ma di laghi estesi vicino i poli nord e sud
Nel 2008, dall'analisi dei dati ad infrarossi, gli scienziati avevano confermato l'esistenza di liquidi nel Lacus Ontario, il più esteso lago nell'emisfero sud di Titano.

Katrin Stephan, del German Aerospace Center (DLR) di Berlino, un membro del mappometro a infrarossi di Cassini, ha processato l'immagine il 10 luglio ed è stata la prima a vedere il riflesso.

"Sono stata subito entusiasta perchè il riflesso ricordava quelli sugli oceani della Terra" ha detto Stephan. "Ma abbiamo avuto molto lavoro per verficare con certezza che il bagliore non fosse un'eruzione vulcanica."

I membri della "University of Arizona" (Tucson), hanno processato poi le immagini e le hanno comparate con quelle ad infrarossi fatte tra il 2006 e il 2008.
Hanno correlato il reflesso con la presenza del lago Kraken Mare. Il Kraken Mare copre circa 400,000 km2 (150,000 miglia quadrate), un'area ampia piu del Mar Caspio, il più grande lago delle Terra. Esso è posizionato attorno ai 71 gradi nord di latitudine e 337 gradi ovest di latitudine.

La ricerca ha mostrato che l'area del Mare Kraken è rimasta stabile negli ultimi tre anni e che Titano ha un ciclo idrogeologico di liquidi sulla superfice, secondo quanto detto da Ralf Jaumann, uno dei membri del team che dirige gli scienziati DLR che lavorano per Cassini. Tuttavia il liquido nel ciclo idrogeologico è composto da metano piuttosto che acqua piuttosto che acqua come sulla Terra.

"Questi risultati dimostrano che è unico nel Sistema Solare" ha detto Jaumann. "Ciò dimostra anche che il liquido ha un potere universale di modellare le superfici geologiche geologiche al di là della materia cui è composto."

a cura di Arthur McPaul




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